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alternat
30-07-17, 10:57
wattpad che mi sembra popolato da bimbiminkia in stato semidepressivo o finti poeti di stocazzo o da commercianti di letture seguiti e like

ehi, modera i termini... ci sono anche io su wattpad (un nuovo capitolo ogni domenica, amici lettori). :asd:
come ti trovo? ho poco tempo per leggere, ma le stelline le distribuisco anche gratis. :)

p.s.: non temere, la tua analisi è precisa e calzante.
però qualcuno bravino c'è per davvero.

BloodRaven
30-07-17, 18:11
ehi, modera i termini... ci sono anche io su wattpad (un nuovo capitolo ogni domenica, amici lettori). :asd:
come ti trovo? ho poco tempo per leggere, ma le stelline le distribuisco anche gratis. :)

p.s.: non temere, la tua analisi è precisa e calzante.
però qualcuno bravino c'è per davvero.

ti mando un pm, comunque non faccio di tutta l'erba un fascio, ma l'impressione che ho avuto finora è piuttosto negativa

alternat
31-07-17, 08:01
ti mando un pm, comunque non faccio di tutta l'erba un fascio, ma l'impressione che ho avuto finora è piuttosto negativaTranquillo, stavo scherzando.
La media degli "autori" (le virgolette sono indispensabili) è effettivamente molto bassa, e il merito ha molto poco riconoscimento.
Le cose buone, o perlomeno di parecchie spanne sopra la media (e anche senza andare sui pochi professionisti che lo usano per i loro esperimenti) , però ci sono.
Basta aver voglia di trovarli.

Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk

BloodRaven
31-07-17, 09:36
Tranquillo, stavo scherzando.
La media degli "autori" (le virgolette sono indispensabili) è effettivamente molto bassa, e il merito ha molto poco riconoscimento.
Le cose buone, o perlomeno di parecchie spanne sopra la media (e anche senza andare sui pochi professionisti che lo usano per i loro esperimenti) , però ci sono.
Basta aver voglia di trovarli.

Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk

in questi due anni che lo uso effettivamente mi sono guardato molto poco in giro. Purtroppo è soggetto alla crudele legge dei social secondo la quale se non ti fai notare seguendo e mipiacizzando non avrai mai successo. Ho trovato certe porcherie con migliaia di stelline che mi fanno quasi pentire di essermi iscritto

alternat
31-07-17, 18:53
in questi due anni che lo uso effettivamente mi sono guardato molto poco in giro. Purtroppo è soggetto alla crudele legge dei social secondo la quale se non ti fai notare seguendo e mipiacizzando non avrai mai successo. Ho trovato certe porcherie con migliaia di stelline che mi fanno quasi pentire di essermi iscritto

io ho risolto diversamente: me ne fotto delle stelline, e del successo, soprattutto di quello degli altri. Non nego che qualche piccola marchetta va fatta, ma non più di quelle necessarie per essere accolto in una comunità o un forum qualsiasi.
Scrivo perché mi piace scrivere e perché ho una storia da raccontare, e pubblico perché qualcuno lo legga. Sapere che al mondo c'è anche solo uno che legge il tuo lavoro e lo apprezza è profondamente gratificante, e sai che è così non perché vota o commenta, ma perché torna.
Poi, per carità, la stellina o il commento fanno anche piacere, ma non è il succo della cosa.
La vera soddisfazione arriva dal lettore che in tre giorni legge tutto il lavoro, o che si arrabbia perché è domenica sera e ancora non ho pubblicato il capitolo. :)

BloodRaven
31-07-17, 19:41
io ho risolto diversamente: me ne fotto delle stelline, e del successo, soprattutto di quello degli altri. Non nego che qualche piccola marchetta va fatta, ma non più di quelle necessarie per essere accolto in una comunità o un forum qualsiasi.
Scrivo perché mi piace scrivere e perché ho una storia da raccontare, e pubblico perché qualcuno lo legga. Sapere che al mondo c'è anche solo uno che legge il tuo lavoro e lo apprezza è profondamente gratificante, e sai che è così non perché vota o commenta, ma perché torna.
Poi, per carità, la stellina o il commento fanno anche piacere, ma non è il succo della cosa.
La vera soddisfazione arriva dal lettore che in tre giorni legge tutto il lavoro, o che si arrabbia perché è domenica sera e ancora non ho pubblicato il capitolo. :)

su questo ti do pienamente ragione. Iniziai quel racconto perchè ispirato da una persona, dalla sua abilità nello scrivere e nella sua grande capacità di immaginare, cose che mi contagiarono al punto di prendere un file word e iniziare a battere tasti a casaccio.

E quel che è uscito fuori finora non solo è risultato gradevole per la mia musa, ma ha esaltato anche me, appassionandomi e spingendomi a cercare di migliorare sempre più

Il problema sorge quando ho iniziato a desiderare pareri esterni e più obiettivi. Magari anche qualche critica e qualche insulto, ci può stare che la mia storia non piaccia a chiunque.

alternat
31-07-17, 20:33
per chiarezza, i miei lettori (lettrici, in verità) fedeli, per ora, sono quattro. :)

BloodRaven
31-07-17, 21:46
per chiarezza, i miei lettori (lettrici, in verità) fedeli, per ora, sono quattro. :)

Due più dei miei

INCUBO ™
02-08-17, 10:17
io per le short stories consiglio Carver, per la tecnica. Bukowski è un fuoco di contenuti, un uomo che sbaglia tutto ma ne ha da raccontare. Carver si tiene sul minimalista ma ha un modo di scrivere vicino alla perfezione. Poi non so, magari fu merito del suo editor.
Personalmente mi sta aiutando leggere i libri di Carver, sto scrivendo una raccolta di racconti e mi danno quell'ispirazione, quel qualcosa in più da aggiungere al mio stile.

bado
11-08-17, 15:56
adesso se cerchi un libro lo trovi all'istante. Però l'interfaccia è peggiore della precedente e non si vedono più le stelline e la lista degli utenti, cosa che nella sua semplicità era ottima.

Effettivamente la funzione di ricerca sembra funzionare meglio. Cioè, più che altro sembra funzionare.

Sono scemo io, oppure non trovo più la sezione della vecchia interfaccia che faceva vedere le statistiche tipo numeri di libri/numero di pagine lette ogni anno?
Grazie!

Artyus
11-08-17, 17:52
Sono scemo io, oppure non trovo più la sezione della vecchia interfaccia che faceva vedere le statistiche tipo numeri di libri/numero di pagine lette ogni anno?
Grazie!

Non la trovo più nemmeno io, era la cosa più bella sapere le statistiche annuali :uhm:

BloodRaven
14-08-17, 16:58
chi altro è attivo su wattpad come lettore e/o scrittore?

Pavone Allibratore
15-08-17, 00:31
stefansen

Carver
01-10-17, 17:51
E saltò così fuori che Proust pagò fior di franchi per le prime recensioni positive sui maggiori giornali dell'epoca.
E pagò per farsi pubblicare, un editore che definiva "illeggibile" il suo lavoro.

http://www.lastampa.it/2017/09/29/societa/proust-pag-i-giornali-per-avere-recensioni-positive-s8Cu2zIOrHwtp2H3uXFhqM/pagina.html

BloodRaven
01-10-17, 19:28
E saltò così fuori che Proust pagò fior di franchi per le prime recensioni positive sui maggiori giornali dell'epoca.
E pagò per farsi pubblicare, un editore che definiva "illeggibile" il suo lavoro.

http://www.lastampa.it/2017/09/29/societa/proust-pag-i-giornali-per-avere-recensioni-positive-s8Cu2zIOrHwtp2H3uXFhqM/pagina.html

a me hanno detto che scrivo davvero male :bua:

e niente, sto ancora aspettando dei chiarimenti su una così accorata stroncatura :asd:

Carver
01-10-17, 19:38
se vuoi un'opinione sensata editi il tuo lavoro e quando è a posto lo spedisci a qualche ce decente. se ti prendono come minimo non sei al livello scrittore nel cassetto. se poi vai anche avanti assieme agli adulatori troverai persone su persone che ti diranno o penseranno le peggio cose, ma a te non fregherà un cazzo perché quello pubblicato sei tu

BloodRaven
01-10-17, 22:47
se vuoi un'opinione sensata editi il tuo lavoro e quando è a posto lo spedisci a qualche ce decente. se ti prendono come minimo non sei al livello scrittore nel cassetto. se poi vai anche avanti assieme agli adulatori troverai persone su persone che ti diranno o penseranno le peggio cose, ma a te non fregherà un cazzo perché quello pubblicato sei tu

Il giorno che finisco almeno un racconto lo faccio, tanto non ho nulla da perdere.

Al momento sto appunto revisionando i capitoli già scritti

Raven77
03-10-17, 11:00
Ho inviato il mio primo manoscritto da ormai oltre 8 mesi... ho atteso con trepidazione e anche (lol) con un briciolo di speranza.
Ovviamente zero risposte.
Ma a voler essere onesti sapevo perfettamente sarebbe andata così.

Mi posso ancora illudere che le CE a cui l'ho inviato (Nord, Einaudi, Giunti, Mondadori, Armenia) sono troppo grandi ed oberate di richieste e non hanno nemmeno il tempo di valutare (se lo fanno) tutti i manoscritti che ricevono...
Sto ormai finendo la prima stesura del secondo romanzo; appena l'avrò concluso lo metterò a decantare per qualche tempo e proverò con un nuovo invio, questa volta abbassando il tiro e sperando.
Sopratutto sperando...

gmork
03-10-17, 13:50
ma a mondadori come si spedisce? sul loro sito è impossibile trovare anche solo una mail per milano e la sede di roma mi ha comunque detto che non accettano nuove proposte

Raven77
03-10-17, 14:35
Avevo trovato ad inizio anno la mail: segreteria.letteraria@mondadori.it e ho spedito.
Un risponditore automatico mi aveva confermato la ricezione ringraziando ecc.ecc.

Sinceramente non ho idea se quell'indirizzo sia attualmente attivo e non ricordo dove io l'abbia pescato.

Artyus
03-10-17, 16:11
Sto ormai finendo la prima stesura del secondo romanzo; appena l'avrò concluso lo metterò a decantare per qualche tempo e proverò con un nuovo invio, questa volta abbassando il tiro e sperando.
Sopratutto sperando...

Non desistere, ci sono ottime mediopiccole CE che pubblicano anche esordienti e sono serie come (o forse di più :look:) le grandi
Certo, non diventerai ricco ma vuoi mettere la soddisfazione?

nel frattempo, avete mandato un raccontino al premio Urania Short? C'era in palio la pubblicazione in fondo a un numero di Urania, io ovviamente non sono nemmeno tra i segnalati :chebotta: ma il mio racconto obiettivamente faceva cagare a spruzzo :bua:

Raven77
03-10-17, 17:31
Non desistere, ci sono ottime mediopiccole CE che pubblicano anche esordienti e sono serie...

