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david
17-01-16, 11:39
A me piaceva l'idea di un contenitore dove postare le frasi/citazioni che ci colpiscono durante la lettura.
Quindi lo ripropongo :sisi:
Questo perché in realtà volevo postare una citazione da un libro che sto leggendo :asd:
Sava poi se vuoi ovviamente rendilo più "ufficiale"


La strada gli aveva insegnato che l'uomo, dopo i trent'anni, è solo come un lupo. Unicamente i fortunati trovano una lupa.

Orhan Pamuk - La stranezza che ho nella testa

gmork
17-01-16, 11:58
"Pork sausage. You think I'm some sort of savage?" - Ramsay

Mr.Cilindro
17-01-16, 13:53
La strada gli aveva insegnato che l'uomo, dopo i trent'anni, è solo come un lupo. Unicamente i fortunati trovano una lupa.

Orhan Pamuk - La stranezza che ho nella testa

Ah non sapevo che qualcuno avesse messo giù una realtà tale.

Kallor
17-01-16, 22:51
'Vivo è colui che si alza e affronta. Voltati solo per pisciare.'

Alain Damasio - L'orda del vento

Havgard
06-02-16, 11:52
"Quando anche i baristi perdono il loro romanticismo, è davvero giunto il tempo di cambiare il mondo. O, almeno, di cambiare bar. Così me ne andai in cerca del giornale locale e del bar più vicino."



"Casa è quel posto in cui vai a farti passare la sbronza".



James Crumley - L'Ultimo Vero Bacio

Raven77
09-02-16, 17:33
Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole.


La situazione politica in Italia è grave ma non è seria.


Ha una tale sfiducia nel futuro che fa i suoi progetti per il passato.


Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.

Ennio Flaiano.

Conte Zero
18-02-16, 09:26
"Le regole son quelle"

Irvine Welsh


:asd:

Odradek
26-03-16, 20:39
Da Cervelli di Gottfried Benn, uno scrittore tedesco un po' matto che da Nietzsche ha preso tanto il nichilismo quanto il gusto per l'aforisma fulminante


Per colui che si sforza di dare espressione al proprio interno, l’arte non è qualcosa di pertinente alle scelte umane, ma qualcosa di fisico come le impronte digitali.


Chi ama le strofe ama anche le cata-strofi; chi è per le statue deve essere anche per le macerie.

Havgard
06-04-16, 09:55
"Qualche tempo fa ho letto sul giornale che certi insegnanti avevano ritrovato un sondaggio inviato negli anni Trenta a un certo numero di scuole di tutto il paese. Era stato fatto un questionario sui problemi dell’insegnamento nelle scuole. E loro hanno ritrovato i moduli compilati e spediti da ogni parte del paese, con le risposte alle domande. E i problemi più gravi che venivano fuori erano tipo che gli alunni parlavano in classe e correvano nei corridoi. O masticavano la gomma. O copiavano i compiti. Roba così. E allora avevano preso uno di quei moduli rimasto in bianco, ne avevano stampate un po’ di copie e le avevano mandate alle stesse scuole. Dopo quarant’anni. Be’, ecco le risposte. Stupri, incendi, assassini. Droga. Suicidi. E io ci penso a queste cose. Perchè il più delle volte, quando dico che il mondo sta andando alla malora, e di corsa, la gente mi fa un mezzo sorriso e mi dice che sono io che sto invecchiando. E che quello è uno dei sintomi. Ma per come la vedo io uno che non sa capire la differenza fra stuprare e ammazzare la gente e masticare la gomma in classe è messo molto peggio di me. E quarant’anni non sono mica così tanti. Magari fra altri quaranta la gente avrà aperto gli occhi. Sempre che non sia troppo tardi."



Cormac McCarthy - Non è Un Paese Per Vecchi

Havgard
30-05-16, 21:40
Condivido con voi una frase molto semplice, ma che mi ha colpito immediatamente:

"Non sapeva più, e in realtà non aveva mai saputo, se la sua vita gli piacesse sul serio o se gli piacesse perché era così che doveva essere."


Americanah - Chimamanda Ngozi Adichie

MaxDembo
02-11-16, 23:50
- Sei l'unica persona di mia conoscenza che sia abbastanza istruita da potermi dare la risposta che cerco.
- La risposta a che cosa?
- La gente era così scema, prima della televisione?

Don DeLillo, "Rumore bianco"

Havgard
01-06-21, 09:23
volevo aprire un topic in cui segnarmi le citazione ma visto che c'è già recupero questo :sisi:

Il Ritratto di Dorian Gray

"Narborough non era perfetto."
"Se lo fosse stato non l'avrebbe amato" fu la replica.
"Le donne ci amano per i nostri difetti. Se ne abbiamo un buon numero, ci perdonano tutto, anche la nostra intelligenza. Ora che le ho detto questo, non mi inviterà mai più a cena, Lady Narborough; ma è verissimo."
"Certo: ciò è vero, Lord Henry. Se noi donne non vi amassimo per i vostri difetti, che ne sarebbe di voi? Nessuno di voi si sposerebbe. Sareste una folla di disgraziati scapoli. Questo non vi cambierebbe molto. Oggi tutti gli uomini sposati vivono da scapoli, e gli scapoli da ammogliati."


/


"Mio caro ragazzo," disse Henry sorridendo "chiunque può essere buono in campagna. Non ci sono tentazioni. Ed è per questo che le persone che non vivono in città sono così profondamente barbare. La civiltà non è certo una cosa facilmente raggiungibile. Ci si può arrivare in due modi. Essendo colto, o essendo corrotto. La gente di campagna non ha modo di essere né l'uno né l'altro, e così impigrisce."


Le Strade di Laredo

"Fai troppi viaggi in treno" osservò Call in modo bonario.
"Parlavamo della mia memoria arrugginita, che c'entrano i viaggi in treno?"
"A forza di viaggiare in treno la memoria s'indebolisce" disse Call. "Se viaggi a cavallo ti devi ricordare dove sono le sorgenti, ma se vai in treno te lo dimentichi, perchè i treni non bevono."
Goodnight ci ragionò su per qualche minuto.
"Non mi sono mai perso, né di notte né di giorno" disse alla fine. "E tu?"
"Una volta ho sbagliato strada, in Messico. Era una notte nuvolosa. Il cavallo è caduto e si è alzato puntando nella direzione opposta. Ero insonnolito e me ne sono accorto solo al mattino."
"E quando te ne sei accorto te la sei presa col cavallo?"
"Me la sono presa con me stesso."
"Bé, questa conversazione è inutile". Senza aggiungere altro, montò in sella e si allontanò.

Havgard
09-06-21, 16:55
La Dimora Fantasma - Steven Erikson

"I bambini muoiono."
Lull annuì. "Ecco un sintetico riassunto della storia dell'umanità. Chi ha bisogno di tomi e volumi?
I bambini muoiono. Le ingiustizie del mondo sono racchiuse in quelle tre parole. Ti basterà citarle, Duiker, e il tuo lavoro sarà bell'e fatto".



Le Strade di Laredo - Larry McMurtry
"La vita non è che una lama affilata. Prima o poi scivoli e ti tagli."

Havgard
14-06-21, 13:06
I giardini della Luna - Steven Erikson

"Aggiunto, ho trascorso le ultime sette ore immerso nel sangue fino alle ginocchia. Ho scacciato corvi e gabbiani...sapete che cosa fanno qua questi uccelli? Esattamente? Strappano lembi di carne e si azzuffano; si ingozzano di bulbi oculari e di lingue, di fegati e di cuori. Spinti dalla loro avidità disseminano carne ovunque..." Tacque, si raddrizzò sulla sella cercando di riacquistare il controllo di sé. "Non sono più giovane, Aggiunto. Per quanto riguarda la presunzione, non potrebbe importarmene di meno. Non è possibile girare intorno alla verità, non qui, non ora, né mai più".





"L'imperatore intendeva governare per sempre, Topper. Questo sospetto di Laseen è semplicemente ridicolo e persiste solo perché giustifica la sua paranoia".
"Capitano", ribattè Topper in tono pacato, "uomini più importanti di te sono morti per molto meno. L'imperatrice si aspetta obbedienza dai suoi servi ed esige fedeltà".
"Un regnante ragionevole nutrirebbe aspettative di fedeltà ed esigerebbe obbedienza".

Havgard
12-07-21, 18:09
La dimora fantasma - Steven Erikson

Cosa vedete nella macchia all'orizzonte
Che non possa essere cancellato
Dalla vostra mano alzata?
Gli Arsori di Ponti

"Non basta augurare ai figli un mondo migliore. Non è sufficiente avvolgerli nella comodità e nel benessere. Lostara Yil, se non siamo disposte a sacrificare le nostre comodità e il nostro benessere per fare del mondo un posto migliore, è come gettare una maledizione sui nostri figli. Lasciamo loro in eredità una miseria che non meritano, e una quantità di lezioni incomprese."


Una cosa è dare l'esempio con mezza dozzina di soldati alle spalle; tutt'altra cosa con diecimila.
Vita di Dassem Ultor
Duiker

Havgard
16-07-21, 17:17
Il Diritto dei Lupi - De Bellis & Fiorillo

"Ecco, vedi cosa intendo, Cicerone? Tu parli di giustizia e questi giovani ridono come degli sciocchi. Allora ti chiedo di nuovo: credi davvero nella giustizia? Nonostante tutto?"
"Senza dubbio, mia signora", - rispose pronto Cicerone. - "se non ci credessi, non crederei in Roma."


"Roma ha iniziato a conoscerti. E tu stai capendo che razza di puttana sia questa città."


"Dopo aver soddisfatto le verghe di Roma per una vita, ha incontrato la morte in una selva di cazzi", - Crasso rise. - Non male come epitaffio, no? - Sublime.

Havgard
18-08-21, 09:07
L'apprendista Assassino - Robin Hobb

"Si tratta di assassinio, più o meno. Uccidere la gente. La nobile arte dell'assassinio diplomatico. O di accecare, o assordare. O indebolire le membra, o causare paralisi o una tosse debilitante o l'impotenza. O la senilità precoce, o la follia o...Ma non importa. Questo è stato il mio mestiere. E sarà il tuo, se accetti. Sappi solo, fin dall'inizio, che io ti insegnerò a uccidere. Per il tuo re. Non nella maniera vistosa che ti sta insegnando Poiana, non sul campo di battagliadove gli altri ti vedono e ti incitano a gran voce. No. Io ti insegnerò le maniere crudeli, furtive, educate di uccidere. Ci farai l'abitudine, oppure no. Quello non tocca a me. Ma io farò in modo che tu sappia come si fa. E mi occuperò anche di un altra cosa, dato che questo è l'accordo che ho stipulato con re Sagace: che tu sappia ciò che stai imparando, come non accadde a me quando avevo la tua età. Dunque. Dovro insegnarti a diventare un assassino. Ti va bene, ragazzo?".



La Folla - Ray Bradbury (racconto)

Il signor Spallner si copri il viso con le mani.
C’era la sensazione di muoversi nello spazio, l’urlo incredibile della tortura, l’impatto e il rotolare dell’auto sul muro, attraverso il muro, oltre e di sotto come un giocattolo e lui che veniva lanciato fuori. Poi… silenzio.
La folla arrivò correndo. Là dove giaceva, lui la sentì venire. Avrebbe potuto dire le loro età e le dimensioni dal rumore dei numerosi passi sull’erba estiva, sul terreno e sull’asfalto della strada; dal calpestio sui mattoni sparsi fino al punto in cui l’auto era mezzo sospesa nel cielo della notte, le ruote che continuavano a girare con un’assurda forza centrifuga.



Il Lago - Ray Bradbury (racconto)

Avevo solo dodici anni. Ma sapevo quanto l'amavo. Quel tipo d'amore che arriva prima di qualunque significato di corpo o di morale. Quel tipo d'amore che non è più cattivo del vento e del mare e della sabbia sdraiati vicini per sempre. Era fatto di tutti i lunghi giorni caldi sulla spiaggia, e di tutti i silenziosi giorni bisbiglianti del ronzante insegnamento a scuola. Tutti i lunghi giorni d'autunno degli anni passati, quando io portavo i libri di Tally da scuola a casa. Tally!
Chiamai il suo nome per l'ultima volta. Rabbrividii. Mi sentii l'acqua sulla faccia, senza capire come ci fosse arrivata. Le onde non erano schizzate tanto in alto.


