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michele131cl
19-01-16, 17:33
Gli azionisti faranno causa alla Volkswagen

Le forti perdite in Borsa hanno determinato numerosi azionisti della casa tedesca a organizzarsi per ottenere indennizzi.

http://immagini.alvolante.it/sites/default/files/styles/anteprima_lunghezza_640/public/news_galleria/volkswagen-headquarter-wolfsburg-sede.jpg?itok=mv6rNcHC

AVVIO DI UNA CAUSA - Numerosi grandi azionisti della Volkswagen stanno organizzandosi per promuovere una o più cause legali contro la Volkswagen stessa al fine di ottenere qualche forma di compensazione finanziaria alle pesanti perdite del titolo azionario registrate in conseguenza dello scandalo Dieselgate. Lo studio legale Nieding + Barth, specializzato appunto in cause finanziarie, ha fatto sapere di avere in corso una causa del genere davanti al Tribunale tedesco di Brunswick, a nome di 66 clienti, tutti investitori istituzionali nella Volkswagen. La richiesta in ballo è nell’ordine di svariate centinaia di milioni di euro. Questo gruppo di azionisti che si sono affidati allo stesso studio sono americani e britannici. Lo stesso studio Nieding + Barth ha però fatto sapere che ci sono poi diverse migliaia di azionisti privati che sono sulla stessa linea di condotta.

ALTRO GRUPPO DI INVESTITORI - C’è anche da aggiungere che già a novembre una società finanziaria americana (la Bentham Europe) aveva affermato di essere a capo di un gruppo di 200 investitori intenzionati anch’essi a muovere causa legale nei confronti della Volkswagen. Val la pena ricordare che da metà settembre ad ora, le azioni Volkswagen hanno perso circa un terzo del loro valore, che tradotto in capitalizzazione azionaria significano circa 22 miliardi di euro. Gli indennizzi potrebbero perciò essere nell’ordine di svariati miliardi di euro, che ovviamente andrebbero ad aggiungersi alle sanzioni che saranno sentenziate dalle autorità americane (anche in questo caso si parla di tanti miliardi di dollari: c’è chi dice una decina, ma se i giudici seguiranno la linea più severa l’importo potrebbe arrivare fino a una sessantina di miliardi).

UNO PER UNO - Dal punto di vista tecnico-legale, Nieding + Barth hanno detto che intendono seguire una linea basata su una procedura prevista dalla legislazione tedesca in materia di mercato dei capitali (dal momento che la legge tedesca non prevede procedure tipo la class action esistente negli Stati Uniti). Nella procedura tedesca si tratta di vincere una causa di un singolo, e quindi far divenire quel giudizio come riferimento per gli altri facenti causa.




http://www.alvolante.it/news/azionisti-fanno-causa-alla-volkswagen-344877



[Esplora il significato del termine: il nuovo caso Emissioni non a norma, Renault potrebbe richiamare 700 mila auto Ad annunciarlo il ministro dell’Ambiente Segolene Royal che ha spiegato che il colosso si è impegnato a richiamare 15mila autovetture, prima di immetterle sul mercato, per verifiche e controlli sul sistema di filtraggio. «E non è l’unica» aggiunge la Royal di Redazione Online ] il nuovo caso
Emissioni non a norma, Renault potrebbe richiamare 700 mila auto
Ad annunciarlo il ministro dell’Ambiente Segolene Royal che ha spiegato che il colosso si è impegnato a richiamare 15mila autovetture, prima di immetterle sul mercato, per verifiche e controlli sul sistema di filtraggio. «E non è l’unica» aggiunge la Royal
di Redazione Online


http://images2.corriereobjects.it/methode_image/2016/01/19/Economia/Foto%20Economia%20-%20Trattate/2016-01-17T155110Z_591717031_LR1EC1H180Z9D_RTRMADP_3_RENAU LT-SALES-008-k8qH-U4314011117936940zG-593x443@Corriere-Web-Sezioni.jpg?v=20160119091401

La Renault richiamerà 15mila auto, prima di immetterle sul mercato, per regolare il motore. Ad annunciarlo è stato stamattina il ministro dell’Ambiente Segolene Royal, dopo l’audizione della casa automobilistica davanti alla commissione tecnica per la vicenda dello scandalo emissioni. La Royal, ai microfoni di Rtl, ha spiegato: «La Renault si è impegnata a richiamare un certo numero di veicoli, 15mila auto, per verificarli e regolarli correttamente in modo che il sistema di filtraggio funzioni» a tutte le condizioni di temperatura. La Royal ha poi specificato che Renault non è l’unica a d aver infranto le regole, senza però specificare quali altri gruppi siano coinvolti: «I controlli - ha detto - dovranno riguardare le emissioni quando la temperatura ambientale è molto alta o sotto i -17 gradi, perché in quelle condizioni l’impianto di filtraggio degli scarichi non lavora più».

Le conferme del management

Il chief competitive officer di Renault, Thierry Bolloré, ha poi spiegato che la casa automobilistica potrebbe richiamare fino a circa 700 mila auto per il mancato rispetto dei limiti alle emissioni inquinanti dei motori, in particolare per i livelli di ossido di azoto. Le misure definitive saranno annunciate a marzo. In un briefing presso la sede Reanult di Parigi, Bolloré ha spiegato ai giornalisti che le modifiche ai motori, che saranno svolte aggiornando un software, saranno disponibili per le ultime generazioni di motori Euro6 diesel. I controlli per le eventuali messe a norma dovrebbero partire a luglio. Bolloré ha ammesso che la casa francese, di cui lo Stato detiene una quota, deve risolvere qualche problema in materia di emissioni. «Siamo d’accordo che la nostra posizione non è soddisfacente», ha detto con un eufemismo il manager, ma «siamo i primi ad ammettere che abbiamo margini di miglioramento». Bolloré, secondo nelle gerarchie solo all’amministratore delegato. Carlos Ghosn, aveva già annunciato il mese scorso l’intenzione di Renault di investire per migliorare le proprie prestazioni in materia di emissioni di ossido di azoto. La casa ha stanziato 50 milioni di euro per migliorare i diesel attuali, accelerando lo sviluppo a 3 da 5 anni dei nuovi Euro 6D di nuova generazione, per cui verranno spesi in totale 1,2 miliardi di euro. Separatamente Renault ha confermato quanto annunciato dalla ministra dell’Ecologia francese, Segolene Royal, che aveva annunciato un richiamo per oltre 15 mila auto del gruppo per la questione delle emissioni. Un problema al processore del motore del mini-Suv Captur porta le emissioni di ossidi di azoto a salire. Il veicolo viene assemblato nella fabbrica spagnola di Valladolid.

Class action in Italia

In Italia le associazioni dei consumatori affilano le armi. Se emergeranno responsabilità da parte della Renault e il coinvolgimento di autovetture circolanti nel nostro Paese, daremo vita ad una nuova class action, analoga a quella presentata a Venezia per il dieselgate Volkswagen, chiedendo un equo risarcimento danni in favore degli automobilisti italiani», avverte il Codacons.

Centinaia di migliaia i veicoli da richiamare

Secondo l’edizione on line del quotidiano Les Echos Renault, nel mirino per il mancato rispetto dei limiti anti-inquinamento con i suoi motori, potrebbe richiamare in tutto fino a 700.000 veicoli per una messa a norma. Altre 15.000 auto saranno richiamate in fabbrica ancora prima della commercializzazione, i proprietari di auto già in circolazione potranno chiedere a partire da luglio se sul loro veicolo sia necessario intervenire per un’operazione di messa a punto gratuita.

Il ministro francese e la richiesta di chiarezza

Il governo francese aveva chiesto che fosse fatta chiarezza sullo scandalo che a settembre ha travolto Volkswagen dopo che l’ad della casa di Wolfsburg, Martin Winterkorn, aveva ammesso l’uso dei software per aggirare le leggi antismog negli Usa. L’azienda è al centro di un’indagine penale negli Usa per lo violazione delle norme anti smog. Ma il ministro francese delle Finanze Michel Sapin aveva rincarato: “Serve un’inchiesta europea. Bisogna controllare tutti i costruttori compresi quelli francesi per rassicurare i cittadini”.

