Eternal Strands – Recensione

PC PS5 Xbox Series X

Eternal Strands è il primo gioco indipendente di Mike Laidlaw (Mass Effect, Dragon Age), un action-adventure all’apparenza piuttosto generico e lento ad ingranare, ma quando lo fa scopre carte sorprendentemente interessanti e diventa goduriosamente divertente. Dategli una possibilità, potreste innamorarvene.

Sviluppatore / Publisher: Yellow Brick Games / Yellow Brick Games Prezzo: 39,99 Euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam), Xbox Series X-S, PS5 Data di Lancio: 28 Gennaio 2025

Ci piace il nome scelto da Mike Laidlaw per la sua nuova avventura professionale: Yellow Brick Games fa pensare al Mago di Oz, a luoghi incantati pieni di insidie e misteri, da esplorare fino a che non si riesce a svelare il mistero nascosto dietro il paravento. Se ci pensate bene è la descrizione del setting più banale ma anche perfetto per un action-adventure, genere in cui Mike ha dimostrato di sapersi muovere con competenza. Dopo aver ricoperto vari ruoli in Bioware per 15 anni, è stato sceneggiatore per Jade Empire e Mass Effect prima di immergersi quasi totalmente nella serie Dragon Age.

Mike ha vissuto una breve parentesi in Ubisoft e proprio quest’ultima, infruttuosa esperienza lo ha convinto a “mettersi in proprio” per creare il gioco che avrebbe sempre voluto realizzare. Questo gioco si chiama Eternal Strands e appartiene ad uno dei generi più abusati di sempre, che negli ultimi anni ha mandato al macero serie blasonate (non ultima, proprio Dragon Age) e condannato al fallimento anche titoli che avrebbero meritato ben altra fortuna. Una sfida mica da poco.

DOVE CI SIAMO GIÀ VISTI?

Eternal Strands sembra uscito dal primo volume del manuale del world-building fantasy e sotto il profilo artistico assomiglia a quello che ci piace chiamare “Stile Madureira”. Il gigantesco Enclave che fa da focus-point alle vicende del gioco, la capitale Dynevron e i territori che la circondano fanno pensare ad uno qualsiasi dei tanti spin-off di League of Legends, con una spruzzata di Immortals Fenix Rising, un pizzico di Zelda e una generosa dose di Shadow of the Colossus.

A fronte di un’estetica abbastanza generica, Eternal Strands offre elementi di gameplay divertenti, profondi e originali

Nell’insieme l’impatto visivo non è niente male, ma tutto ha un sapore di già visto. Molto più interessante la componente narrativa, che vede al centro della scena l’impavida Tessitrice Brynn e i pochi sopravvissuti della sua tribù, intenti a scoprire il passato del proprio popolo muovendosi in un mondo da cui loro stessi si sono distanziati tempo prima. Un mondo che ha molto da dire e da dare, come stiamo per scoprire.

SASSO-CARTA-FORBICE

Eternal Strands ci mette un po’ ad aprirsi. Soprattutto all’inizio vi troverete di fronte a muri invisibili, missioni un po’ “meh” e un combat system che più generico non si può… ma dategli tempo e il suo mondo si piegherà ai vostri voleri grazie ad un’insospettabile quantità di strumenti e meccaniche decisamente azzeccate. Una di queste vi permetterà di scalare pareti di ogni genere in stile Zelda Breath of the Wild, a patto di tenere sotto controllo la Stamina, che regola anche tutte le altre azioni “fisiche” di Brynn. Tutto già visto, tutto scontato… è vero, ma è solo più avanti che le cose inizieranno a farsi interessanti.

Eternal Strands Recensione

Gli elementi Gelo, Fuoco e Cinesi che regolano i poteri magici della protagonista affliggono anche l’ambiente che la circonda e possono anche annullarsi tra loro.

A giocare un ruolo fondamentale nel gameplay è la magia, in Eternal Strands ne esistono di tre tipi: ghiaccio, fuoco e cinesi/gravità, che vengono declinate in svariate abilità combinabili tra loro per dare vita ad effetti sorprendenti. Inizierete l’avventura con due poteri basilari, un soffio ghiacciato e una telecinesi che inizialmente vi permetterà solo di sollevare oggetti di piccoli dimensioni. Già così tuttavia potrete divertirvi a ghiacciare i nemici per bloccarli sul posto oppure ad usarli direttamente come proiettili. Con il tempo avrete accesso a varianti più elaborate che in combo possono fare danni seri. Esempio: bolla cinetica che solleva un nemico seguita da lingua di fuoco che satura l’aria fino a farla esplodere.