Ray nei racconti era fenomenale...

Havgard
28-08-21, 11:09
Uno Scontro di Re - George R.R. Martin

"Alla vigilia della battaglia, certi uomini desiderano le puttane, altri gli dèi." Jon si domandò chi si sarebbe sentito meglio dopo.


"Quando ti trovi a letto con una donna brutta, dissi una volta a Ned Stark, la cosa migliore da fare è chiudere gli occhi e concludere in fretta."



Il Grande Gatsby - Francis Scott Fitzgerald

"Tom sta diventando molto profondo" disse Daisy con aria malinconica e distratta, "legge libri seri con dentro i paroloni. Cos'era quella parola che..."
"Bé, questi libri sono tutti scientifici" insistè Tom dandole un'occhiata impaziente. "Questo è uno che ci ha studiato sopra. Dipende da noi, che siamo la razza dominante, stare attenti; altrimenti queste altre razze prenderanno il controllo di tutto."
"Dobbiamo sterminarle" mormorò Daisy, ammiccando con violenza sotto i raggi del sole caldissimo.

Havgard
14-09-21, 23:16
Il Party - Elizabeth Day

C'è un tipo particolare di claustrofobia che proviene dall'essere il figlio unico di una madre single. Si impara piuttosto rapidamente che nulla di quello che farai sarà mai sufficiente a colmare l'enorme bisogno di devozione filiale della tua genitrice. Quello che comincia come amore rapidamente si trasforma in una sorta di odio inevitabile, e l'odio è persino più bisognoso d'attenzione, persino più divorante di quanto lo sia l'amore. Ti risucchia tutto dall'interno.


Sapevo che Sammy non poteva volare a causa dell'ala rotta. Nessuna via di fuga. L'occhio dell'uccello pulsava, nero: un fradicio puntino di terrore. Fissai il passero, lo presi tra le mani dal nido, e anche se provavo il vago istinto di parlargli per farlo sentire meglio, anche se sapevo che quello era quanto avrebbero fatto gli altri bambini, più normali, me ne restai in silenzio. E ricordo di aver pensato: lasciamo che soffra. Lasciamo che impari che cos'è la vita. E ricordo che, nel pensare ciò, mi sentii meno solo. Perché c'era qualcos'altro, una qualche altra cosa vivente, che stava sopportando un'esperienza peggiore della mia.
...
Raccolsi un sasso di medie dimensioni e ci giocherellai, valutandone i peso. E poi sbattei con violenza la parte aguzza del sasso contro il nido. L'uccello non emise alcun rumore, ma quando ritrassi la mano vidi che il suo occhio era ancora baluginante, ancora senziente. Di nuovo lo colpii con il sasso, mettendo tutta la mia forza in quell'unica azione. Di nuovo, Di nuovo. E di nuovo, questa volta emettendo un grido per quello che sapevo sarebbe stato il colpo finale. Sentii lo schianto di ossa sottili sotto il mio pugno. Un rumore come la lenta emissione d'aria da un pneumatico che s'andava afflosciando. Quando rimossi la mano, una nocca stava sanguinando. L'uccello giaceva li, spappolato e privo di vita, il tremito dell'occhio finalmente immobile.

Havgard
30-09-21, 11:36
La Dimora Fantasma - Steven Erikson

"I pogrom non hanno bisogno di motivazioni, signore. La diversità della razza forse è la prima e unica motivazione. Espansione territoriale, dominazione, ricchezza, sono tutte scuse, giustificazioni terrene che non fanno altro che nascondere la semplice distinzione. Loro non sono noi. Noi non siamo loro."




"La città di Malaz" riprese Elan. "Che cosa mi devo aspettare?".
"Immagina un porcile sul mare ed è fatta. Un putrido pantano infestato di cimici purulente".

Havgard
02-11-21, 11:46
American Tabloid - James Ellroy

"Voi non conoscete Jack Kennedy - riprese Hoffa - quello stronzo di Kemper Boyd vi ha convinti che è un fanatico anticastrista, mentre in realtà è un socialista, un amante dei negri, un frocio mascherato da figaiolo."


Pensa a Fleba - Iain M. Banks

"....a me non importa quanto si senta nobile la Cultura, o quanta gente sia stata uccisa dagli idirani. Loro restano dalla parte della vita... una vita piena di difetti, retrogada, stupida e di corte vedute, ma almeno una vita biologica, vera. Voi siete governati dalle vostre macchine. Siete esseri viventi finiti in un vicolo cieco dell'evoluzione. E il guaio è che per convincervi di essere nel giusto cercate di trascinare chiunque altro nel baratro con voi. Se la Cultura vincesse questa guerra, sarebbe la cosa peggiore che possa capitare a questo braccio della galassia".

Havgard
22-11-21, 08:21
Il Senso di Smilla per la Neve - Peter Hoeg

«Non c'è molto di buono da dire sul mio conto. Bevo troppo. Fumo troppo. Lavoro troppo. Trascuro la mia famiglia. Ieri mentre ero nella vasca da bagno è venuto il più grande, mi ha guardato e ha detto: "Papà, tu dove abiti?"».




Io guardo il tramonto, che in questa stagione dura tre ore. Come se il sole, sul punto di partire, avesse comunque trovato nel mondo delle qualità che ora gli rendono difficile il congedo.

Havgard
29-11-21, 17:52
Finché non ci ammazzano - Hanif Abdurraqib


- Vado ancora a vederli, i fuochi, o meglio vado ancora a vedere le piccole esplosioni di gioia sui volti dei bambini neri, alcuni arrivati li da miglia e miglia di distanza, dagli angoli dimenticati della città in cui li hanno relegati. Alcuni sorridono puntando un dito, ancora troppo piccoli per sapere che l'America ha fame di loro. Che ha ancora i denti macchiati del sangue dei loro antenati.


- Un conto è essere bravi in ciò che si fa, un altro è essere bravi e abbastanza sfacciati da divertirsi anche nel mentre. E' un atteggiamento che ci fa sentire in bilico tra fastidio e ammirazione. Ogni volta ad esempio che Steph Curry tira da tre e torna in difesa prima ancora che la palla sia entrata, per una frazione di secondo mi dico che mi piacerebbe proprio che rimbalzasse sul ferro e finisse fuori, che non è giusto che uno sia bravo e pure sicuro di sé in un momento storico in cui è già abbastanza dura essere anche solo una delle due cose. Poi però, quando la palla finisce immancabilmente nel canestro, esulto ogni volta. Mando indietro e mi riguardo l'azione.


- Nell'universo di The Weeknd è difficile trovare una donna di cui potersi fidare, a meno che non si sia strafatti, nudi o entrambe le cose.

Havgard
07-02-22, 18:18
Il gatto nero - Edgar Allan Poe

- Eppure non sono meno sicuro di quanto sono sicuro della mia esistenza, che la perversità è uno degli impulsi primitivi del cuore umano; una delle facoltà o sentimenti indivisibili e primari che dirigono il carattere dell'uomo. A chi non è successo cento volte di sorprendersi intento a commettere un'azione sciocca o bassa, per la sola ragione che sapeva di non doverla fare? Non è in noi, a dispetto del nostro giudizio più sano, un'inclinazione continua a violare quello che è "la legge" soltanto perché sappiamo che è la legge? Ripeto: questo spirito di perversità mi portò alla perdita finale.


- Una mattina, a sangue freddo, gli feci scivolare un nodo scorsoio intorno al collo e l'appiccai al ramo di un albero; e avevo gli occhi pieni di lacrime e il rimorso più amaro nel cuore; lo appiccai perchè sapevo che mi aveva amato tanto, e perchè sentivo che non mi aveva mai dato ragione d'offesa; lo appiccai perchè sapevo che facendolo commettevo un peccato, un peccato mortale che avrebbe compromesso la mia anima immortale tanto da ridurla, se una tal cosa fosse possibile, fuori dalla misericordia del più misericordioso e più terribile Iddio.


- Compiuto il terribile delitto mi misi subito, e deliberatamente, al compito di nascondere il cadavere. Sapevo che, di giorno o di notte, non avrei potuto portarlo fuori casa senza correre il pericolo d'esser visto dai vicini. Vari progetti mi passarono per la mente. A un certo punto ebbi l'idea di tagliare il cadavere a pezzetti che poi avrei distrutto col fuoco. Poi risolvetti di scavare una fossa nel suolo della cantina. Pensai anche di gettarlo nel pozzo del cortile; d'imballarlo in una cassa come se fosse merce, e così farlo portar via da un facchino. Poi mi venne in mente un espediente che ritenni molto migliore degli altri. Decisi di murarlo nella cantina, come vien detto che i monaci del Medioevo murassero le loro vittime.

Havgard
09-02-22, 07:47
Il Popolo degli Alberi - Hanya Yanagihara

- Ma il tempo, sto scoprendo, non è fatto per essere riempito di grandi blocchi di vuoto: diciamo sempre che il tempo va amministrato, mentre è l'opposto... Le nostre vite sono piene di piccole occupazioni perchè quei pezzetti di tempo sono la sola cosa che possiamo dominare.



L' Ultima Ragione dei Re - Joe Abercrombie

- "Sembrare uno come un altro, parlare poco, non avere un aspetto minaccioso, è il primo passo per diventare temibile, non è vero, Novedita?"


- "Potere al popolo?", sogghignò Bayaz. "Il popolo non lo vuole. Non lo capisce. Che diavolo ci farebbe, anche ser lo avesse? Le persone sono come bambini. Sono bambini. Hanno bisogno di qualcuno che dica loro cosa fare".


- "E' sorprendente quanto gli idioti siano pronti a credere alle frottole, se gliele si raccontano urlando".

Artyus
10-02-22, 08:36
- "E' sorprendente quanto gli idioti siano pronti a credere alle frottole, se gliele si raccontano urlando".

questa è fantastica :asd:

Havgard
01-04-22, 11:49
Mexican Gothic - Silvia Moreno-Garcia

«Certi posti sono pesanti. E lo sono perché è l’aria stessa a essere pesante, schiacciata da qualcosa di malvagio. A volte è una persona morta, a volte qualcos’altro, ma quell’aria cattiva ti entra nel corpo, ti si annida dentro e ti schiaccia. È questa la malattia dei Doyle che vivono su a High Place»


Via col vento - Margareth Mitchell

«Cerchiamo di non scaldarci troppo e di evitare la guerra. I guai del mondo sono nati quasi tutti da guerre che alla fine nessuno sapeva neanche più perché erano state combattute».


Gli inganni di Locke Lamora - Scott Lynch

«Be’, a Colle Ombre potete anche mangiare lardo freddo e torte di cacca dai rispettivi culi, per quel che gliene importa al tuo vecchio padrone. Ma ora sei un Bastardo Galantuomo, sottolineo Galantuomo. Imparerai a mangiare in questo modo, e a servire la gente che mangia in questo modo.» «Perché?» «Perché, Locke Lamora, un giorno pranzerai con baroni, conti e duchi. Pranzerai con mercanti, ammiragli, generali e signore d’ogni sorta! E quando avverrà…» Catena mise due dita sotto il mento di Locke sollevandogli il capo, per guardarlo occhi negli occhi. «Quando avverrà, quei poveri idioti non avranno la più vaga idea di pranzare, in realtà, con un ladro.»


«Se metti il cervello di Durant in un ditale pieno d’acqua, sembrerà una nave sperduta in mezzo al mare» commentò Jean.


«Locke Lamora» disse Harza. «Flaconi di profumo e vestiti succinti per signore. Stoviglie e calici. Metallo graffiato e ammaccato che non posso rivendere a chiunque abbia un minimo di classe. Voi rottamisti e topi dei piani alti, vi credete tanto in gamba. Rubereste la merda dal culo di un cane, se aveste il sacco giusto per portarvela a casa.»

