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Visualizza Versione Completa : Ma he hè stammerda?



kinoko
29-06-25, 13:07
Hinoho non hapisci un hazzo!! huesto è vero sport:snob:

cioè cerchi qualcuno in mezzo sto bailame e lo meni:fag:


https://youtu.be/qHLOuZHdxlk

cominciate a visionare dal minuto 13 per realizzare un'idea.

- - - Aggiornato - - -

ah dimenticavo che c'è una palla in gioco...

alastor
29-06-25, 13:11
Per rimanere in tema di cocainomani

La storica rissa fiorentina per sfogare bamba e testosterone

kinoko
29-06-25, 13:13
Per rimanere in tema di cocainomani

La storica rissa fiorentina per sfogare bamba e testosterone

ma infatti,ste coppie bloccate a terra perchè bho..

islandhermit
29-06-25, 13:33
pregiudicati cocainomani con manie omoerotiche e vaghe simpatie FACISTE

KymyA
29-06-25, 13:41
FACISTE?

Mah... A me sembrano maschi alpha che passano il tempo in allegria

Lux !
29-06-25, 13:48
L'anteprima sembra il live action di Hokuto :snob:

Ceccazzo
29-06-25, 14:00
C'è una bella puntata del testimone di Pif a riguardo

DayDream
29-06-25, 14:10
c'è gentaglia che si mena? non clicco :nono:

Brambo
29-06-25, 14:18
immagina scoprire il calcio storico nel 2025 :asd:

-jolly-
29-06-25, 14:21
ne ho conosciuti alcuni che facevano la sicurezza al meccano di firenze l'anno prima che prendesse fuoco,
poche volte ho visto pazzi esaltati con il gusto di menar le mani come sti skizzati fascisti

BigDario
29-06-25, 14:34
Machecazz....

Lux !
29-06-25, 14:40
ne ho conosciuti alcuni che facevano la sicurezza al meccano di firenze l'anno prima che prendesse fuoco,
poche volte ho visto pazzi esaltati con il gusto di menar le mani come sti skizzati fascisti

Finchè si menano tra chi ha voglia di menarsi, non ho obiezioni :snob:

-jolly-
29-06-25, 14:48
Finchè si menano tra chi ha voglia di menarsi, non ho obiezioni :snob:

il fatto è che si accanivano senza alcuna necessità su ragazzi che pesavano 40/50 kg meno di loro senza alcuna necessità, bastava prenderli per un braccio e portarli fuori dal locale invece che avere il gusto di tirargli ceffoni che avrebbero steso gente ben più grossa e ghignare nel farlo

Mastro Razza
29-06-25, 15:22
il fatto è che si accanivano senza alcuna necessità su ragazzi che pesavano 40/50 kg meno di loro senza alcuna necessità, bastava prenderli per un braccio e portarli fuori dal locale invece che avere il gusto di tirargli ceffoni che avrebbero steso gente ben più grossa e ghignare nel farlo

Ho avuto due mestri di kickboxing tempo fa,
entrambi buttafuori,
uno era esaltatissimo e appena lo guardavano storto alzava le mani,
l'altro le alzava solo se effettivamente ce n'era bisogno,
ma ogni volta che le alzava doveva arrivare l'ambulanza. :asd:

Andrea Sperelli
29-06-25, 15:23
Scoperto ora? :asd: cmq sono tipo tutti ex carcerati

Biocane
29-06-25, 15:28
Bisognerebbe capire cosa comportano i duelli tra i calcianti rispetto al gioco; certo è che fa vedere e’ una merda

