È nelle migliori edicole, nelle versioni digitali e in arrivo per gli abbonati TGM 387. Il nuovo numero parte da Halo Infinite e i TGM Awards per poi diramarsi in tante e intriganti direzioni che fanno brillare in particolar modo la redazione. Dalla nostra stessa nascita, al di là dello stile da “ragazzoni demenziali ma competenti” che ha regnato per decenni – e che, senza forzature (dunque non sempre, siamo più vecchi e saggi), persino ora emerge ovunque ci troviamo, social compresi – la risorsa cruciale di TGM sono stati i singoli redattori. Non persone facilmente intercambiabili, come spesso noterete online leggendo in altri lidi questa o quella recensione, ma forti individualità e capacità professionali, da sempre libere di spaziare nel lunghissimo corso di The Games Machine.
Questo è un numero quanto mai animato da loro: c’è la passione di Alteridan per la storia di Halo che illumina la recensione di Infinite, amplificata dalle dotte parole di Dan Hero nel TGM Classic, c’è il cuore aperto di Stefano Calzati che esplode in un eccezionale dossier sui suoi amati metroidvania, gli stessi due ragazzacci che ci parlano di roguelite e di un intrigantissimo progetto italiano, Soulstice, seguiti da continue conferme di quel che ho appena detto, grandi redattori per grandi pezzi. Dispiace che lo spazio sia tiranno, tanto da non poter nominare uno per uno gli autori di reportage, recensioni e rubriche che dalla review di Final Fantasy VII Remake (beh, questa va detta: bentornato Majkol!) si snodano sugli eccellenti Ruined King e Shin Megami Tensei V, quest’ultimo in zona console e nella Time Machine di Dan Hero, oppure sui buoni Solar Ash, Sherlock Holmes: Chapter One e su sorprese come Gunfire Reborn e il nuovo gioco C64 analizzato da Paolone, Briley Witch Chronicles, tra i voti più alti del mese.
E poi TecnoTGM, zona Hardware e VR Machine ben collocati tra scenario attuale e futuro, Sabaku che saluta commosso l’antico mondo di The Games Machine e, come anticipato, i TGM Awards 2021. Sulle pagine della rivista lo speciale sui nostri premi arriva ben prima degli spazi appena citati, ma voglio sottolinearli con forza in queste ultime righe: tra nomination e vincitori, senza falsa modestia, la competenza di TGM vince anche sui blasonati The Game Awards. Andate a leggere e ditemi se non ho ragione.
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