Il problema, almeno per me, è riuscire ad individuarle nel marasma di CE che affollano il mercato.
Riuscire a trovarne di serie, oneste e che non pubblichino solo in digitale o su ordinazione in un raggio di 20 km non è mica facile...

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alternat
03-10-17, 17:38
io proseguo arditamente su wattpad.
mi leggono in tre, ma sono simpatici. :)

Carver
03-10-17, 20:47
alla mondadori prendono. Hanno giusto appena preso uno di una comunità di scrittura. solo che lui ha impiegato anni per scrivere un romanzo storico di 860mila battute. per dire, pubblicano anche spazzatura ma con i romanzetti non ci arrivi alla mondadori se non hai un nome.
le piccole evitale, se non sono già ben radicate. sarebbe meglio puntare già sulle medie, distribuite a livello nazionale di solito da libro.co (e/o mondadori distribuzione o similari), quelle appena un gradino più in alto da messaggerie, con cui sei sicuro di trovare il tuo libro ordinabile in qualsiasi buco di libreria.
con una media hai una ce che si presenta alle fiere e tratta con qualche libreria fiduciaria, magari se capita una fiera in zona ti chiama per presentare, ti distribuisce a livello nazionale. insomma, per un esordiente va bene. poi è ovvio che il lavoro lo fai tu con i reading, le presentazioni, etc.

Carver
21-11-17, 18:12
ho preso goffagini erotiche e involuzioni prosaiche e appena finito prendo palestra di scrittura creativa, quaderno di esercizi per blabla

guardate, io sono sempre stato contro i corsi e ho pubblicato senza però secondo me si finisce di studiare quando sei morto :uhm:

sono due manuali scritti dalla direttrice di una casa editrice (non media ma neanche piccola). sto leggendo involuzioni prosaiche, parte parlando dell'erotico di cui non mi frega niente e poi vedo che comincia a spiegare. Cose per appassionati che vogliono imparare le regole, però è carino (ma prendete con le molle questa opinione, sono neanche a un terzo) e offre anche esercizi (tipo ti spiega tutti i tipi di narratore e punti di vista nella narrazione e poi ti propone degli esercizi tipo "scrivi questa cosa in tutti i modi appena spiegati"). Mi sto un po' intrippando, se solo riuscissi a concentrarmi, lo sto leggendo lentamente :uhm:

Jack Carver
25-04-18, 18:29
Buttatevi sui concorsi, sondate il terreno, conoscete gente che conta, fatevi giudicare dagli esperti, fatevi motivare i giudizi.
Inviare alla cieca alle CE è un po' come gettare l'amo in un mare oscuro, senza sapere quant'è profondo e che tipo di prede girano. Magari beccate lo squalo con il vermetto, magari venite tirati giù di peso e il vostro morale insieme a voi.
E comunque ci sono CE piccoline che pubblicano esordienti, vi chiederanno due spicci ma non ci vedo nulla di scandaloso, se volete intraprendere un'attività di impresa come un'altra investiteci voi per primi.
Io dico che i concorsi possono aprire molte più porte. Fatevi conoscere ma soprattutto fatevi SELEZIONARE.

gmork
25-04-18, 20:12
pubblicare pagando una ce è la strada piu' veloce per bruciarsi la reputazione

Carver
25-04-18, 22:08
Meglio che non commenti.

E io è da mo che non sono più esordiente, e senza aver mai pagato.

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Jack Carver
26-04-18, 05:26
Meglio che non commenti.

E io è da mo che non sono più esordiente, e senza aver mai pagato.

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Non mi riferivo a te, non ti conosco e non so cosa scrivi. E non sto dicendo che sia l'unica strada, tutt'altro: sto dicendo che nella richiesta eventuale, da parte di una CE piccolina, di partecipare di una quota delle spese non ci vedo nulla di scandaloso, tantomeno nell'accettare.
Ma ogni esperienza come al solito è diversa dall'altra, ognuno ci prova a modo suo.

Carver
26-04-18, 06:19
Se c'è una cosa su cui nessun addetto del settore è in disaccordo è che non si paga. E pagare e autopubblicarsi è ciò che sta facendo diventare l'editoria una barzelletta.

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BloodRaven
26-04-18, 07:47
Ormai per me è solo un hobby, nulla di più

per ora pubblico solo su wattpad, che per quanto fogna mi consente comunque di farmi conoscere un minimo. Ho partecipato a un piccolo concorso di scrittura indetto da un'amica e ho ricavato più stress che vantaggi

ma comunque me la cavo

Ora, è da parecchio che non aggiorno le mie storie, mi sto concentrando sul leggere quelle delle altre persone, però è anche per altri motivi, un periodo un po' grigio per la penna

Kiappo
26-04-18, 13:15
Io scrivo monologhi comici che poi porto su un palco.

Sarebbe bello scrivere un libretto.

Raven77
02-05-18, 18:43
Non mi riferivo a te, non ti conosco e non so cosa scrivi. E non sto dicendo che sia l'unica strada, tutt'altro: sto dicendo che nella richiesta eventuale, da parte di una CE piccolina, di partecipare di una quota delle spese non ci vedo nulla di scandaloso, tantomeno nell'accettare.
Ma ogni esperienza come al solito è diversa dall'altra, ognuno ci prova a modo suo.

Non condivido la tua idea: partecipare ad una quota delle spese per la pubblicazione la considero una offesa bella e buona (se non, nei casi peggiori, una vera e propria truffa).
IO (autore) ci metto il prodotto del mio "ingegno"
TU (casa editrice) ci metti la tua capacità imprenditoriale.
Per come la vedo io i ruoli sono questi e dovrebbero essere ben definiti e distinti: se oltre a produrre (inventare, creare) il prodotto devo anche partecipare alle spese allora faccio prima ad andare in copisteria e stamparmene un paio di copie da regalare in giro...

Poi hai ragione quando dici che ognuno ci deve provare a modo suo... io ho inviato il mio manoscritto a una decina di CE (grandi e medie) senza aver ovviamente ricevuto risposta; dopo l'estate proverò ancora una serie di invii ad altre 4/5 CE medio piccole e se non riceverò alcuna risposta pubblicherò in digitale su Amazon (ad es.).
Ma pagare una CE solo per poter dire "ho pubblicato" no, no e poi ancora no!

;)

bado
03-05-18, 09:20
Personalmente, in questa discussione tra due approcci opposti, sono d'accordo con Raven77.
Capisco però che molto dipende anche dallo scopo finale per cui uno scrive.

A qualcuno può interessare soprattutto misurare la propria capacità di scrittura, cercando di capire quanto questa possa essere in grado di emergere autenticamente nello spietato e oceanico mondo della letteratura, senza "aiutini" o distorsioni del mercato, più che altro in una dimostrazione a se stessi di quanto si vale davvero.

A qualcun altro invece interessa soprattutto diffondere il più possibile la propria opera, non tanto per dimostrare qualcosa a qualcuno o per misurarsi in un contesto neutrale, ma semplicemente per il gusto (naturale e condivisibile) che il frutto del proprio lavoro e della propria creatività venga in contatto con il maggior numero di lettori, se necessario anche pagando qualche euro di tasca propria.

Raven77
03-05-18, 16:17
A qualcuno può interessare soprattutto misurare la propria capacità di scrittura, cercando di capire quanto questa possa essere in grado di emergere autenticamente nello spietato e oceanico mondo della letteratura, senza "aiutini" o distorsioni del mercato, più che altro in una dimostrazione a se stessi di quanto si vale davvero.

Hai centrato in pieno il "cuore" del mio ragionamento.
Se una CE ha il coraggio (il fiuto? la follia?) di investire denaro sulla mia opera allora per il mio modo di vedere le cose ho una prima e importante valutazione del mio lavoro.
Che poi il mercato lo apprezzerà oppure no dipende da moltissimi fattori, alcuni che esulano dalla reale qualità dell'opera.

Ma il volerci investire dei soldi è una "prova provante" che qualcosa di buono potrebbe esserci.

Infilarci dentro dei soldi da parte mia elimina ogni possibile giudizio di merito da parte della CE; infatti l'unica proposta di pubblicazione che ho ricevuto, dove mi chiedevano un piiiiiccolo contributo, l'ho educatamente declinata.

Carver
03-05-18, 17:06
in realtà è pieno di piccole ce che ti pubblicano perché poi vendi 50 copie ai parenti, loro rientrano di cinquecento euro e hanno almeno pareggiato. questo è il motivo per cui si deve sempre partire almeno da una medio/piccola o media. se si entra nel girone delle micro che non promuovono e non si presentano alle fiere o dell'autopubblicazione ci vuole dello stomaco per non rimanere nauseati. detto questo è più onorevole l'autopubblicazione, pagare, e lo fanno veramente in tanti (probabilmente almeno uno dei vostri conoscenti scrittori ha pagato), è un po' come come andare a troie e pensare d'essere degli ottimi amanti e dei bei ragazzi.

Artyus
03-05-18, 17:08
è un po' come come andare a troie e pensare d'essere degli ottimi amanti e dei bei ragazzi.

:rotfl:

BloodRaven
03-05-18, 17:18
madonna detta così è bruttissima...

bado
04-05-18, 07:55
Beh, la metafora mi sembra calzantissima. :pippotto:

Immaginiamo il mondo dell'editoria come un futuro distopico in cui i maschi sono in numero 100 volte maggiore delle femmine.
Ci sono gli uomini che vogliono sfidare questa situazione al limite dell'impossibile e conquistare un'agognata donzella con le loro forze, dimostrando di avere qualità e talento per vincere in un contesto dove la competizione è altissima.
E poi ci sono gli uomini che vogliono praticare del sano sesso e allora pagano una prostituta per ottenere quello che vogliono senza tanti fronzoli.

Come dicevo ieri, tutto dipende dallo scopo per cui uno cerca una donn...ehm, lo scopo per cui uno scrive. :look:

Necronomicon
04-05-18, 09:10
È più utile mandare il vostro manoscritto a un autore già pubblicato da una casa editrice grande.

BloodRaven
04-05-18, 11:12
È più utile mandare il vostro manoscritto a un autore già pubblicato da una casa editrice grande.

col rischio magari che rubi l'idea?

Artyus
04-05-18, 11:27
È più utile mandare il vostro manoscritto a un autore già pubblicato da una casa editrice grande.

wtf? e a che scopo? :pippotto:

Carver
04-05-18, 11:41
Una casa editrice difficilmente vi ruberà un testo. Una persona singola sì. Poi certo bisogna essere scemi per farlo nel 2018 ma c'è chi non ha vergogna.

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Necronomicon
04-05-18, 11:54
Dovete ovviamente registrarlo il testo prima di inviarlo.
Semplice, la ratio è che se piacete a uno che ha già contatti più diretti della tizia che legge le mail, può essere più efficace come via.