Biocane
29-06-25, 15:34
ECCO LE REGOLE
Teatro del Calcio sia la piazza di S. Croce.
Dal giorno sesto di gennaio fino a tutto il Carnevale, sia il campo conceduto agli esercizi del Calcio.
Ciascun dì verso la sera, al suono delle Trombe compariscano in campo i Giocatori.
Qualunque Gentiluomo, o Signore vuole la prima volta esercitarsi nel giuoco: siasi avanti rassegnato al Provveditore.
Facciasi cerchio, e corona in mezzo al Teatro con pigliarsi per mano i Giuocatori; acciò dal Provveditore, e da quei, che saranno da lui a tale effetto invitati, siano scelte le squadre, e ciascuno inviato al posto, ed uficio destinatoli.
Nel Calcio diviso, il numero de' Giuocatori sia di 27 per parte, da distribuirsi in 5 Sconciatori, 7 Datori, che quattro innanzi, e tre addietro: e quindici corridori in tre quadriglie: tutti per combattere ne' luoghi ed ordini soliti, e consueti del Giuoco.
I Giuocatori siano a tal fine trascelti, e descritti nella lista, né aggiugnere vi se ne possa, o mutarne.
In vece de' Mancanti, prima di cominciar la battaglia, proponga il Provveditore gli scambi; I Giudici gli eleggano.
Escano le Schiere in campo all'ora concordata.
Nella comparsa i Primi siano i Trombetti, Secondi i Tamburini, poi comincino a venire gli Innanzi più Giovani, a coppie, di maniera che a guisa di scacchiere nella prima coppia a man dritta sia l'Innanzi dell'un colore, nella seconda dell'altro, nella terza come nella prima, seguendo coll'ordine predetto di mano in mano. Dopo tutti gli Innanzi vengano gli Alfieri a' quali nuovi tamburi marcino avanti. Appresso loro seguano gli Sconciatori. Dietro questi i Datori innanzi, de' quali quelli del muro portino in mano la palla. Per ultimi succedano i Datori indietro.
Quel degli Alfieri cui la sorte averà eletto sia alla destra.
Girata una volta la piazza, le insegne diansi in mano de' Giudici. Nelle livree più solenni, e nelle disfide si consegnino a i Soldati della Guardia del Sereniss. Granduca Nostro Signore, per tenersi ciascuna d'avanti al proprio Padiglione.
Pur nelle livree, e Disfide, il Maestro di Campo, colle Trombe, e i Tamburi avanti, vada il primiero, seguito dagli innanzi del suo colore a coppie, precedenti tutti l'Alfiere, il quale colle genti di suo servizio d'attorno porti l'insegna, seguito poi dagli Sconciatori, e Datori: uscendo di così in ordinanza, ciascuna schiera di per se dal proprio Padiglione, giri sulla man destra tutto il Teatro fino al luogo donde prima partì.
In luogo alto, e sublime, sì che è veggano tutta la piazza, seggano I Giudici. Siano eletti di comun consenso, né concordandosi, de' proposti dalle Parti in numero uguale, pongansi alla ventura.
Al primo tocco della Tromba, che faran sonare i Giudici si ritirino tutte le genti di servizio, lasciando libero il campo.
Al secondo, vadano i giuocatori a pigliare i lor posti.
Al terzo, il pallaio vestito d'amendue i colori, dalla banda del muro rincontro al segno di Marmo, giustamente batta la palla.
Coll'istesso ordine si cammini, sempre, che per essersi fatta la caccia, o il fallo, debba darsi nuovo principio al giuoco.
Il Pallaio gli ordini de Giudici prontamente, eseguendo sempre, e dovunque bisogno ne sia, la palla rimetta.
Uscendo la palla de gli steccati portata dalla furia de' Corridori rimettasi per terra in quel luogo dond'ella uscì.
Uscendo la medesima de gli steccati per mano del Datore, (mentre non sia caccia, né fallo) se i Corridori vi saran giunti in tempo, che potessero al nemico Datore impedirne il riscatto, rimettasi quivi per terra; ma non sendo arrivati in tempo, diasi in mano al Dator più vicino, ed allora i Corridori tornino dentro a gli Sconciatori a' lor luoghi ed ufici, senza perder però l'avvantaggio della piazza già guadagnata.
Sia vinta la caccia sempre, che la palla spinta con calcio, o pugno esca di posta fuora degli ultimi steccati avversarj di fronte.
Sia sempre fallo, che la palla sia scagliata, o datole a mano aperta, sì che ella così percossa s'alzi oltre l'ordinaria statura di un uomo.
Sia fallo eziandio, quando la palla resti di posta fuora dell'ultimo steccato dalla banda della fossa.
Se la palla esca di posta fuori dello steccato verso gl'angoli della Fossa, la linea diagonale della piazza prolungata distinguerà se sia Fallo, o Caccia.
Due falli, in disfavore di chi gli fé, vagliano quanto una caccia.
Vinta la caccia, cambisi posto. Alle disfide nel mutar luogo l'Insegna vincente sia portata per tutto alta, e distesa, la perdente fino a mezzo bassa, e raccolta.
Rompendosi la palla da' Corridori, che fossero stati, nell'atto del darle, già fuora degli Sconciatori, s'intenda esser mal giuoco, e da' Giudici si determini ciò, che sia di ragione.
Nell'interpretare, ed eseguire i presenti Capitoli, ed in ciò, a che per essi non si provede, sovrana sia l'autorità de' Giudici, e da loro se ne attenda presta, ed inappellabil sentenza.
Vincansi le deliberazioni fra loro, colla pluralità de' voti.
Un giuocatore per parte, e nella disfida Mastro di campo, e non altri, abbiano autorità di disputare d'avanti a' Giudici tutte le differenze occorrenti.
Sia spirato il termine, e finita la giornata allo sparo, che sarà fatto d'un mastio subito sentite le 24 dell'oriuol maggiore.
Sia la vittoria di quella parte, che avrà più volte guadagnata la caccia, ed allora le insegne siano dell'Alfiere vincitore: ed in caso di parità ciascuno riabbia la sua.

