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Visualizza Versione Completa : Bernard Malamud



david
19-01-16, 10:37
http://enricogiammarco.com/wp-content/uploads/2014/10/bernard-malamud.jpg

Ho da poco scoperto questo scrittore grazie a Marco Missiroli che ne tesseva grandi lodi.
Ho deciso di partire da Il commesso e devo dire di essere rimasto colpito favorevolmente da Malumud in quanto Il commesso è un piccolo grande gioiello.

http://www.satisfiction.me/satisfiction/wp-content/uploads/malamud.jpg


Pubblicato negli Stati Uniti nel 1957, "Il commesso" è considerato da molti il capolavoro di Bernard Malamud. La storia è quella di Morris Bober, umile commerciante ebreo che nel cuore di Manhattan conduce una vita misera e consumata dagli anni, e di Frank Alpine, un ladruncolo di origini italiane, deciso a riscattarsi e diventare un uomo onesto e degno di stima, aiutando Morris al negozio. Tuttavia il giovane Frank non resisterebbe dietro al bancone, sempre più assediato dalla concorrenza, se non si innamorasse di Helen, la figlia di Morris. La vicenda è intrecciata intorno alle emozioni, ai segreti, al destino di queste tre esistenze. Il ritmo quasi ipnotico della narrazione, la capacità di attenzione al dettaglio, lo stile limpido e ironico regalano al romanzo quell'atmosfera inconfondibile, a metà fra il tragico e il comico, che rende affascinante la narrativa di Malamud. Prefazione di MArco Missiroli.

Magari Malamud non avrà la vena artistica di un Faulkner, però la sua forza sta a mio avviso proprio nella sua semplicità. Oltretutto leggendolo si può intuire anche la grande influenza che ha avuto questo autore su un grandissimo come Philip Roth.

Ho già acquistato L'uomo di Kiev. Da notare che Malamud ha vinto due volte il National Book Award ed il Premio Pulitzer. Se avete voglia e tempo vi consiglio assolutamente di iniziare con Il commesso :sisi:

Odradek
19-01-16, 13:43
L'altro giorno avevo scritto questo su Il commesso, anche io lo consiglio:

Ho finito di leggere Il commesso in inglese proprio poco tempo fa, veramente bello. Il grigiore della mediocrità, l'abbrutimento del lavoro in negozio (non si sfugge alla macchina) e soprattutto l'unicità dell'essere ebrei, quasi più una condizione psico-fisica, una sorta di propensione alla sofferenza, che una religione: "Suffering, he thought, is like a piece of goods. I bet the Jews could make a suit of clothes out of it.". Dovessi accostarlo a un altro romanzo direi I Malavoglia di Verga (con le dovute proporzioni).

Se vi piacciono autori come Philip Roth o Saul Bellow, Malamud va letto assolutamente, è un po' il capostipite della letteratura ebraico-americana insieme a Henry Roth (l'autore di Chiamalo sonno) e Delmore Schwartz (un paio di anni fa è uscita l'antologia Nei sogni cominciano le responsabilità, ve la consiglio).

A tal proposito, per chi è in vena di spese, nel 2014 e nel 2015 sono usciti i due Meridiani con tutti i romanzi e i racconti di Malamud, alcuni con una nuova traduzione: http://ilmanifesto.info/i-simboli-universali-di-bernard-malamud/

david
19-01-16, 14:18
E ho visto che c'è anche l'edizione Meridiani. Molto molto bella. Intanto IBS mi ha spedito L'uomo di Kiev :alesisi:

Kallor
19-01-16, 14:34
Interessante :uhm:

sava73
19-01-16, 15:29
segno, #graziedavid :asd: