Eiyuden Chronicle: Rising – Recensione

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Con la direzione di Yoshitaka Murayama, uno degli autori di Suikoden, ecco arrivare Eiyuden Chronicle: Rising, un Action JRPG dalle tinte bucoliche che farà da prequel a Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, previsto per il 2023.

Sviluppatore / Publisher: Rabbit & Bear Studios, Natsume Atari / 505 Games Prezzo: 14,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam, Epic, GOG), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile

Avete presente quelle famiglie in cui le attività si tramandano di padre in figlio, tipo: “io sturo i lavandini perché anche mio padre sturava lavandini e mio nonno prima di lui”? Ecco, la situazione di CJ – un’intrepida quanto insolente ragazzina di 15 anni, nonché protagonista di Eiyuden Chronicle: Rising – è più o meno questa. Ultima discendente di una “gloriosa stirpe di razziatori”, vaga per il mondo alla ricerca di un tesoro particolare, una “pietra grezza” magica da riportare nella propria terra, affinché il suo rito di passaggio sia ultimato e i suoi parenti la possano finalmente promuovere da “mocciosetta rompiscatole” a “venerabile razziatrice”, titolo di cui ella non indugia comunque a fregiarsi tutte le volte che può.

Ma le pietre grezze non sono facili da trovare, anzi: di solito sono custodite da mostroni giganteschi, piuttosto restii a consegnarle alla prima razziatrice che passa e, considerando che la “quota di qualificazione” è una pietra molto grande e di immenso valore, nasce spontaneo il sospetto che l’intera missione di CJ sia, in realtà, una specie di invito a giocare a mosca cieca in autostrada preso un po’ troppo alla lettera. Ma poco importa: in questo gioco CJ siamo noi e per tanto ci toccherà prendere parte alla sua odissea.

BENVENUTI A NUOVA NEVAEH

Mentre la nostra eroina un po’ manga bighellonava nella foresta alla ricerca di tesori, si è imbattuta in un piccolo villaggio antistante a una grossa miniera chiamato Nuova Nevaeh. I suoi cittadini non se la passavano tanto bene: un terremoto aveva danneggiato le loro case, pressoché distrutto le loro botteghe e, peggio del peggio, reso la cava inagibile. Un bel guaio, considerato che la medesima era di fatto l’attività principale del paese e la sua fonte di ricchezza. Terremoto che, per altro, ha liberato nel circondario un’imprecisata quantità di mostri che i pavidi contadini e operai del posto non avevano il coraggio di affrontare. Il sindaco e il piccolo esercito che aveva organizzato per risolvere il problema sono scomparsi nel nulla e, a reggere le sorti della città, è la figlia maggiore Isha, che per far quadrare i conti ha ben pensato di spremere di tasse gli avventurieri in cerca di fortuna.

Eiyuden Chronicle Rising Recensione

I personaggi parlano e mostrano le loro emozioni per mezzo di baloon, come se il gioco fosse un manga.

Non solo. Essendoci molte cose da fare per aiutare i cittadini in difficoltà, la ragazza ha ideato un sistema geniale per farli lavorare ancora di più: una raccolta di timbri che avrebbe dato loro la possibilità di addentrarsi nella cava ed estrarne i tesori, in cambio di una trentina di servigi offerti agli abitanti del luogo (una cosa simile alla tessera del bar per bere un caffè gratis, per capirci). CJ, dunque, è costretta a vagare per Nuova Naeh, sorbirsi le lagne di giovani, vecchi e bambini, e fare tutto quello che loro le chiedono. In cambio, potrà avere un agognato timbro sulla sua tesserina e salire di livello ogni volta.

QUATTRO LOCATION SFRUTTATE ALLO SFINIMENTO

Eiyuden Chronicle: Rising è un JRPG dove l’azione ha chiaramente la prevalenza sulle scelte operate dal giocatore. La nostra nuova amica CJ comincia la sua avventura da sola, con un equipaggiamento di bassissima lega e si trova di fronte a una città praticamente da ricostruire. All’inizio può muoversi solo in alcune aree del borgo e nella foresta magica attigua, in un fastidioso avanti-indietro lenito fortunatamente dalla bellezza del panorama, dalla freschezza della colonna sonora e dalla qualità dell’azione piacevolmente console-oriented. Ma basta poco per avere accesso ad aree sempre più estese che, a loro volta, rivelano progressivamente nuovi passaggi verso zone ancora tutte da scoprire. Piano piano, insomma, si amplia il territorio in cui la nostra razziatrice può muoversi e agire e, naturalmente, non sarà sempre sola. Ben presto si unirà a lei anche Garoo, “il mercenario uomobestia”, una specie di canuomo di Balle Spaziali che, però, è un misto tra umano e canguro. E non solo, ma è meglio evitare spoiler: altri personaggi saranno pilotabili, a scelta, per trarre vantaggio dai loro attacchi speciali.

Eiyuden Chronicle Rising Recensione

La “pianta vacua” è il primissimo boss che incontriamo… più volte.