Havgard
01-06-22, 07:14
Tu sei il male - Roberto Costantini

L'amica Camilla non era niente male, solo anche lei un pò troppo snob. Ma negli ultimi dodici anni avevo deciso che, persa l'unica donna che aveva contato veramente qualcosa, mi sarei accontentato della somma dei particolari delle altre. A trentadue anni riuscivo a immaginare almeno un particolare positivo in ogni femmina carina che mi capitava a tiro. Naturalmente avevo scoperto da tempo che il "particolare" di una donna si scopre solo attraverso il sesso.


The Calculating Stars - Mary Robinette Kowal

La disciplina mi aiutava se non altro a tenere presente chi ero e perché fosse importante.


Hard Cash Valley - Brian Panowich

Credo ancora nel consiglio che mi diede mio padre: ama sempre con tutto te stesso e non avere mai paura di urlarlo al mondo. Questo pensiero mi porta all'ultima persona che vorrei ringraziare. A mio figlio, Wyatt James Panowich, un bandito di terza generazione, voglio dire questo: crescerai e qualcuno ti spezzerà il cuore. Tutto questo è impossibile da evitare o da curare. Ma non lasciare che ti impedisca di rialzarti e innamorarti con la stessa intensità la prossima volta, fino a quando troverai il grande amore della tua vita. E quando ci riuscirai, stringilo forte e non lasciarlo più andare. E se mai ti sembrerà che tutto questo sia troppo difficile da sopportare, puoi sempre chiamare il tuo vecchio, che non ti farà mancare l'amore.

Opossum'
05-06-22, 07:34
[sbagliato topic]

Havgard
13-06-22, 06:03
La Variante di Luneburg - Paolo Maurensig

Sembra che l'invenzione degli scacchi sia legata a un fatto di sangue.
Narra infatti una leggenda che quando il gioco fu presentato per la prima volta a corte il sultano volle premiare l'oscuro inventore esaudendo ogni suo desiderio. Questi chiese per sé un compenso apparentemente modesto, di avere cioè tanto grano quanto poteva risultare da una semplice addizione: un chicco sulla prima delle sessantaquattro caselle, due sulla seconda, quattro sulla terza, e così via...
Ma quando il sultano, che aveva in un primo tempo accettato di buon grado, si rese conto che a soddisfare una simile richiesta non sarebbero bastati i granai del suo regno, e forse neppure quelli di tutta la terra, per togliersi dall'imbarazzo stimò opportuno mozzargli la testa.



Ogni scelta implica, di per sé, l’abbandono di tutte le alternative. Se non fossimo costretti a scegliere, saremmo immortali.

Havgard
14-07-22, 23:14
Un piccolo odio - Joe Abercrombie

A quel punto due valletti stavano introducendo un enorme dipinto nella sala, affannandosi per non far sbattere la cornice contro lo stipite. Dalla tela, una fanciulla pallida dal collo assurdamente lungo sorrideva seducente. "Lady Sithrin dan Harveld" proclamo il lord ciambellano. Orso affondò ulteriormente nella sedia. "Desidero davvero una consorte la cui distanza tra mento e tette vada misurata in miglia?" "Una licenza artistica, Vostra Altezza" spiegò Hoff. "Basta definirla arte, e puoi rifilare qualsiasi cosa."

/

Quando dici una bugia, deve sembrare che tu ci creda veramente. E ciò vale doppio per quelle che racconti a te stessa.

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"E tu sai distinguere la retta via dallo scolo di un cesso, davvero?" I leccaculo di Possente, con i loro scudi del lupo, ridacchiarono come se avessero udito chissà quale arguzia, e Trifoglio sorrise con loro. Se un uomo può solo cogliere l'attimo, questo non era certamente quello dell'orgoglio. "Non posso vantarmi gran che, tuttavia in passato ho imboccato qualche sentiero sbagliato. Magari posso risparmiarti di pestare le merde che hanno reso i miei stivali così fragranti." "Mi pareva di sentire puzzo di stronzo." E Possente inspirò, si passò la lingua sui denti, e si asciugò il naso con la punta del pollice. "Perciò quale sarebbe il tuo primo consiglio?" "Mai grattarti le sopracciglia con una spada."

/

Portento osservò Trifoglio che si stirava e incrociava le gambe. "Che stai facendo?" "Quello che dovremmo fare tutti." Trifoglio chiuse gli occhi. "Mi prendo il mio tempo." "Che differenza c'è tra prendersi il proprio tempo e perdere tempo?" Trifoglio non vide un motivo valido per aprire gli occhi. "I risultati, donna. I risultati."

/

"Progresso significa semplicemente che le cose brutte avvengono più velocemente."

/

"La bellezza di fare una promessa a se stessi è che nessun altro si lamenta se la infrangi."

/

"Lei vuole ciò che è meglio per me. Ciò che è meglio per il Nord." Suo padre fece un sorriso triste. "Che tu ci creda o no, tutti vogliamo ciò che è meglio. La radice di tutti i mali del mondo è che nessuno concorda su cosa diavolo sia."

/

Le cose veramente intelligenti si dicono con poche parole. Quelle lunghe servono a nascondere la stupidità.

/

Orso chiuse seccamente il cannocchiale. E' vitale sembrare deciso, specialmente quando non sai che cazzo stai facendo. Aveva imparato a fingerlo da tutta la vita, ma prima d'ora non aveva mai avuto il destino do tante migliaia di persone a dipendere dalla sia totale ignoranza. Forse è proprio questo a fare di un uomo un eroe. L'imponente sicurezza di danzare sul ciglio del disastro senza pensare mai di poter cadere.




L'arciere di Azincourt - Bernard Cornwell

Il nuovo lord Slayton aveva riso all'idea di definire omicidio quel decesso. "Se si dovesse impiccare un uomo perché ha mandato all'altro mondo un avversario durante un incontro di pallone", aveva detto, "mezza Inghilterra si ritroverebbe con il cappio al collo."

Havgard
12-08-22, 07:17
L'arciere di Azincourt - Bernard Cornwell

"Parliamo di spirito cavalleresco e ci sforziamo anche di dimostrarlo! Salutiamo cortesemente i nostri nemici, accettiamo galantemente la loro resa, rivestiamo la nostra ostilità di sete e lini pregiati, siamo la cavalleria della cristianità." Aveva parlato con voce ironica, ma di colpo guardo Hook con i suoi occhi di un azzurro straordinariamente luminoso. "In combattimento, però, non c'è altro che sangue, rabbia, crudeltà, morte. Sul campo di battaglia Dio nasconde il viso."



Il Problema della Pace - Joe Abercrombie

In tempo di pace, l'uomo di guerra attacca se stesso.



Notte Americana - Marisha Pessl

"Ho sempre sospettato che il buio fosse li per rivelare la luce. Lui vedeva le sofferenze psicologiche delle persone e sperava che i suoi film potessero offrire conforto. I suoi personaggi sono dilaniati, sconfitti. Attraversano inferni e riemergono colombe bruciacchiate. Vedendo come la gente oggi sia incapace di imparare, fiacca, gretta, così apatica verso questo dono che è la vita come se fosse tutto uno spot della Pepsi... bè non lo biasimo se ha voluto prenderne le distanze. L'hai visto il mondo di recente, McGrath? La crudeltà, la mancanza di legami? Se sei un artista, sono sicuro che non puoi fare a meno di chiederti a che cosa serva tutto quanto. Viviamo più a lungo, comunichiamo sui social da soli, con i nostri schermi, e la profondità delle nostre emozioni diminuisce a vista d'occhio. Ben presto non sarà che una pozza di marea, poi un ditale d'acqua, e infine una microgoccia. Dicono che nei prossimi vent'anni ci integreremo con i chip dei computer in modo da sconfiggere l'invecchiamento e diventare immortali. Ma chi la vuole un eternità passata a essere una macchina?"

"Non lo sopporto, che le persone che ti prendono davvero sono quelle che non puoi tenerti strette a lungo. Mentre quelle che non ti capiscono per niente non te le togli più di torno. Ci hai mai fatto caso?".

Accetta che la paura scateni la ferocia che è in te.

"Non sai quante persone si buttano sul paranormale quando non riescono a spiegare qualcosa".

La gente non si rende conto di quanto sia facile dare una svolta alla propria vita. Basta salire su un pullman.



Città di Morti - Herbert Lieberman

Lo psichiatra sa tutto e non fa niente
Il chirurgo non sa niente e fa tutto
Il dermatologo non sa e non fa niente
Il medico legale sa tutto, ma un giorno troppo tardi.

Havgard
09-09-22, 06:57
Il Problema della Pace - Joe Abercrombie

"Perché sono sempre i bastardi ad avere tutte la fortuna?"
"Vincere non ti insegna niente" disse Tunny. "Un uomo lo si conosce per ciò che è veramente quando perde".


"Onestamente, preferirei lasciarmi tutto alle spalle. Che senso ha avere nuove generazioni se tutto quello che facciamo è riprendere le faide di quelle vecchie?".
"Sono molto lieto di sentirtelo dire"... "I nemici sono come i mobili, vero? Meglio perderli che ereditarli".


"Gran parte di ogni fallimento è proprio il fallimento nel considerare tutti i dettagli".


I problemi erano come la fame per lui. Ingozzarsi fino a star male un giorno non significa che il giorno dopo non si voglia pranzare. Ti limiti ad affilare l'appetito. Ed eccolo qui, nonostante tutte le sue promesse a vuoto, di nuovo a tavola con le posate pronte, a chiedere a gran voce di essere servito.


«I princìpi sono come i vestiti» disse Vick, stirandosi la giubba. «Vanno cambiati a seconda del pubblico.»


Non si può reggere qualcuno che non sa nuotare da solo. Alla fine, ti trascina giù con sé.


Si domandò se fosse utile, credere in Dio. Se fosse rassicurante o terrificante, guardare tutta questa merda e sapere con certezza che faceva parte di qualche disegno più grande.


«Non si può cambiare il fatto che il mondo sia pieno di stronzi. Puoi solo cambiare il modo in cui hai a che fare con loro.»


Alla gente piacciono le cose semplici. Bianco e nero. Bene e male. Vogliono fare una scelta e raccontarsi che avevano ragione. Ma come ama dire Sua Eminenza, il mondo reale è dipinto di grigio. La verità è complicata, piena di emozioni contrastanti e risultati confusi e scommesse a senso unico. La verità… è difficile da vendere.»


Guardati dagli uomini intelligenti, le aveva detto una volta suo padre. Ma guardati soprattutto dagli uomini intelligenti che sembrano sciocchi.


Tre possono mantenere un segreto, se due di loro sono morti.


Quando la gente è fissata con l’odio non fa discriminazioni.


Brock fece una pausa a bocca aperta, poi una specie di smorfia, come se avesse capito che l’unico modo per togliere quello stronzo dal letto era usare le dita.



Una vita come tante - Hanya Yanagihara

Amicizia significava assistere al lento e inesorabile susseguirsi di tribolazioni, ai lunghi periodi di noia e agli occasionali trionfi. Significava sentirsi onorati del privilegio di essere vicini a un’altra persona nei momenti più cupi e, in cambio, sapere di poter condividere i propri.


Come mi sento? si chiese. Bene, si rispose. Lo strizzacervelli al quale si era rivolto gli aveva detto di farsi spesso quella domanda. «È come un soundcheck» gli aveva spiegato. «Serve a renderti conto di come stai: Come mi sento? Voglio sballarmi? Se è così, perché ho questo desiderio? È un modo per comunicare con se stessi, per analizzare i propri impulsi, anziché esserne schiavi». Che idiota, aveva pensato JB. Lo pensava ancora. Eppure, come molte altre idiozie, quella domanda gli era rimasta impressa nella memoria. Ora, nei momenti più insoliti e imbarazzanti, gli veniva da chiedersi come si sentisse. A volte la risposta era: «Come uno che vuole drogarsi», e così lo faceva, se non altro per dimostrare al suo psicoterapeuta quanto fosse idiota il suo metodo.

