Il postino suona sempre due volte. Il Ranger ti irrompe in casa. L’agente della CIA ti aspetta seduto sul divano del tuo soggiorno. In Door Kickers 2: Task Force North, ciascuno ha la propria usanza.
Sviluppatore / Publisher: KillHouse Games / KillHouse Games Prezzo: 24.00 Localizzazione: assente Multiplayer: Online Co-op PEGI: Non disponibile Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: già disponibile
Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo praticato del door kicking con il nostro partner. No, non si tratta di una nuova categoria dei sitarelli birbantelli, bensì dell’atto di sfondare la porta del bagno, in preda a violenti crampi addominali, stanchi di sentire la nostra dolce metà ripetere “un momento, sto finendo di prepararmi”, asserragliata lì dentro da ore. Un’operazione tattica che richiede precisione, tempismo e una certa resistenza alle urla che seguiranno. Del resto, se i Ranger possono fare irruzione in un covo nemico con granate stordenti, chi siamo noi per non affrontare l’inferno di piastre per capelli e mille prove outfit? La vera sfida, però, arriva dopo: sopravvivere allo sguardo assassino che ti congela l’anima e al conseguente silenzio punitivo che durerà più di un’intera campagna di Door Kickers 2: Task Force North.
E badate bene che la nuova fatica di KillHouse Games, già amata dai videogiocatori di mezzo mondo grazie al primo Door Kickers, ha longevità virtualmente infinita. Volete sapere cosa ne penso di questo videogame dedicato alle Close Quarters Battle? Sfondate una porta aperta, tanto per rimanere in tema: non vedo l’ora di parlarvene.
DOORS KICKERS 2: TASK FORCE NORTH E LA SUA DOPPIA ANIMA
Se a prima vista Door Kickers 2: Task Force North, al pari dell’originale che ha già spento undici candeline, potrebbe sembrare un incrocio tra Rainbow Six e Cannon Fodder, in realtà ha una sua anima ben definita, anzi, addirittura due, come vedremo. L’idea è semplice: comandiamo un team di specialisti ultra personalizzabili in missioni che spaziano dal ripulire stanze piene di cattivi al liberare ostaggi, passando per il disinnesco di ordigni esplosivi. Il tutto in mappe molto piccole, come un bilocale con giardino, un’autorimessa o un capannone abbandonato.
Le missioni sono affrontabili in mille modi diversi, in un’esperienza quasi sandbox
Mentre posizioniamo le unità sul campo, l’azione è in pausa e possiamo tracciare con il mouse il percorso di ciascuno dei nostri soldati, decidendo anche in quale direzione guardare in ogni momento ed eventualmente assegnando particolari azioni da compiere, come sfondare una porta, rompere una finestra o tagliare i fili della luce. Con la pressione del tasto “play”, eccoli eseguire i nostri ordini. A questo punto ci si aspetterebbe che il gioco torni in pausa per consentirci di pianificare le mosse successive, come un qualsiasi strategico a turni, invece non è così; l’azione ora è in real time e bisogna puntare sul micro management della nostra truppa per non finire con un forellino in fronte. Troppo difficile? Fermiamo il tempo e torniamo a impostare le azioni con il mouse, passando da una modalità all’altra a seconda della situazione.
L’IMPORTANTE È USCIRNE VIVI
Non sarà un miscuglio né carne né pesce? Incredibilmente no, anzi il connubio tra RTS e turn based funziona benissimo, complici anche alcuni bonus extra qualora completassimo una missione senza mai mettere in pausa, oppure con una singola, lunghissima sequenza di ordini programmati. Una volta tornati sani e salvi, riceveremo un giudizio con il classico sistema delle tre stelle che ci obbligherà moralmente a rigiocare fin quando non avremo riempito tutto il medagliere.
Quando tutto fila liscio, le operazioni sembrano coreografie da film d’azione
Possiamo inginocchiarci, scattare, aprire fuoco di soppressione, lanciare granate stordenti – o anche quelle uccidenti – e persino chiedere l’appoggio dei cecchini. Quando tutto fila liscio, le operazioni sembrano coreografie da film d’azione. Quando invece tutto va a rotoli – spesso, devo dire – il gioco diventa un perfetto generatore di meme tragicomici. Volendo proprio muovere un appunto, ho notato che il nemico spesso deve la sua forza alla superiorità numerica, perché la AI sembra prendere decisioni discutibili, come restare ferma a guardare una pila di cadaveri senza trarne insegnamento.
MILLEMILA LIVELLI POSSONO BASTARE?
Oltre alle quasi cento missioni, ciascuna con tre obiettivi secondari, Door Kickers 2: Task Force North mette sul piatto anche sei lunghe campagne e un supporto nativo per livelli personalizzati e modding. Dopo quattro anni di Early Access su Steam, il gioco ha catturato l’attenzione di modder decisamente ispirati che han creato tonnellate di nuove mappe, ricostruendo le ambientazioni di Counter-Strike o Raccoon City, spesso stravolgendo anche il gameplay e dando vita a crossover non ufficiali chiamando in causa per esempio Agent 47 o la banda di Jagged Alliance.
Non mancano total conversion ricche di zombie, alieni e cowboy. Nel momento in cui scrivo, dette espansioni stanno per toccare quota novemila, senza contare quelle che potreste sviluppare voi. Se poi siete dotati di amici non immaginari, potete rendere il mondo un posto migliore in multiplayer cooperativo. Sotto con il door kicking, dunque!
In Breve: Door Kickers 2: Task Force North è uno strategico tattico in tempo reale che all’occorrenza può essere messo in pausa per impartire ordini ai propri soldati diventando quasi un gioco di combattimenti a turni. Questo dualismo funziona benissimo, e ciascun giocatore potrà portare a termine la missione seguendo il cammino a lui più congeniale, in modalità quasi sandbox. La dettagliata visuale top down 2.5D mostra l’architettura della mappa celando la posizione del nemico, obbligando ad avanzare con circospezione. Offre mappe compatte, tre fazioni giocabili e un’ampia personalizzazione delle unità. Il gioco inoltre brilla per longevità, grazie a una miriade di missioni più ampio supporto per il modding.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Nulla di tecnicamente impegnativo, nemmeno per i PC con qualche annetto sulle spalle. L’editor di livelli ha una curva di apprendimento non proprio dolce, ma nel giro di qualche ora si è in grado di creare le proprie missioni.