Quella prima, fatale missione

questi titoli hanno in comune un elemento unico del nostro medium preferito: il senso di immersività e appartenenza

In quell’occasione, però, decisi incurante di andare avanti nella campagna, che già di suo non era proprio tra le più indulgenti. Per fortuna si trattava comunque di un gran gioco con molte missioni secondarie che, seppure belle toste anche loro, aggiungevano reggimenti al roster tra cui scegliere. In ogni caso, la zappata sui piedi che mi ero dato da solo si fece sentire fino quasi alla fine dell’avventura di Morgan Bernhardt e i suoi Grudgebringer. Che uomini tosti, che miti! Ancora mi ricordo certe carismatiche uscite del rude comandante: “We will make living dead just plain dead!”. Ma divago. Voi sareste ripartiti da zero dopo l’iniziale vittoria di Pirro? Trovo parecchio stimolanti i giochi che non ti tengono per mano troppo a lungo limitando le possibilità d’azione, e di conseguenza anche quelle di sbaglio. Non mi spaventa neanche un livello di difficoltà che lasci scarsi margini d’errore.Diamine, ancora adesso continuo ogni tanto a giocare qualche livello di Darkest Dungeon, che di certo non è famoso per essere adatto ai casual gamer. Eppure il dungeon crawler di Red Hook Studios è diverso dagli esempi di cui ho parlato finora: qui è molto più comune perdere uno dei propri eroi a causa di uno dei tanti orrori che si nascondono nei labirinti al di sotto delle fondamenta del castello. Ah, e poi c’è l’auto-save. Pur tra tante differenze, questi titoli hanno in comune un elemento unico del nostro medium preferito, un aspetto che pone, per mio gusto, i videogiochi al di sopra di cinema e letteratura: il senso di immersività e appartenenza. Mi esalta quella responsabilità messa nelle nostre mani, con cui siamo proprio noi, con le nostre azioni, a determinare il fato di quella manciata di pixel su schermo.BattletechTrovo che gli strategici a turni si prestino particolarmente bene ad esaltare questa sensazione, quasi per paradosso: avere tempo a disposizione aumenta la tensione legata ad ogni click del mouse: sarà davvero la scelta giusta? Sto lasciando il fianco scoperto ad un contrattacco? Sto sacrificando i miei arceri per niente? Oddio, sono una brutta persona? Insomma, non so voi, ma a me non capita di vedere una serie su Netflix ed essere attraversato dallo stesso brivido di dubbio ed eccitazione allo stesso tempo. Ma quanto sono belli i videogiochi?

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