L’importanza del mouse per un videogiocatore

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Ok la scheda grafica potente, ok la RAM un tanto al chilo, ok il monitor figo, e pure ok un paio di cuffie surround di quelle che suonano a modino (o, meglio ancora, un bel sistema di amplificazione che sia almeno 5.1); tuttavia, anche il mouse è una periferica che reclama una sua dignità, e che ha perfino una certa importanza, quando si tratta di lavorare di fino con certi applicativi o – ancor più – di giocare.

So che state pensando «ecco Kikko che ci racconta dell’acqua calda», ma è proprio quando ci si imbatte in un’ovvietà con mano propria (letteralmente) che viene la voglia matta di condividere l’esperienza col resto dell’universo. Come ormai sa perfettamente chi segue questa povera e vecchia penna da un po’ di tempo, da mancino ho sempre avuto parecchi problemi a relazionarmi con il mondo dei mouse, in particolare con quel sottobosco di periferiche dedicate espressamente all’ambito gaming. La stragrande maggioranza dei mouse per videogiocatori mi è preclusa perché, purtroppo, è disegnata attorno alle esigenze di un destrorso: tra form factor pesantemente sbilanciate da un lato e pulsanti aggiuntivi a tiro esclusivo del pollice destro, la mia esperienza ludica su PC si è spesso dipanata in quel limbo tra il comico e il tragicomico, almeno quando si è trattato di affrontare quei titoli dove mouse e tastiera la fanno da padroni e proprio non ha senso impugnare un joypad. A poco è servito affidarsi a mouse “simmetrici” (ovvero con la metà destra speculare a quella sinistra): si tratta di una categoria dove è davvero difficile pescare il jolly, giacché i mouse o sono piccolini, o sono comunque pensati per un uso distante dal gaming.

A un certo punto della mia vita – diciamo un annetto fa o giù di lì – mi sono definitivamente scocciato della situazione e mi sono messo a cercare un mouse gaming espressamente pensato per mancini. La scelta, di fatto obbligata, è caduta sul Razer Naga Left-Handed, pensato principalmente per chi gioca agli MMO (per via dei dodici tasti numerici collocati lateralmente) ma comunque perfetto anche per chi, come me, non disdegna ogni tanto una giretto sui server di Overwatch o di Playerunknown’s Battlegrounds. Ebbene, non nego che ho goduto assai della possibilità – finalmente! – di avere a disposizione una periferica personalizzabile in tante cose, a cominciare dal doppio DPI verticale/orizzontale e dal libero setup del pulsanti.

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Avere tra le mani un mouse gaming come si deve cambia radicalmente l’esperienza di gioco

Insomma… un altro vivere, non solo guardando al mero comfort, ma anche alle migliorie abbastanza evidenti nelle prestazioni “in game”. Essendo il Razer Naga il mio primo “vero” mouse gaming (i precedenti – come detto – erano tutti surrogati, oppure erano eccellenti periferiche, ma senza essere concepite espressamente per un uso ludico) mi si è aperto un mondo fatto di gioia. Non si contano, ad esempio, le uccisioni messe in saccoccia imbracciando un fucile da cecchino che, solo fino a un anno fa, avrei lasciato mestamente per strada; parimenti, l’avere a tiro di pollice ben dodici tasti programmabili e raggiungibili in un microsecondo ha reso assai più proficuo e soave il viaggio che sto lentamente percorrendo nei territori di Divinity: Original Sin II.

Avere tra le mani un mouse gaming come si deve cambia radicalmente l’esperienza di gioco, c’è poco da fare. È una di quelle ovvietà che si danno per buone senza che ci sia bisogno di spiegarne i motivi, ma è anche un po’ come quando si dice non sia possibile immaginare cosa significhi essere genitore fino a quando non ti succede per davvero. Oggi mi sento un videogiocatore quasi completo (il perché del quasi riguarda Elite Dangerous e lo trovate a questo link), anche se ora vivo col terrore che il Naga si rompa per qualche motivo: non credo saprei più tornare indietro… quasi quasi faccio un saltino su Amazon e me ne compro uno di riserva, nell’attesa che qualche altro produttore si decida a produrre un mouse gaming ergonomicamente pensato per soli mancini e che faccia il suo dovere altrettanto bene quanto il Razer. Nel frattempo, qualora ci dovessimo incrociare sui server di qualche sparatutto e vi capitasse di morire per mano mia, beh… da oggi siete un po’ più consapevoli del perché.

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