Le ispezioni in Francia

Le ispezioni delle autorità francesi antifrode svolte negli stabilimenti Renault a inizio gennaio pare vertano sulle centraline di gestione del motore. La Commissione tecnica creata dal governo francese dopo lo scandalo Volkswagen ha rilevato anomalie sulle emissioni in altri due modelli di auto, oltre alla Renault Captur. Lo rivela il quotidiano economico Les Exchos, precisando che si tratta della Renault Espace 5 (Euro 6), uscita la primavera scorsa, e del monovolume Opel Zafira. Secondo i test preliminari, questi modelli sorpasserebbero di molto i limiti sulle emissioni fissati per legge. La notizia di livelli troppo elevati di CO2 e ossido di azoto in alcune auto targate Renault è arrivata solo settimana scorsa, alimentando forti timori di un nuovo Dieselgate. A quanto rilevato finora dalla Commissione tecnica però non ci sarebbe nessun meccanismo o software illecito, come invece rilevato in Volkswagen, che falsificherebbe i test anti-inquinamento.


http://www.corriere.it/economia/16_gennaio_19/renault-richiamera-15mila-auto-controlli-emissioni-468e8276-be82-11e5-8000-980215fcd4e6.shtml

heXen
19-01-16, 19:24
Ho il sospetto che altri siano ancora lì e cercare ogni modo possibile per non farsi sgamare. :asd:

michele131cl
20-01-16, 13:18
Ho il sospetto che altri siano ancora lì e cercare ogni modo possibile per non farsi sgamare. :asd:


Ue, proposta shock sulle auto: "Raddoppiamo i limiti delle emissioni"

Dopo il dieselgate, arriva il progetto di moratoria. A febbraio l'europarlamento voterà sull'innalzamento del tetto degli inquinanti. La sinistra contesta la proposta e per la Fondazione per lo sviluppo sostenibile "è come chiedere di vendere medicine scadute

ROMA - Non saranno i motori ad adattarsi alle esigenze dei nostri polmoni, ma i nostri polmoni ad adattarsi ai motori. Mentre l'Ocse lancia l'allarme sul raddoppio dei morti per polveri sottili (saranno 3,6 milioni a metà secolo) e gli scandali sui trucchi per evadere i controlli sulle emissioni delle auto dilagano, dalla Commissione europea arriva la proposta di moltiplicare per due i valori massimi consentiti. Visto che con il Real Driving Emissions Test sarà impossibile barare, si cambiano le carte.

Il regolamento europeo 715 del 2007 aveva stabilito che per i veicoli euro 6 il limite di emissione per gli ossidi di azoto (NOx) fosse di 80 milligrammi a chilometro. Era previsto che i controlli avvenissero secondo il metodo pre Volkswagen, i test in laboratorio. Ora che l'inaffidabilità di questi test è emersa, la metodologia cambia: si prova su strada. Insomma i numeri dell'inquinamento questa volta sono quelli veri e risultano troppo alti rispetto agli obiettivi che l'Unione europea si era data alla luce delle indicazioni dell'Organizzazione mondiale di sanità e delle altre istituzioni scientifiche.

A questo punto il Comitato tecnico per i veicoli a motore, un organismo del Consiglio degli Stati europei, ha proposto di alzare i limiti del regolamento per gli NOx del 110% nel periodo che va dal settembre 2017 al 31 dicembre 2018 e di "limitarsi" a un 50% in più nel periodo successivo. Insomma invece di respirare 80 milligrammi di NOx per ogni chilometro per ogni macchina in circolazione, l'anno prossimo, se passerà la proposta della Commissione, ne respireremo 168.

Era previsto che l'europarlamento si pronunciasse domani su questo colpo di mano sanitario, ma all'ultimo momento il voto è slittato al 10 febbraio, anche perché l'opposizione ha cominciato a far sentire la sua voce. "Non metteremo la testa sotto la sabbia", ha dichiarato nell'aula di Strasburgo l'eurodeputato Pd Massimo Paolucci. "Ormai è chiaro, le misurazioni fatte in laboratorio sulle emissioni degli ossidi di azoto delle auto diesel sono mediamente tre, quattro volte inferiori a quelle reali su strada. Non si può, per ridurre l'anidride carbonica, chiudere gli occhi sull'inquinamento atmosferico".

A favore della proposta della Commissione si è schierato il centro destra che parla della necessità di "coniugare l'ecologia con l'economia" sostenendo che bisogna votare sì perché altrimenti l'iter dovrà ricominciare da capo e si perderà troppo tempo. Ma Benedek Jávor, che rappresenta la Commissione ambiente e salute pubblica dell'europarlamento, boccia senza esitazioni l'idea di raddoppiare il tetto degli inquinanti permessi: "Non è accettabile l'approccio 'prendere o lasciare' rispetto alla proposta della Commissione: quel testo va rivisto".

"È sconcertante che nonostante il dieselgate Volkswagen si possa permettere ancora che per anni le auto siano libere di emettere il doppio rispetto a quanto dichiarato in sede di immatricolazione", aggiunge il direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Raimondo Orsini. "È come se permettessimo di vendere prodotti alimentari con il doppio delle calorie rispetto a quelle indicate sulla confezione o concedessimo alle farmacie di vendere medicine un anno dopo la data di scadenza indicata sulla scatola".


http://www.repubblica.it/ambiente/2016/01/19/news/ue_proposta_choc_sulle_auto_raddoppiamo_i_limiti_d elle_emissioni_-131595982/?rss

heXen
20-01-16, 22:17
Raddoppiamo i limit :rotfl:

pazzi ! :bua:

michele131cl
22-01-16, 16:46
Dieselgate Volkswagen: niente indennizzi agli europei

La Volkswagen è sicura di poter risolvere la questione semplicemente mettendo in regola le auto non conformi.

INCONTRO A BRUXELLES - La Volkswagen non sembra intenzionata ad offrire alcun tipo di compensazione agli automobilisti europei coinvolti nel Dieselgate, ovvero lo scandalo legato alle emissioni inquinanti di suoi alcuni motori a gasolio. La conferma è arrivata nel pomeriggio di giovedì 21 gennaio, quando si è svolto a Bruxelles un incontro fra il Commissario Europeo per l’Industria e l’Imprenditoria (Elzbieta Bienkowska) ed i massimi dirigenti della società tedesca: erano presenti l’amministratore delegato del gruppo Volkswagen (Mathias Müller) ed il responsabile del marchio (Herbert Diess). Del colloquio riferisce il Financial Times.

NESSUNA DISPARITÀ - Bienkowska avrebbe invitato Müller e Diess a rivedere la posizione dell’azienda sul tema dei rimborsi, già accordati negli Stati Uniti ma ancora non previsti in Europa. Il Commissario, secondo quanto emerso, avrebbe suggerito ai manager di trattare i clienti nella stessa maniera e di non creare disparità, ma il suo appello sembra caduto nel vuoto: poche ore dopo la fine della riunione, l’azienda ha pubblicato una nota per mezzo della quale spiega che “non offriremo alcun tipo di compensazione in Germania o in Europa. Abbiamo già trovato una soluzione per risolvere il problema”. Il rimedio è un filtro dell’aria, valutato 10 euro, la cui efficacia è già stata provata dalla motorizzazione tedesca (qui per saperne di più).