Havgard
20-09-22, 12:08
Il problema della pace - Joe Abercrombie

Era una delusione scioccante. Come mettere in bocca un dolce delizioso e, dopo averlo masticato, scoprire che in realtà era un pezzo di merda. Ecco cosa comportava essere sovrano. Una scioccante cucchiaiata di merda dopo l'altra.


Non aveva mai visto danni peggiori di quelli causati da chi agiva secondo principi elevati.


«Il problema della Storia è che quale sia il lato giusto non si scopre fino a molto tempo dopo, e a quel punto non ha più importanza.»



Ancillary Justice - Ann Leckie

"Sai quante ancelle abbiamo di scorta? Le stive della Justice of Toren ne hanno per il prossimo milione di anni. se non di più. Queste persone sono praticamente morte. Quindi che differenza c'è? A te non piace sentirmelo dire, ma è la verità: il lusso si conquista sempre a spese di qualcun'altra. Uno dei molti vantaggi della civiltà è che in genere non sei costretta ad assistere, se non ti va. Sei libera di goderti i benefici senza rimorsi di coscienza."


"Immagina. Immagina che tutta la tua vita sia stata proiettata verso la conquista, L'ampliamento dello spazio Radchaai. Tu vedi massacri e devastazioni di proporzioni enormi, loro vedono la diffusione della civiltà, della giustizia e del decoro, del beneficio per l'universo. Morte e distruzione sono le conseguenze inevitabili di questo bene supremo."


"Ci dev'essere un errore. Breq si è buttata giù da un ponte per me."
Al solo pensarci mi faceva male l'anca. "Nessuna umana sana di mente l'avrebbe fatto" dissi.
"Non ho mai detto che fossi sana di mente" mormorò Seivarden, con la voce quasi strozzata.


L’informazione è potere. L’informazione è sicurezza. I piani ideati sulla base di informazioni imperfette hanno il destino segnato: la loro riuscita dipende dal lancio di una moneta.


Se hai intenzione di fare una pazzia, almeno risparmiatela per quando potrà servire a qualcosa. Ma non essendo onniscienti non c’è modo di sapere quando. Si può solo fare un calcolo il più possibile accurato. Si possono solo lanciare i gettoni e, dopo, provare a interpretare il risultato.


I pensieri sono effimeri, evaporano nel momento in cui si formano, a meno che si trasformino in azione, in una forma materiale. Lo stesso vale per i desideri e le intenzioni. Non significano nulla, a meno che non ti spingano verso una scelta, verso una linea di condotta, per quanto insignificante. I pensieri che portano all’azione possono essere pericolosi. Gli altri valgono meno di niente.

Havgard
01-11-22, 15:46
Qualcosa di nuovo sotto il sole - Alexandra Kleeman

Via via che il corpo di lei pende verso il suo, le fa scivolare il braccio intorno alla vita, una circonferenza più piccola di quanto immaginasse, e pensa che aveva torto a credere per tutto questo tempo che l'immaginazione fosse l'antidoto alle delusioni della vita. In realtà le nostre fantasie non possono, né mai potranno, riprodurre le gioie di un corpo concreto, materiale, reale, caldo e flessuoso infine tra le braccia.


La stessa tecnologia che ti permette di raggiungere chiunque nel mondo ti permette anche di sentirti ignorato in tempo reale.

Havgard
20-12-22, 18:34
La saggezza delle folle -Joe Abercrombie

«Ho sentito dire che una donna intelligente può trasformare con la fica i nemici in alleati» rifletteva Isern a voce alta, gli occhi assottigliati. «La tua sembra funzionare al contrario.»


Le correzioni - Jonathan Franzen

- E la poltrona? – disse. – “Che ne facciamo della poltrona”? Enid la guardò. Sembrava addolorata, ma niente di più. – Non mi è mai piaciuta quella poltrona. Quella era probabilmente la cosa peggiore che potesse dire ad Alfred. La poltrona era l’unico simbolo della sua visione personale del futuro.


Si chiese, per esempio, perché beige. Gli articoli in plastica per uso medico erano quasi sempre beige; nel migliore dei casi di un grigio malsano. Perché non rossi? O neri? O verde petrolio? Forse la plastica beige serviva a garantire che gli oggetti venissero destinati esclusivamente a uso sanitario. Forse il produttore temeva che, se le sedie fossero state troppo belle, la gente avrebbe avuto voglia di comprarle per scopi non medici. “Ecco” un problema da evitare, certo: troppa gente che vuole acquistare i tuoi prodotti! Gary scosse la testa. Che idioti questi imprenditori.


Un Cavaliere e il suo Re - Bernard Cornwell

«A te non piacciono i danesi», commentai. «Siete pagani», replicò Asser con aria di disprezzo. «Come mai, allora, parli la lingua dei pagani?» domandai. «Perché il mio abate intendeva mandare me e i miei confratelli dai danesi, come missionari.» «Lo dovresti fare», dissi. «Sarebbe un modo per raggiungere in fretta il tuo paradiso.»


Espiazione - Ian McEwan

Tutto ciò che voleva era lavorare, fare un bagno e dormire, finché non fosse stata ora di lavorare di nuovo. Ma era inutile, lo sapeva bene. Per quanto sgobbasse, per quanto umile fosse il lavoro che svolgeva, e per quanto zelo e fatica ci mettesse, per quanto avesse rinunciato a chissà quali illuminazioni intellettuali, a chissà quali insuperabili momenti sul prato di un college, non sarebbe mai riuscita a rimediare al danno. Lei era imperdonabile.


Cacciatori nel buio - Lawrence Osborne

A volte è proprio il caso di fermarti dove sei, se non ti aspetta niente di meglio.


A un certo punto, nel giro di un istante si ritrovò mille dollari davanti, e il personale cominciò a notarlo. Le ragazze in camicetta bianca inamidata e farfallino gli si avvicinarono per chiedergli se gradiva un Black Label, una vodka liscia o magari un succo d’arancia, delle formiche fritte. Non sapendo se fosse una battuta, prese un Black Label.


Così pensò ai suoi vestiti sciatti, alla sua semipovertà. Detestava essere povero, e anche essere prevedibile. I capelli biondi sempre con lo stesso taglio, buttati come capitava sulla destra della riga, da una vita intera. I vestiti sempre uguali, perché odiava doverci pensare. La sua vita non usciva mai dalla misura, verso un meraviglioso eccesso. Mai un’esagerazione, mai un paio di scarpe davvero belle o una camicia che non fosse strettamente necessaria. Le sue ragazze andavano e venivano con troppa facilità, conquistate in accessi di sbadataggine e perdute allo stesso modo. Non ci vedeva chiaro. Ma nei momenti di lucidità si rendeva conto di aspettare qualcosa di diverso. Oltre la sua vita c’era, senza dubbio, una vita parallela che un giorno forse sarebbe riuscito a conquistare. Una fantasia che non si poteva sbandierare.


La dolce ala della giovinezza, nel suo caso, non aveva dove posarsi né spiccare il volo. La sua gioventù era un dodo senza ali. Si poteva insistere a volontà, ma non avrebbe cantato.


Se fosse uscito dalla porta senza tornare, alla fine gli altri avrebbero capito. Non aveva senso dare spiegazioni a un coro di gente risentita. Se non erano in grado di capire, non avrebbero capito comunque. Di solito la gente apprezzava il posto dov’era nata e cresciuta. Mugugnava, sì, ma lo amava; non poteva vivere senza. Lui non era fatto così e adesso gli era chiaro. Non c’era niente del suo paese o della sua vita laggiù che amasse o che avrebbe difeso fino alla morte. Non gli piaceva niente di quel modo di vivere. Era ristretto, triviale, e la polizia osservava tutto quello che facevi e che pensavi. Era un modo di vivere che si autogiustificava come il vertice della libertà, ma una volta succhiata via la libertà non aveva ideato un’altra ragione per esistere. Non c’era nemmeno il sesso, nemmeno il sole. Però c’era l’assistenza sanitaria, tanto che se vivere costava un botto, almeno si moriva gratis. Una società fondata sulla morte gratuita.


E poi, alla fine gli uomini bianchi non erano uguali? Cosa stavano cercando? Non lo sapevano neanche. Suo padre usava una bella espressione che veniva dai libri di storia: cacciatori nel buio; indicava gli irrequieti cortigiani della corte imperiale nel Giappone medioevale, sempre a caccia di vantaggi personali. Ma anche, come amava aggiungere suo padre, della felicità. Era il suo modo preferito per riassumere i giovani contemporanei.

Havgard
20-12-22, 18:50
La saga dei pirati - James Nelson

Erano venuti in Virginia per cominciare una nuova vita. Per Bickerstaff, ciò significava diventare qualcosa di più di un istitutore mezzo morto di fame che, malgrado il suo vasto sapere, era ancora considerato un essere inferiore perché conosceva il latino e il greco ma non aveva soldi. Per Marlowe, significava prendere il suo posto in società, quella vera, dove il valore di una persona non era misurato in base a come tirava di scherma o sparava con la pistola. Ma che metro di misura usava la gente della colonia per valutare un uomo? Il suo denaro? Gli ettari di terra che coltivava? Il numero di schiavi che lavoravano per lui? Bickerstaff si sorprese a chiedersi se questa società fosse davvero migliore del mondo dei pirati, brutale ma assolutamente egualitario.


Cacciatori nel buio - Lawrence Osborne

Cosa si può dire di un paese che in tre anni ha ucciso un quarto della sua popolazione? Una nazione così, dice, è enigmatica, impenetrabile. È una nazione malata, forse anche folle. Cito letteralmente. Ma il mondo, dice, rimane innocente. È questa la cosa strana. I crimini del regime erano comunque umani. Quei crimini non sono stati una stravaganza della storia, un’eccentricità geografica. Per niente. Il ventesimo secolo, dice, ha toccato il compimento in Cambogia nell’Anno Zero. I crimini cambogiani possono addirittura essere presi per rappresentare tutto il ventesimo secolo. Furono commessi dalle persone più istruite del paese, gente che aveva studiato a Parigi. Quelli che avevano vinto le borse di studio. Quelli fortunati. Gente che sapeva di essere nel giusto, istruita, che aveva visto il mondo. Crimini che avevano l’impronta dell’Illuminismo. È questa la cosa più difficile da capire».


«Secondo me qui tutte le tendenze della vostra cultura, Simon, hanno raggiunto il loro culmine. Capisci cosa voglio dire? Veniva tutto da voi. Se quei ragazzi non fossero andati alla Sorbona, se fossero rimasti nelle scuole buddhiste, avremmo avuto la solita monarchia corrotta del Sudest asiatico, con piccoli crimini qua e là, ma niente di più. Non ci sarebbero stati gli stermini né il dominio assoluto. Saremmo rimasti sani di mente. Nel carcere qui facevano esperimenti, dissanguavano le donne completamente per vedere cosa succedeva. Avevano già scritto «eliminare» ai margini dei loro documenti. Ma non era solo roba nostra; era un esperimento molto europeo. Voi eliminate la gente per realizzare le idee. È un comportamento specificamente occidentale. Pol Pot era un bravo studente, ti faccio notare, e un ottimo falegname. Un ragazzo dolce. Viveva per le idee, motivo per cui sono state dissanguate delle donne in una scuola trasformata in carcere. Forse eravamo pazzi, allora, ma la pazzia non era tutta nostra.


Quando pensava alle cose che aveva visto da soldato adolescente su quegli stessi viali si chiedeva se in questo mondo fosse anche solo possibile essere sani di mente. Gli uomini venivano uccisi sparando a caso dagli angoli di strada in assolati pomeriggi comatosi e venivano portati via sui carretti. Sotto gli alberi della Strada 19, un venditore di frutta e verdura di otto anni che chiedeva pietà a dei ragazzini, e questi lo uccidevano a baionettate. Solo visioni temporanee di una frazione di secondo, come il seme di una carta da gioco. Notti in cui la città sprofondava in un buio silenzioso, apparentemente deserta. Gli edifici svuotati, dove loro vagabondavano e dormivano e giocavano a carte e sparavano ai cani. Voci che correvano: uno straniero detenuto all’S-21 – uno dei due naviganti australiani catturati al largo – costretto a entrare dentro a uno pneumatico su boulevard Mao Tse Tung e bruciato vivo.