Ora ci sono dei tizi qualunque a scegliere le migliaia di testi che vengono inviate da sconosciuti che si credono bravi.

Una volta c'erano eccellenti scrittori a suggerire cosa pubblicare alle case editrici.
Invece adesso tocca trovare l'autore affermato giusto o il prof universitario con contatti. Ma non è inusuale.

Raven77
04-05-18, 12:51
È più utile mandare il vostro manoscritto a un autore già pubblicato da una casa editrice grande.

Umberto Eco, circa una decina di anni fa, così rispose ad un aspirante scrittore che chiedeva il permesso di inviargli un manoscritto per farsi "introdurre" nel mondo delle CE:

"Caro Simone Bartoletti,
Rispondo volentieri al suo messaggio perché spero così di raggiungere altre persone che si trovano nella sua situazione, per dire loro candidamente come vanno le cose a questo mondo. Vengo anzitutto alla sua ultima richiesta, se io sia disposto a leggere il suo manoscritto. La risposta è no, e le ragioni sono tutte ispirate a un profondo principio di lealtà. Io (ma questa situazione è comune a molti scrittori e studiosi di una certa notorietà) ricevo ogni settimana almeno una decina di manoscritti (spediti da persone che non hanno avuto la delicatezza di fare come lei, e chiedermi prima se potevano inviarlo), dei generi più svariati, in gran parte racconti e romanzi, ma anche opere storiche o addirittura dimostrazioni sull'esistenza di Atlantide o del continente scomparso di Mu. A questi si aggiungono bozze di libri inviati liberalmente da editori stranieri che chiedono un blurb, e cioè una di quelle frasi di raccomandazione dell'opera che si stampano poi sull'ultima di copertina o in fascetta. Dieci manoscritti alla settimana fanno 520 all'anno. Una persona come me, che fa il professore universitario, dirige una rivista scientifica e due collane specializzate, è tenuto a leggere (e correggere, e rileggere) tesi di laurea voluminosissime e manoscritti inviati per la pubblicazione, per dovere d'ufficio, oltre a seguire quanto si pubblica nel proprio campo, per tenersi dovutamente aggiornato (anche se la mole di materiale che arriva è anche quella insostenibile). Anche a volersi eroicamente occupare degli altri manoscritti in arrivo, si può dedicare al massimo (diciamo) due ore giornaliere, strappate al sonno, alla lettura di tale materiale - a parte il fatto che, dopo aver letto per obbligo centinaia di pagine, ballano gli occhi. Tenuto conto che per leggere (bene) un manoscritto che può andare da cento a quattrocento pagine, anche procedendo a tre minuti a pagina (che è lo standard della lettura veloce ad alta voce), calcolando un libro medio di 250 pagine, saremmo a dodici ore, e quindi 24 giorni per libro, i conti sono facili da fare. 24 giorni per 250 libri fa 4000 giorni, e l'anno ne ha 365. Pertanto chiunque (che non faccia il mestiere full time di lettore per una casa editrice), ricevendo un manoscritto promette di guardarlo, mente. Al massimo lo annusa, ne legge le prime righe, ed emette un giudizio evidentemente poco fondato. A me non piace ingannare la gente in questo modo.
La informo di un altro particolare, su cui nessuno ha mai detto la verità. Quando l'autore noto di una casa editrice invia alla direzione un manoscritto che ha ricevuto, dicendo che vale la pena di prenderlo in considerazione, rarissimamente gli si dà ascolto. Vige la persuasione che l'autore noto abbia rifilato loro qualcuno che lo stava sottomettendo a molte pressioni e che se la sia cavata in quel modo. È triste ma è così.
Passiamo ora alle case editrici. Per antica e fondata esperienza non credo alle case editrici che sollecitano manoscritti. Di solito cercano autori a pagamento, sono disposte a pubblicare qualsiasi cosa e se non rispondono è perché ne hanno già troppa. Sul funzionamento di queste case si veda cosa racconto nel mio Pendolo di Foucault a proposito del signor Garamond. È un romanzo, ma fondato su fatti reali.
Una casa editrice seria e importante, che non sollecita pubblicamente manoscritti, ne riceve comunque tantissimi - certamente cento volte più di quanti ne riceva io. Di solito (ma non esiste una regola generale) cerca di farli guardare tutti. È improbabile che li possa leggere il direttore editoriale (altrimenti non avrebbe tempo per dirigere), e spesso li si affida a lettori esterni.
Quando lavoravo in una casa editrice ne conoscevo uno, intelligentissimo e con una penna intrisa nel vetriolo, che passava la giornata sdraiato sul letto e leggeva tutti i manoscritti che riceveva. Queste letture gli venivano pagate con molta parsimonia, ma tutto sommato così campava. Li leggeva davvero, e mandava giudizi di fuoco - anche se qualche volta esprimeva rispetto e ammirazione per qualche testo. In casa editrice si faceva fatica a leggere tutti i giudizi, di una o due cartelle, che costui inviava giorno per giorno. Io adesso non ricordo bene (anche perché di solito i manoscritti in arrivo sono di carattere narrativo, e io mi occupavo solo di saggistica) ma non ho presente alcun manoscritto che sia poi diventato un libro.
Perché? Anzitutto si legga il gustoso libretto di Fabio Mauri, I 21 modi di non pubblicare un libro (Bologna, Il Mulino, 1990; per questo libro ho scritto una prefazione: Chi manoscrive è perduto). Riassumendo, un bravo editore è ansioso di scoprire nuovi talenti ma non si fida dell'autore che spunta improvvisamente dal nulla. Va cercare il talento là dove si forma, così come avviene nello sport, ed è raro che qualcuno arrivi ad essere assunto come centravanti della Juventus se non è stato scoperto e apprezzato mentre giocava in una squadra di serie B, e prima di serie C, e prima ancora nella squadra della polisportiva locale o dell'oratorio salesiano. La vita letteraria, almeno dai tempi di Catullo sino a oggi, è fatta di gruppi, di persone anche giovanissime che s'incontrano e si scambiano i loro lavori, poi li pubblicano su una piccola rivista, poi su una più nota, e passano, per così dire, una prima selezione da parte dei loro pari. Ed è lì che l'editore va a cercare le personalità interessanti. È verissimo che può esistere anche il genio sconosciuto, che vive in un paesino isolato dal mondo, ma di solito ogni attività "creativa" si svolge tra gli altri, e in questo modo si affrontano i primi giudizi, si impara. Se un editore cerca qualcuno capace di fargli una buona biografia di Giulio Cesare, va a sfogliare le riviste di storia, o i programmi dei convegni sulla storia romana. Solo così sa che una persona, che sostiene di essere esperta su Giulio Cesare, è già stata valutata da chi segue queste cose, e ha così una prima garanzia. Ma lo stesso avviene anche per i giovani poeti, che incominciano ad apparire su piccole riviste di poesia, o ricevono il premio di poesia per i liceali di Roccacannuccia, e iniziano a farsi conoscere. Se non hanno saputo arrivare almeno sino a quel punto, dove stavano, con chi si misuravano?
Il genio solitario non è mai escluso, ma quando si legge di scrittori ignorati in vita e scoperti dopo la morte, esempio massimo Giuseppe Tomasi di Lampedusa, si vede che in vita frequentavano cenacoli letterari, erano stimati da molti scrittori magari meno bravi e più fortunati di loro, non erano affatto dei selvaggi spuntati dal nulla. Raramente un grande giornalista è arrivato al quotidiano nazionale senza prima aver mostrato le sue qualità sulla gazzetta locale, o addirittura sul bollettino parrocchiale. Chieda ai grandi giornalisti. Le diranno tanti che hanno fatto una lunga gavetta e solo così sono diventati poi notissimi - anche perché far la gavetta vuole dire migliorare lentamente giorno per giorno.
Questa persuasione, che gli editori hanno, che di solito è meglio cercare i futuri campioni in palestra, è giusta, e il più delle volte ha funzionato. Quindi, ai giovani che mi chiedono come fare pervenire un loro manoscritto al grande editore, io dico di non bruciare le tappe, e iniziare a farsi conoscere tra quelli che, come loro, scrivono, e pubblicano lentamente le loro prime prove. Potrei aggiungere che io, neppure da giovanissimo, ho mai mandato manoscritti a case editrici. Ho aspettato che un editore, leggendomi altrove, mi abbia proposto di fare qualcosa. È passato del tempo, ma ho sempre sostenuto che se sei caporale devi darti da fare per diventare sergente, senza voler diventare generale di un colpo.
Se poi qualcuno dice orgogliosamente che non vuole sottoporsi al giudizio dei suoi pari ma è disponibile solo per il grande editore, e non vuole fare gavette, perché è convinto di avere scritto un capolavoro (e magari è vero) deve anche pagare per il suo legittimo orgoglio, e spesso accontentarsi di avere scritto un capolavoro, anche se gli altri non gli danno retta. Aspetti la riscoperta dei posteri, nella storia è accaduto.
Passiamo alle lettere degli editori. Un editore che non risponde all'invio di un manoscritto (anche se qualche tempo dopo, perché abbiamo visto che, se lo fa leggere, gli ci vuole del tempo) è scortese. Un editore che risponde con la formula solita ("i nostri programmi sono già definiti per due anni"), è un editore per bene, e nessuno può lamentarsi se ha fatto il suo lavoro, che è anche quello di respingere almeno l'ottanta per cento delle proposte che gli arrivano. Quanto alla sua richiesta di ricevere almeno un giudizio sincero come "la sua opera è una schifezza", ho conosciuto redattori editoriali che scrivevano all'autore perché e dove la sua opera non funzionava, invitandoli a rivedere il lavoro, ma di solito ricevevano in cambio lettere di insulti. Una volta è accaduto a me di scrivere almeno tre cartelle di analisi critica per dire a un signore (distinto professionista) perché il suo lavoro non andava bene e cosa avrebbe dovuto fare per migliorarlo, e qualche tempo dopo quel signore mi ha mandato copia di lettera inviata a un celebre brigatista rosso in carcere, dove lo invitava a dire ai suoi compagni a piede libero di punire non solo i loro diretti avversari politici, ma anche i detentori del potere mafioso editoriale (io nella fattispecie). Questo spiega perché è più comodo per l'editore declinare il manoscritto con una lettera cortese senza compromettersi troppo.
Inoltre, se non esiste una editoria di stato, come nei paesi sotto dittatura, una casa editrice è una azienda privata e ha il pieno diritto di pubblicare quello che vuole o che ritiene più redditizio (magari non sempre in termini di denaro, ma anche di prestigio). Se sbagliano, peggio per loro. Editori famosi hanno rifiutato opere, di grande valore letterario o di grande successo commerciale, come Via col vento, Il gattopardo, Il Tamburo di latta, Lolita, e via dicendo, mentre altri sono stati più accorti. Un editore francese, tra l'altro carissimo amico e lettore molto fine, mi ha rifiutato Il Nome della Rosa (per carità, non glielo avevo mandato io, semplicemente lo aveva visto in catalogo dall'editore italiano) dicendomi "la balena è troppo grossa e non può funzionare commercialmente". Invece un suo concorrente l'ha pubblicato, e gli è andata bene. È la vita editoriale.
Ci sarebbe un modo per venire incontro all'autore solitario, evitandogli penose trafile? Forse c'è ma, dal secolo XV, quando è stata inventata la stampa, non è stato trovato. È certo che nei secoli hanno trionfato autori pessimi (ma poi i posteri hanno fatto giustizia), e sono stati lasciati cadere nel nulla autori bravissimi. In letteratura non vale il principio della selezione darwiniana, per cui sopravvivono solo i più forti (ma poi anche lì, perché hanno dovuto scomparire i dinosauri, che erano tanto buoni e simpatici?). Però, se ci voltiamo indietro, ci accorgiamo che tanti autori veramente importanti, che ai loro tempi avevano subito vari ostracismi, ci sono rimasti, e quindi si vede che in questa giungla, sia pure col sacrificio di tanti meritevoli innocenti, la vita è andata avanti in modo ragionevole. E se il vicino di casa di Proust fosse stato tanto più bravo di lui e nessuno se ne fosse accorto. Per lui sarebbe tristissimo, per l'umanità basta Proust, e avanza.
So che con queste mie considerazioni non l'ho consolata. Ma, quando ero studente, un mio giovane maestro aveva fatto una conferenza intitolata "La filosofia non consola", e da quel titolo (anche se non ricordo il contenuto) ho imparato molto. Ci sono due modi di consolare: uno è di dare false illusioni, ed è disonesto; l'altro è di spiegare come vanno le cose a questo mondo, così che gli altri, anche se non intendono adattarsi all'andazzo corrente, sappiano almeno come si può reagire."

