Una via di mezzo, per i bambini che amano l’azione più movimentata, è senz’altro il multiplayer asincrono di Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX per Nintendo Switch, su cui non ci dilunghiamo considerata la recentissima recensione che, in caso, vi invito a recuperare. Prima, però, di passare all’altro, famosissimo titolo, occorre precisare che non intendiamo raccomandarlo ai più piccini, visto che la classificazione ufficiale PEGI è +12 (l’ente elargisce consigli e non vere imposizioni, come saprete), ma nemmeno nasconderci dietro un dito.
Sappiamo perfettamente che Fortnite è giocato da una marea di ragazzini, e non è nemmeno facile, in coscienza, stigmatizzare il comportamento dei genitori che permettono di giocarci, a patto che siano lì a vigilare ed evitino pratiche diseducative possibili anche altrove, come l’eccesso di regali (quella skin, quel costume, quel modello) appena ne viene fatta richiesta.
far finta che Fortnite non sia amato e giocato anche dai minori di 12 anni sarebbe come nascondersi dietro a un dito
In fin dei conti, il suo stile shooter è estremamente lieve in termini di effetti e animazioni,
quasi alla stregua di bimbi che giocano in giardino facendo “pum pum”. Sovente giocato in squadra con uno o due amici, anche molto al di sotto della suddetta indicazione PEGI, il battle royale di Epic si basa su un’
estetica cartoon, barricate costruite in un lampo e accattivanti personalizzazioni degli alter ego, meri orpelli estetici da sfoggiare orgogliosamente con gli amici esattamente come facevamo noi una volta con la
“biglia introvabile”. Questi ultimi rappresentano praticamente gli unici – ma insidiosi, considerata la smodata passione che tanti ragazzini hanno per questo titolo – acquisti possibili in questo titolo gratuito.
I videogiochi possono inoltre assecondare altre vocazioni, non solamente quelle più bellicose e maschie. FIFA 20 e Mario Kart (entrambi PEGI 3+), giusto per citare i più illustri esponenti di due generi sempre molto in voga, ovvero il calcio e le corse automobilistiche, riscuotono un grande successo anche tra i videogiocatori alle prime armi dacché vantano alcune delle modalità multigiocatore più entusiasmanti.
Insieme al batticuore che precede l’apertura di ogni pacchetto contenente (si spera) i fuoriclasse del pallone più ambiti – pratica che però cela in sé la pericolosa tentazione delle microtransazioni e che, in caso di minori, è consigliabile monitorare – sfidarsi in infuocati 1 vs 1 oppure giocare insieme contro altri avversari resta sempre emozionante se piace lo sport più seguito nel Belpaese.
Giocare a pallone o con le “macchinine” è divertente anche in virtuale
Stesso discorso circa i racing game, perché
sfrecciare sui circuiti e cercare di superare l’amico a pochi metri dal traguardo è indubbiamente un modo divertente di passare il tempo. Particolarmente alti i livelli di rigiocabilità di queste specifiche categorie, giacché la rivincita e la bella della bella sono doveri cui nessun giocatore può sottrarsi, ovviamente a meno che la cena non sia pronta. Proseguendo con l’indagine, uno dei progetti più votati e apprezzati è risultato sicuramente
Roblox (
PEGI 7+). Ideato appositamente per i ragazzi dai 5 ai 20 anni con la passione per i videogiochi, si tratta di una
sorta di piattaforma per la creazione dei propri mondi di gioco, un programma di sviluppo semplificato e immediato che consente di realizzare esperienze ludiche diverse.

Sfruttando il linguaggio Lua Script e grazie al
tool interno Roblox Studio, chiunque può plasmare la propria visione di divertimento digitale e associarla a innumerevoli ambienti 3D personalizzabili,
condividendo il risultato con la comunità, giocando a ciò cui si è dato vita oppure provando le opere degli altri utenti in un universo che raggruppa al suo interno tanti mondi quanti è possibile immaginarne. Questa stupefacente varietà è proprio ciò che più incuriosisce
Elia (8 anni), il quale infatti ci rivela che “
Roblox è un gioco molto vario pieno di modalità diverse, come quella del ladro che deve superare le sfide, quella dell’ascensore ”. Ottima definizione, dacché è veramente una matrioska al cui interno sono racchiusi tanti altri giochi, e non crediamo si possa chiedere niente di meglio in tenera età.
Connessione, proprio come quel legame che si crea fra noi e i nostri compagni quando premiamo play e indossiamo i panni di un pirata, un guerriero o mille altri personaggi
Questi sono emersi come alcuni dei titoli più giocati nella fascia d’età compresa tra i 6 e i 10 anni.
Tra Minecraft, Fortnite e i battle royale, Brawl Stars, Roblox, sport e corse, i nostri fanciulli spaziano dalla sconfinata libertà creativa dei sandbox alla competizione serrata delle minuscole arene dei brawler game, dimostrando un’interessante
ecletticità videoludica e una sempre salutare curiosità. Il denominatore comune è rappresentato dalla possibilità di allacciare contatti con altri giocatori e dilettarsi assieme o contro gli amici reali, emblema di come il multigiocatore in alcune occasioni possa aiutare ad azzerare le distanze tra le persone. Se competizione e agonismo dipendono in gran parte dal tipo di videogioco scelto e dall’indole del giocatore stesso,
il fatto di poter condividere l’esperienza con altri appassionati per moltiplicare a dismisura il divertimento è la discriminante che, puntualmente, ritroviamo
in ogni nome indicato dalle nostre autorevoli e fanciullesche fonti.
Giocare in compagnia appare quindi un ottimo rimedio alla solitudine forzata che alcune situazioni impongono, perché da che mondo è mondo, si ride con più gusto quando siamo circondati dagli amici e ciò vale anche in ambito videoludico.
Giocare in compagnia appare un ottimo rimedio alla solitudine forzata
Grazie a internet e al gioco online,
basta un semplice click per riabbracciare quei compagni di scherzi che non vediamo da tempo senza timore di infrangere le regole o, ancora peggio, mettendo a repentaglio la salute del prossimo. Questo è importante sia per i giovani sia per gli adulti, perché la passione per i videogiochi non ha né età né confini: ha solo bisogno di una
connessione per collegarci al globo intero, tutto qua. Connessione, esatto, proprio come quel legame che si crea fra noi e i nostri fidati compagni di ventura quando premiamo play e indossiamo i panni di un pirata, di un guerriero o di mille altri personaggi fantastici per catapultarci in incredibili avventure al fianco virtuale dei
nostri cari, vecchi (o giovani, in questo caso) amici.
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