IN PRATICA I DUELLI A CENTROCAMPO NON SERVONO A UN CAZZO se ho capito bene

kinoko
29-06-25, 16:07
ECCO LE REGOLE
Teatro del Calcio sia la piazza di S. Croce.
Dal giorno sesto di gennaio fino a tutto il Carnevale, sia il campo conceduto agli esercizi del Calcio.
Ciascun dì verso la sera, al suono delle Trombe compariscano in campo i Giocatori.
Qualunque Gentiluomo, o Signore vuole la prima volta esercitarsi nel giuoco: siasi avanti rassegnato al Provveditore.
Facciasi cerchio, e corona in mezzo al Teatro con pigliarsi per mano i Giuocatori; acciò dal Provveditore, e da quei, che saranno da lui a tale effetto invitati, siano scelte le squadre, e ciascuno inviato al posto, ed uficio destinatoli.
Nel Calcio diviso, il numero de' Giuocatori sia di 27 per parte, da distribuirsi in 5 Sconciatori, 7 Datori, che quattro innanzi, e tre addietro: e quindici corridori in tre quadriglie: tutti per combattere ne' luoghi ed ordini soliti, e consueti del Giuoco.
I Giuocatori siano a tal fine trascelti, e descritti nella lista, né aggiugnere vi se ne possa, o mutarne.
In vece de' Mancanti, prima di cominciar la battaglia, proponga il Provveditore gli scambi; I Giudici gli eleggano.
Escano le Schiere in campo all'ora concordata.
Nella comparsa i Primi siano i Trombetti, Secondi i Tamburini, poi comincino a venire gli Innanzi più Giovani, a coppie, di maniera che a guisa di scacchiere nella prima coppia a man dritta sia l'Innanzi dell'un colore, nella seconda dell'altro, nella terza come nella prima, seguendo coll'ordine predetto di mano in mano. Dopo tutti gli Innanzi vengano gli Alfieri a' quali nuovi tamburi marcino avanti. Appresso loro seguano gli Sconciatori. Dietro questi i Datori innanzi, de' quali quelli del muro portino in mano la palla. Per ultimi succedano i Datori indietro.
Quel degli Alfieri cui la sorte averà eletto sia alla destra.
Girata una volta la piazza, le insegne diansi in mano de' Giudici. Nelle livree più solenni, e nelle disfide si consegnino a i Soldati della Guardia del Sereniss. Granduca Nostro Signore, per tenersi ciascuna d'avanti al proprio Padiglione.
Pur nelle livree, e Disfide, il Maestro di Campo, colle Trombe, e i Tamburi avanti, vada il primiero, seguito dagli innanzi del suo colore a coppie, precedenti tutti l'Alfiere, il quale colle genti di suo servizio d'attorno porti l'insegna, seguito poi dagli Sconciatori, e Datori: uscendo di così in ordinanza, ciascuna schiera di per se dal proprio Padiglione, giri sulla man destra tutto il Teatro fino al luogo donde prima partì.
In luogo alto, e sublime, sì che è veggano tutta la piazza, seggano I Giudici. Siano eletti di comun consenso, né concordandosi, de' proposti dalle Parti in numero uguale, pongansi alla ventura.
Al primo tocco della Tromba, che faran sonare i Giudici si ritirino tutte le genti di servizio, lasciando libero il campo.
