C’è un discorso ricorrente quando si parla di videogiochi, in grado di dividere ancor di più le fazioni dei giocatori PC e console: il prezzo di sostentamento del nostro hobby. Spesso parliamo di quanto costi effettivamente dedicarsi al sacro videoludo, del costo a volte esagerato dei titoli al Day One, di quanto erano belli i cestoni al supermercato in cui trovare giochi nuovissimi ma prezzati per errore a due spicci (io trovai la Gold Edition di Age of Empires 3 a due euro, ed era uscita da pochi mesi!) e del valore che certi negozi affibbiano all’usato. Ebbene, l’altro giorno, mentre ero in tabaccheria, sono stato anche io unto dal Signore come Kikko, e ho capito una mia curiosa verità: per me è molto più difficile spendere soldi online che nella vita quotidiana.
Il motivo principale è che percepisco il valore dei “soldi digitali” molto più elevato rispetto al loro corrispettivo cartaceo, e se usualmente non mi faccio problemi nel comprare una cavolata a caso in un negozietto o bermi una birra, vengo invece colto da mille dubbi e ripensamenti se mi trovo davanti a un gioco scontato al 90%. Sì, sono arrivato veramente a dire “No, secondo me sei euro per The Evil Within sono troppi”, per poi rendermi conto a pochi attimi dallo scadere dell’offerta che stavo parlando del valore di una pizza capricciosa; per diversi giorni, poi, ho rimuginato sul mio avventato acquisto di Alien Isolation, pagato ben dodici euro in mega sconto su Steam. Dodici euro. Lo stesso prezzo di un biglietto del cinema in prima serata, praticamente.
Per me è molto più difficile spendere soldi online che nella vita quotidiana
Mi piace però pensare che non sia solo ed esclusivamente colpa mia: anni di bundle e saldi folli hanno contribuito ad abbassare il valore dei videogiochi per PC, e se da una parte è fantastico poter provare svariati titoli pagando solo qualche dollaro, dall’altra un po’ mi rattristisce il dover continuamente pensare che cinque euro siano “troppi” per un buon gioco in grado di tenermi incollato allo schermo per diversi giorni. Voi soffrite del mio stesso problema? Siete riusciti a “guarire”? Io, nel frattempo, comincio a soffrire pensando a Overwatch.
Questo significa che io percepisco allo stesso modo una spesa "analogica" che una "digitale".
Però è anche vero che ho un backlog di oltre 100 giochi tra libreria Steam e qualche vecchio silver disk o altri titoli mai portati a termine per i più disparati motivi. E sempre su Steam ho un'altra 30ina di titoli in wishlist. Ormai al Day1 acquisto solo le Collector's Edition (in preorder ovviamente), mentre per gli altri titoli aspetto anche diversi mesi (o anni) solo per cercar di recuperare e completare qualcosa che ho già.