Ancillary Sword - Ann Leckie

Tutti i corpi di Anaander Mianaai erano identici, cloni concepiti e allevati al preciso scopo di diventare parti di lei. Ognuno dei suoi mille cervelli era cresciuto e si era sviluppato insieme agli impianti che la tenevano collegata a se stessa. Per tremila anni non aveva mai provato la sensazione di essere altro se non Anaander Mianaai. Non era mai stata una persona con un solo corpo (preferiva i corpi di tardo adolescenti o giovani adulte, ma all’occorrenza andavano bene anche le anziane), imprigionata in una capsula di sospensione per decenni, forse addirittura secoli, in attesa che qualcuna ne sentisse il bisogno e la deibernasse senza tante cerimonie, infilandole un impianto nel cervello, tagliando le sue vecchie connessioni per allacciare quelle nuove e sostituendo la sua identità – quella che aveva avuto per tutta la vita – con l’IA di una nave. Chi non ci è passata non credo possa immaginarlo. Il terrore, la nausea e l’orrore che persistono anche quando tutto è finito e il corpo sa di essere la nave, sa che la persona di un tempo non esiste più e non si cura di essere morta. Serve almeno una settimana perché il corpo e il cervello si adattino alla nuova situazione. Questo è un effetto collaterale che potrebbe essere eliminato, rendendo in teoria meno traumatico il processo. Ma che importava se un corpo veniva sottoposto a un disagio temporaneo? Un corpo tra decine e centinaia di corpi non era nulla, la sua sofferenza era solo un inconveniente passeggero. E se fosse stata troppo intensa o se non fosse diminuita in un ragionevole lasso di tempo, il cadavere sarebbe stato eliminato e smaltito per essere sostituito con uno nuovo. Ce n’erano in abbondanza.


È facile chiudere gli occhi e non vedere cosa succede. E più a lungo si rimane senza vedere, più diventa difficile farlo, perché significa ammettere di aver deliberatamente ignorato il problema per tanto tempo.


Se fossi stata una persona incline alle bestemmie, ora avrei bestemmiato.


«“Queste persone” sono cittadine» risposi, con il tono più blando e sereno che potevo, senza rischiare di apparire un’ancella. «Quando si comportano in modo decoroso, dite che non ci sono problemi. Quando fanno le loro rimostranze, dite che vi causano problemi con la loro mancanza di decoro. E quando sono ridotte allo stremo, dite che non bisogna premiare azioni simili. Quand’è che vi deciderete ad ascoltarle?»

Artyus
21-12-22, 09:54
La saggezza delle folle -Joe Abercrombie

«Ho sentito dire che una donna intelligente può trasformare con la fica i nemici in alleati» rifletteva Isern a voce alta, gli occhi assottigliati. «La tua sembra funzionare al contrario.»

joe sempre numero uno :rotfl:

Havgard
21-12-22, 12:53
joe sempre numero uno :rotfl:

è un genio :asd:

Havgard
22-04-23, 10:00
Acts of Desperation (Megan Nolan)

I am incapable of lying about my feelings, it’s only that the feelings have no coherence, are not continuous from one hour to the next.



Nightbitch (Rachel Yoder)

She was just a lady who liked art, and that was no way to make a career or make money, no matter how much you liked art, no matter how talented you might be at making it.


No, the mother finally said. I think working mother is perhaps the most nonsensical concept ever concocted. I mean, who isn’t a working mother? And then add a paid job to it, so what are you then? A working working mother? Imagine saying working father.



Station Eleven (Emily St. John Mandel)

“How old are you, Eleanor?”
“Twelve.”
“Why would he marry a twelve-year-old?”
“He had a dream where God told him he was to repopulate the earth.”
“Of course he did,” the clarinet said. “Don’t they all have dreams like that?” “Right, I always thought that was a prerequisite for being a prophet.”



La via dei re (Brandon Sanderson)

Era il momento di lasciar libero lo Spinanera. Dalinar avanzò tra le file di Parshendi. Li abbatteva come un uomo che spazza via le briciole dalla tavola dopo un pasto. Non c’era nessuna precisione controllata qui, nessun attento ingaggio di poche squadre con la sua scorta dietro di lui. Questo era un attacco totale, con tutta la potenza e la forza letale di una persona che aveva ucciso per tutta la sua vita, accresciute dagli Strati. Lui era come un’altempesta, che falciava gambe, toraci, braccia, colli, e uccideva, uccideva, uccideva. Era un gorgo di morte e acciaio. Le armi rimbalzavano via dalla sua armatura, lasciando minuscole incrinature. Ne uccideva a dozzine, sempre in movimento, facendosi strada a forza verso il punto dove lo stendardo di Sadeas era caduto.



Il rifugio (Tana French)

"Regola numero tre, quattro, cinque e almeno altri dieci numeri: in questo lavoro non segui la corrente. È la corrente che deve seguire te."


"Nella mia esperienza, e senza falsa modestia ne ho piú di te, quello che raccogli nella vita è quasi sempre ciò che hai seminato. Non sempre, no. Ma quasi. Se ti convinci di avere successo, avrai successo; se credi di meritare solo merda, riceverai solo merda. La tua realtà interna modella quella esterna, ogni giorno della tua vita."



Project Hail Mary (Andy Weir)

I squeeze another shot of gravy-goo into my mouth. Still delicious. I gobble it down. Soon the tube is empty. I hold it up. “More of this!” “Meal complete.” “I’m still hungry! Give me another tube!” “Food allotment for this meal has been met.” It makes sense. My digestive system is getting used to semi-solid food right now. Best to take it easy. If I eat as much as I want I’ll probably get sick. The computer is doing the right thing. “Give me more food!” No one cares about the right thing when they’re hungry.



L'ombra del vento (Carlos Ruiz Zafón)

Una delle tante insidie dell’infanzia è che non è necessario capire per soffrire.


Forse era proprio perché soffrivo tanto che la adoravo sempre di più, schiavo dell’eterna stupidaggine di stare dietro a chi ci fa del male.


Parigi è l’unica città al mondo in cui morire di fame è ancora considerata un’arte.


«La televisione, mio caro Daniel, è l’Anticristo. Mi creda, nel giro di tre o quattro generazioni la gente non sarà più nemmeno in grado di scoreggiare da sola e l’essere umano regredirà all’età della pietra, alla barbarie medievale, a uno stadio che la lumaca aveva già superato all’epoca del pleistocene. Il mondo non verrà distrutto da una bomba atomica, come dicono i giornali, ma da una risata, da un eccesso di banalità che trasformerà la realtà in una barzelletta di pessimo gusto.»



Ancillary. Trilogia Imperial Radch (Ann Leckie)

Avevo imparato a diffidare delle figure religiose che presentavano i propri scopi personali come l’espressione della volontà divina.


Parole di luce (Brandon Sanderson)

“Usare un viso affascinante per indurre gli uomini a fare ciò che vuoi non è diverso da un uomo che usa i muscoli per costringere una donna a fare come vuole lui” aveva detto. “Entrambe le cose sono spregevoli e verranno meno con il passare dell’età.”


«A volte la verità è più sorprendente di una menzogna.»

Havgard
02-06-23, 19:05
Shogun (James Clavell)

Un saggio si tiene pronto al tradimento.


"Tutto è scritto in documenti legali, che danno a ciascun sovrano il diritto di impossessarsi di ogni paese non cattolico scoperto dai propri sudditi, di eliminarne il governo che vi trovano e rimpiazzarlo con il dominio cattolico." Il suo dito tracciò sulla mappa una linea da nord a sud, che divise il Brasile. "A est di questa linea, tutto appartiene ai portoghesi, a ovest agli spagnoli. Fu Pedro Cabral a scoprire il Brasile nell'anno 1500, perciò adesso il Portogallo è padrone del Brasile, ne ha cancellato la cultura indigena e i governi legali, e si è arricchito con l'oro e l'argento scavati nelle miniere e saccheggiati nei templi indigeni. Tutto il resto delle Americhe scoperto fino a ora è in mani spagnole: il Messico, il Perù, quasi l'intero continente meridionale. Hanno spazzato via la nazione degli incas, ne hanno cancellato la cultura, e hanno fatto schiavi centinaia di migliaia di uomini. I conquistadores possiedono armi moderne, gli indigeni no. E con i conquistadores arrivano i preti. Ben presto qualche principe si converte e si fa leva sulle inimicizie. Allora un principe entra in guerra con un altro e il regno viene inghiottito a pezzi e bocconi. Oggi la Spagna è la nazione più ricca del nostro mondo per l'oro e l'argento incaico e messicano saccheggiato e mandato in Spagna ".


La pazienza è importante per un uomo e fondamentale per un capo.


"Il karma è il principio della conoscenza. Poi viene la pazienza. Chi è paziente è forte, Anjin-san."


In guerra e in pace un buon nemico può essere più valido di un buon alleato.


"La natura è molto violenta verso di noi. Forse per questo amiamo tanto la vita, Anjin-san. Dobbiamo amarla, capite. La morte è parte della nostra aria, del nostro mare e della nostra terra. Dovete saperlo, Anjin-san, in questo Paese di Lacrime, il nostro patrimonio è la morte."


"Gesù perdonò i suoi nemici, però loro lo crocifissero ugualmente".


"Solo vivendo sul limitare della morte si può comprendere l'indescrivibile gioia della vita."

Havgard
03-07-23, 07:46
1793 (Niklas Natt Och Dag)

La casa di correzione dovrebbe avere lo scopo di insegnarle a filare la lana, fare di lei una persona utile che possa contribuire al comune sforzo della città verso l’efficienza e la produttività, ma in realtà ciò che ha imparato meglio è a odiare.


Per le strade, la gente canta Ça ira, una melodia che il giovane uomo conosce bene fin dal primo anno della rivoluzione, però il testo è mutato. Una volta parlava di giustizia per gli oppressi. Ora parla di impiccare gli aristocratici ai pali delle lanterne.


Gli esseri umani sono parassiti, un branco di lupi feroci che vogliono soltanto squartarsi a vicenda nella lotta per il potere. Gli schiavi non sono migliori dei loro padroni, sono piú deboli. Se gli innocenti non sono colpevoli, è solamente perché ne sono incapaci.



Verso il paradiso (Hanya Yanagihara)

A volte per lui la vita era solo qualcosa che stava aspettando di consumare, per cui alla fine di ogni giorno si sistemava nel letto con un sospiro, sapendo di aver arrancato per un altro pezzettino, e di essersi spostato di un altro centimetro verso la sua naturale conclusione.


All’improvviso sembrava una dichiarazione di timidezza, concedersi di lasciarsi trasportare in un matrimonio, arrendersi all’idea dell’amore per la stabilità, la rispettabilità, l’affidabilità. E perché mai avrebbe dovuto rassegnarsi a una vita tanto bigia se poteva averne un’altra?


"Se non potessimo vivere per ciò che siamo, come potremmo mai essere liberi?”


“L’autocommiserazione è una qualità poco attraente in un uomo,” sentì dire alla nonna. E in una donna? “Lo stesso, ma per lo meno è comprensibile,” avrebbe detto la nonna. “Una donna ha molte più ragioni per aver pena di sé.”


"Dovresti sempre avere un amico caro di cui hai un minimo paura.” E perché? “Perché significa che avrai sempre qualcuno nella vita che ti può mettere alla prova, che ti costringe a migliorare sulle cose di cui hai più paura: la loro approvazione ti dà una responsabilità.”


In quegli anni, la paura – di suonare stupido, di essere inadeguato – gli aveva impedito la generosità che avrebbe dovuto mostrare, e fu solo dopo aver accumulato molti rimpianti che imparò che il suo conforto avrebbe potuto prendere qualunque forma, che l’importante era il semplice fatto di offrirlo.


"Voi credete a quelle stronzate che ‘l’America è per tutti?’. L’America non è per tutti – non è per noi. Questo lo sapete, vero? Nei vostri cuori e nelle vostre anime? Lo sapete che l’America vi disprezza, vero? Loro vogliono la vostra terra, i vostri campi e le vostre montagne, ma l’America non vuole voi.