Scusate per il WOT

Artyus
04-05-18, 12:53
Invece adesso tocca trovare l'autore affermato giusto o il prof universitario con contatti. Ma non è inusuale.

se sei un perfetto sconosciuto vieni cestinato senza pietà (e giustamente direi :sisi: chi glielo fa fare di valutare gratis un romanzo di tizio o caio?)
se invece hai conoscenze o sei raccomandato... :jfs:

mitico Umbertone :rullezza: :bua:

Carver
04-05-18, 12:59
Leggete bene le parole di eco

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Carver
04-05-18, 13:00
E aggiungo che, chi vuol fare si adopera per fare, chi non può fare si lamenta

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bado
04-05-18, 14:37
Tutto giusto quello che scrive Eco.
L'unico appunto è che, se anzichè impiegare il suo preziosissismo tempo a scrivere quell'incredibile WOT, avesse letto il fottuto manoscritto che gli era stato mandato, magari avrebbe scoperto un capolavoro. :chebotta:

Necronomicon
04-05-18, 15:05
Umberto Eco, circa una decina di anni fa, così rispose ad un aspirante scrittore che chiedeva il permesso di inviargli un manoscritto per farsi "introdurre" nel mondo delle CE:

"Caro Simone Bartoletti,
Rispondo volentieri al suo messaggio perché spero così di raggiungere altre persone che si trovano nella sua situazione, per dire loro candidamente come vanno le cose a questo mondo. Vengo anzitutto alla sua ultima richiesta, se io sia disposto a leggere il suo manoscritto. La risposta è no, e le ragioni sono tutte ispirate a un profondo principio di lealtà. Io (ma questa situazione è comune a molti scrittori e studiosi di una certa notorietà) ricevo ogni settimana almeno una decina di manoscritti (spediti da persone che non hanno avuto la delicatezza di fare come lei, e chiedermi prima se potevano inviarlo), dei generi più svariati, in gran parte racconti e romanzi, ma anche opere storiche o addirittura dimostrazioni sull'esistenza di Atlantide o del continente scomparso di Mu. A questi si aggiungono bozze di libri inviati liberalmente da editori stranieri che chiedono un blurb, e cioè una di quelle frasi di raccomandazione dell'opera che si stampano poi sull'ultima di copertina o in fascetta. Dieci manoscritti alla settimana fanno 520 all'anno. Una persona come me, che fa il professore universitario, dirige una rivista scientifica e due collane specializzate, è tenuto a leggere (e correggere, e rileggere) tesi di laurea voluminosissime e manoscritti inviati per la pubblicazione, per dovere d'ufficio, oltre a seguire quanto si pubblica nel proprio campo, per tenersi dovutamente aggiornato (anche se la mole di materiale che arriva è anche quella insostenibile). Anche a volersi eroicamente occupare degli altri manoscritti in arrivo, si può dedicare al massimo (diciamo) due ore giornaliere, strappate al sonno, alla lettura di tale materiale - a parte il fatto che, dopo aver letto per obbligo centinaia di pagine, ballano gli occhi. Tenuto conto che per leggere (bene) un manoscritto che può andare da cento a quattrocento pagine, anche procedendo a tre minuti a pagina (che è lo standard della lettura veloce ad alta voce), calcolando un libro medio di 250 pagine, saremmo a dodici ore, e quindi 24 giorni per libro, i conti sono facili da fare. 24 giorni per 250 libri fa 4000 giorni, e l'anno ne ha 365. Pertanto chiunque (che non faccia il mestiere full time di lettore per una casa editrice), ricevendo un manoscritto promette di guardarlo, mente. Al massimo lo annusa, ne legge le prime righe, ed emette un giudizio evidentemente poco fondato. A me non piace ingannare la gente in questo modo.
La informo di un altro particolare, su cui nessuno ha mai detto la verità. Quando l'autore noto di una casa editrice invia alla direzione un manoscritto che ha ricevuto, dicendo che vale la pena di prenderlo in considerazione, rarissimamente gli si dà ascolto. Vige la persuasione che l'autore noto abbia rifilato loro qualcuno che lo stava sottomettendo a molte pressioni e che se la sia cavata in quel modo. È triste ma è così.
Passiamo ora alle case editrici. Per antica e fondata esperienza non credo alle case editrici che sollecitano manoscritti. Di solito cercano autori a pagamento, sono disposte a pubblicare qualsiasi cosa e se non rispondono è perché ne hanno già troppa. Sul funzionamento di queste case si veda cosa racconto nel mio Pendolo di Foucault a proposito del signor Garamond. È un romanzo, ma fondato su fatti reali.
Una casa editrice seria e importante, che non sollecita pubblicamente manoscritti, ne riceve comunque tantissimi - certamente cento volte più di quanti ne riceva io. Di solito (ma non esiste una regola generale) cerca di farli guardare tutti. È improbabile che li possa leggere il direttore editoriale (altrimenti non avrebbe tempo per dirigere), e spesso li si affida a lettori esterni.
Quando lavoravo in una casa editrice ne conoscevo uno, intelligentissimo e con una penna intrisa nel vetriolo, che passava la giornata sdraiato sul letto e leggeva tutti i manoscritti che riceveva. Queste letture gli venivano pagate con molta parsimonia, ma tutto sommato così campava. Li leggeva davvero, e mandava giudizi di fuoco - anche se qualche volta esprimeva rispetto e ammirazione per qualche testo. In casa editrice si faceva fatica a leggere tutti i giudizi, di una o due cartelle, che costui inviava giorno per giorno. Io adesso non ricordo bene (anche perché di solito i manoscritti in arrivo sono di carattere narrativo, e io mi occupavo solo di saggistica) ma non ho presente alcun manoscritto che sia poi diventato un libro.
Perché? Anzitutto si legga il gustoso libretto di Fabio Mauri, I 21 modi di non pubblicare un libro (Bologna, Il Mulino, 1990; per questo libro ho scritto una prefazione: Chi manoscrive è perduto). Riassumendo, un bravo editore è ansioso di scoprire nuovi talenti ma non si fida dell'autore che spunta improvvisamente dal nulla. Va cercare il talento là dove si forma, così come avviene nello sport, ed è raro che qualcuno arrivi ad essere assunto come centravanti della Juventus se non è stato scoperto e apprezzato mentre giocava in una squadra di serie B, e prima di serie C, e prima ancora nella squadra della polisportiva locale o dell'oratorio salesiano. La vita letteraria, almeno dai tempi di Catullo sino a oggi, è fatta di gruppi, di persone anche giovanissime che s'incontrano e si scambiano i loro lavori, poi li pubblicano su una piccola rivista, poi su una più nota, e passano, per così dire, una prima selezione da parte dei loro pari. Ed è lì che l'editore va a cercare le personalità interessanti. È verissimo che può esistere anche il genio sconosciuto, che vive in un paesino isolato dal mondo, ma di solito ogni attività "creativa" si svolge tra gli altri, e in questo modo si affrontano i primi giudizi, si impara. Se un editore cerca qualcuno capace di fargli una buona biografia di Giulio Cesare, va a sfogliare le riviste di storia, o i programmi dei convegni sulla storia romana. Solo così sa che una persona, che sostiene di essere esperta su Giulio Cesare, è già stata valutata da chi segue queste cose, e ha così una prima garanzia. Ma lo stesso avviene anche per i giovani poeti, che incominciano ad apparire su piccole riviste di poesia, o ricevono il premio di poesia per i liceali di Roccacannuccia, e iniziano a farsi conoscere. Se non hanno saputo arrivare almeno sino a quel punto, dove stavano, con chi si misuravano?
Il genio solitario non è mai escluso, ma quando si legge di scrittori ignorati in vita e scoperti dopo la morte, esempio massimo Giuseppe Tomasi di Lampedusa, si vede che in vita frequentavano cenacoli letterari, erano stimati da molti scrittori magari meno bravi e più fortunati di loro, non erano affatto dei selvaggi spuntati dal nulla. Raramente un grande giornalista è arrivato al quotidiano nazionale senza prima aver mostrato le sue qualità sulla gazzetta locale, o addirittura sul bollettino parrocchiale. Chieda ai grandi giornalisti. Le diranno tanti che hanno fatto una lunga gavetta e solo così sono diventati poi notissimi - anche perché far la gavetta vuole dire migliorare lentamente giorno per giorno.
Questa persuasione, che gli editori hanno, che di solito è meglio cercare i futuri campioni in palestra, è giusta, e il più delle volte ha funzionato. Quindi, ai giovani che mi chiedono come fare pervenire un loro manoscritto al grande editore, io dico di non bruciare le tappe, e iniziare a farsi conoscere tra quelli che, come loro, scrivono, e pubblicano lentamente le loro prime prove. Potrei aggiungere che io, neppure da giovanissimo, ho mai mandato manoscritti a case editrici. Ho aspettato che un editore, leggendomi altrove, mi abbia proposto di fare qualcosa. È passato del tempo, ma ho sempre sostenuto che se sei caporale devi darti da fare per diventare sergente, senza voler diventare generale di un colpo.
Se poi qualcuno dice orgogliosamente che non vuole sottoporsi al giudizio dei suoi pari ma è disponibile solo per il grande editore, e non vuole fare gavette, perché è convinto di avere scritto un capolavoro (e magari è vero) deve anche pagare per il suo legittimo orgoglio, e spesso accontentarsi di avere scritto un capolavoro, anche se gli altri non gli danno retta. Aspetti la riscoperta dei posteri, nella storia è accaduto.
Passiamo alle lettere degli editori. Un editore che non risponde all'invio di un manoscritto (anche se qualche tempo dopo, perché abbiamo visto che, se lo fa leggere, gli ci vuole del tempo) è scortese. Un editore che risponde con la formula solita ("i nostri programmi sono già definiti per due anni"), è un editore per bene, e nessuno può lamentarsi se ha fatto il suo lavoro, che è anche quello di respingere almeno l'ottanta per cento delle proposte che gli arrivano. Quanto alla sua richiesta di ricevere almeno un giudizio sincero come "la sua opera è una schifezza", ho conosciuto redattori editoriali che scrivevano all'autore perché e dove la sua opera non funzionava, invitandoli a rivedere il lavoro, ma di solito ricevevano in cambio lettere di insulti. Una volta è accaduto a me di scrivere almeno tre cartelle di analisi critica per dire a un signore (distinto professionista) perché il suo lavoro non andava bene e cosa avrebbe dovuto fare per migliorarlo, e qualche tempo dopo quel signore mi ha mandato copia di lettera inviata a un celebre brigatista rosso in carcere, dove lo invitava a dire ai suoi compagni a piede libero di punire non solo i loro diretti avversari politici, ma anche i detentori del potere mafioso editoriale (io nella fattispecie). Questo spiega perché è più comodo per l'editore declinare il manoscritto con una lettera cortese senza compromettersi troppo.
Inoltre, se non esiste una editoria di stato, come nei paesi sotto dittatura, una casa editrice è una azienda privata e ha il pieno diritto di pubblicare quello che vuole o che ritiene più redditizio (magari non sempre in termini di denaro, ma anche di prestigio). Se sbagliano, peggio per loro. Editori famosi hanno rifiutato opere, di grande valore letterario o di grande successo commerciale, come Via col vento, Il gattopardo, Il Tamburo di latta, Lolita, e via dicendo, mentre altri sono stati più accorti. Un editore francese, tra l'altro carissimo amico e lettore molto fine, mi ha rifiutato Il Nome della Rosa (per carità, non glielo avevo mandato io, semplicemente lo aveva visto in catalogo dall'editore italiano) dicendomi "la balena è troppo grossa e non può funzionare commercialmente". Invece un suo concorrente l'ha pubblicato, e gli è andata bene. È la vita editoriale.
Ci sarebbe un modo per venire incontro all'autore solitario, evitandogli penose trafile? Forse c'è ma, dal secolo XV, quando è stata inventata la stampa, non è stato trovato. È certo che nei secoli hanno trionfato autori pessimi (ma poi i posteri hanno fatto giustizia), e sono stati lasciati cadere nel nulla autori bravissimi. In letteratura non vale il principio della selezione darwiniana, per cui sopravvivono solo i più forti (ma poi anche lì, perché hanno dovuto scomparire i dinosauri, che erano tanto buoni e simpatici?). Però, se ci voltiamo indietro, ci accorgiamo che tanti autori veramente importanti, che ai loro tempi avevano subito vari ostracismi, ci sono rimasti, e quindi si vede che in questa giungla, sia pure col sacrificio di tanti meritevoli innocenti, la vita è andata avanti in modo ragionevole. E se il vicino di casa di Proust fosse stato tanto più bravo di lui e nessuno se ne fosse accorto. Per lui sarebbe tristissimo, per l'umanità basta Proust, e avanza.
So che con queste mie considerazioni non l'ho consolata. Ma, quando ero studente, un mio giovane maestro aveva fatto una conferenza intitolata "La filosofia non consola", e da quel titolo (anche se non ricordo il contenuto) ho imparato molto. Ci sono due modi di consolare: uno è di dare false illusioni, ed è disonesto; l'altro è di spiegare come vanno le cose a questo mondo, così che gli altri, anche se non intendono adattarsi all'andazzo corrente, sappiano almeno come si può reagire."