Manca la localizzazione in italiano e la quantità di testo è piuttosto elevata, ma la narrativa è di ottimo livello e i personaggi hanno belle storie da raccontare

Le magie influiscono anche sul modo in cui si esplora il mondo: potrete usare il ghiaccio per creare ponti, sollevarvi dal terreno e spararvi in alto per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, appiccare incendi, etc. Le possibilità sono molteplici e riescono ad esaltare un combat system altrimenti fin troppo basilare. Il tutto è legato al consumo del canonico Mana, che tuttavia si ricarica piuttosto velocemente, come veloce è anche il ritmo dell’intera avventura, caratterizzata tra l’altro da un livello di difficoltà ben bilanciato. Andare via a testa bassa non vi porterà da nessuna parte perché spesso vi troverete in inferiorità numerica e benché sia possibile trovare oggetti curativi un po’ ovunque, perderne l’effetto in pochi istanti non è raro… specialmente con i giganteschi boss che pattugliano le mappe.

Eternal Strands Recensione

Potrete sconfiggere i colossi in modo tradizionale o seguire “istruzioni” spesso nascoste nelle loro descrizioni, per ottenere oggetti speciali.

In Eternal Strands avrete a che fare con svariati giganti che pattugliano determinate zone e che tra l’altro sono praticamente impossibili da battere in modo definitivo. Non sarete mai ad armi pari contro di loro e per sconfiggerli dovrete scalarli per trovare i loro punti deboli. Proprio come nel già citato capolavoro di Ueda dovrete bersagliare i loro weak-points senza farvi stritolare e possibilmente usando i vostri poteri per rallentare la loro marcia o bloccarne temporaneamente i movimenti. Al momento giusto tuttavia toccherà alle vostre spade, asce e archi fare il lavoro sporco. Queste ultime possono essere craftate con meccaniche basilari ma sorprendentemente profonde grazie ai molteplici materiali che trovate in giro. Ognuno di questi può influire su estetica, solidità, affilatura e altre caratteristiche atte a migliorare le prestazioni dello strumento scelto. Lo stesso vale per gli equipaggiamenti: tuniche, gambali e guanti che potrete modificare, smantellarle per recuperare materiali, potenziare con effetti aggiuntivi e così via.

NASCOSTO IN UN ANGOLO

A fronte di un’estetica generica, Eternal Strands offre elementi di gameplay divertenti e originali. È una produzione Indie (Yellow Brick è formato da poco più di 50 persone e il gioco è auto-prodotto/distribuito) fatta con passione, che presta il fianco ad alcuni inciampi tecnici su PS5 facilmente corregibili con patch post-lancio. La storia parte lenta e anche il gameplay ci mette qualche ora a decollare, ma dategli tempo perché una volta preso l’abbrivio si apre in tutto e per tutto garantendo almeno 20/25 ore di puro divertimento. Manca la localizzazione in italiano e la quantità di testo è piuttosto elevata, ma la narrativa è di ottimo livello e i personaggi hanno belle storie da raccontare… tutte caratteristiche che visto il curriculum di chi ha creato il gioco non ci sorprendono affatto. Siamo alle soglie di uno dei mesi più affollati dell’anno dal punto di vista delle uscite ma non fate l’errore di sottovalutarlo, non fategli fare la fine dell’ottimo Banishers.

In breve: Eternal Strands è un action-adventure con un’estetica piuttosto generica, seppur piacevole, e un gameplay che impiega un po’ di tempo per ingranare. Quando però riuscirete a scoprirne le carte migliori vi troverete tra le mani un titolo ben concepito, ben scritto e dannatamente divertente.

Piattaforma di prova: PS5
Com’è, Come Gira: Abbiamo giocato Eternal Strands su un codice senza aggiornamenti da Day 1, che ci auguriamo arrivino subito dopo il lancio perché le performance su PS5 (base) non sono esenti da critiche. In particolare il frame-rate soffre e non poco anche in presenza di pochi “elementi” su schermo e le telecamere faticano a seguire l’azione nei momenti più frenetici. Non manca neanche qualche glitch (oggetti che scompaiono, menù claudicanti, pop-up e ritardi nel caricamento di alcune texture).

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Pro

  • Ci mette un po' ad ingranare, ma poi diventa molto divertente / Le combo con i diversi tipi di magie sono una goduria / Ben scritto e ben raccontato...

Contro

  • ...ma manca la localizzazione in italiano / Stile grafico e chara-design piacevoli ma fin troppo generici.
8

Più che buono

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