Farming Simulator 23 – Recensione

Android iOS Switch

Dopo oltre tre anni di riposo, trattori, mietitrebbia, spannocchiatori e spargiconcime sono pronti a “sfrecciare” nuovamente nei campi Nintendo in Farming Simulator 23. Ne varrà la pena?

Sviluppatore / Publisher: Giants Software / Giants Software Prezzo: € 44,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: +3 Disponibile su: Switch, Android, iOS Data di uscita: Già disponibile

Il vostro sogno è sempre stato quello di districarvi tra colture di colza e di sorgo? Bramate una vita trascorsa tra campi di rafano oleifero e di barbabietole da zucchero? O forse vorreste vivere circondati da mucche, cavalli, pecore e galline?

Se siete disposti ad accontentarvi di ottenere tutto questo in maniera virtuale e portatile, Farming Simulator 23 per Nintendo Switch ve ne offrirà l’opportunità. Non senza dover fare molti sacrifici, è bene premetterlo.

FARMING SIMULATOR 23: LA VITA NEI CAMPI SENZA COMPROMESSI

Chiunque abbia mai provato un titolo della serie Farming Simulator lo sa già, ma per i neofiti è giusto fare una doverosa premessa. Nel mondo creato da Giants Software si lavora, e si lavora duro. Se non volete sporcarvi le mani, trascorrendo ore e ore tra campi e recinti per gli animali, muovendovi tra sementi e diserbanti, tra concimi e mangimi, potete anche smettere di leggere e dedicare la vostra attenzione altrove.

Nel mondo creato da Giants Software si lavora, e si lavora duro, proprio come prevede la vita del contadino/allevatore

Farming Simulator, dalle sue origini fino all’episodio qui recensito, non è infatti un gestionale in cui l’obiettivo principale, quello di far quadrare i conti, può essere ottenuto con il sedere comodamente poggiato sulla poltrona del vostro ufficio, allocando le risorse in maniera che il flusso di denaro in entrata sia superiore a quello in uscita. È un titolo in cui è necessario fare anche quello, ma non solo.

Farming Simulator 23

Farming Simulator 23 ripropone le caratteristiche tipiche della serie, con una struttura lenta e macchinosa.

Ciò che lo rende unico, nel bene o nel male sta a voi deciderlo, è che la fatica reale di un contadino/allevatore viene traslata in maniera virtuale, pad (in questo caso Joy-Con) alla mano. Come? Semplice: costringendoci a un controllo completo di ogni singola fase produttiva, a prendere fisicamente in mano il volante di un trattore per arare un campo. A recarci con il nostro furgoncino in un negozio per acquistare sementi o per vendere i nostri prodotti. A rifornire costantemente le mangiatoie degli animali con del cibo. L’elenco delle mansioni da svolgere potrebbe proseguire a lungo (concimare, mietere, raccogliere, dare il diserbante e via dicendo) in un’esperienza che, pur considerando la possibilità di assumere uno o più assistenti per svolgere alcuni compiti, è all’insegna della lentezza, della ripetitività e della meticolosa cura nei dettagli.

DURA E DIVERTENTE, O SOLTANTO DURA

Al contrario di quanto dovrebbe accadere, Farming Simulator 23 fa tutto ciò che è in suo potere per farsi odiare e per risultare il meno intuitivo possibile. È una tradizione ormai consolidata per la serie, che vede l’ignaro giocatore accolto da un tutorial della durata di una manciata di minuti per poi essere abbandonato al suo destino, con il solo supporto di alcune schermate statiche richiamabili dal menu di opzioni. Anche per questo motivo, è davvero difficile entrare in piena sintonia con la vita dei campi, e possono essere necessarie diverse ore prima di trovare il bandolo della matassa e dare un minimo di ritmo alla propria azienda agricola.