Scusate per il WOTE che mi dimostri? Che Eco aveva da fare e non voleva leggere le robe degli sconosciuti? :asd: ovvio. Ma nel paese Delle raccomandazioni se hai il santo in paradiso hai più possibilità.

Necronomicon
04-05-18, 15:06
E il santo te lo devi cercare.

bado
04-05-18, 15:10
E che mi dimostri? Che Eco aveva da fare e non voleva leggere le robe degli sconosciuti? :asd: ovvio. Ma nel paese Delle raccomandazioni se hai il santo in paradiso hai più possibilità.

In realtà dice anche che


Quando l'autore noto di una casa editrice invia alla direzione un manoscritto che ha ricevuto, dicendo che vale la pena di prenderlo in considerazione, rarissimamente gli si dà ascolto. Vige la persuasione che l'autore noto abbia rifilato loro qualcuno che lo stava sottomettendo a molte pressioni e che se la sia cavata in quel modo. È triste ma è così.

Necronomicon
04-05-18, 16:01
Ma non è vero. Sarà vero per lui che stava noioso a tutti

bado
04-05-18, 16:09
Ma non è vero. Sarà vero per lui che stava noioso a tutti

Ok, mi hai convinto. :celafa:
Sicuramente tu sei più informato di lui sulla cosa. :fag:

Necronomicon
04-05-18, 19:27
No, ma è stato direttore editoriale di Bompiani fino al 1975. Per quanto possibile l'editoria è cambiata tantissimissimo da allora (in peggio, probabilmente).
Ha anche scritto un libretto su come scrivere la tesi ma sai, quando l'ho fatta io non ho trovato una macchina da scrivere con cui seguire le sue indicazioni.

Un mio compagno di corso pubblicò un libro su spinta di un noto prof padovano, per dire. Chi ti presenta, ammesso voglia presentarti, può incidere. Il problema è che tutti vogliono pubblicare e quando non pubblicano è perché l'universo non comprende la loro arte. Se siete veramente bravi uno sponsor si trova, checché potesse dirne eco al camionista scrittore che voleva inviargli il suo romanzo

Jack Carver
05-05-18, 21:23
Vi racconto la mia recente esperienza.
Qualche mese fa ho scritto di getto, tra l'altro in orario di lavoro, un racconto horror per il concorso "la paura fa 90 righe", organizzato e indetto nell'ambito del FIPILI Horror Festival, festival tematico cinematografico e letterario che si tiene da qualche anno a Livorno e che nelle varie edizioni ha ospitato, tra gli altri, Argento, Romero, i Manetti Bros., ecc.
A marzo mi comunicano che sono tra i 20 finalisti. Il 29 aprile si tiene la premiazione e viene comunicata la classifica finale, arrivo settimo.
Nella giuria, composta da quattro personalità del mondo del giornalismo, del teatro e dell'editoria, tale Anna Patore, editor italiana per Sperling&Kupfer di Stephen King. Conoscerla e parlarci era il mio obiettivo numero 1, vincere quello secondario.
Prima della premiazione si tiene una masterclass in cui la Pastore racconta la sua esperienza professionale alle prese con SK, svela qualche segreto del mestiere e qualche aspetto molto interessante del lavoro di interpretare il testo originale e arrivare un gradino oltre la mera traduzione. Davvero interessante, inutile dire che appena è finito, e poco prima che iniziasse la premiazione, nel foyer del teatro si forma intorno alla tipa un capannello di nerd appassionati, compreso il sottoscritto.

Ho intercettato diverse risposte a domande che non sentivo, in generale questo è quello che la tipa ha detto:
- presentarsi, in qualunque modo, a una CE è come cercare un lavoro, bisogna fare in modo di costruirsi un curriculum.
- i concorsi hanno fondamentalmente questo scopo: fini a se stessi ci fai poco, se ne vinci qualcuno fa gioco.
- lettera di presentazione: sempre.
- fare parte di una comunità di scrittori: utile se a leggerti è un numero importante di persone (il concetto imho non è molto distante dalla "palestra" di cui parlava Eco).
- è molto, molto utile (avrà anche tirato acqua al suo mulino, ma imho non ha affatto torto) cercare di farsi SEMPRE giudicare da esperti, chiedere le motivazioni a un rifiuto, e se ce n'è la possibilità, appoggiarsi a uno scrittore già affermato per farsi EDITARE (e non per avere lo sponsor e basta). Farsi editare - da chi sa il fatto suo - vuol dire migliorare prima di tutto.
- alla mia domanda su cosa pensasse del self-publishing, ha detto "perché no, ma secondo me è una boiata". Per self-publishing si intendeva mandare il manoscritto a uno di quei servizi on line che ti fanno anche gli album di foto o le magliette con su scritto "omo de panza, omo de sostanza". Io ho insistito che (testuale) "noi aspiranti autori abbiamo bisogno di farci conoscere, ma ancor più di farci giudicare. Ben venga il confronto [nelle comunità di scrittori] ma serve anche della sana selezione". Lei si è detta d'accordo.

Alla fine l'ho contattata giorni fa su Linkedin, per chiederle un giudizio personale "svincolato dalle logiche di classifica o di concorso" sul mio racconto, e qualche altra info o segreto del mestiere, mi ha risposto che ha ricevuto la mail e grazie e a presto. Non so se risponderà mai, però in qualche modo personalmente penso di aver conosciuto una "giusta", chissà che non ne esca può qualcosa di utile. Vi farò sapere...

Naturalmente se qualcuno fosse interessato a leggere il racconto e dirmi la sua mi farebbe molto piacere.:D

Artyus
05-05-18, 21:55
grande Jack :alesisi: ottima testimonianza, conoscevo il concorso ma non ho mai partecipato
manda il racconto in pm (se non hai paura di giudizi sinceri e disinteressati :jfs3:)

BloodRaven
06-05-18, 09:15
ogni persona che legge i miei scritti mi aiuta a migliorare i miei lavori, trova sempre qualcosa che non va, sia a livello narrativo che grammaticale

rispetto a due tre anni fa penso di essere migliorato tantissimo

se non si è letti non si progredisce, con buona pace di chi dice che non si dovrebbe spammare il proprio racconto a caso

Carver
06-05-18, 09:17
gli scrittori non sono editor e vicecersa... gli editor lo fanno di lavoro e o sono persone che hanno studiato a prescindere, e comunque non basta, o sono persone che hanno studiato per diventare editor e hanno fatto un percorso di miglioramento e da scrittori pubblicati hanno cominciato anche a lavorare per delle case editrici. Cosa comunque diversa da quella che hai detto tu. Poi vabbè, fate come vi pare...