Eiyuden Chronicle: Rising è un gioco piacevolmente consolaro, ma a tratti piagato dall’insistenza nel backtracking

Questo tipo di impostazione ha permesso a Rabbit & Bear Studios di concentrarsi su (relativamente) poche location e di realizzarle in modo magistrale, con una ricchezza di dettagli e di colori invidiabile. Ma, di contro, fa del backtracking l’attività centrale su cui si regge l’impianto del gameplay. Siamo appena riemersi dalla cava? Un altro personaggio ci chiederà di tornarci. Siamo appena stati nella foresta? Presto ci dovremo rientrare. E così via. A ogni ritorno nei luoghi già visitati, risbucano fuori tutti i nemici che avevamo fatto secchi la volta precedente e, quel che è peggio, spesso ci tocca uccidere nuovamente anche i boss che custodiscono i passaggi verso alcune aree protette. È vero che – come da tradizione – ogni boss ha il suo punto debole e una volta capito come ucciderlo diventa una passeggiata, ma ripetere il “rito” ogni volta è piuttosto frustrante. Eiyuden Chronicle: Rising, in ogni caso, ci blocca nella stessa regione per una quantità di tempo e di missioni tutto sommato ragionevole, mantenendo un buon equilibrio tra la necessità di prolungare la durata del gioco e quella di proseguirlo.

RACCOGLI E TORNA A CASA

A Nuova Naeh le missioni sono tutte molto simili tra loro, ma per fortuna non tutti i timbri richiedono una nuova gita in un posto già conosciuto. La cava e la foresta, per esempio, sono ricchissime di materie prime che possono essere raccolte con una semplice falciata (pietre preziose, legno dagli alberi, funghi…) e, durante il nostro andirivieni, ci capiterà anche casualmente di incamerarne una vasta quantità.

Le risorse sono essenziali per migliorare: raccogliete tutto quello che vedete luccicare sullo schermo, perché tornerà utile

Per le strade della città troveremo saltuariamente persone che hanno semplicemente bisogno di una certa quantità di queste risorse e, per tanto, potremmo ottenere un timbro (e un aumento di livello) in un battibaleno, consegnandogliele. È una buona prassi, quindi, fermarsi a raccogliere tutto quello che luccica sullo schermo, per due buone ragioni: la prima, è che le medesime risorse ci possono servire per migliorare le nostre armi e il nostro equipaggiamento, la seconda è che saltuariamente si tratta di oggetti indispensabili per questa o quella missione.

Eiyuden Chronicle Rising Recensione

Sì, tutto questo spettacolo è in movimento!

Va anche specificato che rimettere in sesto le attività dei cittadini, grazie ai nostri servigi, ci viene ricompensato con la possibilità di avvalerci delle loro competenze. Riparare la fucina, per esempio, permette di migliorare le armi con pochi spicci, basta avere anche le risorse necessarie. Insomma, un do ut des senza il quale neanche noi possiamo evolverci. Posti come la fucina e la farmacia (foriera di pozioni energetiche) sono indispensabili per sopravvivere, altri negozi invece ci permettono banalmente di proseguire nell’avventura. Ricordiamoci anche di parlare sempre con tutti, perché spesso la soluzione di qualche enigma si trova nascosta in un altro dialogo.

TECNICAMENTE PARLANDO…

Senza voler a tutti i costi sconfinare nel territorio del “com’è e come gira”, Eiyuden Chronicle: Rising è un gioiellino. A patto di avere la configurazione giusta, e non ci vuole davvero moltissimo (basta una GeForce 1060 per andare in full HD), il gioco ci riserva location evocative e “vive”, con paesaggi dalla natura sgargiante e particolareggiata, sfondi in movimento e pochi, ma sapienti effetti speciali riservati ai boss e ai protagonisti. Indispettisce un po’ il mancato supporto alle risoluzioni wide-screen, che magari verrà aggiunto in seguito come ogni tanto accade, ma non ne farei una tragedia. Bravo Yoshitaka, ora vogliamo vedere cosa ti inventerai l’anno prossimo per Hundred Heroes!

In Breve: Poco impegnativo e decisamente piacevole, Eiyuden Chronicle: Rising è un Action JRPG dai toni scanzonati e spesso simili a quelli dei cartoni animati, con cui è davvero divertente passare il proprio tempo. Certo, non bisogna avere niente contro i giochi in cui bisogna andare avanti e indietro mille volte negli stessi posti e rifare le stesse cose, perché in questo caso potremmo fare molta fatica ad apprezzarlo. La qualità visiva è davvero impressionante e mi è piaciuta molto la commistione tra fondali in (ricchissimo) 3D e personaggi bidimensionali “con qualche pixel di troppo”, inoltre c’è la musica di accompagnamento che non riesce a uscirmi dalla testa. Insomma, un bel gioco: non indispensabile ma assolutamente godibile.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 5600X, 16 GB di RAM, RTX 3060 Ti, SSD, 2560×1440
Com’è, Come Gira: Esecuzione assolutamente perfetta con la configurazione di prova, con una buona scalabilità, ma manca il supporto per il formato widescreen 21:9.

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Pro

  • Aspetto grafico e sonoro eccellente / Una discreta varietà di location lungo tutto il gioco / Curva di apprendimento semplice.

Contro

  • Azione di gioco piuttosto ripetitiva / Una certa uniformità delle situazioni.
8.8

Più che buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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