Ora, qualcuno mi deve spiegare quell’assurdo processo mentale per cui, nel momento esatto in cui presto qualcosa a qualcuno, mi sale addosso la necessità impellente, quasi patologica, di avere quell’oggetto. Di usarlo. Anche se non ne ho assolutamente bisogno. Anche se non mi serve.
Com’è che appena presto qualcosa, qualsiasi cosa, mi viene un desiderio incontrollabile di usarla?
Moooolto tempo dopo, più per caso che per scelta, glielo ho riportato. Lui, tra il festante e il piccato per l’increscioso ritardo, aveva riavuto ciò che era suo, e poteva finalmente giocarci come desiderava da tempo. Secondo voi l’ha mai fatto? Mesi più tardi, tornando sull’argomento, mi ha confessato di averlo preso, buttato da qualche parte insieme al resto della fuffa ludica (il Gaburri è molto meno ordinato di me, questo è un fatto noto), e lì soggiorna ancora, dimenticato da tutti. Povero Bad Mojo.
Lo stesso capita anche a me, e di recente in più di un’occasione. Non passa una settimana che presto LEGO Movie a mio cognato, e l’unico film che ho voglia di vedere è LEGO Movie. Ma al punto da arrivare (quasi) a noleggiarlo su InfinityTV, eh. Mica robetta. Se un libro esce dalla mia libreria, tempo qualche giorno e diventa il primo titolo su cui ho voglia di rimettere le mani.
Uno dei vantaggi (più o meno indiretti) del vivere in un mondo digitale come il nostro è che sono sempre meno gli oggetti fisici che possono passare di mano in mano. La copia fisica dei due Syberia che ho prestato nel 2002 a un’amica di mia moglie mi torna in mente spesso, ma col fatto che li ho nella libreria di GOG, è un pensiero che dura un istante e poi svanisce.
E quindi, vi lascio con un paio di domande: capita davvero solo a me (e al Gaburri) di soffrire di questa demenziale sindrome ossessiva da restituzione? E quante occasioni avete avuto, negli ultimi mesi, di prestare qualcosa di “fisico” a un amico/parente, o di chiederlo in prestito?