FIFA 21 – Recensione

Proprio la diversità è uno degli aspetti più interessanti di Volta: c’è una discreta varietà, dal tre contro tre con le “porticine” al tipico calcetto cinque contro cinque, che evita (almeno in parte) il rischio di fossilizzarsi sempre sugli stessi schemi e sulle medesime giocate. Perfetto per una serata all’insegna della spensieratezza in compagnia di amici, è godibile anche in solitario, pur non potendo contare sulla profondità della controparte undici contro undici.

LA SQUADRA DEI SOGNI

Anche quest’anno Ultimate Team scende in campo nel ruolo di vera e propria stella della squadra. La modalità regina di FIFA si ripropone in una formula ormai collaudata, con una struttura ampiamente consolidata all’interno della quale sono state apportate alcune modifiche sia di natura ludica che estetica. Superati i primi minuti, necessari per metabolizzare il restyling grafico dei menu, tutto scorre in maniera tradizionale. Ci sono i pacchetti da comprare, ci sono sfide creazione rosa, ci sono le Squad Battles e le Division Rivals, ci sono i Draft e le partite amichevoli, c’è il mercato trasferimento.

Tutto uguale, insomma? No, direi di no. La prima novità riguarda lo stadio, arricchito da un’apposita opzione di personalizzazione con inni, cori dei tifosi, esultanze e coreografie di varia natura. Un’aggiunta che prosegue lungo la strada già battuta nella passata edizione, e che la amplia in maniera esponenziale, proponendo tantissimi oggetti sia recuperabili nei pacchetti che nelle varie sfide. Piacevole, ma completamente inutile al lato pratico, tanto che già dopo due giorni mi sono ritrovato a scartare a raffica qualunque tipo di carta legata allo stadio, preferendo raggranellare qualche decina di crediti piuttosto che vedere crescere la mia collezione di figurine virtuali. Da lodare invece la decisione di eliminare il concetto di forma fisica, un fardello fastidioso che non aggiungeva nulla all’esperienza di gioco. Ora i calciatori inizieranno ogni partita in condizione ideale, si stancheranno durante un incontro, ma al triplice fischio saranno pronti al 100% per quello successivo.

Qualche aggiunta anche per gli Obiettivi, con una discreta quantità di premi sbloccabili sia sul corto che sul lungo periodo. Sfide giornaliere, prove dedicate alla community, traguardi legati alle differenze modalità o all’apprendimento delle basi di gioco forniscono tante possibilità di guadagnare punti esperienza, pacchetti e oggetti vari. Nulla di nuovo da segnalare invece per le Squad Battles, mentre sono state protagoniste di un moderato lavoro di restyling le Division Rivals, la cui novità principale è l’inserimento di un limite agli incontri validi per far accrescere il proprio punteggio settimanale (30). Superato questo numero sarà ovviamente possibile continuare a giocare, ma i risultati non avranno alcuna influenza sulla propria classifica. Infine, lodi e applausi a EA Sports per avere (finalmente) dato una svolta alla componente cooperativa, che da questa edizione assurge a un ruolo di primo piano.

Continua nella prossima pagina…