È in arrivo nelle migliori edicole, in digitale e per gli abbonati TGM 381, con Resident Evil Village che troneggia in copertina. Avete aspettato di più per il nuovo The Games Machine, ma credo il risultato valga la pena: giusto per accennare un retroscena, nell’ultima settimana di lavorazione l’ultimo rampollo della saga horror di Capcom si è preso a schiaffoni con Age of Empires IV per il dominio della cover story; alla fine, i tre metri di gran villain femminile di Lady Dimitrescu hanno avuto la meglio, con un lungo hands-on pieno di approfondimenti, ma questo non ci ha certo fatto trascurare il nuovo capitolo della celebre serie strategica di Microsoft, protagonista di un corposissimo reportage.
Questo, però, è solo l’inizio dei contenuti del mese: di seguito trovate la prima, vera prova di Diablo 2 Resurrected, accanto a una bella intervista su Isonzo, nuovo FPS realistico, ambientato stavolta in Italia, dagli autori di Verdun e Tannemberg. Ecco, poi, il vero turbine delle review, dalle ragioni per cui Outriders ci è piaciuto alla pazzesca prestazione co-op di Josef Fares e compagni con It Takes Two, dal ritorno di celebri gestionali come Evil Genius e Startopia all’approdo su PC di Crash Bandicoot 4 e Yakuza 6, fino a uno stuolo di piccoli grandi giochi come Loop Hero, Kaze and the Wild Masks, Narita Boy e l’italiano Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness (non dobbiamo spiegarvi l’ispirazione, vero?). Le recensioni non si fermano qui, però, così come non si ferma l’approfondimento su Resident Evil che, anzi, prosegue nel TGM Classic, mentre DocManhattan si fa al solito i fatti suoi proponendo, in questo caso, la storia produttiva del primo Tomb Raider, laddove Sabaku si interroga sui pesanti errori della scorsa generazione di VG, sperando che non si ripetano in quella appena iniziata.
Questo numero si chiude nel TGM Incontra con un interessante punto di contatto con uno dei tanti settori colpiti dalla pandemia, quello museale, scoprendo come il Museo della Scienza di Milano sia rimasto in attività ampliando una pratica già intelligentemente percorsa: l’uso dei videogiochi per una divertente e interattiva divulgazione scientifica. Non aggiungo altro, se non che la fluida e magnifica sostanza di TGM 381 è così densa da non poter essere davvero riassunta qui. Vedete voi se berla a sorsi o tutta d’un fiato.
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