I nostri amati videogiochi hanno molteplici usi. Per quel che mi riguarda, sia da semplice videogiocatore che redattore videoludico, ho affrontato diversi momenti dove ho utilizzato questo mezzo per cercare tante e diverse esperienze.
Il più delle volte c’è l’esperienza totalizzante, quella che ci rapisce portandoci in uno stato di totale immersione. Impossibile pensare a titoli quali Elden Ring o God of War Ragnarok giocati in uno stato di distrazione generale, atteggiamento che non potrebbe mai darci le giuste soddisfazioni. Non di meno, però, negli ultimi anni ho sempre avuto un sano interesse per esperienze videoludiche declinate in una forma di totale rilassamento, cercando una piacevole calma nell’atto di giocare a quello o l’altro titolo. Dunque rilassarsi con i videogiochi è possibile? Beh, si, Assolutamente.
La mia fruizione generale di giochi quali The Division o Destiny, ripensando a circa cinque anni fa, era diretta alla necessità di ‘sfogo’. Premere quei tasti, muovere freneticamente il mouse o le levette, era come gettare ogni tipo di nervosismo quotidiano in un contenitore virtuale, che poi andavo a chiudere e lanciare dentro il videogioco. Con il tempo, invece, pur giocando con estrema concentrazione a questi come altri titoli, ho scoperto i benefici di tutti quei giochi – per lo più indie – concepiti per farci provare sensazioni di benessere. Che sia trattato o meno di prodotti prettamente incentrati sulla narrazione, ultimamente la mia attenzione si è rivolta a quelle piccole esperienza videoludiche che sovente assomigliano a prodotti cinematografici, atti a lasciare al videogiocatore delle emozioni, delle sensazioni, più che a sfidare i nervi delle mani o l’intricato ragionamento.
ho scoperto i benefici di tutti quei giochi, per lo più indie, concepiti per farci provare sensazioni di benessere
Malgrado la distanza di genere, poi, anche una sim sportiva presente annualmente nella mia libreria come Football Manager è associata dal mio cervello a puro relax: seduto davanti la scrivania, gioco sullo schermo, qualcosa da sgranocchiare o da bere, sono capace di star dietro al titolo manageriale di Sports Interactive due o anche tre ore, se necessario a un bell’avanzamento di carriera o anche solo per piacere.
Vogliamo poi parlare di un semplicissimo Tetris, un No Man’s Sky o un Journey?
Esperienze diverse nei generi proposti, così come nella sfida finale, ma che mi offrono la possibilità di non venir rapito totalmente dall’azione, di concedermi di guardare per un momento altrove, distrarmi con piacere giacché quel che ho davanti è un mezzo per staccare la spina senza dover spendere ulteriori forze, concentrazione o rapidità fulminea nei comandi. Un gioco che va avanti con il mio ritmo, insomma, con la totale padronanza del tempo che alcune volte diventa una risorsa davvero difficile da gestire.
Un editoriale, questo, che passa la palla a voi: quali sono i giochi che usate per rilassarvi in modo assoluto? Quei titoli da giocare stravaccati sul divano, storti di schiena e di sguardo, senza impiegare troppe energie. Io mi rilasso in modo esponenziale con l’ennesima run su Gabriel Knight 3. Mia moglie si diverte creando caos e facendosi inseguire dalla polizia su GTA 5. A ognuno, il suo.