Al secondo, vadano i giuocatori a pigliare i lor posti.
Al terzo, il pallaio vestito d'amendue i colori, dalla banda del muro rincontro al segno di Marmo, giustamente batta la palla.
Coll'istesso ordine si cammini, sempre, che per essersi fatta la caccia, o il fallo, debba darsi nuovo principio al giuoco.
Il Pallaio gli ordini de Giudici prontamente, eseguendo sempre, e dovunque bisogno ne sia, la palla rimetta.
Uscendo la palla de gli steccati portata dalla furia de' Corridori rimettasi per terra in quel luogo dond'ella uscì.
Uscendo la medesima de gli steccati per mano del Datore, (mentre non sia caccia, né fallo) se i Corridori vi saran giunti in tempo, che potessero al nemico Datore impedirne il riscatto, rimettasi quivi per terra; ma non sendo arrivati in tempo, diasi in mano al Dator più vicino, ed allora i Corridori tornino dentro a gli Sconciatori a' lor luoghi ed ufici, senza perder però l'avvantaggio della piazza già guadagnata.
Sia vinta la caccia sempre, che la palla spinta con calcio, o pugno esca di posta fuora degli ultimi steccati avversarj di fronte.
Sia sempre fallo, che la palla sia scagliata, o datole a mano aperta, sì che ella così percossa s'alzi oltre l'ordinaria statura di un uomo.
Sia fallo eziandio, quando la palla resti di posta fuora dell'ultimo steccato dalla banda della fossa.
Se la palla esca di posta fuori dello steccato verso gl'angoli della Fossa, la linea diagonale della piazza prolungata distinguerà se sia Fallo, o Caccia.
Due falli, in disfavore di chi gli fé, vagliano quanto una caccia.
Vinta la caccia, cambisi posto. Alle disfide nel mutar luogo l'Insegna vincente sia portata per tutto alta, e distesa, la perdente fino a mezzo bassa, e raccolta.
Rompendosi la palla da' Corridori, che fossero stati, nell'atto del darle, già fuora degli Sconciatori, s'intenda esser mal giuoco, e da' Giudici si determini ciò, che sia di ragione.
Nell'interpretare, ed eseguire i presenti Capitoli, ed in ciò, a che per essi non si provede, sovrana sia l'autorità de' Giudici, e da loro se ne attenda presta, ed inappellabil sentenza.
Vincansi le deliberazioni fra loro, colla pluralità de' voti.
Un giuocatore per parte, e nella disfida Mastro di campo, e non altri, abbiano autorità di disputare d'avanti a' Giudici tutte le differenze occorrenti.
Sia spirato il termine, e finita la giornata allo sparo, che sarà fatto d'un mastio subito sentite le 24 dell'oriuol maggiore.
Sia la vittoria di quella parte, che avrà più volte guadagnata la caccia, ed allora le insegne siano dell'Alfiere vincitore: ed in caso di parità ciascuno riabbia la sua.

IN PRATICA I DUELLI A CENTROCAMPO NON SERVONO A UN CAZZO se ho capito bene

in effetti mi era sorto questo sospetto:asd:

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a pensar male....