Jack Carver
06-05-18, 10:55
gli scrittori non sono editor e vicecersa...

Nel senso che sono due mestieri diversi, certo, ma entrambi sanno riconoscere un testo buono da uno scritto male. Su questo sarai d'accordo che non ci sono dubbi. Poi ovvio che nessuno dei due decreta il successo di un aspirante autore.


ogni persona che legge i miei scritti mi aiuta a migliorare i miei lavori, trova sempre qualcosa che non va, sia a livello narrativo che grammaticale

rispetto a due tre anni fa penso di essere migliorato tantissimo

se non si è letti non si progredisce, con buona pace di chi dice che non si dovrebbe spammare il proprio racconto a caso

È vero, ma imho a un certo punto serve anche che il parere non arrivi solil dall'ultimo arrivato.

BloodRaven
06-05-18, 14:45
N
È vero, ma imho a un certo punto serve anche che il parere non arrivi solil dall'ultimo arrivato.

quello è ovvio, a opera conclusa e ormai revisionata nei più piccoli particolari è anche giusto che arrivi il momento del salto di qualità :)

BloodRaven
10-05-18, 09:01
fratelli, secondo voi mettere due punti interrogativi è corretto, al fine di indicare nervosismo nel personaggio?

Carver
10-05-18, 10:25
No non si mettono mai.

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bado
10-05-18, 10:28
fratelli, secondo voi mettere due punti interrogativi è corretto, al fine di indicare nervosismo nel personaggio?

In un libro non l'ho mai visto fare.
In altro tipo di testi (sceneggiature, fumetti, etc.) è normale usare questo tipo di convenzione, ma secondo me in un testo di narrativa queste sfumature si devono rendere a parole, del tipo:

- Ma come ti permetti? - esclamò John nervosamente

BloodRaven
10-05-18, 10:28
ok grazie

Carver
05-06-18, 12:40
Mi sono messo una mano sul cuore e ho cominciato ad accettare la promozione dell'editore. Prima in un anno sono andato a tre cose, adesso ho già accettato per crema, dopo torino

Il punto è che ho una Yaris mille che tra un po' sbarella e non posso andare in autostrada, in treno non ci sto con gli orari, la figa non mi accompagna più, presenzio proprio perché sarebbe idiota rinunciare a un'eventuale carriera...

Inviato dal mio SM-A320FL utilizzando Tapatalk

Kiappo
21-08-18, 08:44
magari interessa
https://www.edizioniunderground.it/proponici-un-opera

Artyus
04-09-18, 12:16
Scusate, ma volevo condividere con voi questa perla:
corso di scrittura nella mia città organizzato da una (sconosciuta) associazione culturale che scopro (dal sito web) occuparsi prevalentemente di mettere in scena commedie dialettali con attori dilettanti. Docente del corso: una signora che si firma con uno pseudonimo, e che, testuali parole, ha all'attivo "la pubblicazione di un romanzo a puntate su Wattpad."
Sei incontri da due ore. Costo del corso: 150 palanche.
Se non fosse a pagamento ci andrei per farmi quattro risate :asd:

bado
04-09-18, 13:45
Docente del corso: una signora che si firma con uno pseudonimo, e che, testuali parole, ha all'attivo "la pubblicazione di un romanzo a puntate su Wattpad."

Un curriculum di tutto rispetto. :rotfl:

E' vero che 12,5€/ora non è proprio un costo esorbitante, ma per un corso così non sono ben spesi neanche quelli.

Carver
04-09-18, 14:50
magari interessa
https://www.edizioniunderground.it/proponici-un-opera

se ti propongono di pubblicare il prodotto sei tu

BloodRaven
04-09-18, 16:41
Su wattpad non gira solo merda comunque

Carver
04-09-18, 16:44
qui c'è la scuola di comics che tiene dei corsi. uno dei docenti ha all'attivo qualche decina di cose, e onestamente non mi pare neanche di aver letto che avesse pubblicato per una grossa. se tu inizi a scrivere tra 10 anni hai otto pubblicazioni all'attivo per le piccole o medie; e quindi? Non sei comunque in grado di tenere un corso. Avere immaginazione e talento e saper insegnare sono due cose diverse. Appurato questo, tu pagheresti per farti insegnare a scrivere da una che ti autopubblica? Ti fregano, e l'editoria non è esclusa. Solo che si specula sui sogni della gente.

Artyus
04-09-18, 17:15
Su wattpad non gira solo merda comunque

l'85% di user della piattaforma sono post-millenials che scrivono e leggono da smartphone :tremo:
le uniche cose che hanno fatto il botto uscite da lì sono un pugno di romanzi rosa/erotici/sexy sulla falsa riga di shades of grey

sono sicuro che in mezzo al marasma ci siano cose validissime, sul serio, ma si perdono nel mare di milioni di dodicenni segaioli :bua:

BloodRaven
04-09-18, 21:36
qui c'è la scuola di comics che tiene dei corsi. uno dei docenti ha all'attivo qualche decina di cose, e onestamente non mi pare neanche di aver letto che avesse pubblicato per una grossa. se tu inizi a scrivere tra 10 anni hai otto pubblicazioni all'attivo per le piccole o medie; e quindi? Non sei comunque in grado di tenere un corso. Avere immaginazione e talento e saper insegnare sono due cose diverse. Appurato questo, tu pagheresti per farti insegnare a scrivere da una che ti autopubblica? Ti fregano, e l'editoria non è esclusa. Solo che si specula sui sogni della gente.ma su quello sono d'accordo con te


l'85% di user della piattaforma sono post-millenials che scrivono e leggono da smartphone :tremo:
le uniche cose che hanno fatto il botto uscite da lì sono un pugno di romanzi rosa/erotici/sexy sulla falsa riga di shades of grey

sono sicuro che in mezzo al marasma ci siano cose validissime, sul serio, ma si perdono nel mare di milioni di dodicenni segaioli :bua:alternat scrive lì ed è uno dei miei preferiti. Poi c'è una che si autopubblica ma secondo me ha talento e carisma

Necronomicon
04-09-18, 23:52
Su wattpad non gira solo merda comunqueNemmeno tra le robe pubblicate gira solo roba bella :asd:

Diciamo che stabilire se la tipa ha le capacità di tenere un corso non è significativo capire se o dove ha pubblicato

bado
05-09-18, 09:20
Su wattpad non gira solo merda comunque

Sono d'accordo, ma se l'unica esperienza da poter annoverare è aver autopubblicato su una piattaforma online di sicuro non è buon biglietto da visita.

E' come se un aspirante ministro del lavoro avesse sul curriculum solo un'esperienza che non necessita competenze pregresse e senza retriobuzione. Ah no, wait. :look:

BloodRaven
05-09-18, 16:19
Sono d'accordo, ma se l'unica esperienza da poter annoverare è aver autopubblicato su una piattaforma online di sicuro non è buon biglietto da visita.

E' come se un aspirante ministro del lavoro avesse sul curriculum solo un'esperienza che non necessita competenze pregresse e senza retriobuzione. Ah no, wait. :look:

l'autopubblicazione che intendo io è in formato ebook o cartaceo eh. Wattpad può servire come trampolino di lancio ma farsi un seguito lì è mooooolto difficile. Sono tutti scrittori e pochi lettori

bado
05-09-18, 16:47
l'autopubblicazione che intendo io è in formato ebook o cartaceo eh. Wattpad può servire come trampolino di lancio ma farsi un seguito lì è mooooolto difficile. Sono tutti scrittori e pochi lettori

Non capisco se sei d'accordo con me o meno. :pippotto:
Di questa persona sappiamo solo che ha pubblicato su Wattpad (cosa che può fare chiunque, anche un analfabeta), non sappiamo neanche se e quali feedback ha ricevuto.

Carver
20-09-18, 10:41
Vorrei aumentare le recensioni su goodreads e anobii. Da autore ho chiesto su un gruppo ma il gruppo è morto. Se volete vi passo il pdf; la recensione è a vostra discrezione e quindi onesta, però attenzione: avere gusti diversi non significa dover stroncare.

Su amazon non m'interessa averla, ne ho già e non avendolo voi comprato non penso sarebbe neanche giusto. Vi posso passare un pdf, sappiatemi dire :sisi:

bado
20-09-18, 15:15
Vorrei aumentare le recensioni su goodreads e anobii. Da autore ho chiesto su un gruppo ma il gruppo è morto. Se volete vi passo il pdf; la recensione è a vostra discrezione e quindi onesta, però attenzione: avere gusti diversi non significa dover stroncare.

Su amazon non m'interessa averla, ne ho già e non avendolo voi comprato non penso sarebbe neanche giusto. Vi posso passare un pdf, sappiatemi dire :sisi:

Ricordami di che genere è lo scritto e di che mole di pagine si tratta, così ti faccio mandare il pdf solo se sono ragionevolmente certo di riuscire a darti un feedback.

Carver
20-09-18, 15:50
scrivo anche a te in pm :sisi:

Artyus
20-09-18, 17:50
Ricordami di che genere è lo scritto e di che mole di pagine si tratta, così ti faccio mandare il pdf solo se sono ragionevolmente certo di riuscire a darti un feedback.

Quoto, se mi dici il genere e le pagine ti dico se riesco a leggerlo :bua:

Carver
20-09-18, 17:52
è un romanzo scritto con linguaggio parlato di 102 pagine. Si legge in due ore se vi prende.

Comunque giro anche a te il pm, siete in tre :sisi:

Talenz
16-10-18, 18:13
Allora, è da un po’ che mi faccio qualche domanda sul mondo dei libri. Non sono domande strettamente collegate allo scrivere (due su tre sì, in effetti), anche perché io non ho alcuna velleita in tale ambito.
Però sono curiosità che più che a un lettore vorrei chiedere a chi scrive. So che non siete romanzieri navigati che campano dei diritti dei loro best seller, ma sicuramente scrivendo avrete avuto modo di riflettere su molte sfaccettature del mondo della scrittura e della lettura.

Prima domanda: io amo i romanzi di formazione, tantissimo. Eppure mi rendo conto che spesso sono romanzi che delineano semplicemente piccoli spaccati di vita di qualcuno. Spesso non sono nemmeno spaccati di momenti epici. Certo, sono momenti caratteristici per la vita del protagonista, ma molte volte sono eventi comuni che capitano a tutti. Difficilmente ci sono suspance, crescendo, misteri, plot twist... Quindi mi domando: perché funzionano racconti del genere?

Seconda domanda più banale: come scegliete se scrivere un racconto in prima o in terza persona? La funzionalità della cosa (oltre a un ovvio eventuale intento autobiografico) qual è?