1000 DOLLARI NEGLI USA - La Volkswagen, nell’interpretazione del Financial Times, è sicura di poter risolvere la vicenda mettendo in regola i motori, senza fornire un bonus per scusarsi dell’accaduto: negli Stati Uniti la Volkswagen ha fornito alle persone coinvolte nel Dieselgate un indennizzo dal valore pari a 1000 dollari. Tale decisione si spiega con la differente posizione occupata dall’azienda sui due mercati: negli Stati Uniti la Volkswagen non è leader del mercato e deve pertanto accattivarsi la clientela in ogni modo possibile, mentre in Europa non ha questa esigenza.



http://www.alvolante.it/news/dieselgate-volkswagen-niente-indennizzi-agli-europei-344921

michele131cl
29-01-16, 16:55
La VW negli Usa potrebbe riacquistare le auto del Dieselgate


Un legale della casa tedesca ha ammesso che per qualche modello gli interventi previsti potrebbero non essere sufficienti.




http://immagini.alvolante.it/sites/default/files/styles/anteprima_lunghezza_640/public/news_anteprima/volkswagen-golf-6-usa.jpg?itok=A6D0y6m_
IN TRIBUNALE - A quanto risulta da una dichiarazione fatta davanti ai giudici, potrebbero essere insufficienti gli interventi previsti dalla Volkswagen per sistemare le auto con motori turbodiesel EA189 che utilizzano il software illegale che altera le emissioni di NOx,come la Golf 6 della foto sopra. La cosa è stata presentata come ipotesi. A dire che gli interventi previsti possono essere insufficienti per alcune auto, è infatti stato Robert Giuffra, avvocato che patrocina la Volkswagen durante un’audizione a cui è stato chiamato dalla corte di San Francisco che si sta occupando di una causa di class action promossa da clienti della casa tedesca per la vicenda del Dieselgate (http://www.alvolante.it/categoria/dieselgate).

SOLUZIONI INADEGUATE - Affermare che le modifiche dei richiami possano non dare gli esiti desiderati sulle emissioni, viene interpretato da alcuni come l’ammissione che per certi modelli la casa costruttrice non è in grado di risolvere il problema negli Stati Uniti, dove le regole sulle emissioni dei diesel sono più severe. Quanto meno senza incidere sensibilmente sulle prestazioni e sui consumi.

IPOTESI BUY BACK - Il legale della Volkswagen ha detto che la casa sta lavorando per trovare una soluzione, ma i tempi potrebbero essere lunghi. Quali potrebbero essere le conseguenze di una tale evenienza lo ha indicato lo stesso avvocato, peraltro rifacendosi a una ipotesi già fatta nelle settimane scorse da rappresentanti della Volkswagen: la necessità per la casa costruttrice di ricomprare le auto in questione. Ricordiamo che, invece, in Europa è già stato annunciato un richiamo per le auto interessate dal problema per il quale sono state trovate delle soluzioni tecniche (qui (http://www.alvolante.it/news/Volkswagen-presentati-correttivi-motori-ea-189-344126) per saperne di più) approvate dalle autorità tedesche.





http://www.alvolante.it/news/vw-negli-usa-potrebbe-riacquistare-parte-delle-auto-345002

michele131cl
08-02-16, 17:52
VW offrirà ai 600.000 proprietari USA dei modelli incriminati una generosa compensazione

(http://www.automobilismo.it/gallery/tecnica/volkswagen-tdi-emissioni?a=volkswagen-scandalo-emissioni-auto-24655) Volkswagen ha rinviato la pubblicazione dei risultati finanziari per il 2015 per valutare esattamente l' impatto sui conti dello scandalo emissioni. Il Gruppo tedesco , secondo Ken Feinberg a capo del fondo destinato ai risarcimenti, ha intanto affermato che VW offrirà ai proprietari dei modelli interessati una "generosa compensazione"...


http://www.automobilismo.it/moduli/articoli/attachments/2/4/6/55/volkswagen-scandalo-emissioni_1.jpg (http://www.automobilismo.it/gallery/tecnica/volkswagen-tdi-emissioni?a=volkswagen-scandalo-emissioni-auto-24655)
Venerdì Volkswagen ha rinviato la pubblicazione dei risultati finanziari per il 2015 e l'incontro annuale con i suoi azionisti per valutare esattamente l' impatto sui conti dello scandalo emissioni. Il Gruppo tedesco, secondo Ken Feinberg a capo del fondo destinato ai risarcimenti, ha intanto affermato in un'ìntervista alla Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung (http://www.faz.net/) che VW offrirà ai proprietari dei modelli interessati una "generosa compensazione".

Kenneth Roy Feinberg è un noto avvocato americano, specializzato in mediazioni e dispute legali. Negli anni passati ha gestito coin successo casi molto, molto complessi come il risarcimeto alle vittime dell' attentato dell' 11 settembre, o il disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater della BP o il problema del pulsante di accensione GM. A dicembre è stato assunto da Volkswagen per mediare la richiesta di risarcimento dei migliaia di proprietari, circa 600.000, dei modelli VW diesel incriminati negli Stati Uniti.

Sono ormai passati oltre quattro mesi dall' inizio dello scandalo VW, (http://www.automobilismo.it/articoli_cerca?s=scandalo&x=0&y=0) ma il gruppo tedesco non ha ancora trovato un accordo in USA per la risoluzione tecnica del caso. "Le mie mani sono legate" ha affermato alla Frankfurter Allgemeine Feinberg" sintanto che le due parti non trovano un accordo." Il noto avvocato americano si è detto comunque ottimista. "Il 97% delle vittime dell' 11 settembre ha accettato la mia offerta. Nel caso della BP e della GM, oltre il 90% ha detto si alla mia offerta. Lavorare a una percentuale simile è il mio obiettivo anche nel caso Volkswagen."

Non solo, in questo caso secondo Feinberg " si tratta di una transazione puramente economica, meno emozionale. Non ci sono vittime di incidenti imputabili al motore e le richieste sinora mi paiono tutte molto ragionevoli. " VW non ha ancora deciso se offrire ai proprietari contanti, se avviare una campagna di richiamo o se riacquistare del tutto i veicoli. Ad ogni modo, una cosa è certa secondo Feinberg: Volkswagen offrirà ai 600.000 proprietari un generoso pacchetto di compensazione.


http://www.automobilismo.it/volkswagen-scandalo-emissioni-auto-24655

heXen
08-02-16, 22:53
Ma il 20% incremento delle vendite in Italia? Mi sembra di averlo sentito oggi di sfuggita a un TG :asd:

Enriko!!
09-02-16, 09:20
Il mercato auto si sta riprendendo in europa...comunque già nei mesi prima dove lo scandalo aveva portato un calo delle vendite di VW (specie in germania), in italia erano cresciute in linea con il mercato...ma si sa che in italia più che in altri paesi violare le "regole" viene visto con occhio meno severo :D

Comunque secondo me alla fine a tanta gente delle emissioni frega zero...più che altro ci pensa per paura di avere magari rogne poi con blocchi del traffico richiami dell'auto e cose così...

Tyreal
09-02-16, 09:32
Ho sentito già un paio di persone convinte di aver ottenuto uno sconto sul nuovo per via di questa faccenda, mentre in realtà era il normalissimo sconto previsto da qualsiasi concessionario. Da più parti si è sparsa la voce che "adesso la VW la compri al prezzo del pane ed è comunque una signora macchina", anche se i prezzi non sono cambiati.
Non sottovaluterei l'effetto gregge/autoconvincimento quando si parla di consumatori del nostro paese.

Enriko!!
09-02-16, 10:34
ah beh...è vero, avevo dimenticato l'ipotesi "faccio l'affarone che ora te le tirano dietro" :asd:

heXen
09-02-16, 12:15
Ma se è successo questo è triste come cosa, siamo davvero così creduloni? :asd:

michele131cl
08-03-16, 16:49
Allianz farà causa a Volkswagen per dieselgate - fonte


FRANCOFORTE, 8 marzo (Reuters) - Il gruppo assicurativo tedesco Allianz prevede di fare causa a Volkswagen nelle prossime settimane per ottenere un risarcimento relativamente al forte calo del prezzo del titolo della società automobilistica in Borsa a seguito del "dieselgate", lo scandalo sulle emissioni, secondo quanto riferisce una fonte vicina alla situazione.

La causa, che sarà portata avanti da Allianz Global Investors, rappresenta la prima azione da parte di una grande istituzione tedesca contro il produttore di auto, che si deve ancora riprendere dal più grande scandalo societario della sua storia.

