Natsu e compagni tornano in Fairy Tail 2, già analizzato precedentemente in un’anteprima dedicata a ottobre. Questo secondo assaggio sarà riuscito a creare qualcosa di buono?
Sviluppatore / Publisher: Gust, Koei Tecmo Games Prezzo: 59,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam), Nintendo Switch, PlayStation 5, Xbox Series X/S Data d’uscita: 12 dicembre 2024
Credo non esista proprietà intellettuale più complessa da trasporre in videogioco di Fairy Tail. La serie, scritta e disegnata da Hiro Mashima, ricordo che è attualmente disponibile su Prime Video, ed è tratta dal manga che ha coinvolto e attirato una marea di nuovi appassionati del genere. A distanza di così tanto tempo, specie da un primo capitolo videoludico che poteva davvero essere trattato meglio, speravo di avere tra le mani qualcosa di migliore, di nuovo, di curato e non che facesse ripiombare nel passato.
Purtroppo, per larga parte dell’esperienza, così non è stato. Di fronte a un game design un po’ troppo compassato e a un sistema di combattimento fin troppo semplice pure a un livello di difficoltà impegnativo, Fairy Tail 2 è sfortunatamente un’occasione persa per gran parte delle sue quaranta ore necessarie per giungere alla sua conclusione. Complice un ritmo narrativo alquanto confusionario, l’esperienza di Gust è troppo stiracchiata, senza un reale impatto ludico che sappia colmare delle lacune già messe in luce in passato. Sia chiaro, il coinvolgimento rimane e l’adattamento da manga/anime a videogioco è pressocché leale, specie nella personalizzazione dei protagonisti principali, da chi rappresenta Fairy Tail come Natsu, Lucy, Erza, Happy e Gray, agli oppositori dell’Impero Alvarez, che hanno scatenato una dura guerra e ora si preparano a stravolgere l’Earthland come mai prima d’oggi. La lotta contro Zeref e i Dodici Spriggan, infatti, è centrale; nel precedente capitolo, era stata solo menzionata verso la fine.
SALVARE FAIRY TAIL (E NON SOLO)
L’Alvarez Arc, denominato così sia dagli appassionati che dallo stesso Mashima, corrisponde a una guerra tra maghi in cui tutto è realmente sul filo del rasoio. Non facendo spoiler che potrebbero rovinare l’esperienza, l’arco raccontato per gran parte dell’esperienza vede contrapposto, dunque, i già citati schieramenti, inclusi nuovi nemici brutali che si concentreranno per rendere la vita a Natsu e compagni un vero Inferno. Esattamente come nel manga, resta, a mio parere, una degli archi più affascinanti dell’intero manga, nonché il più maturo, trattato a dovere anche in questo caso da Gust in modo appassionante. Sembra assurdo ribadirlo, ma d’altronde lo avevo già nell’anteprima, eppure non è necessario aver giocato il precedente capitolo per capirci qualcosa. C’è da dire, tuttavia, che è bene conoscere il manga e l’anime prima d’interfacciarsi con questo secondo capitolo, che potrebbe sia lasciare alla fine sentimenti positivi, quanto confondere coloro che ricercano produzioni capaci di lasciare il segno.
Con Fairy Tail 2 non c’è quel tipo di aspettativa. La narrazione, sovente, è una sequela di avvenimenti a mio modo di vedere trattati in modo repentino, che meritavano ulteriori approfondimenti per essere compresi appieno, e che lasciano con un sapore agrodolce perché, sul serio, ci potevano essere tutte le carte in regola per creare una scrittura meno confusionaria e più espansa, che andasse poi dritta al punto. Il rischio principale che si corre, nonostante alcune cose positive, è che si vada incontro a un videogioco che lascia alcune delle parti più rilevanti da parte, per favorire un gameplay con un sistema di combattimento che poteva dire la sua a un livello più complesso, ma che lascia il tempo che trova.
UN GAMEPLAY CLAUDICANTE
Fairy Tail 2, esattamente come il primo capitolo, è un JRPG che ibrida il sistema di combattimento dando più spazio all’azione. Il risultato resta buono, ma come già esplicato a sufficienza nella recensione come anche nell’anteprima, è tutto alquanto sbilanciato e poco d’impatto, non creando dunque chissà che bel vedere, una volta attivate le abilità principali di qualsiasi personaggio. I combattimenti avvengono in arene che si scatenano una volta incontrati dei nemici durante l’esplorazione, di cui parlo tra poco, oltre che delle missioni secondarie.
Da una parte c’è il nostro party composto da tre personaggi principali, che si possono switchare nel corso del combattimento per creare più differenziazioni in termini d’attacco e per riuscire a cogliere le debolezze dell’avversario. Dall’altra, appunto, c’è quest’ultimo. È bene, come già ho esplicato nell’anteprima, saper cogliere le vulnerabilità dell’avversario e, in seguito, colpire a fondo. Non si tratta di un sistema di combattimento estremamente profondo, e lo si nota dalla semplicità che ci vuole per eliminare i nemici, a volte davvero deboli, e talvolta più coriacei, comunque battibili una volta scoperta la vulnerabilità. Tutti i combattimenti si svolgono in questo modo; non c’è un reale cambiamento o qualcosa di coinvolgente che riesce davvero a convogliare la voglia di sperimentare altri approcci. Anche perché, e lo sottolineo, la situazione non cambia: resta tutto piatto, monotono e, purtroppo, poco incisivo.
L’esplorazione, in tal senso, non fa nulla per cambiare la situazione. Ricorda, purtroppo, il passato di alcuni RPG in cui c’erano solo missioni da raccogliere in giro per la mappa a mondo aperto e poco altro
In Breve: Fairy Tail 2 migliora il sistema di combattimento, ora chiaramente più action, ma sbaglia a creare una struttura ludica senza profondità e con pochi lati positivi al suo interno. Si tratta di un’avventura piuttosto compassata, che riesce comunque a intrattenere ma non a stravolgere le carte in tavola.
Piattaforma di Gioco: PC
Configurazione di Prova: i5-12400F, 16 GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, come gira: Nessuno da segnalare sulla configurazione di prova.