Terza e ultima domanda: come cominciate a scrivere? Intendo proprio il primo passo. Con cosa sporcate il foglio bianco? Io per lavoro disegno e la prima cosa che faccio è copiare. Poi stravolgo tutto a tal punto che dell’originale da cui ho preso idea non c’è più nulla, ma sempre da qualcosa parto.
In un racconto questo mi sembra più improbabile. Quindi mi sono incuriosito.

BloodRaven
16-10-18, 18:30
intanto ti rispondo alla seconda e alla terza

mi trovo molto più a mio agio con la terza persona ma anche lì devi fare attenzione a come gestisci la narrazione, mi hanno sempre criticato un narratore eccessivamente saputello, è preferibile cercare di descrivere fatti ed eventi facendoli vivere ai personaggi

in quest'ultimo periodo ho iniziato un altro racconto narrato in prima e terza persona, alternandola in più capitoli: racconto i fatti in prima persona dal punto di vista del protagonista che redige un diario in cui riepiloga e riflette sui fatti che ha vissuto e che vivrà

il primo passo? è l'idea. Devi avere una buona idea per pensare di iniziare, poi, sempre seguendo dei consigli esterni, l'ideale è stilare uno schema di produzione, descrivere in due righe i fatti che devono avvenire in ogni capitolo, schede dei personaggi, dei luoghi, degli eventi ( mi diverto molto a creare le timeline) per rendere il tutto coerente al massimo

Raven77
18-10-18, 14:16
Prima domanda: io amo i romanzi di formazione, tantissimo.[...]: perché funzionano racconti del genere?

Provo a risponderti con una banalità: i romanzi di formazione piacciono perchè molto spesso raccontano esperienze (ma sopratutto le sensazioni/emozioni che ne derivano) in cui ognuno di noi può in qualche modo immedesimarsi.




Seconda domanda più banale: come scegliete se scrivere un racconto in prima o in terza persona? La funzionalità della cosa (oltre a un ovvio eventuale intento autobiografico) qual è?

Per quanto mi riguarda, la scelta del punto di vista dipende da due fattori: quanto intimista e riflessivo vuole essere il racconto e quanta azione ci sarà.A seconda del mix di questi due fattori la decisione della prima/terza persona viene per me di conseguenza.




Terza e ultima domanda: come cominciate a scrivere?
Una idea, un dialogo, una situazione.
Parto solitamente da un singolo istante, come fosse una fotografia, e da quella lascio che si sviluppi il resto.
Trascorro poco tempo a creare la trama e i personaggi, giusto qualche riga per ogni capitolo per dare una idea generale; anche perchè, ormai lo so, quando scrivo arriva un momento in cui non sono più io a scrivere la storia ma è come se procedesse da sola... tutto ciò che devo fare è lasciar parlare e agire i personaggi...

Black-Dragon
18-10-18, 19:15
Ciao ragazzi, una persona a me molto vicina ha appena pubblicato un self su amazon, qual è il topic giusto per farvelo conoscere? Non so se qui dentro posso farlo, in "novità in libreria" non penso si parli di self

Gargaros
28-11-18, 05:33
E' possibile pubblicare su Amazon senza fissare un prezzo? Cioè far leggere le cose gratis.

Jack Carver
27-01-19, 15:04
Ciao Talenz, ti rispondo anch'io.
Sul perché i racconti/romanzi di formazione "tirino" credo non dipenda tanto dal genere in sé (anche perché ritengo non facciano mai genere a sé) ma perché sono scritti in maniera tale da conquistare l'attenzione del lettore. Sembra una banalità ma secondo me la risposta è più semplice di quanto si pensi. La prima o terza persona: dipende dalla storia che hai in mente, e se non parti cercando di essere tu a comandare per forza, ti accorgerai che sarà la storia a farti capire il mezzo migliore per raccontarla. In generale credo che la prima persona sia il più delle volte una scappatoia, un modo come un altro per rendersi la vita più facile. Infine, su come cominciare a scrivere: io parto sempre da un diario, con tanto di date e seconda persona singolare: mi rivolgo a me stesso e mi dico quali idee tenere, quali scartare, quali termini scegliere e così via. A volte non devi pensarci troppo, scrivi e basta. Anche se io non sempre ci riesco, mi perdo nel progettare e non costruisco mai.

Jack Carver
08-02-19, 19:22
Ciao gente, ho deciso di dare una chance a Wattpad e crearmi un profilo, tanto in fondo non ho nulla da perdere.
Ho inserito due miei racconti, cosa mi consigliate di fare ora per attirare un minimo l’attenzione? Se qualcuno di voi è già lì magari incontriamoci on line, qualunque cosa voglia dire per Wattpad. Oppure in MP vi do il link. Grazie!

BloodRaven
08-02-19, 19:50
hai pm

Carver
28-03-19, 20:22
Ho scritto un libro sulla vita di fabrizio corona

Gargaros
28-03-19, 21:10
Ho scritto un libro sulla vita di fabrizio corona

E' un horror?

BloodRaven
29-03-19, 15:31
Ho scritto un libro sulla vita di fabrizio corona

cos :rotfl:

Carver
01-04-19, 12:25
bamba, coca arrotolata nei soldi e l'ano di lele mora

Jack Carver
10-04-19, 16:07
Ciao, mi date un consiglio?
Ho aperto un blog personale, in una sezione del quale vorrei inserire un link ad una pagina esterna contenente i miei racconti.
Al momento il link porta alla mia pagina personale di Wattpad, ma vorrei metterli da qualche altra parte, anche perché pensavo ad una serie di link che aprano direttamente i singoli racconti. Come posso fare? Sono abbastanza imbranato in proposito. Grazie!

Carver
10-04-19, 16:17
La domanda non mi è chiara, ma semplicemente con blogspot fai qualunque cosa.

Jack Carver
10-04-19, 21:37
Esempio, clicco sul titolo del racconto nel blog e mi si apre un pdf, o qualcosa di simile, con il racconto

Gargaros
11-04-19, 01:28
Esempio, clicco sul titolo del racconto nel blog e mi si apre un pdf, o qualcosa di simile, con il racconto

E' una cosa che non ho mai fatto, ma se non sbaglio ci sono dei siti che caricano testi online e li trasformano in PDF. Funzionano come quei siti che uplodano le immagini, solo che loro caricano file di testo. In ogni caso, ti danno un link del file. Poi questo link lo potrai mettere nel blog.

Comunque aspetta commenti più dotti, io ripeto che 'sta cosa non l'ho mai fatta. Magari imparo pure muà...

Jack Carver
11-04-19, 21:44
Ok, salvandone una copia in pdf e caricandola su Google Drive riesco a linkarla da lì, ora vedo come viene

BloodRaven
17-06-19, 15:56
chi conosce dantebus?

BloodRaven
11-07-19, 11:15
e niente, volevo dirvi che wattpad diventa parzialmente a pagamento

si potranno comprare valute premium per pagare per la lettura delle storie impostate a pagamento dagli autori

loro dicono che così facendo gli autori potranno guadagnare due spicci dalle loro opere ma intanto non spiegano se con quella valuta potremo convertirla in moneta reale e intanto il guadagno vero e proprio lo fa wattpad :rotfl:

Artyus
11-07-19, 21:08
io continuo a sostenere che wattpad è lammerdah :sisi: e quest'ultima notizia non fa che confermare :asd:

BloodRaven
12-07-19, 08:33
non che prima avessi parecchia stima di quel sito, diciamo che mi ha fatto conoscere alcune persone e risposte interessanti dal punto di vista della scrittura, ma questa scelta mi ha fatto cadere proprio le balle

Jack Carver
14-02-20, 16:39
Questo circolino langue da troppo tempo, santa pazienza... Quindi? Nessuno con delle novità? Qualcuno che ha pubblicato qualcosa di nuovo c’è??
E in generale, come va la vostra produzione letteraria? Io ho deciso che quest’anno, per me, DEVE succedere qualcosa di decisivo. Le idee si rincorrono come sempre - anzi, adesso più che mai - e mi sto arrabattando tra un concorso letterario e l’altro. Ho scoperto, però, che il fatto di avere un limite prefissato di caratteri, parole, righe o pagine, allena la fase di editing in maniera più efficace di quanto non si creda. Specie se il frutto dell’editing raccoglie consensi, a testimonianza del buon lavoro fatto.
Tra l’altro ho ridotto uno dei miei racconti di una decina di pagine e ho scoperto che in nessun modo questo ha intaccato il senso di quello che volevo dire.
Ecco, volevo condividere questa mia personale recente esperienza.

Artyus
14-02-20, 21:25
però 10 pagine mica poche :bua: quanto era il totale?
cmq in bocca al lupo per i concorsi :rullezza:

bellisimo
14-02-20, 22:11
La concinnitas. Ottimo.

Gargaros
14-02-20, 22:23
Questo circolino langue da troppo tempo, santa pazienza... Quindi? Nessuno con delle novità? Qualcuno che ha pubblicato qualcosa di nuovo c’è??

Avrei voluto partecipare a Urania shorts... Non è stata cosa.


Ho scoperto, però, che il fatto di avere un limite prefissato di caratteri, parole, righe o pagine, allena la fase di editing in maniera più efficace di quanto non si creda. Specie se il frutto dell’editing raccoglie consensi, a testimonianza del buon lavoro fatto.
Tra l’altro ho ridotto uno dei miei racconti di una decina di pagine e ho scoperto che in nessun modo questo ha intaccato il senso di quello che volevo dire.
Ecco, volevo condividere questa mia personale recente esperienza.

Quando si scrivono racconti di norma vanno sfoltite le parti in eccesso. Poi dipende. Chessò, mi viene in mente L'oceano di notte di Lovecraft e Barlog, un racconto lungo in cui non accade quasi una beneamata minchia. Ma lì si vede che gli autori puntarono a sortire degli effetti, un'atmosfera. Per certe cose servono parole. Ma certo anche in questo caso non bisogna esagerare. Il difetto comunque si nota quando abbondano le ripetizioni.

Artyus
15-02-20, 11:25
Avrei voluto partecipare a Urania shorts... Non è stata cosa.

oh ecco, a proposito... hai letto i finalisti della scorsa edizione? mi dai un tuo parere? sono curioso di sapere se la pensi come me :asd:

Gargaros
15-02-20, 15:03
oh ecco, a proposito... hai letto i finalisti della scorsa edizione? mi dai un tuo parere? sono curioso di sapere se la pensi come me :asd:

Letti e votati :sisi:

Mi è piaciuto moltissimo il primo testicolo (quello con l'orsacchiotto robò e la bambina che si fa sbattere).

Il secondo e il terzo già non me li ricordo più :asd:


EDIT
Ok, me so' rinfreshcato la memoria... Il racconto promosso è Mercy di Fabio Aloisio. Gli altri sono Sei mesi in una notte di Elio Gonella (carino, ma mi sembra ci sia qualcosa di poco chiaro nella trama) e Reebot di Axa Lidia Vallotto (di questo davvero non ricordo una sola pagina).