"Accadrà entro questo mese", dice la fonte, riferendosi alla causa.



http://it.reuters.com/article/itEuroRpt/idITL5N16G3ZC

michele131cl
09-03-16, 16:49
Müller, Volkswagen: “sarà pesante il conto del Dieselgate”



L’ad ha ammesso che i conti del gruppo del gruppo risentiranno pesantemente dello scandalo delle emissioni di NOx irregolari.




http://immagini.alvolante.it/sites/default/files/styles/anteprima_lunghezza_640/public/news_anteprima/muller-volkswagen-2015.jpg?itok=z141R3bn
CAMPANELLO D’ALLARME - Nel corso di un incontro con i lavoratori del gruppo Volkswagen, sono state fatte previsioni autorevoli sulle prospettive derivanti dalla vicenda dei motori turbodiesel dotati del software che regola in maniera diversa il motore a seconda che stia facendo un test di rilevamento delle emissioni o sia invece in uso stradale normale.

GRAVI DANNI FINANZIARI - L’amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Matthias Müller (nella foto), ha affermato che lo scandalo Dieselgate (http://www.alvolante.it/categoria/dieselgate) causerà “sostanziali e pesanti” danni finanziari alla società. Müller ha precisato che lo strascico dello scandalo durerà a lungo. Nella stessa occasione Stephan Weil, che in qualità di primo ministro del Lander della Bassa Sassonia (dove si trova la sede principale del gruppo) siede nel consiglio d’amministrazione della società, ha ammesso di aspettarsi ancora notizie negative.

SALITI A 17 GLI INDAGATI - In parte la previsione del politico/amministratore Weil è stata confermata “in diretta” dal momento che quasi contemporaneamente al meeting Volkswagen, la magistratura tedesca ha diffuso nuove notizie in merito alle indagini in corso sullo scandalo. La procura di Brunswick che indaga sul caso ha infatti comunicato di aver allargato il campo delle indagini coinvolgendo 17 persone, da 6 che erano in precedenza. Ciò sia pure senza toccare i membri del consiglio di amministrazione.

SOTTO ACCUSA IN FRANCIA - Non solo. Altre notizie non positive sono arrivate dall’estero. In Francia, la Procura della repubblica di Parigi ha aperto un procedimento penale contro la Volkswagen per frode aggravata. Alla base dell’iniziativa ci sono le risultanze dell’indagine avviata nello scorso ottobre dalla direzione generale della concorrenza, dei consumi e della repressione delle frodi. L’indagine dell’ente pubblico francese di controllo è infatti arrivata alla conclusione che la frode c’è stata ed “è stata intenzionale”, secondo le parole pronunciate dal direttore dell’organismo per la repressione delle frodi.

NON MANCA LA FIDUCIA - Nonostante le diverse notizie negative e le prospettive economiche inquietanti, i dirigenti della Volkswagen hanno voluto comunque dare un segnale ottimistico. Weil ha infatti detto che “il danno sarà certamente pesante, ma la Volkswagen ha fortunatamente una robusta consistenza economica”. Come dire che non manca la fiducia sulla capacità di superare l’impasse. Con ciò Weil ha confermato l’impegno in Volkswagen del suo Lander (che detiene il 20% delle azioni del gruppo automobilistico tedesco).



http://www.alvolante.it/news/muller-volkswagen-sara-pesante-il-conto-del-dieselgate-345638

michele131cl
11-03-16, 17:14
Volkswagen, vendite in calo
E il dieselgate porta 3mila esuberi

Secondo l’agenzia tedesca Adp il gruppo automobilistico di Wolfsburg ha pronto
un piano di esuberi: non ci saranno licenziamenti ma prepensionamenti e trasferimenti

di Redazione online




http://images2.corriereobjects.it/methode_image/2016/03/11/Economia/Foto%20Economia%20-%20Trattate/13.0.279259162-k6nD-U43160746038673J2B-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443.jpg?v=20160311160801





Primi effetti concreti del dieselgate (lo scandalo delle emissioni truccate nelle vetture vendute negli Stati Uniti (http://www.corriere.it/economia/15_ottobre_05/dieselgate-inchiesta-volkswagen-due-ingegneri-audi-porsche-3273d43a-6b67-11e5-9423-d78dd1862fd7.shtml)) per il gruppo Volkswagen. Secondo l’agenzia tedesca Adp il gruppo automobilistico di Wolfsburg ha pronto un piano di esuberi che coinvolgerà tremila dipendenti del settore amministrativo in Germania, allo scopo di ridurre i costi. Il piano, comunque, non prevederebbe licenziamenti ma gli esuberi verrebbero gestiti attraverso prepensionamenti, trasferimenti e mancati rinnovi di contratti a tempo determinato.


La crisi di mercato

Tra l’altro la congiuntura non aiuta: le auto vendute dal gruppo Volkswagen sono scese dell’1,2% a febbraio 2016 rispetto allo stesso mese del 2015, passando da 701.500 a 693.300 unità, a causa della contrazione del giro d’affari nei paesi emergenti e negli Stati Uniti. E anche in questo caso pesa lo scandalo dieselgate: le vendite delle vetture del marchio Volkswagen sono infatti scese del 4,7% a 394.400 unità, una flessione compensata solo dai risultati degli altri brand della scuderia (Audi, Skoda, Seat, Porsche) .

http://www.corriere.it/economia/16_marzo_11/volkswagen-vendite-calo-dieselgate-porta-3mila-esuberi-1d9855a8-e796-11e5-ba2c-eb6e47d0264e.shtml

michele131cl
15-03-16, 16:43
Dieselgate: azionisti fanno causa alla VW per 3,2 miliardi

Vogliono essere risarciti dei danni subiti con il deprezzamento delle azioni conseguente allo scandalo delle emissioni truccate.

AZIONISTI CONTRO - Nei giorni scorsi lo studio legale tedesco Tilp ha depositato una istanza legale contro la Volkswagen. Al centro dell’iniziativa ci sono le pesanti perdite che il titolo azionario della casa automobilistica tedesca ha subito in seguito allo scandalo “Dieselgate”, cioè la vicenda del software illegittimo capace di regolare il motore in maniera da avere emissioni regolari solo durante i test di controllo degli scarichi.

278 ACCUSATORI - L’iniziativa legale dello studio Tilp è stata presa presso il Tribunale di Brunswick (in Bassa Sassonia, la regione dove si trova Wolfsburg, sede della Volkswagen) a nome di 278 investitori. Già nei mesi scorsi lo stesso studio aveva patrocinato altre iniziative analoghe ma sempre di singoli investitori VW, mentre questa volta si tratta di un’azione del tipo delle class action americane e ad avviarla sono stati anche investitori istituzionali che si sono impegnati a sostenere le spese legali necessarie per portare avanti la causa.

FONDI DI INVESTIMENTO IMPORTANTI - Tra gli azionisti promotori della causa c’è l’importante fondo pensioni degli insegnanti della California, Calpers, oltre al fondo di investimento Deka facente capo alle Casse di risparmio tedesche. Impegnata legalmente contro la Volkswagen è anche la compagnia di assicurazione tedesca Allianz, che detiene un congruo pacchetto azionario della casa automobilistica.

INDENNIZZO MILIARDARIO - L’iniziativa legale ha come obiettivo un risarcimento ammontante a 3,255 miliardi di euro. Questo come compensazione per le perdite subite dalle azioni detenute a causa del comportamento della Volkswagen stessa nel periodo dal 2008 al 18 settembre 2015, cioè fino al giorno in cui l’ente statunitense per la protezione dell’ambiente (EPA) non ha reso pubblica la vicenda. Secondo l’impianto dell’azione legale promossa dai 278 azionisti, la Volkswagen sino all’ultimo avrebbe negato le accuse è rifiutato di collaborare, ammettendo le cose solo dopo che la vicenda era divenuta pubblica. È questo atteggiamento avrebbe portato al crollo azionario.

