In questi giorni, al di là della normale amministrazione del sito che state visitando e di altri fatti che quotidianamente mi riempiono la vita lavorativa, sto dedicando un bel monte di ore a Xenoblade Chronicles 2, prima al fine vergarne l’anteprima sulle prime ore di gioco (è già online… potete leggerla cliccando qui) e poi per giungere adeguatamente preparato alla stesura della recensione, prevista per metà della prossima settimana. Il nuovo nato di Monolith Soft e Nintendo è tutto tranne che un titolo piccolino, come peraltro non lo sono i due diretti predecessori, ed è quindi impossibile berselo a piccoli sorsi, quanto invece è necessario infilare vasche di parecchie ore per mandare giù interi capitoli alla goccia.
Ora, una delle cose belle – ma davvero belle – di Xenoblade Chronicles 2 è la colonna sonora, davvero splendida nell’accompagnare per mano il giocatore di qua e di là, lungo le scampagnate che Rex e compagni devono (e a volte vogliono) prendersi per completare le missioni o, semplicemente, per esplorare gli affascinanti scenari che compongono il mondo di Alrest. Si sente proprio la mano di Yasunori Mitsuda, di ACE (Tomori Kudo e Hiroyo Yamanaka), di Kenji Hiramatsu e di Manami Kiyota, già autori delle musiche del primo Xenoblade Chronicles; ma, soprattutto, si percepisce come i compositori abbiano lavorato di concerto con la direzione artistica. Al di là di alcuni pezzi vocali davvero strepitosi (alcuni dei quali opera di questi signori qui e di questi altri qui), è incredibile come ormai – nella mia testa – ogni ambientazione del gioco sia legata a un particolare movimento musicale.
ho una sorta di jukebox nella testa che, ogni tanto, decide di partire da solo
Non so se per voi è così, ma io ho una sorta di jukebox nella testa che, ogni tanto, decide di partire da solo e costringermi a canticchiare o fischiettare una delle melodie che mi hanno accompagnato nei vari videogiochi, anche se si tratta di esperienze vissute parecchi anni fa e anche se non ci ho infilato dentro nessuna monetina. È strano, perché con cinema e serie TV succede assai più di rado, tanto che potrei snocciolarvi in pochi secondi le opere che mi fanno questo effetto (la sigla de Il Trono di Spade, la OST di Star Wars, qualche musical come Grease e La La Land). Per favore… ditemi che non sono matto e che è capitato anche a voi di sentirvi improvvisamente osservati sull’autobus dalla vecchietta di turno, mentre fischiettavate la melodia della intro di Metal Gear Solid 2 osservando il mondo che scorreva fuori dal finestrino.