Final Fantasy XV Royal Edition non merita il vostro odio

Final Fantasy XV Royal Edition classificato sull'ESRB

Sono un po’ nervoso perché so che sto per farmi nemici un bel po’ di voi. Però, scusate, dovevo dire la mia su uno degli “scandali” che stanno scuotendo il piccolo e rabbioso mondo dei videogiochi. Devo dire la mia perché, a quanto pare, è un’opinione assolutamente in controtendenza e mi piacerebbe raccontarvi perché la penso così. Con buon senso, a mio modo di vedere le cose. Se avete letto il titolo dell’articolo sapete che si parla della Royal Edition di Final Fantasy XV.

Qualche giorno fa, gironzolando per il web, sono capitato sulla pagina Facebook di Square Enix, laddove uno degli ultimi post pubblicizzava l’uscita della nuova Royal Edition di Final Fantasy XV. È grossomodo quella che potremmo definire una GOTY, la raccolta “gioco + DLC”, pubblicata per rilanciare le vendite di un titolo a un anno e rotti di distanza e far risparmiare qualche soldino ai giocatori che intendano recuperare il pacchetto completo di un titolo che non hanno ancora fatto loro. Tra i commenti del post c’era un astio tale che pareva di assistere ai cinque minuti di odio di Orwell: «Ammazzatevi voi e la vostra mania di fregare la gente»; «Avete avuto i miei soldi una volta, non ne avrete altri»; «Vergogna, la prossima volta pubblicate un gioco completo dall’inizio»; «Tanto valeva farlo uscire come una closed beta». Una sequela di insulti – a mio modo di vedere le cose – assolutamente insensati, che comunque si ripetono a commento di ogni articolo o news relativo a questa Royal Edition.

Final Fantasy XV windows edition pc

Final Fantasy XV l’ho giocato appena uscito e mi è piaciuto molto

Ora, io Final Fantasy XV l’ho giocato appena uscito e mi è piaciuto molto: trovo che sia un titolo con grandi difetti ma con un cuore altrettanto generoso, nonché una delle più genuine rappresentazioni dell’amicizia mai raccontata in un videogioco. L’ho finito e ne ho scritto definendolo “un bellissimo disastro”, rammaricandomi naturalmente per quella seconda parte che è evidentemente tirata via. Ma questo è quanto, e d’altronde per Square Enix partorire Final Fantasy XV è stato semplice come dare alla luce una colonia di elefantini indiani: non mi aspettavo che andasse tutto liscio, eppure qualcosa nel suo essere così incasinato lo rendeva vivo e autentico, nonostante i tanti difetti, i buchi della sceneggiatura e la fretta che l’ha azzoppato a fine corsa.

Non l’ho mai considerato un gioco “incompleto” e non ho mai pensato che i DLC con i capitoli aggiuntivi arrivati dopo avrebbero messo una pezza a quei guai nella narrazione. Le side stories di Prompto, Ignis e Gladio sono – per l’appunto – aggiunte laterali che arricchiscono il contesto, danno un’altra prospettiva alla vicenda, sicuramente di grande valore. Tuttavia, non cambiano quei mezzi pasticci a livello di sceneggiatura, semplicemente perché per modificarli bisognerebbe… non so, riscrivere metà del plot. Final Fantasy XV è un bel titolo raccontato non benissimo, e così rimarrà nei secoli dei secoli. Amen.

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la Royal Edition non fa altro che arricchire l’offerta di materiale

Dati alla mano, la Royal Edition non fa altro che arricchire l’offerta di materiale: c’è un dungeon in più, qualche modalità extra, nuove armi… roba, roba e roba che rende solamente più corposo il pacchetto. Il gioco resta quello: era completo prima, è completo adesso, e l’avventura di Noctis è sempre la medesima. Per questo non posso che apprezzare la volontà di Square Enix di continuare a supportare un titolo che gli è costato una marea di soldi e che, in fin dei conti, è piaciuto a molti dei suoi acquirenti. Se dovessimo condannare tutti quelli che espandono i loro giochi nel corso del tempo, allora non dovremmo salvare nessuno, da The Witcher 3 a Destiny.

I nostri soldi valevano le sessanta, settanta ore di materiale base (raccontato male, siamo d’accordo) che abbiamo comprato un anno e mezzo fa. Non ci vuole un genio per capire che è più vantaggioso aspettare l’uscita della GOTY e recuperare il pacchetto completo, ma avrebbe voluto dire aspettare un anno e mezzo per giocare a quello che è stato uno dei titoli dell’autunno del 2016. Sono scelte… troppo comodo pentirsene poi, dando la colpa a publisher e sviluppatore. La botte piena e la moglie ubriaca non è cosa di questo mondo e tocca farsene una ragione.

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