NO COMMENT - La Volkswagen per il momento non ha commentato la notizia della class action tedesca affermando di non essere in possesso della relativa documentazione.



http://www.alvolante.it/news/dieselgate-azionisti-fanno-causa-alla-vw-3-2-miliardi-345748

michele131cl
07-04-16, 15:45
Volkswagen: nuova causa dei concessionari USA

Volkswagen - Dopo il dieselgate il Gruppo tedesco è stato accusato di frode dai concessionari.

http://th.autoblog.it/g7IJTD5r5BCIH8-jVf0kikOKrkY=/fit-in/655xorig/http://media.autoblog.it/3/3e5/concessionario-volkswagen.jpg
In America tre concessionari del Napleton Automotive Group hanno fatto causa al Gruppo Volkswagen. Questo nonostante il marchio tedesco avesse emanato delle linee guida secondo le quali i concessionari non avrebbero dovuto presentare reclami per via legale successivamente allo scandalo emissioni. Automotive News (http://www.autonews.com/article/20160406/RETAIL07/160409844/vw-dealer-defies-council-sues-factory-for-damages-from-diesel-scandal?cciid=email-autonews-daily), che ha riportato la notizia, spiega come la causa intentata dallo studio legale Hagens Berman Sobol Shapiro accusi il costruttore di frode verso i concessionari.
La causa legale asserisce che Volkswagen avrebbe violato delle leggi federali e statali a tutela dei dealer appartenenti ad un franchising. "Impresa criminale di Racket", così Napleton ha descritto alcune attività del Gruppo tedesco dopo aver evidenziato come la strategia finanziaria imposta ai concessionari potesse favorire alcuni dealer.
Gli schemi delle consegne ed alcune politiche sui prezzi avrebbero dunque favorito alcuni concessionari sfavorendone altri. Tutto questo coinvolgendo anche Volkswagen Credit, la branca finanziaria del gruppo. Le tensioni tra Volkswagen ed i concessionari americani continuavano già da tempo, soprattutto dopo che lo scandalo emissioni ha ridotto le vendite di nuove automobili presso alcune concessionarie. La stessa Hagen Berman rappresenta già migliaia di clienti Volkswagen all'interno di una della class action mosse contro il Gruppo tedesco.Dieselgate (http://www.autoblog.it/categoria/volkswagen-diesel-scandalo-dieselgate)Volkswagen (http://www.autoblog.it/categoria/volkswagen)






http://www.autoblog.it/post/790652/volkswagen-nuova-causa-dei-concessionari-usa

michele131cl
17-05-16, 15:58
La Norvegia intende far causa alla Volkswagen


La Norvegia è azionista del gruppo VW e vuole chiedere i danni per la forte perdita di valore delle azioni in seguito al Dieselgate.




http://immagini.alvolante.it/sites/default/files/styles/anteprima_lunghezza_640/public/news_galleria/volkswagen_autostadt_fabbrica_10.jpg?itok=DrxvD68K
ATTACCO DAL NORD - La Norvegia contro la Volkswagen. Si potrebbe sintetizzare così la notizia diffusa ieri dal Financial Times a proposito dell’iniziativa decisa dal fondo d’investimento sovrano norvegese (cioè dello stato scandinavo) nei confronti del gruppo automobilistico tedesco: partecipare alla “class action” (causa collettiva) avviata in Germania contro la Volkswagen per le gravi perdite fatte subire agli azionisti del gruppo a causa della vicenda Dieselgate (http://www.alvolante.it/categoria/dieselgate), le cui responsabilità sono ritenute tutte del management della casa automobilistica. La causa collettiva promossa in Germania vede già diverse adesioni importanti, tra cui quelle di rilevanti fondi di investimento, come l’americano Calpers - fondo-pensioni dei dipendenti pubblici della California - e il TCI Fund Management. Ai vari aderenti all’iniziativa si è ora aggiunto il fondo sovrano norvegese che gestisce grandissimi capitali e nell’azionariato della Volkswagen ricopre un ruolo di rilievo.
POTENZA ECONOMICA - Lo stato norvegese vanta una grande capacità economica grazie ai lauti guadagni realizzati con il petrolio del mare del Nord. A gestire questa montagna di denaro (850 miliardi di dollari) è la banca d’affari Norges Bank Investment Management, che detiene pacchetti azionari di svariate società nel mondo, tra cui il gruppo Volkswagen. Secondo le fonti internazionali l’Istituto norvegese ha nel proprio portafoglio l’1,64% del pacchetto azionario della casa automobilistica tedesca risultando così il quarto azionista della società (dietro la famiglia Porscvhe-Piech; il lander della Bassa Sassonia dove si trova la sede principale della casa automobilistica, e il fondo sovrano del Qatar). Da notare che nei gironi scorsi il fondo TCI aveva da parte sua avanzato critiche al top management della Volkswagen facendo chiaro riferimento ai ricchi emolumenti percepiti dai membri del board della società tedesca, sollecitando una loro decurtazione vista le gravi conseguenze della loro gestione del gruppo per quanto riguarda la vicenda Dieselgate.
QUESTIONI DI FONDO - Al fondo di questi movimenti nella finanza mondiale ci sono le critiche alla struttura societaria del gruppo Volkswagen, che ha un azionariato condizionato dalla presenza della mano pubblica (attraverso il Lander della Bassa Sassonia (che gode del diritto di veto) e dal peso dei sindacati (8 membri su 20 del consiglio di sorveglianza sono espressione appunto delle organizzazioni sindacali). In pratica da più parti si ritiene che la gestione della Volkswagen sfugga alle regole della sana amministrazione aziendale in quanto condizionata da questa anomala (rispetto al mondo economico più diffuso) realtà societaria.
PUBBLICO O NON PUBBLICO - Va comunque detto che l’anomalia della Volkswagen non è cosa recente ma risale molto indietro nel tempo, sino alla nascita della stessa società, alla fine della seconda guerra mondiale. E ovviamente era esistente nei periodi d’oro della società, quando gli azionisti percepivano fior di dividendi. Quanto alla presenza della mano pubblica, le polemiche sono ricorrenti, ma è anche vero che la crisi di qualche anno fa dell’industria automobilistica americana è stata superata grazie all’intervento della mano pubblica, così come in Francia lo Stato è presente (e si fa valere) sia nel gruppo Renault che in quello PSA.



http://www.alvolante.it/news/norvegia-intende-far-causa-alla-volkswagen-346785

Tyreal
19-05-16, 09:32
Ma se è successo questo è triste come cosa, siamo davvero così creduloni? :asd:

Siamo in grado di credere a QUALSIASI panzana, per quanto inverosimile, ne sono sempre più convinto.

michele131cl
12-06-16, 15:33
Volkswagen rispolvera la vendita di Ducati per pagare il Dieselgate[/h] [h=2]Tornano le voci sulle cessioni del gruppo tedesco, in gioco anche i motori per barche Partita da un miliardo, ma il cda è diviso


Tornano le voci su possibili cessioni delle società satellite da parte del Gruppo Volkswagen in scia al «Dieselgate», tra cui l'italiana Ducati che si trova all'interno della sfera Audi. Il 22 giugno, a Hannover, si riunirà l'assemblea degli azionisti di Vw dopo il rinvio deciso tempo fa: il ceo Matthias Mueller illustrerà le strategie che accompagneranno il gruppo tedesco fino al 2025. Nei piani del top manager, subentrato a Martin Winterkorn dopo lo scandalo delle centraline truccate, ci sarebbe una maggiore concentrazione sul core business. E, come riporta Spiegel, potrebbe essere considerata la cessione di alcune società, tra cui la Casa motociclistica italiana di Borgo Panigale, un «capriccio» di lusso dell'ex presidente del consiglio di sorveglianza Ferdinand Piech.
A vendere ai tedeschi, nel 2012, per una cifra intorno a 860 milioni era stato il finanziere Andrea Bonomi, attraverso la sua Investindustrial. Assieme al marchio bolognese, il gruppo potrebbe cedere Man Diesel&Turbo, il principale produttore al mondo di motori per barche. Nessun cenno, invece, agli altri due gioielli italiani entrati nella galassia tedesca: Lamborghini e Italdesign Giugiaro. L'idea di Mueller starebbe comunque trovando non poche resistenze all'interno del big tedesco, soprattutto da parte dell'azionista Piech, al quale il rombo delle moto Ducati è molto caro, e la cui influenza in Volkswagen come sottolinea Spiegel non è affatto diminuita. Secondo gli analisti, Ducati avrebbe un valore superiore al miliardo di euro dopo gli ingenti investimenti portati avanti da Audi Group. Tra 1,2 e 1,5 miliardi, invece, sarebbe il valore stimato di Automobili Lamborghini, da qualche mese affidate all'ex Ferrari, Stefano Domenicali.
Rupert Stadler, numero uno di Audi, ha più volte escluso ogni ipotesi di rinuncia ai tre asset italiani, ma in occasione della presentazione dei conti 2015, lo scorso il 28 aprile, il rapporto annuale di bilancio metteva in conto l'ipotesi di ulteriori oneri causati dal «Dieselgate», che avrebbe potuto portare alla vendita di asset. Ammonta comunque a 16,2 miliardi il capitale accantonato dal gruppo per far fronte ai costi legati allo scandalo. Per ora, nessun commento da Vw alle indiscrezioni rilanciate da Spiegel.
Da Wolfsburg, in Germania, a Pomigliano, in Campania, dove sono stati estesi all'area che produce la Fiat Panda i contratti di solidarietà già in vigore. Dal 4 luglio saranno 3.241 le tute bianche di Fca che rientreranno nel regime di solidarietà, e non più 1.900 degli oltre 4.400 dipendenti.





