La tossicità inutile tra i forum di Steam – L’Opinione

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La tossicità inutile tra i forum di Steam – L’Opinione

Steam ha sempre avuto un vantaggio importante rispetto alle altre piattaforme concorrenti: l’ampio ventaglio di strumenti a disposizione di sviluppatori e utenti, tra recensioni, workshop, cloud saving e forum dedicati. Da un (bel) po’ di tempo a questa parte, però, alcuni di questi strumenti sono diventati del tutto inutili, se non addirittura controproducenti per tutti.

Prendo come esempio principe i forum dedicati perché sono quelli in cui il fenomeno di cui sto per parlare si presenta in maniera più diffusa. Una volta questi spazi virtuali venivano utilizzati per chiedere delucidazioni su qualcosa, per segnalare problemi tecnici ed eventuali soluzioni, per avere un contatto diretto con gli sviluppatori, insomma: per tentare di intavolare discussioni civili. Certo, i troll e i flamer sono sempre esistiti ed esisteranno sempre, ma il rapporto tra messaggi utili e inutili era di molto a favore dei primi.

Troppi utenti si dilettano nel jester farming

Da qualche anno a questa parte, però, tanti forum si sono riempiti di discussioni tossiche che nulla hanno a che spartire con il confronto civile. Andate su uno qualsiasi dei videogiochi del momento e troverete gente che chiede insistentemente se quel determinato titolo sia o meno “woke”, che prende in giro o insulta gli sviluppatori o una cerchia di utenti, oppure che si diletta nel cosiddetto “jester farming”. Cos’è? È una pratica che consiste nell’aprire una discussione deliberatamente provocatoria, grottesca, da cretini (perdonate il termine ma così si capisce cosa intendo) al solo scopo di ricevere premi di “clown” che valgono ben 200 punti di Steam ciascuno. Punti che poi possono essere spesi per acquistare oggetti virtuali per personalizzare il proprio profilo virtuale.

Visitare il forum di Steam dedicato a Dragon Age: The Veilguard a ridosso dell’uscita significava imbattersi in centinaia di discussioni tossiche.

Il risultato è che ciò che era nato come uno strumento di confronto diretto tra utenti e sviluppatori si è trasformato in una piattaforma per diffondere tossicità. La naturale conseguenza? Ormai sempre meno sviluppatori frequentano i forum di Steam, preferendo invece Discord, dove il rapporto è ancora più diretto e soprattutto vi è un controllo più stringente sui messaggi e sui contenuti condivisi dagli utenti. Detto in parole povere: tramite i server dedicati su Discord, sviluppatori e publisher vi è una moderazione più efficiente.

Valve dovrebbe controllare e moderare le discussioni

Già, la moderazione. Tutto questo si potrebbe contrastare se Valve decidesse di intervenire in maniera più stringente nel contrasto a certi messaggi portati avanti da frange estremiste, troll, farmer di “clown” e via discorrendo. Sono dell’idea che la responsabilità dei messaggi e del modo in cui vengono utilizzati certi strumenti digitali non sia solo di chi li usa a sproposito, ma anche di quegli stessi strumenti e spazi virtuali li offre senza operare alcun controllo. Non può essere solamente colpa degli utenti se certi forum di Steam vanno in vacca, perché anche Valve ha le sue colpe: d’altronde è Valve che dovrebbe controllare e moderare.

Anche le recensioni sono un problema: vedere il caso di Helldivers 2, bombardato di recensioni negative da parte di utenti cinesi che si sono lamentati della distruzione di una città in game.

Così come giustamente ci si aspetta che le piazze e gli spazi comuni reali vengano controllati e gestiti dallo Stato (e ci indigniamo se ciò non avviene), allo stesso tempo anche le piazze virtuali in mano a privati (in questo caso i forum di Steam) devono essere gestite a modo dai loro proprietari. Valve ha una responsabilità nei confronti dei suoi utenti, nella misura in cui dovrebbe assicurare un certo livello di decoro e di sicurezza, cosa che però a oggi non avviene. Vedere il caso di Squad 22: ZOV, il videogioco di guerra sponsorizzato direttamente dal Cremlino, sui cui forum si stanno riversando tutti i peggiori soggetti iscritti a Steam.

Probabilmente per Valve è invece molto più facile contare i soldi senza fare assolutamente nulla per contrastare la tossicità. D’altronde la moderazione e il controllo costano, ed è così che ragionano le aziende. È il capitalismo, baby.

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