Quando studiavo per la laurea, un professore aveva detto che esistono due tipi di persone: quelli che piangono per il mondo, e quelli che piangono per sé. Piangere per la tua famiglia, disse, è un modo di piangere per te stesso. “Quelli che si congratulano per i sacrifici che fanno per le loro famiglie non stanno facendo un vero sacrificio,” disse, “perché la loro famiglia è un’estensione del loro sé, e quindi una manifestazione dell’ego.” Il vero altruismo, concluse, è darsi a uno sconosciuto, a qualcuno la cui vita non si incrocerà mai con la tua.


Parlavano del ritorno del re, ma non avevano mai pensato di venire a chiedere al re in persona se avesse voglia di tornare.

Havgard
21-07-23, 12:34
Estensione del dominio della lotta (Michel Houellebecq)

Il problema è che non basta vivere secondo la norma. A vivere secondo la norma, infatti, ci riesci (talvolta per un pelo, per un pelo quasi invisibile, ma tutto sommato ci riesci). Le tue dichiarazioni dei redditi sono sempre in ordine. Le fatture le paghi alla scadenza. Non vai mai in giro senza carta d’identità (e la piccola bustina di plastica per la patente!…). Tuttavia, non hai amici.


Comunque un po’ di tempo libero ti resta sempre. Che fare? Come impiegarlo? Consacrarsi al servizio del prossimo? Già, solo che, in fondo, il prossimo non ti interessa affatto. Ascoltare musica? Un tempo, magari: ma nel corso degli anni ti sei reso conto che la musica ti soddisfa sempre meno. Il bricolage, preso nel suo senso più lato, può offrire una via di scampo. Ma in verità non c’è nulla che riesca a impedire il sempre più ravvicinato ritorno di quei momenti in cui la tua solitudine assoluta, la percezione della vacuità universale, il presentimento che la tua esistenza stia approssimandosi a un disastro doloroso e definitivo, si combinano per sprofondarti in uno stato di vera e propria sofferenza. E tuttavia continui a non aver voglia di morire.


Per raggiungere lo scopo decisamente filosofico che mi propongo, invece, occorre sfrondare. Semplificare. Sterminare uno alla volta dettagli infiniti. Ad aiutarmi ci sarà il semplice gioco del movimento storico. Sotto i nostri occhi, il mondo si uniforma; i sistemi di telecomunicazione progrediscono; l’interno dei nostri appartamenti si arricchisce di nuovi congegni. Le relazioni umane divengono progressivamente impossibili, fatto che in proporzione riduce la quantità di aneddoti di cui si compone una vita. E a poco a poco appare il volto della morte, in tutto il suo splendore. Il terzo millennio si annuncia proprio bene.


Fumare sigarette è ormai l’unica manifestazione di autentica libertà nella mia esistenza. L’unico atto al quale aderisco interamente, con tutto il mio essere. Il mio solo progetto.


Questo mondo non mi piace. Decisamente non lo amo. La società in cui vivo mi disgusta; la pubblicità mi nausea; l’informazione mi fa vomitare. Tutto il mio lavoro di informatico consiste nel moltiplicare i riferimenti, le verifiche, i criteri di decisione razionale. Il che non ha alcun senso. A dirla tutta, è anche alquanto negativo: un inutile ingorgo per i neuroni. Questo mondo ha bisogno di tutto, tranne che di informazioni supplementari.


Fenomeno raro, artificiale e tardivo, l’amore non può prosperare se non in condizioni mentali speciali e solo eccezionalmente compresenti, e comunque in assoluto contrasto con la libertà di costumi che caratterizza l’epoca moderna. Véronique aveva conosciuto troppe discoteche e troppi amanti; un tale sistema di vita impoverisce l’essere umano e gli infligge danni gravi e sempre irreparabili. L’amore, come innocenza e come capacità di illusione, come attitudine a sintetizzare la totalità dell’altro sesso in un unico essere amato, è già raro che resista a un anno di vagabondaggio sessuale, figuriamoci a due. In realtà, le esperienze sessuali accumulate nel corso dell’adolescenza minano e distruggono rapidamente ogni possibilità di proiezione d’ordine sentimentale e romantico; progressivamente, e molto rapidamente, si diviene tanto capaci d’amore quanto lo è una vecchia ciabatta. E di conseguenza, ovviamente, si finisce per condurre un’esistenza da vecchia ciabatta; invecchiando si diventa meno seducenti, e questo provoca amarezza. Si comincia a invidiare i giovani, e presto l’invidia si trasforma in odio. Questo odio, condannato a rimanere inconfessabile, si invelenisce e diventa sempre più cocente; poi si placa e si estingue, come tutto si estingue. Non resta altro che l’amarezza e il disgusto, la malattia e l’attesa della morte.


Venerdì e sabato non ho fatto niente di che; diciamo che ho meditato, sempre che roba del genere abbia un termine che la definisca. Ricordo di aver pensato al suicidio, alla sua paradossale utilità. Mettiamo uno scimpanzé in una gabbia molto piccola, chiusa con delle traverse in cemento. L’animale diventerà pazzo furioso, si avventerà contro le pareti della gabbia, si strapperà il pelo, si infliggerà dei morsi atroci, e nel 73% dei casi finirà per uccidersi. Adesso pratichiamo un’apertura sul fondo della gabbia, situando quest’ultima in corrispondenza di un precipizio senza fine. Il nostro simpatico quadrumane di riferimento si avvicinerà al bordo, guarderà in basso, rimarrà a lungo immobile a contemplare il baratro, vi tornerà più volte, ma in genere non vi si getterà; in ogni caso il suo nervosismo verrà radicalmente sedato.



Denti bianchi (Zadie Smith)

«Mi ha sentito, signore mio? Non abbiamo la licenza per i suicidi, da queste parti. Questo posto è halal. Kosher, capisce? Amico, se ha veramente intenzione di morire qui, temo che prima dovrà essere svuotato di tutto il sangue.»


Il matrimonio di Archie era come quando si compra un paio di scarpe, le si porta a casa e si scopre che sono strette.


Questo è il divorzio: portar via la roba che non si vuole più a gente che non si ama più.



Vite che non sono la mia (Emmanuel Carrère)

«Se sapessimo quello che rischiamo, non oseremmo mai essere felici». Io non ho mai osato esserlo, la cosa non mi riguarda.


Non sono mai riuscito, finora, a figurarmi così la mia vita con una donna. Non sono mai veramente convinto che la donna con cui sto sia quella con cui invecchierò, che mi chiuderà gli occhi o a cui io li chiuderò. Mi dico che la prossima sarà finalmente quella giusta, ma al tempo stesso temo che, viste le mie precedenti esperienze, con la prossima non andrà meglio, che nessuna sarà quella giusta, che alla fine resterò solo.


«Fa sempre piacere ricevere visite, se non quando arrivano gli ospiti almeno quando se ne vanno».



Purity (Jonathan Franzen)

Non occorre scrivere per essere poeti, non occorre creare qualcosa per essere artisti.


Dreyfuss la guardò di nuovo negli occhi, uno sguardo eloquente, astuto, senza alcun calore umano: o forse era semplicemente privo di desiderio? Forse, se non fosse stato per il sesso, ogni uomo l’avrebbe guardata con la stessa insensibilità?


La sua vita era già cosí piena di sgradevolezze che la strategia migliore era quella di ritardare il piú possibile il momento di incontrarle, anche quando il ritardo aumentava le probabilità che al momento dell’incontro fossero ancora piú sgradevoli.


"Stai leggendo un libro?" – disse Pip. – "È meglio che riflettere su cose che non posso controllare."


Mi sono chiesto spesso cosa provi la preda quando viene catturata. Spesso rimane immobile tra le fauci del predatore, come se non sentisse alcun male. Come se la natura, all’ultimo momento, avesse pietà di lei.


Tutti credono di avere dei limiti rigorosi, – disse, – finché non li superano.


Il dott. Gnel gli chiese se sapeva perché suo padre lo aveva mandato lí. – Si comporta da persona ragionevole e prudente, – rispose Andreas. – Se dovessi commettere un crimine sessuale, potrà dimostrare che aveva cercato di intervenire. – Quindi lei non ritiene di essere qui per un motivo valido? – Preferirei essere a casa a masturbarmi. Il dott. Gnel annuí e prese nota sul suo taccuino. – Stavo scherzando, – disse Andreas. – Gli argomenti su cui scegliamo di scherzare possono rivelare molte cose. Andreas sospirò. – Possiamo stabilire fin da subito che sono molto piú intelligente di lei? L’argomento su cui ho scherzato non rivelava un bel niente. Il vero scherzo è che lei l’abbia trovato rivelatore. – Ma anche questo è rivelatore, non trova? – Solo perché voglio che lo sia.

Havgard
02-10-23, 16:42
Vagamondi (Hao Jingfang)

Tanti si divertivano a sputare sentenze su cose che non avevano mai visto, godevano a fingersi colti sproloquiando di popoli incivili, fasulli quanto loro.


“Per essere interessanti serve il cervello, per essere credibili servono gli occhi e il cuore”.


Secondo Ekor, la volgarità era il male del ventiduesimo secolo. Il pianeta aveva cominciato a essere afflitto dal degrado culturale già nel ventesimo secolo, anche se all’epoca persistevano strascichi dei tempi andati e periodicamente emergevano ancora personalità di grande levatura, figure carismatiche. Ora qualsiasi parvenza di grandezza era svanita. Nessuno era alla ricerca di qualcosa di profondo. Il mondo era precipitato in un vuoto di ideali e prospettive. L’annichilimento della sete di conoscenza si traduceva in un imbarbarimento della civiltà. L’umanità era afflitta da una malattia cronica che non risparmiava neppure lui.



HHhH (Laurent Binet)

Certo, potrei, anzi forse dovrei, per imitare Victor Hugo, per esempio, descrivere a lungo, per una decina di pagine, a guisa di introduzione, la beneamata città di Halle, dove Heydrich è nato nel 1904. Parlerei delle vie, dei negozi, dei monumenti, di tutte le curiosità locali, dell’organizzazione comunale, delle varie infrastrutture, delle specialità gastronomiche, degli abitanti e del loro stato d’animo, dei loro modi, dei loro orientamenti politici, dei loro gusti, dei loro svaghi. Poi stringerei l’inquadratura sulla casa degli Heydrich, il colore delle persiane, delle tende, la disposizione delle stanze, il legno del tavolo al centro del salotto. Seguirebbe una minuziosa descrizione del pianoforte, accompagnata da una lunga dissertazione sulla musica tedesca all’inizio del XX secolo, sul ruolo che aveva nella società, sui suoi compositori, sulla questione della ricezione delle opere, sull’importanza di Wagner... e solo a quel punto comincerei il racconto propriamente detto. Ricordo, in Notre-Dame de Paris, un’interminabile digressione di almeno ottanta pagine sul funzionamento delle istituzioni giudiziarie nel medioevo. Mi era sembrata fantastica. Ma l’avevo saltata.


Quando viene a sapere che il capo del Secret Intelligence Service inglese si fa chiamare M (sì, come in James Bond), decide sobriamente di farsi chiamare H. È in certo qual modo il suo primo vero pseudonimo, antecedente all’era dei soprannomi che gli verranno ben presto affibbiati: “il boia”, “il macellaio”, “la bestia bionda” e – quest’ultimo attribuitogli da Adolf Hitler in persona – “l’uomo dal cuore di ferro”.


Quando, in via eccezionale, si chiedeva loro una certa moderazione, i capi nazisti non temevano dunque di opporsi agli ordini del Führer. È interessante, se si pensa che l’obbedienza agli ordini, in nome dell’onore militare e del giuramento prestato, fu l’unico argomento che invocarono dopo la guerra per giustificare tutti i loro crimini.


Heydrich è stato anche informato di episodi di stupro: nella fattispecie, si tratta di una precisa violazione delle leggi razziali di Norimberga. Perciò i colpevoli saranno arrestati, cacciati dal partito e consegnati alla giustizia. Chi ha ucciso, invece, non verrà infastidito.