http://www.ilgiornale.it/news/economia/volkswagen-rispolvera-vendita-ducati-pagare-dieselgate-1270153.html

michele131cl
22-07-16, 15:53
Dieselgate VolkswagenStop alle vendite in Corea del Sud

(http://www.quattroruote.it/news/industria/2016/07/22/dieselgate_volkswagen_stop_alle_vendite_in_corea_d el_sud.html#comments)


http://statics.quattroruote.it/content/dam/quattroruote/it/news/industria/2016/07/22/dieselgate_volkswagen_stop_alle_vendite_in_corea_d el_sud/gallery/volkswagen-korea.jpg/jcr:content/renditions/cq5dam.web.650.600.jpeg



A partire da lunedì, la Volkswagen sospenderà le vendite di quasi tutti i suoi modelli in Corea del Sud: la notizia arriva alla vigilia di una revisione delle certificazioni ambientali da parte del ministero competente di Seoul, che dovrebbe prendere una decisione in merito tra la fine di luglio e i primi di agosto.
32 modelli a rischio. L'esecutivo, secondo le ultime anticipazioni della Reuters, potrebbe revocare l'omologazione per 32 modelli fabbricati dai marchi Volkswagen, Audi e Bentley, impedendone di fatto le vendite. La lista delle vetture incriminate è stata sottoposta al ministero dell'Ambiente da parte della procura che sta seguendo le indagini sul dieselgate. Gli inquirenti coreani hanno accusato la filiale locale del gruppo di aver falsificato i documenti relativi ai livelli di emissioni, e lo scorso giugno hanno proceduto all'arresto di un executive.
Lunedì il vertice col governo. "Abbiamo deciso di sospendere le vendite per evitare confusione a concessionari e clienti", ha dichiarato un portavoce della Casa, aggiungendo che per ottenere una nuova certificazione saranno necessari almeno tre mesi. Lunedì i vertici del gruppo chiariranno la loro posizione al ministero: in caso di revoca della certificazione, la Casa potrebbe anche valutare di impugnare la decisione e intraprendere un'azione legale.

http://www.quattroruote.it/news/industria/2016/07/22/dieselgate_volkswagen_stop_alle_vendite_in_corea_d el_sud.html

Lord Derfel Cadarn
03-08-16, 13:40
altre rogne in vista per i truffatori germanici.


Gruppo Volkswagen: la Corea sospende le omologazioni

3 agosto 2016
dieselgate (http://www.alvolante.it/categoria/dieselgate)


volkswagen (http://www.alvolante.it/marca/volkswagen)


Il provvedimento riguarda la maggior parte dei modelli Volkswagen, Audi e Bentley per aver manomesso i documenti relativi a emissioni e rumorosità.






ALTRA BOTTA PESANTE PER VW - Nei giorni scorsi il gruppo Volkswagen aveva sospeso le vendite in Corea di quasi tutti i suoi modelli. Ciò a causa della confusione venutasi a creare in seguito alle accuse mosse alla casa costruttrice di aver barato sulle emissioni e sui dati di rumorosità delle sue vetture. In relazione alla vicenda c’era stato anche l’arresto di un top manager coreano della casa. Tra l’altro le accuse mosse alla Volkswagen c’è anche quella di aver falsificato i documenti relativi alle emissioni e alla rumorosità dei veicoli. La sospensione delle vendite era stata decisa nell’attesa delle decisioni del ministero dell’Ambiente di Seul, che sono puntualmente arrivate ieri e costituiscono un ennesimo colpo economico e di immagine per il gruppo Volkswagen.
SENZA OMOLOGAZIONE - Le autorità governative coreane hanno infatti annullato l’omologazione di 80 modelli, misura che vale per 209 mila veicoli venduti dalla casa tedesca in Corea, cioè il 68% dei veicoli venduti dal 2007. In aggiunta a ciò, il governo coreano ha comminato alla Volkswagen una sanzione di 14,8 milioni di euro. C’è da notare che se le vendite della marca Volkswagen in Corea costituiscono poca cosa nel bilancio globale della marca, le cose sono diverse per i marchi Audi (nella foto una A8) e Bentley, che hanno nella Corea buoni sbocchi commerciali. Nel 2015 il mercato coreano ha totalizzato 1.824.288 immatricolazioni, di cui le vetture Volkswagen sono state 35.778, in crescita del 16,8% rispetto al 2014, mentre le Audi sono state 32.593, in aumento del 18,3%. Quanto alle Bentley sono state 385.
MOLTI MESI PER SISTEMARE LA COSA - Il gruppo Volkswagen ha rilasciato un comunicato con cui si giudica “molto severa” la decisione contro cui si riserva di presentare ricorso. Viene comunque considerato che per sistemare le cose dal punto di vista tecnico e riavere le certificazioni di conformità alle norme ambientali occorrerà parecchio tempo. Dal ministero dell’Ambiente coreano hanno fatto sapere che normalmente il rilascio della certificazione di un modello richiede circa tre mesi, ma nel caso del gruppo Volkswagen la complessità della vicenda e il numero di modelli diversi coinvolti richiederà un tempo molto più lungo per concludere la vicenda affinché possano riprendere le vendite.
OBBLIGO DI SOSTITUIRE LE AUTO? - E nel comunicare le decisioni prese, dal ministero hanno anche fatto sapere che eventuali ritardi del costruttore nel procedere ai richiami necessari per portare a norma le auto, potranno portare le autorità a emettere l’intimazione/ordine alla casa di sostituire totalmente le vetture irregolari in questione. Il gruppo Volkswagen ha anche fatto sapere che sta valutando l’ipotesi di procedere per vie legali contro il ministero dell’Ambiente per salvaguardare la propria immagine e gli interessi suoi, della rete di vendita e degli stessi clienti. Quanto all’attuazione di quanto richiesto dalle autorità governative, la casa tedesca ha fatto sapere che sta considerando l’ipotesi di richiedere un atto di “ingiunzione esecutiva”.








http://www.alvolante.it/news/gruppo-volkswagen-corea-sospese-omologazioni-347900






La Baviera fa causa alla Volkswagen

La stampa tedesca ha riportato oggi una dichiarazione del ministro delle Finanze della Baviera secondo cui l’importante land avrebbe deciso di avviare una causa legale contro il gruppo automobilistico Volkswagen. All’origine dell’iniziativa ci sarebbe il fatto che le pesanti perdite registrate dalle azioni Volkswagen dopo lo scoppio dello scandalo Dieselgate (http://www.alvolante.it/categoria/dieselgate) hanno provocato perdite per 700 mila euro al fondo pensioni facente capo alla Baviera, in quanto azionista del gruppo automobilistico.
LE ISTITUZIONI COME CONTROPARTE - Con questa decisione la Baviera è il primo land della repubblica federale tedesca a schierarsi esplicitamente e nelle forme giudiziarie contro la casa automobilistica, allargando così significativamente il fronte delle cause con cui la Volkswagen deve vedersela (sul piano legale e, in caso di condanna nell’eventuale processo, su quello economico). E in questo caso si tratta di una controparte istituzionale, come dire che a essere contro la Volkswagen è una parte dello stato federale tedesco.
LA DENUNCIA A SETTEMBRE - A quanto se ne sa il passo legale del fondo pensioni verrà ufficializzato nel prossimo settembre con la deposizione della denuncia formale presso la procura di Brunswick, competente per territorio per i fatti di legge relativi a Wolfsburg, la cittadina sede centrale del gruppo Volkswagen. La repubblica federale tedesca è costituita da 16 lander e dopo l’iniziativa della Baviera sarà da vedere se altri governi locali seguiranno la stessa strada. Va ricordato che un lander (Bassa Sassonia) è azionista importante della Volkswagen.






