Il gameplay “combattivo” di Fallen Legion Revenants ricalca quello dei capitoli precedenti e ricorda giochi come Valkyrie Profile o le produzioni Vanillaware

È Rowena a controllare gli Exemplar sul campo ma ovviamente siete voi che di volta in volta dovrete scegliere quali utilizzare e sfruttarne le caratteristiche peculiari. Ad ogni personaggio sul campo è assegnato un pulsante che attiva l’attacco dello stesso. Ogni Exemplar ha un numero diverso di attacchi utilizzabili e un differente tempo di cooldown per gli stessi; il segreto per non farsi mai cogliere di sorpresa consiste nell’alternare l’intervento di tutti i membri del party in modo da non avere tempi morti che mostrino il fianco agli avversari. Questi ultimi ovviamente non se ne staranno fermi a guardare. Per rispondere agli assalti dei vostri nemici, avrete la possibilità di parare/schivare i colpi riducendo il danno subito o in alcuni casi di rispedire al mittente gli attacchi dalla distanza.

Alcuni elementi artistici sono ben realizzati e abbastanza originali ma purtroppo si perdono in un mare di mediocrità.

In tutto questo Rowena avrà il ruolo di “caster” che produrrà vari effetti, dal ripristino degli HP alla resurrezione e via dicendo. Una volta completato lo scontro riceverete una ricompensa, il cui valore dipenderà dal voto ricevuto. Il combat system è interessante ma purtroppo spesso la confusione regna sovrana, e riuscire ad abbozzare una tattica valida (specie quando si affrontano i Boss) non è cosa facile. La tentazione di fare le cose a caso a quel punto è forte, ma così facendo si va incontro a sonore batoste. Serve pazienza. Molta. Forse troppa.

ESTETICA E “BUCHI”

Se ci si limita a un’occhiata d’insieme abbastanza superficiale, Fallen Legion Revenants risulta tutto sommato piacevole all’occhio. Se ci si sofferma sui dettagli però tutto risulta abbastanza piatto, banale e privo di un adeguata cura dei dettagli. Dai ritratti dei personaggi allo stile dei menù, persino l’estetica degli Exemplar non ci ha colpito particolarmente, fatta eccezione per un paio dal design abbastanza interessante. La sensazione che si ha fin dall’inizio è di trovarsi davanti ad un Castlevania di modesto budget.

ANCHE LA SCENEGGIATURA NON BRILLA PARTICOLARMENTE, ALTERNANDO SPIEGAZIONI CARENTI A PESANTI MURI DI TESTO

Oltre ai problemi descritti finora, Fallen Legion Revenants soffre anche di evidenti problemi di sceneggiatura. Riuscire a seguire la trama è fin dall’inizio piuttosto difficile. A molti eventi non viene data una spiegazione preliminare e poi d’improvviso ci si trova di fronte a pesantissimi muri di testo che interrompono l’azione come la pubblicità durante le parti migliori di un film. Il quadro complessivo quindi è quello di un JRPG tutt’altro che memorabile, la cui storia è interessante ma difficile da seguire anche a fronte di molteplici bivi narrativi che portano ad altrettanti finali. Lo scarso budget a disposizione del team di sviluppo si riflette in un game design stagnante e pieno di piccoli ma fastidiosi difetti.

In Breve: Terzo episodio per la serie JRPG Fallen Legion, un capitolo che rimane purtroppo ancorato alle meccaniche dei precedenti senza proporre novità sostanziali. Un comparto tecnico modesto e un bilanciamento del gameplay molto lontano dalla perfezione lo relegano nel limbo dei titoli che arrancano verso la sufficienza. Adatto solo ai fan che non hanno troppe pretese.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Giocato in retrocompatibilità su PlayStation 5, Fallen Legion Revenants non ha avuto problemi di frame rate ma in un paio di occasioni abbiamo testimoniato freeze durati circa 5/6 secondi. Purtroppo non è arrivato alcun beneficio dal nuovo hardware Sony, sia in termini di velocità dei caricamenti che sotto il profilo grafico.