“L’inizio di una guerra è sempre come aprire la porta di una stanza immersa nell’oscurità. Non si sa mai cosa nasconda”.


“Se siete abbastanza fortunati da scampare alla morte al momento dell’attentato, avrete due opzioni: provare a sopravvivere nel paese o tentare di passare la frontiera e raggiungere la vostra base a Londra. Entrambe le possibilità sono assai incerte per via delle prevedibili reazioni da parte dei tedeschi. Ma per essere del tutto onesto, la cosa più probabile è che siate uccisi sul luogo dell’azione.”



La stella del mattino (Karl Ove Knausgård)

Senza riflettere, alzai la maglietta e mi guardai la pancia, con cui non ero più in grado di identificarmi: non apparteneva all’uomo che mi sentivo di essere. Ero privo della forza necessaria per liberarmene perché, anche se ci pensavo più volte al giorno, che dovevo mettermi a dieta, andare a correre e nuotare, non cominciavo mai. Visto l’andazzo, la domanda cruciale era se fosse possibile trasformare la cosa in un che di positivo. L’errore più grande era tentare di nascondere l’adipe indossando camicie larghe e pantaloni ampi, nella convinzione che nessuno si sarebbe accorto della ciccia fino a quando non fosse strabordata da sotto i vestiti. Così invece l’immagine che veniva trasmessa era quella di un uomo grasso che si vergognava di sé stesso. E questo era molto peggio del vedere soltanto un uomo grasso, perché metteva a nudo qualcosa di sgradevolmente personale e intimo.


Preferivo quando pioveva e c’era vento perché in quel caso potevo rimanere in camera mia sdraiata sul letto a guardare un film, leggere o dormire con la coscienza pulita. Il sole comportava degli obblighi. Sottintendeva che tu stessi all’aperto, insieme agli amici, che tu fossi felice. Se invece me ne rimanevo tappata in casa, allora era sbagliato, voleva dire che in me c’era qualcosa che non andava, per quanto compissi esattamente le stesse cose e fossi io a decidere della mia vita.


Le persone erano così uguali. Urlavano quando vedevano un ratto, andavano in città quando c’era il sole, si sposavano, mettevano al mondo figli, facevano carriera, e poi morivano. Ma che senso aveva? Salire di grado fino a diventare direttore generale o partner di uno studio legale o cosa diavolo fosse? Sbattendosi come dei pazzi per ottenere quell’incarico? E alla fine trovarsi lunghi tirati sotto qualche metro di terra. In quel momento chi se ne fregava più dei loro incarichi importanti?



Io ti troverò (Shane Stevens)

Si fece una doccia veloce, un'abitudine presa in prigione dove tutto si faceva in fretta per avere più tempo per non fare niente.



Dune (Frank P. Herbert)

Che cos’è il figlio, se non l’estensione del padre?


Ma se tu dovessi allevare una razza di uomini forti, duri e feroci, non imporresti loro un mondo infernale? – E com’è possibile garantirsi la lealtà di simili uomini? – Vi sono dei modi sicuri: instillare in loro la convinzione della propria superiorità, la mistica della setta segreta, lo spirito di corpo di tante sofferenze affrontate insieme. Si può fare. Ha funzionato su diversi mondi, in epoche diverse.


Dimenticavo un ultimo, grande vantaggio di Arrakis: la spezia è dovunque, qui. La mangi e la bevi in ogni cosa. E ho scoperto che questo dà una certa immunità naturale nei confronti di alcuni fra i più comuni veleni del Manuale degli Assassini. E inoltre, la necessità di controllare ogni singola goccia d’acqua fa sì che tutto il cibo (le colture del lievito, gli idroponici, gli impianti chimici) sia sotto la più stretta sorveglianza. Ci è impossibile sterminare buona parte della popolazione, avvelenandola, ma neppure possiamo essere uccisi. Arrakis ci obbliga a essere onesti e morali.


Siamo venuti da Caladan: un mondo paradisiaco per la nostra forma di vita. Non c’era alcun bisogno, su Caladan, di costruire un paradiso fisico, o uno per la mente... lo vedevamo intorno a noi. E il prezzo che abbiamo pagato è il prezzo che gli uomini hanno sempre pagato nell’ottenere un paradiso in questa vita: diventammo rammolliti, perdemmo la nostra tempra.



Babel (R. F. Kuang)

Allargò le mani in aria, quasi vedesse Oxford davanti a sé. «Immagina una città di accademici, tutti impegnati a studiare le cose più affascinanti e meravigliose. Scienza. Matematica. Lingue. Letteratura. Immagina schiere di edifici pieni di libri, tanti quanti non ne hai mai visti in tutta la tua vita. Immagina il silenzio, la solitudine, e un luogo tranquillo per pensare.» Emise un sospiro. «Londra è un caos di chiacchiere inutili. È impossibile riuscire a concludere qualcosa, qui: la città è assordante, troppo impegnativa. Si può trovare rifugio in posti come Hampstead, ma la natura urlante della città ti richiama a sé, che tu lo voglia o no. Oxford invece ti offre tutto ciò che serve per lavorare – cibo, vestiti, libri, tè – e poi ti lascia in pace. È il centro della conoscenza e dell’innovazione del mondo civilizzato. E se qui farai sufficienti progressi negli studi, un giorno potresti avere la fortuna di considerare quel luogo casa tua.»


Tra loro le cose erano sempre andate in quel modo: conversazioni incompiute, parole convenientemente non dette.


«Viaggiare è divertente fino a quando non ti rendi conto che quello che vuoi fare veramente è startene a casa davanti al fuoco del camino con una tazza di tè e una pila di libri.»



Parole di Luce (Brandon Sanderson)

Tigzikk era considerato il sapiente del gruppo, in virtù del fatto che sapeva bestemmiare in tre lingue. Era proprio un erudito.


«Gli uomini più saggi sanno che, per rendere innocuo un insulto, spesso serve solo abbracciarlo.»

Ataru Moroboshi
02-10-23, 18:49
Il vizio dell'agnello (Andrea G. Pinketts)

In quella prima settimana non avevo avuto molto successo: avevo ricevuto solo due visite.
La prima era una casalinga in sovrappeso, la quale, convinta che io fossi un cartomante, voleva sapere se avrebbe incontrato l'uomo della sua vita. Ero stato al gioco per vedere sin dove si sarebbe spinta.
"E' sposata?"
"Si, ma mio marito ha un'altra donna."
"Come passa le sue giornate?"
"Sto chiusa in casa tutto il giorno a lavare, stirare e cucinare. Tutti i santi giorni. Non esco mai. Mi dica, incontrerò l'uomo della mia vita?"
"Dunque, vediamo, lei sta in casa tutto il giorno ed è del segno dei Pesci..."
"Gemelli."
"Gemelli, vedo che entro la fine dell'anno incontrerà due uomini..."
"Due..." aveva bombeggiato speranzosa.
"Si, due. Il postino e l'idraulico."
Se n'era andata raggiante senza il minimo senso dell'umorismo e senza cinquantamila lire che mi aveva lasciato insistendo. Mi aveva anche lasciato un vago senso di colpa per aver accettato quella cifra: troppo bassa per essere il prezzo di una truffa.

Havgard
20-11-23, 09:03
Perfidia (James Ellroy)

Indulgo alla preghiera quando il mondo sembra incomprensibile e quindi una supplica all’incomprensibile è l’unica cosa sensata.


"Adesso la chiama Claire? Avete stabilito un principio di amicizia?" – "Ogni tradimento comincia con un’amicizia".


Era sul letto, nuda. A faccia in giù. Il sangue scorreva dai fianchi al collo. Da notare il copriletto e le lenzuola inzuppate. Ace disse: – Mia nipote. Siamo arrivati tardi con le misure da prendere. I giapponesi ci hanno fottuti. Dudley lo abbracciò. Il vecchio era tutto nervi. – Io la vendicherò, fratello giallo. Sarò spietato. Ace lo strinse forte, poi si fece indietro. Dudley diede una voce nel soggiorno. Breuning, Carlisle e Scotty B. si affacciarono sulla soglia. Dudley disse: – Faremo una retata di gente delle Quattro Famiglie. Mike, chiama Elmer Jackson al Bureau. La Buoncostume ha la fedina penale di tutti i membri noti. Procuratemi dieci agenti dalla centrale, dieci da Hollywood, e portate con voi Elmer. Dick e Scotty, fate muovere i poliziotti al piano terra. Voglio un’esibizione di forza. Uscite e fermate tutti quelli che vedete con un fazzoletto azzurro. Formate una fila di persone ammanettate. Una cosa imponente. Voglio quattro cellulari. Li riempiremo di bastardi delle Quattro Famiglie e li porteremo in un terreno incolto tra Temple e Alameda. È un posto perfetto per gli interrogatori. Breuning scarabocchiava appunti sul suo taccuino. Carlisle si pulì gli occhiali. Scotty restò immobile. Ace si inginocchiò accanto al letto. Toccò i capelli della ragazza morta. Accarezzò alcune perline colorate. Dudley raddrizzò la cravatta di Scotty. – La tua idoneità per la professione sarà messa alla prova stasera. Puoi assicurarmi che sarai all’altezza dei tuoi compiti? – Sì, signore. – Non chiamarmi signore, chiamami Dudley.



Pastorale Americana (Philip Roth)

Tu sei uno che ha bandito tutti i sentimenti superflui dalla propria vita. Nessun desiderio puerile di tornare a casa. Nessuna tolleranza per ciò che non è essenziale. Tempo solo per ciò che è indispensabile. Dopo tutto, quello che chiamano «il passato», quando ci s’incontra in queste occasioni, non è un frammento di un frammento del passato. È il passato inesploso: non si ripesca nulla, proprio nulla. È nostalgia. Cazzate.


Già, - disse Jerry, - sbagliare mi riusciva insopportabile. Assolutamente insopportabile. - Ed è più facile, oggi? - Non devo preoccuparmene. La sala operatoria ti trasforma in una persona che non sbaglia mai. È come scrivere, più o meno. - Scrivere ti trasforma in una persona che sbaglia sempre. La perversione che ti spinge a continuare è l’illusione che un giorno, forse, l’imbroccherai.


Capita, quando la gente muore: l’aggressività svanisce, e persone così piene di difetti che a volte riuscivano quasi insopportabili in vita adesso si presentano nel modo più attraente, e ciò che l’altro ieri ti era meno gradito diventa, nella limousine che segue il carro funebre, una causa non soltanto di indulgente divertimento, ma di ammirazione. Una stima che comprende una realtà più vasta - quella poco caritatevole che ci è permessa prima del funerale, forgiata, senza tanti paroloni, nelle scaramucce della vita quotidiana, o quella che ci riempie di tristezza durante la successiva riunione familiare - che perfino un estraneo non può giudicare. La vista di una bara che sprofonda sotto terra può produrre un grande cambiamento nel cuore della gente (scopri tutt’a un tratto che non sei così deluso dalla persona che è morta), ma ciò che fa la vista di una bara per la mente nella sua ricerca della verità, questo non pretendo di saperlo.


E, nella vita di tutti i giorni, nient’altro da fare che continuare rispettabilmente ad avere l’enorme pretesa di essere se stesso, con tutta l’onta di essere, invece, solo la maschera di uomo ideale.




Nevernight. Mai dimenticare (Jay Kristoff)

Mercurio riprese il pugnale e lo tenne sollevato in mezzo a loro. «Dare un nome alla tua lama è il genere di futilità riservata agli eroi, ragazza. Uomini su cui si cantano ballate, si intessono storie e da cui prendono il nome i marmocchi. Tu e io percorriamo la strada dell’ombra. E se la danzi nel modo giusto, nessuno saprà mai il tuo nome, tanto meno dell’infilza-porci che hai alla cintura. «Sarai una diceria. Un sussurro. Il pensiero che fa svegliare i bastardi di questo mondo madidi di sudore nell’illuminotte. L’ultima cosa che sarai mai, ragazza, è l’eroe di qualcuno.»


