Non sono mai stato un vero appassionato dei titoli Nintendo. Certo, è difficile resistere al fascino di Super Mario e compagnia bella, ma ho sempre in qualche modo ignorato i prodotti della casa nipponica. O almeno così credevo.
Quando, da ragazzino, parlavo di videogiochi con i miei compagni di classe, mi riferivo gran parte delle volte ai titoli che comparivano sullo schermo del PC di mio padre, grande appassionato di tecnologia e che, per motivi lavorativi, ha portato a casa prima un Commodore 64, verso la fine degli anni ’80, poi il mitico 286 che, volta dopo volta, è stato aggiornato fino alla vera “rivoluzione” dei videogiochi per PC, diventando un Pentium 133 con tanto di scheda video Voodoo Banshee. Eppure, in tutto questo, parcheggiato accanto alla grande TV in salotto, c’era quella piccola scatoletta grigia chiamata Super Nintendo.
In quel limbo grigio di metà anni ’90, nella mia bella Forlì esisteva un negozietto che noleggiava per diecimila lire una cartuccia per SNES, permettendoti così di giocare a molti più titoli senza doverti svenare, ogni volta, acquistandone di nuovi a prezzo pieno. Grazie a Super Mario All-Stars – già presente accanto alla console che mi regalò Babbo Natale – passai mesi in compagnia dell’italico idraulico, imparando ad amarlo alla follia; tuttavia, cominciai a comprendere le potenzialità di SNES proprio prendendo, spesso a caso, il “giochino della settimana”. Vedere roba come Donkey Kong Country (talmente speciale che necessitava di un adattatore per trasformarlo da NTSC a PAL) girare sulla TV del salotto era semplicemente incredibile, e non nego che mi affezionai non poco a quella dannata scatoletta grigia.
Sono ormai dieci anni che il mio fidato Nintendo DS mi segue in ogni viaggio e avventura
Forse non mi sono mai considerato “un nintendaro” perché ho saltato a più pari il Nintendo 64 e il GameCube, e ho ancora moltissime lacune riguardo quel periodo; tuttavia, come vi avevo già accennato in passato, sono ormai dieci anni che il mio fidato Nintendo DS mi segue in ogni viaggio e avventura. Continuo a darlo per scontato, eppure è sempre pronto a farmi passare qualche oretta meravigliosa, ed è grazie a lui che ho scoperto delle piccole chicche più o meno famose che mi hanno fatto ricordare di quanto sia bello giocare spaparanzato sul divano o sul letto. Mai dimenticherò la compagnia che Might & Magic: Clash of Heroes mi ha fatto in un periodo in cui passavo diverse ore, tutti i giorni, parcheggiato in una sala d’aspetto. Infine, per quanto continui a essere poco sfruttato e pieno di polvere, sono fiero di possedere un Nintendo Wii, che dopo i primi momenti di curiosità provati nel giocare a tennis sventolando un telecomando al vento, mi ha offerto (e continua a farlo, visto che ho deciso da pochi giorni di farlo risorgere dalle sue ceneri) momenti meravigliosi, nonostante le sue specifiche più che modeste. Silent Hill: Shattered Memories mi mette in crisi ogni volta che provo ad avviarlo, continuo a meravigliarmi innanzi a Skyward Sword e ai Super Mario Galaxy, e insisto nel voler recuperare qualche gemma, come Pandora’s Tower o Xenoblade Chronicles.
Mi son finalmente reso conto di essere un nintendaro pochi giorni fa