Drake Ramoray
15-02-20, 15:05
però 10 pagine mica poche :bua: quanto era il totale?
cmq in bocca al lupo per i concorsi :rullezza:

10

ovviamente scherzo :asd:

scrivo niente qua, leggo la discussione però con curiosità

Jack Carver
16-02-20, 01:40
però 10 pagine mica poche :bua: quanto era il totale?
cmq in bocca al lupo per i concorsi :rullezza:

25. Svariate decine di migliaia di caratteri.
Era un vecchio racconto scritto senza troppe pretese, in realtà doveva essere il primo capitolo (diviso in paragrafi) di un romanzo, ma poi mi sono accorto che aveva un respiro tale da poter anche vivere di vita propria.
Poi ho saputo che c’era questo concorso a tema per racconti di 40000 caratteri, ho fatto una scelta e ho deciso di rimettermi al lavoro su qualcosa che avevo già pronto, per vedere se riuscivo a ridurlo fino al limite massimo consentito. Ironia, ho fatto il jackpot: 40mila caratteri giusti giusti, l’equivalente di 15 pagine in totale. Sono riuscito a iscrivermi all’ultimo momento e adesso sono tra i finalisti ammessi alla premiazione finale di metà maggio, nell’ambito di un festival tematico di cinema e letteratura. In un modo o nell’altro, sono occasioni che fanno curriculum.
Crepi il lupo!

Artyus
16-02-20, 12:34
Letti e votati :sisi:

Mi è piaciuto moltissimo il primo testicolo (quello con l'orsacchiotto robò e la bambina che si fa sbattere).

Il secondo e il terzo già non me li ricordo più :asd:


EDIT
Ok, me so' rinfreshcato la memoria... Il racconto promosso è Mercy di Fabio Aloisio. Gli altri sono Sei mesi in una notte di Elio Gonella (carino, ma mi sembra ci sia qualcosa di poco chiaro nella trama) e Reebot di Axa Lidia Vallotto (di questo davvero non ricordo una sola pagina).


Ah no, scusa Garg ho sbagliato anno :bua: intendevo quelli di due edizioni fa, che sono gli unici che ho letto e votato e che mi hanno fatto talmente cacare che l'anno scorso mi sono rifiutato di spendere 6 euro per prendere il libro dove c'erano i tre finalisti :asd:

Gargaros
16-02-20, 19:00
Ah no, scusa Garg ho sbagliato anno :bua: intendevo quelli di due edizioni fa, che sono gli unici che ho letto e votato e che mi hanno fatto talmente cacare che l'anno scorso mi sono rifiutato di spendere 6 euro per prendere il libro dove c'erano i tre finalisti :asd:

Non trovo i finalisti del 2017, a parte questa lista chilometrica di cui non credo di aver letto nulla (mi sa che non sono neanche apparsi nella serie):

La prima volta di Fabio Aloisio
Metallo di Roberto Bommarito e Alessandro Napolitano
Ascensione negata di Lorenzo Davia
Magister di Francesco De Filpo
Saltare avanti di Linda De Santi
Il margine di Eros Fratini
Il gemello di Dario Giardi
L’occhio del futuro di Elia Gonella
Oxygen di Lorenzo Iacobellis
Umani, troppo umani di Enrico Lotti
Vedere insieme le stelle di Damiano Lotto
Disconnessione di Emiliano Maramonte
Madri di Diego Matteucci
Rumore vuoto di Andrea Montalbò
Un giorno perfetto di Simonetta Olivo


Nel 2018 sono stati:

I polmoni del nuovo mondo di Massimiliano Giri
Quid est veritas? di M. Caterina Mortillaro
Questione d'onore di Valentino Poppi


Ti riferisci a questi ultimi, visto che US fa votare i lettori appunto a partire da questa. Beh, diciamo che ho trovato gradevoli i primi due. Il terzo non mi ha divertito, anche se l'intenzione era quella; l'ho trovato difficile da leggere e scritto non benissimo, ma potrei ricordare male. Non ricordo chi votai, ma mi sembra il primo (al quale però boccio il titolo che spoilera che è una bruttezza).


EDIT
Ho recuperato gli ultimi PU. Bene, della prima lista ho letto Saltare avanti di Linda de Santi, ossia il racconto vincitore poi apparso nel n. 1648. Non me ne ricordo una sola pagina...


mi hanno fatto talmente cacare che l'anno scorso mi sono rifiutato di spendere 6 euro per prendere il libro dove c'erano i tre finalisti

Ma mica devi spendere quei soldi per i racconti! Li devi spendere per il PU :pippotto:

Artyus
18-02-20, 20:38
Nel 2018 sono stati:

I polmoni del nuovo mondo di Massimiliano Giri
Quid est veritas? di M. Caterina Mortillaro
Questione d'onore di Valentino Poppi


Ti riferisci a questi ultimi, visto che US fa votare i lettori appunto a partire da questa. Beh, diciamo che ho trovato gradevoli i primi due. Il terzo non mi ha divertito, anche se l'intenzione era quella; l'ho trovato difficile da leggere e scritto non benissimo, ma potrei ricordare male. Non ricordo chi votai, ma mi sembra il primo (al quale però boccio il titolo che spoilera che è una bruttezza).

Ecco, intendevo quelli :bua:
Del PU ultimamente ho letto quello del sangue e l'impero, e metà (quella di f. verso) non mi è dispiaciuta, ma nemmeno piaciuta
Ah, ho anche in coda la megaraccolta di racconti dell'estate scorsa, le variazioni geinqualcosa

però tutto sommato la fantascienza italiana mi sembra un po' meh, no? :uhm:

Gargaros
18-02-20, 23:17
Del PU ultimamente ho letto quello del sangue e l'impero, e metà (quella di f. verso) non mi è dispiaciuta, ma nemmeno piaciuta

Lol, idem.


Ah, ho anche in coda la megaraccolta di racconti dell'estate scorsa, le variazioni geinqualcosa

Le variazioni Gernsback

Discreta raccolta che è la riproposta di un'antologia originale di Della Vigna.

Della Vigna però proponeva per lo più autori italiani e solo tre stranieri. Urania dice no e fa il contrario, togliendo qualche italiano e mettendone qualcuno estero (ma comunque il divario numerico tra stranieri e connazionali è piccolo).


però tutto sommato la fantascienza italiana mi sembra un po' meh, no? :uhm:

Guarda, non so. Generalmente posso dirti che la mia impressione è che ci siamo appecorati ormai totalmente agli stilemi commerciali amerregani. Ho appena finito di leggere A Lucca mai! e tra alti e bassi le storie più vecchie hanno una "parlata" che riconosco, cioè una scrittura italiana. Oggi si scrive come mediocri autori stranieri tradotti dall'impiegato di turno. Non so se mi spiego. La scrittura si è appiattita, è una lunga sequela di derivativo, un'imitazione pedissequa e goffa della narrativa inglese, che di per sé non è certo questa gran cosa espressiva... Quando poi appare un autore che cerca di esprimersi in un modo appena più alto, ecco il disastro, che può essere causato dall'eccesso, dalla mancanza di misura, o proprio dall'ignoranza...

Sulle idee non ne parliamo. Non parliamo neanche sul modo di metterle in scena.

Comunque è un'impressione personale.

Se vuoi un consiglio, però, recupera Spore e Dimenticami trovami sognami di Andrea Viscusi, perché per me sono due fra i rari libri italiani degli ultimi diciamo due decenni capaci di dire qualcosa di nuovo e di farlo con una scrittura sapiente e controllata. Non sto dicendo che Viscusi abbia stile, ma insomma riesce a trasmettere qualcosa pur non adottando un linguaggio aulico o particolarmente tecnico...

Gargaros
03-10-21, 17:51
Sto per cagare il mio secondo libro su Kindle.


PS
Pretesto per uppare il topic, non per spammarre, e infatti scordatevi che vi dia i dati.

Artyus
04-10-21, 08:16
I dati nau adesso subito :sisi:

Gargaros
08-12-21, 11:39
Se volete leggere qualcosa di mio, ecco:

https://www.amazon.it/casina-delle-cosine-altre-strane-ebook/dp/B09MJQNWCN/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3 %91&keywords=La+casina+delle+cosine&qid=1638958397&sr=8-1

Fatto tutto con le mie manine: scrittura, correzione (ma se trovate qualche magagna segnalatemela pure brutalmente), copertina ecc.


A proposito della copertina, ci tengo a precisare che è temporanea. L'intenzione è quella di farne una più seria, ma non so dire quando la farò, e addirirttura se ci riuscirò... Però intanto pasticcio con matite e china, e si vedrà.

Gargaros
05-05-23, 11:57
Se qualcuno qui scrive fantascienza o racconti che entrano anche solo appena nel genere, sapevatelo: sto progettando una fanzine a tema, da pubblicare su Amazon. Mi serve narrativa per il primo numero, e non solo: articoli, recensioni, critica, analisi, riflessioni, lettere... qualunque cosa per riempire almeno tre rubriche (storie, varietà e critica/recensioni).

Si tratterà di una cosa amatoriale, eppure ci sto mettendo l'anima nel renderla più professionale e seria possibile. Proprio per questo pubblicherò solo storie che mi covincano a livello tecnico. In ogni caso, sarà fatto editing da muà in persona e discusso con gli autori su dove intervenire per migliorare i testi (qualora avessero bisogno di migliorie).

I partecipanti riceveranno due copie omaggio del numero in cui sono apparsi, e continueranno a essere detentori dei diritti sul proprio materiale.

Artyus
05-05-23, 12:09
bello, mi piace :rullezza: provo a spulciare qualche vecchio racconto che non ho mandato in giro a concorsi/selezioni, o fottesega anche se già pubblicati?
nome della fanzine? HPL rulez, il resto caccapupù? :bua:

Gargaros
05-05-23, 12:32
bello, mi piace :rullezza: provo a spulciare qualche vecchio racconto che non ho mandato in giro a concorsi/selezioni, o fottesega anche se già pubblicati?
nome della fanzine? HPL rulez, il resto caccapupù? :bua:

Manda tutto quello che vuoi, sei grande! Ti passo l'email in mp.

I copyright dovrebbero risultare tuoi, non voglio rischiare denunce da questa o quella casa editrice :asd:

Il nome della fanza resterà un segreto finché non appare disponibile. Nella presentazione spiegherò tutto...

Walter Texas Ranger
14-05-23, 14:10
In questi giorni sto finendo di scrivere il mio secondo "libro", entrambi sono una raccolta di storie che durano un paio di pagine e non una unica storia da 200 pagine..quindi posso sempre aggiungerne..questa volta erano racconti un po alla samuel beckett o bukowski, l altro era un insieme di storielle per bambini, insomma due cose molto diverse tra loro..mi piace trovare i titoli e fare le copertine, non so poi se mettere su kindle o trovare da fare cartaceo