«Un traditore è semplicemente un patriota dalla parte sbagliata rispetto a chi vince.»


«I libri che amiamo, ci amano a loro volta. E proprio come noi segniamo certi passi sulle pagine, quelle pagine lasciano il loro segno su di noi.»


«Questo ti rende ciò che sei.» Diede un pugno al fascio di muscoli sopra il suo cuore. «Questo.» Gli diede un ceffone in cima alla testa. «Queste.» La ragazza gli prese le mani, si inginocchiò di fronte a lui e fissò il ragazzo negli occhi. «Marchi da schiavo. Tatuaggi. Cicatrici. Il tuo aspetto non cambia quello che sei dentro. Possono darti una nuova faccia, ma non possono darti un nuovo cuore. Qualunque cosa ti tolgano, questo non possono portartelo via, a meno che tu non glielo permetta. È questa la vera forza, Tric. È questo il vero potere.»




Nella polvere (Lawrence Osborne)

«Ubriacone. Te lo dovrei vietare». «Tanto lo berrei lo stesso. Non c’è nessuno per strada». «E degli alberi cosa mi dici?». La schermaglia durava da undici anni. La precisa, puntigliosa Jo battagliava con il malmostoso David, eternamente convinto che le donne si fossero date una missione: eliminare peccatucci capaci di rendere la vita mezzo degna di essere vissuta. Ma perché, poi? Invidiavano l’esistenza scandita da interessi e piaceri maschili che scorreva via, scintillante, senza il loro consenso?


La fissavano così intensamente che le sembrò di aver perso il baricentro. Fissavano con odio vuoto; ma forse non era odio, bensì un inconscio senso di superiorità che per rimettere una donna al suo posto non aveva nemmeno bisogno di diventare conscio.


Jo si mise comoda; attese di vedere cos’avrebbe fatto l’eccitabile marito e come si sarebbe scusato a tempo debito per il linguaggio abominevole che aveva usato. Di solito le sue mattane scoppiavano e si dissolvevano quasi in contemporanea, poi sopravveniva la quiete delle lagune fognarie e delle città bombardate. Le ire del marito moderno: inspiegabili, ottuse, dalle origini misteriose.


L’uomo che suonava lo ‘ūd ricambiava le occhiate con lieve attonimento, come se avesse visto un fantasma. Day cercò di non abbassare lo sguardo mentre quello l’osservava. Non era difficile capire cosa stava pensando. Che erano esseri umani inconcepibili, grossi, sfolgoranti, rumorosi. Non mangiavano con le mani e non credevano in Dio. Piovuti da terre lontane con quelle loro terrificanti ragazze dalle lunghe gambe, erano lì e bisognava farci i conti. Bevevano vino. Lungo le pareti i camerieri in piedi come cariatidi, mani unite davanti, occhi fermi e inespressivi. Ragazzi che arrivavano dal deserto, degli Aït Atta o dei Glaoua, ingaggiati a Errachidia o Taza e retribuiti con vitto e alloggio. Pagati per non reagire, ma per sembrare formidabili in posizione di immobilità.


«Apri la porta a una bella giornata e preparati a una brutta».


La stanza sapeva di sudore, polvere, disperazione, conflitti, e non avevano ancora disfatto le borse. Una scena di famiglia; l’immagine della vita di coppia che tocca il fondo.


Pensava che il politicamente corretto fosse un’invenzione degli americani smidollati, impelagati nella loro discarica multirazziale. Il fatto era che i britannici l’avevano adottata con un accanimento ancor più idiota. Un senso di colpa fine a sé stesso.


Jo disse solo: «Non devi bere». «Me ne frego se li offende. Sono autorizzato a bere in quanto infedele». «Non devi... per te stesso». Jo gli prese la nuca fra le mani, si chinò e gli baciò la fronte umida. «È proprio il motivo per cui bevo» mormorò David.


Nel giro di cinquant’anni nessuno avrebbe più letto, per non parlare di mille. Lo sapevano tutti. I bambini del futuro dovevano essere pagliacci dalla testa vuota.


«La lingua non ha ossa ma distrugge».


La ripetitività era la sua fedeltà, che era il nodo al cuore della sua insoddisfazione ribelle. Ma né lui né lei avrebbe reciso quel nodo. Avevano preso una decisione profonda.

Havgard
08-03-24, 14:53
Un covo di bastardi (Mick Herron)

“Hanno detto cosa vogliono?” Sid disse: “Vogliono tagliargli la testa”. “Quando?” “Tra quarantott’ore.” “Perché quarantotto, e non settantadue?” disse Lamb. “Tre giorni è chiedere troppo?” Nessuno osò domandare quale fosse il problema. Lui lo spiegò ugualmente. “È sempre un giorno o tre giorni. Ventiquattr’ore di tempo, o settantadue. Mai quarantotto. Sapete quello che odio già di questi coglioni?” “Non sanno contare?” suggerì River. “Non hanno il senso della tradizione,” rispose Lamb.


“Sentite, di solito non dico queste cose, ma stavolta penso sia necessario.” Aspirò una boccata di fumo. “Voi siete completamente inutili. Tutti quanti.” Loro si aspettavano un “ma”. “No, dico sul serio. Se non lo foste, sareste ancora a Regent’s Park. Se siete voi ciò su cui Hassan Ahmed può contare, spero che almeno sia religioso.”



Nel silenzio dei boschi (Kimi Cunningham Grant)

Smette di muovere le gambe e si volta verso di me con gli occhi sgranati, arricciando il naso, mostrandomi i dentini da latte, uno dei quali sta per cadere, resta attaccato solo per miracolo. È un’espressione nuova per lei. La sua faccia da orso, la chiama. Penserà che faccia paura, ma Finch ha otto anni ed è bella, e neanche la sua smorfia piú brutta può fare paura.


E poi, se c’è una cosa che ho imparato, è che la mente è la piú crudele di tutte le armi. Battaglie e conflitti sortivano il loro effetto ma poi finivano, mentre le ferite della mente restavano: croste, lividi, cicatrici. Non se ne andavano piú. Potevano tornare, colpire di nuovo.



La Donna in Bianco (Wilkie Collins)

Ho notato – non solo riguardo a mia sorella, ma anche in altri casi – che la nostra generazione non ha nulla dell’esuberanza calorosa e dell’impulsività di alcuni anziani. Vedo spesso persone di una certa età emozionarsi ed entusiasmarsi alla prospettiva di qualche piacevole evento, che al contrario non scalfisce in alcun modo l’imperturbabilità dei loro distaccati nipoti. Mi domando, allora: non sarà che noi, giovani d’oggi, abbiamo perso un po’ della spontaneità dei nostri genitori? Forse che i progressi nell’istruzione si sono spinti oltre il necessario e che siamo diventati semplicemente troppo ben educati?


La donna non mi aveva udito entrare e io potei concedermi il lusso di ammirarla per qualche istante, prima di spostare una sedia per attrarre la sua attenzione nel modo meno imbarazzante possibile. Si voltò subito verso di me. L’eleganza disinvolta di ogni movimento del suo corpo mentre attraversava la stanza mi rese impaziente di vedere in modo nitido anche il suo viso. “La signora è bruna” mi dissi quando si staccò dalla finestra; poi, mentre avanzava di qualche passo: “La signora è giovane”; infine mi arrivò vicino e allora (con un senso di sorpresa che non riesco a esprimere a parole) mi dissi: “La signora è brutta!”.


Il più imponente spettacolo naturale che l’occhio riesce ad abbracciare è destinato all’annientamento. Il più piccolo trasporto umano che prova un cuore puro è destinato all’immortalità.



Mistborn. Il Pozzo dell'Ascensione (Brandon Sanderson)

«È tutto qui, allora?» chiese Elend. «Espressioni e abbigliamento? È ciò che rende tale un re?» «Certo che no.» Elend si fermò vicino alla porta, voltandosi indietro. «Allora cosa? Cos’è che tu pensi renda un uomo un buon sovrano, Tindwyl di Terris?» «Fiducia» rispose Tindwyl, guardandolo negli occhi. «Un buon sovrano è una persona di cui la gente si fida… e che si merita quella fiducia.»



Tai-Pan (James Clavell)

“I cinesi sono un popolo estremamente curioso, Culum” disse Struan. “Per esempio: solo l’imperatore, su trecento milioni di sudditi, può usare l’inchiostro vermiglio. Figurati. Se la regina Vittoria dicesse: ‘D’ora in avanti solo io posso usare inchiostro vermiglio’, nonostante il nostro amore per lei, quarantamila inglesi si affretterebbero a non usare che quello. Io per il primo.”


“Immediato’, in Cina, significa che la cosa può essere fatta in qualunque momento, anche dopo un secolo.”


“È una battaglia che non termina mai, vero?” “Perché, figliolo, credi che la vita sia qualcosa d’altro?”


Una volta aveva cercato di spiegarle il significato di “amore”. Ma non c’era alcuna parola cinese che riuscisse a esprimere il concetto europeo dell’amore.


“Gli dei sono come gli uomini. Credono tutto, se glielo si dice nel modo giusto.”


“Un giorno morirò anch’io.” “Naturalmente. Ma sono contenta lo stesso di averti visto ucciderli. Nostro figlio Duncan sarà degno di te.” “Quando lui sarà cresciuto non sarà più necessario uccidere.” “Sarà ancora necessario uccidere quando saranno cresciuti i pronipoti dei nostri nipoti. L’uomo è uccisore, per lo meno la maggioranza degli uomini. Noi cinesi lo sappiamo. Ma i barbari sono peggio di noi, molto peggio.” “Tu pensi così perché sei cinese. Voi avete molte più abitudini barbare di noi. Ma la gente cambia, May-may.” Allora lei disse, con semplicità: “Impara da noi, dalle lezioni della Cina, Dirk Struan. Gli uomini non cambiano mai.” “E tu impara da noi, impara ciò che l’Inghilterra può insegnare. Il mondo può trasformarsi in un luogo ordinato, dove tutti sono eguali di fronte alla legge. E la legge è giusta, onesta, e non c’è corruzione.” “È forse tanto importante questo, per uno che muore di fame?”



Anatomia di uno scandalo (Sarah Vaughan)

A Sophie viene quasi da ridere. Suo marito se la caverà perché è il tipo giusto, perché non ha violato la legge e perché è sotto l’ala del primo ministro. Alle spalle di James, sulla libreria, ci sono i tre romanzi di Hilary Mantel ambientati nell’epoca di Cromwell, quando tutto dipendeva dai favori di un monarca incostante. Piú di quattro secoli dopo, nel partito di Tom si vive ancora come in una specie di corte.


In tutta onestà, a volte mi domando perché tante di noi vadano cosí chiaramente incontro al pericolo. Perché ritornare da un uomo che ti ha fatto un’avance non richiesta, che ti ha mandato un messaggio con un bacio o una faccetta ridente? Perché stabilire un contatto quando è l’ultima cosa che vorresti fare? Ma la verità è che spesso le donne hanno paura di opporsi ai loro aggressori, o sono combattute sul da farsi: magari si ricordano ancora di quando li trovavano affascinanti. E noi donne, si sa, amiamo compiacere. L’istinto di essere concilianti, di ammansire, è innato in noi: sentiamo di dover piegare la nostra volontà a quella degli uomini. Oh, certo, alcune si sono ribellate: è per questo che ci giudicano caparbie, difficili, ostinate, bisbetiche. Ci tocca pagare lo scotto. Perché non ho un compagno degno di questo nome, perché vivo da sola? La prima ragione è che non sono mai certa di potermi fidare abbastanza: la seconda è che rifiuto i compromessi. Rifiuto di comportarmi da donna, per cosí dire. In sostanza, sí: è possibile che una ragazza palpeggiata dal suo capo o baciata a tradimento da un sedicente amico cerchi di minimizzare l’accaduto. Vedrà la cosa dal lato migliore: penserà che è stato uno sbaglio, una caduta di stile da dimenticare in fretta; non darà peso al battito del suo cuore o al brivido di paura che la scuote. Ma quella ragazza è una stupida, e non c’è niente da meravigliarsi. Gli uomini ci fanno istupidire.