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michele131cl
26-08-16, 21:24
Auto sotto pressione

Dieselgate Renault, la Ue chiede al governo francese i dati sui test a 86 modelli di auto

http://i2.res.24o.it/images2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/2016/08/24/Primo%20Piano/ImmaginiWeb/Ritagli/[email protected]
Il 29 luglio scorso, un po’ in sordina, nella Francia ancora stordita per l’assassinio dell’anziano sacerdote Jacques Hamel a Rouen (26 luglio) e per gli 85 morti della strage di Nizza (14 luglio), è stato pubblicato il Rapporto finale (http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Embedded/Documenti/2016/08/24/francia-dieselgate-rapporto-commissione-inchiesta-ministero-ambiente-energia.pdf?uuid=ADk2QH9) della commissione d’inchiesta indipendente voluta dalla ministra per l’Ambiente e dell’Energia, Ségolène Royal, dopo lo scandalo emissioni Volkswagen (http://argomenti.ilsole24ore.com/volkswagen.html), il cosiddetto Dieselgate. I test effettuati dalla commissione d’inchiesta su 86 modelli di automobili diesel di diverse Case produttrici, dopo 10 mesi di studi, non avevano trovato modifiche illegali nei motori e nei dispositivi anti-inquinamento.



Nel comunicato ufficiale la ministra Royal, in modo un po’ sibillino, sosteneva che «non è stato provato l’uso di dispositivi illegali, ma questo non esclude la possibilità» che tali dispositivi illegali ci siano, chiedendo investigazioni ulteriori. Il Rapporto Royal così come è stato pubblicato è finito nel dimenticatoio per quasi un mese. Fino a ieri. Quando tre dei 17 componenti della commissione indipendente hanno raccontato al Financial Times che nel documento non sarebbero stati volutamente pubblicati tutti i dettagli dei test agli 86 modelli, come quello che riguarda la Renault Captur. Dettagli che sarebbero stati omessi volutamente poiché il governo francese oltre a essere controllore delle emissioni è anche primo azionista del gruppo Renault-Nissan con una quota del 19,7 per cento.



In diversi modelli sarebbero stati riscontrati livelli di emissioni di ossidi di azoto (NOx) - gas prodotto dalla combustione dei motori che provoca malattie respiratorie gravi che possono portare alla morte prematura - da 9 a 11 volte più elevati rispetto ai limiti europei.


Gli investigatori francesi hanno trovato una discrepanza tra i dati delle emissioni prodotti durante i test da fermo delle auto, con quelli prodotti realmente durante la circolazione su strada. Questa discrepanza, secondo loro, sarebbe prodotta da dispositivi che limitano le emissioni delle auto quando il sistema di controllo è attivato. Nel suv Capture Renault, ad esempio, sostengono i tre componenti della commissione d’inchiesta, c’è un meccanismo di abbattimento del NOx chiamato Trap, ovvero trappola, che durante i test da fermo diminuisce di cinque volte in rapida successione i livelli di emissioni, cosa che non succede durante la marcia su strada.
Ulteriori investigazioni sarebbero necessarie, dicono i 3 membri della commissione che hanno chiesto l’anonimato, per determinare se queste perfomance dei motori sono giustificate e a norma di legge, oppure evidentemente no.


Nel gennaio scorso, durante i primi mesi di lavoro della commissione erano già stati riscontrati dei livelli elevati di emissioni in un altro modello Renault, la berlina Talisman. Dopo qualche settimana la casa francese aveva disposto il richiamo forzato di 15mila auto lamentando un difetto nel software.
Renault nega di aver mai usato software per passare i test sulle emissioni e sostiene che «tutti i modelli sono conformi alle normative e alle leggi vigenti in ogni mercato nei quali vengono venduti». Renault non sarebbe l’unico costruttore a non aver superato i test effettuati dalla commissione francese ma sarebbe in buona compagnia: «La Fiat (http://argomenti.ilsole24ore.com/fiat.html) 500X - scrive Ft - ha registrato un livello di emissioni di NOx superiore di 17 volte ai limiti europei». Nel Rapporto Royal - documento di 53 pagine che si può leggere integralmente sul sito del Sole 24 Ore.com - ci sono tutti i risultati dei test su vari modelli Renault, Fiat, Ford (http://argomenti.ilsole24ore.com/ford.html), Opel, Volvo, Bmw (http://argomenti.ilsole24ore.com/bmw.html), Mercedes, Nissan, Toyota, Skoda, Honda, Mitsubishi, Alfa Romeo, Seat, Mazda, Kia, Hyundai.


L’Ue chiede ora al governo francese di conoscere nel dettaglio la metodologia utilizzata e i dati dei test. «Così come altre inchieste nazionali che si sono state già trasmesse, chiediamo al governo francese l’accesso completo all’informazioni, alla metodologia e ai dati prima di poter trarre le nostre conclusioni», ha detto ieri un portavoce della Commissione europea». Bruxelles ha già chiesto a Gran Bretagna e Germania di conoscere i dettagli delle rispettive inchieste governative sullo scandalo delle emissioni Volkswagen.
Come si ricorderà, a giugno Volkswagen ha patteggiato un accordo record da 15,3 miliardi di dollari con l’Autority ambientale americana Epa che ha fatto esplodere lo scandalo Dieselgate e con i consumatori americani. Bosch, costruttore della centralina incriminata, che produce tecnologia e centraline per gran parte delle Case automobilistiche mondiali, non ha aderito all’accordo extra-giudiziale e dovrà affrontare il processo civile negli Stati Uniti. Inchieste governative sul Dieselgate sono aperte in decine di Paesi.
Per Renault ieri è stata una giornata complicata. Alla Borsa di Parigi il titolo è arrivato a perdere oltre il 3% per ripiegare in chiusura allo 0,7 per cento.



http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-08-23/dieselgate-renault-ue-chiede-governo-francese-dati-test-86-modelli-auto-205007.shtml?uuid=AD8D398

michele131cl
26-10-16, 15:44
Dieselgate: negli USA transazione record da 14,7 mld di dollariVolkswagen riacquisterà le auto coinvolte. In Europa invece la situazione è molto diversahttp://www.omniauto.it/awpImages/articoli/620x350/41000-42000/dieselgate-negli-usa-transazione-record-da-147-mld-di-dollari_4165599ac7c469b6996987dcdde7d35c2bdf9.jpgN egli Stati Uniti Volkswagen riacquisterà le 475.000 auto coinvolte nel Dieselgate (http://www.omniauto.it/archivio/dossier/dieselgate-scandalo-caso-volkswagen) dagli altrettanti automobilisti che le avevano comprate. Il giudice distrettuale di San Francisco, Charles Breyer, ha approvato l'accordo tra la casa tedesca, le autorità regolatorie e i proprietari, dando così il via libera alla transazione record da 14,7 miliardi di dollari. Più in dettaglio il Gruppo tedesco spenderà 10.033 miliardi di dollari per ricomprare le auto e risarcire i proprietari, e 4,7 miliardi per i programmi volti ad abbattere le emissioni inquinanti. Volkswagen ha infatti concordato il versamento di 2,7 miliardi di dollari in tre anni a un fondo fiduciario ambientale, gestito da un amministratore nominato dalla Corte, per compensare le emissioni di ossido di azoto (NOx) in eccedenza dei veicoli 2.0 TDI, e l’investimento di 2 miliardi di dollari in 10 anni in infrastrutture per veicoli a emissioni zero e in iniziative di sensibilizzazione.
In Europa invece la situazione è molto diversa. I richiami (http://www.omniauto.it/magazine/36221/volkswagen-diesel-ea189-dieselgate-richiamo) sono iniziati a febbraio e le auto coinvolte (qui l’elenco dei modelli (http://www.omniauto.it/magazine/35047/volkswagen-lista-definitiva-dei-9-modelli-con-problemi-di-co2)) stanno tornando man mano tutte in officina per essere sottoposte agli aggiornamenti. Di rimborsi ai clienti però non si parla. Ci sono delle class action che sono nate in vari Paesi, ma niente di strutturato. L’unica pressione pare stia arrivando da Bruxelles. Stando al Financial Times, l'Unione Europea avrebbe inviato una lettera ufficiale ai vertici del Gruppo Volkswagen chiedendo di avere un riguardo speciale verso i clienti, ma non c’è nulla di ufficiale.