Farming Simulator 23 fa tutto ciò che è in suo potere per farsi odiare e per risultare il meno intuitivo possibile

Non si tratta però, è importante sottolinearlo, solo di un problema derivante dalla mancanza di informazioni o dall’ingente mole di contenuti proposti. Farming Simulator 23 presenta infatti evidenti lacune nell’interfaccia, con soluzioni strutturali che tendono a rendere le varie azioni troppo macchinose. Che Giants Software punti storicamente a un prodotto “duro e puro” è evidente, e non ha senso dopo quindici anni aspettarsi qualcosa di diverso, certo è che si potrebbe ottenere lo stesso effetto anche ottimizzando alcuni processi e creando delle routine che, senza banalizzare troppo ogni fase della coltivazione e dell’allevamento, le renda più snelle e godibili.

Gli appezzamenti di terreno disponibili possono essere dedicati a diverse tipologie di produzioni, con macchinari specifici per ogni tipo di coltivazione.

Andando a esaminare la mole di contenuti proposti, Farming Simulator 23 si posiziona in uno strano limbo, a metà tra Farming Simulator 2020 (il suo predecessore su Switch) e Farming Simulator 2022 (l’ultimo capitolo in assoluto della saga). Questo vuol dire, in estrema sintesi, che dobbiamo fare i conti sia con un passo in avanti che con uno indietro, e che rispetto ai giocatori PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S e Stadia (ok, questi possiamo anche dimenticarli…) i possessori di console Nintendo si troveranno tra le mani molta meno “ciccia”. Facendo un semplice elenco stile lista della spesa, uno dopo l’altro scorrono davanti agli occhi un garage decisamente meno fornito (si passa da oltre 400 mezzi a poco più di un centinaio), un’ambientazione mancante, l’assenza della modalità multigiocatore e la sparizione di alcune tipologie di allevamenti. Un divario importante, che è difficilmente giustificabile.

Farming Simulator 23

Se l’agricoltura non vi appassiona più di tanto, potete concentrare i vostri sforzi e le vostre risorse economiche sull’allevamento del bestiame, spaziando da mucche a galline.

Altrettanto difficile è trovare una motivazione plausibile per un comparto tecnico che non solo è poco accattivante, ma presenta anche inquietanti stranezze nella fisica dei movimenti. Ok, sappiamo tutti che Nintendo Switch non è neanche lontanamente la console più potente attualmente sul mercato, ma il livello di dettaglio medio delle ambientazioni è davvero scarno e, più in generale, tutto il comparto grafico è poco (per non dire per nulla) ispirato.

è difficile trovare una motivazione plausibile per un comparto tecnico che non solo è poco accattivante, ma presenta anche inquietanti stranezze nella fisica

In situazioni di staticità si salvano giusto i vari macchinari, caratterizzati da modelli discretamente rifiniti, mentre una volta in movimento si corre il rischio di essere protagonisti di situazioni al limite del grottesco, soprattutto in caso di impatti inattesi con costruzioni e ostacoli ambientali.

In Breve: Con il suo comparto tecnico traballante e una mole di contenuti inferiore rispetto al precedente episodio (non uscito, ricordo, su Switch), Farming Simulator 23 desta più di una perplessità. La struttura di gioco, come da tradizione per la serie, risulta essere estremamente lenta e poco “amichevole”, e richiede un periodo di apprendistato per essere compresa a fondo. Una volta entrati nel ritmo produttivo qualche spunto interessante si trova, ma l’impressione generale è che, con qualche accortezza in più, si potrebbe ottenere una simulazione decisamente più godibile senza per questo comprometterne l’anima caratteristica.

Piattaforma di Prova: Switch
Com’è, Come Gira: Ho provato Farming Simulator 23 su Nintendo Switch, nella sua versione digitale. Nel corso della prova ho riscontrato qualche glitch grafico che, per quanto sgradevole da vedere, non ha influito in maniera rilevante sulle performance di gioco.

 

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Pro

  • Più contenuti rispetto all’ultima edizione Switch

Contro

  • Meno contenuti rispetto all’ultima edizione “globale” / Realizzazione tecnica rivedibile / Interfaccia poco user friendly
6

Sufficiente

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