Va’… e non drogarti più

Va’… e non drogarti più Editoriale 03“L’erba ha un effetto tranquillizzante e rilassante. Ti aiuta a concentrarti sulle cose essenziali e amplia il tuo stato di coscienza.” – Lester, Gothic
Ragazzi, non drogatevi, ché gli stupefacenti fanno male… nella realtà, perlomeno. Viceversa, nei videogiochi le cose sono un tantino differenti, giacché la droga è sovente usata come un mezzo per potenziare l’avatar, per arricchirne la percezione, i sensi e, perché no, le tasche! Certo, anche nella cornice del nostro medium preferito è sempre possibile incorrere in perniciosi effetti collaterali, come la diminuzione temporanea di una statistica, ma perlopiù l’assunzione di allucinogeni è priva di serie conseguenze, rivestita da un’aura di consenso e vista di buon occhio, assieme a omicidi, distruzione di interi nuclei abitativi, furto e guerra.

Tutto nella norma, dacché sempre di videogiochi stiamo parlando, laddove ogni peccato – anche il più efferato – è sovente giustificato da una trama impalcata per motivare le nefandezze del personaggio principale (e neanche vorremmo che fosse altrimenti). Perché non agevolare il consumo e lo smercio di droga, dunque? In Gothic, ad esempio, l’intero Campo Palude è santuario elevato al fumo: il saluto benaugurante che viene spacciato da PNG strafatti (fra le palafitte e gli stagnanti acquitrini formatisi ai piedi di una cascata bipartita) è “Awaken”, risvegliati, e l’erba di palude – sapientemente arrotolata in spinelli che recano i nomi altisonanti di “Evocasogni”, “Buio del nord” e “Verde del novizio” – è metafora, neanche troppo velata, della canna libera. La consumazione delle summenzionate “prelibatezze” è foriera di maggiore esperienza e di un incremento del mana (preziosa risorsa per lanciare gli incantesimi, qualora alcuno ancora non lo sapesse), con l’economia tutta del campo imperniata sulla raccolta, il confezionamento e lo spaccio con le altre comunità.

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Seriamente, non drogatevi!

Ancora, in Grand Theft Auto: Vice City l’incipit del narrato vede lo scambio (fallito) di una grossa partita di droga a fronte di un quantitativo ingente di denaro, necessario a Tommy Vercetti per tornare sulla cresta dell’onda, in prossimità delle belle spiagge prospicienti l’Ocean View Hotel. Nel più maturo The Witcher, invece, le missioni Vizima Confidential e Anatomy of a Crime ci vedono sovente alle prese con una sostanza misteriosa, il Fisstech, un narcotico altamente tossico che lo Strigo è in grado di distillare (una volta assaggiatolo) e rivendere con profitto, soprattutto se potenziato con la sostanza aggiuntiva “rubedo”.

Che dire, infine, degli stimolanti presenti nei giochi di ruolo di stampo post-apocalittico? Chi non si è mai fatto di Buffout, Mentats, Med-X, Jet e Psycho (un nome, un programma)? Queste “medicine” si rivelano a dir poco essenziali per compensare – anche solo momentaneamente – alcune carenze a livello di S.P.E.C.I.A.L. o per affrontare qualche avversario particolarmente ostico. Anche in questo caso, le conseguenze del consumo sono pressoché nulle, e infatti per curare l’astinenza basta un’iniezione praticatavi al modico prezzo di 50 tappi dal “simpaticissimo” Dr. Church (Fallout 3)… dopodiché sarà possibile continuare a strafarsi in libertà! Seriamente, non drogatevi!

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