http://www.omniauto.it/magazine/41655/dieselgate-negli-usa-transazione-record-da-147-mld-di-dollari

nat
27-10-16, 09:39
Ma alla fine in questo Dieselgate ci sono anche dei bezina coinvolti ...

Lord Derfel Cadarn
27-10-16, 10:44
http://www.omniauto.it/magazine/41655/dieselgate-negli-usa-transazione-record-da-147-mld-di-dollari

sì, le ritireranno dagli usa per rivenderle ai minus habens di un paese a caso... :fag:

michele131cl
15-11-16, 17:14
Audi, Volkswagen ammette l’uso di un software che modifica emissioni auto con cambio automatico


l nuovo “defeat device” è stato portato alla luce dai giornali tedeschi. Volkswagen avrebbe già fornito i dettagli tecnici alla motorizzazione Kba

http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p4/2016/11/14/Motori/Foto/RitagliWeb/2016-11-08T185511Z_1856763836_S1AEULRWLBAA_RTRMADP_3_BRAZI L-AUTOSHOW-kvpC-U10901706885274LZH-1024x576%40LaStampa.it.JPG







Non c’è pace per il gruppo Volkswagen: dopo la maxi-multa da 14,7 miliardi di dollari per lo scandalo diesel, ora a finire nel mirino delle autorità è Audi, brand di punta del colosso tedesco dell’auto. La casa dei quattro anelli avrebbe manipolato i dati relativi alle emissioni inquinanti di alcuni motori a benzina con cambio automatico. Il nuovo “defeat device” è diverso rispetto a quello trovato sulle auto coinvolte nel dieselgate, ma capace comunque di influire sulle misurazioni delle emissioni di CO2 e ossidi di azoto in fase di omologazione.

Il software è in grado di riconoscere se l’auto è sottoposta a verifiche in base all’angolo di sterzo del volante, che sul banco a rulli usato per i test rimane invariato. In questa situazione il software attiva modalità di funzionamento specifiche per motore e trasmissione che limitano il diossido di carbonio prodotto, ma che non rispondono a condizioni di guida reali. Per ammissione della stessa Volkswagen, che ha risposto via mail agli articoli pubblicati una settimana fa dalla Sueddeutsche Zeitung e dalla Bild am Sonntag (http://www.lastampa.it/2016/11/06/motori/attualita/dieselgate-la-bild-trovato-dalle-autorit-usa-un-altro-software-trucca-emissioni-su-modelli-audi-F4ACsZuVp9DF25atKHa2LL/pagina.html), questo tipo di sistema “può portare a risultati incorretti e non riproducibili” quando le auto sono testate.

A scoprire la magagna sarebbe stato, sempre nell’ambito degli accertamenti per il dieselgate, il California Air Resources Board (CARB), che però al momento non ha rilasciato dichiarazioni in merito a questa nuova frode. Sarebbero centinaia di migliaia le Audi coinvolte, prodotte dal febbraio del 2013 e sino allo scorso maggio. Il costruttore, secondo quanto dichiarato da VW, avrebbe già spiegato i dettagli tecnici del programma incriminato alla Kba, l’autorità federale per i trasporti tedesca.

Intanto la Environmental Protection Agency (EPA), l’agenzia americana che ha portato alla luce lo scandalo dei diesel truccati, ha iniziato ad investigare sulla vicenda e questa settimana ascolterà un gruppo di ingegneri della VW in merito alla questione. Se ci fossero gli estremi per un’azione legale, Audi rischierebbe sanzioni proporzionalmente simili a quelle riservate a VW per lo scandalo diesel: negli Stati Unti infatti vige il principio del precedente giudiziario vincolante; e questo al netto delle aggravanti, prima fra tutte quella di aver mantenuto in produzione auto irregolari per otto mesi dopo lo scoppio del dieselgate, datato settembre 2015.

Dall’altra parte della Atlantico è già partita una class action contro il costruttore dei 4 anelli: “Nel corso dello scandalo dieselgate, Audi ha scelto di continuare a truffare i consumatori installando un altro defeat device per ingannare i test sulle emissioni in un numero ancora maggiore di modelli”, ha dichiarato Steve Berman, avvocato della Hagens Berman Sobol Shapiro LLP, lo studio legale che segue i cittadini promotori della class action. Una vicenda che potrebbe avere conseguenze pure in Europa.




http://www.lastampa.it/2016/11/14/motori/attualita/audi-volkswagen-ammette-luso-di-un-software-che-modifica-emissioni-auto-con-cambio-automatico-c1q9JMqblFE2Btak8LY1jM/pagina.html

michele131cl
18-11-16, 13:15
Volkswagen pronta a tagliare 30mila posti di lavoro dopo dieselgate




http://www.adnkronos.com/rf/image_size_400x300/Pub/AdnKronos/Assets/Immagini/volskwagen_afp_15.jpg

Volkswagen (http://www.adnkronos.com/Search/Link/keyword/Volkswagen) è pronta a tagliare 30mila posti di lavoro in tutto il mondo, come conseguenza della perdita miliardaria realizzata per lo scandalo 'dieselgate' sulle emissioni modificate. Secondo una fonte vicina al produttore di autovetture tedesco, non è in programma la chiusura di impianti, mentre i tagli interesserebbero 20mila persone nella sola Germania.
I tagli al personale porterebbero un risparmio di 3,7 miliardi di euro al 2020. Al momento, gli impiegati per Volkswagen sono 624mila in tutto il mondo, di cui 282mila in Germania.



http://www.adnkronos.com/lavoro/dati/2016/11/18/volkswagen-pronta-tagliare-mila-posti-lavoro-dopo-dieselgate_OcokzPZREUJXqpzWFResJK.html?refresh_ce

Tyreal
24-11-16, 14:01
Questa cosa che debbano pagare i dipendenti per le magagne combinate dalla direzione è veramente orribile.

michele131cl
17-12-16, 16:02
sì, le ritireranno dagli usa per rivenderle ai minus habens di un paese a caso... :fag:




USA: TDI smontate prima della riconsegna

I clienti americani cercano soldi extra dalle TDI. http://th.autoblog.it/ALIINOjM1GtL69T-rBJ20bAkx2k=/fit-in/655xorig/http://media.autoblog.it/f/fa4/auto-smontata.jpg
(http://chameleon.ad)



Negli USA è appena iniziata la campagna che prevede il ritiro dal mercato di tutte le auto con motori diesel TDI della serie EA189. Nelle clausole di restituzione però non vi sono particolari indicazioni sullo stato dell'auto, se non il fatto che la vettura debba essere "funzionante".
Diversi clienti americani hanno così iniziato a escogitare metodi per guadagnare il massimo dal trade-in delle proprie auto. Così su Reddit sono apparse diverse discussioni di utenti che hanno letteralmente smontato tutto lo smontabile dalla propria automobile, a partire da fari e paraurti fino ad arrivare ai tappetini e ai sedili.
Alcune persone sono però andate molto oltre. Un utente del forum TDI Club ha staccato tutto, ma proprio tutto, il possibile dalla propria auto. Nell'elenco, oltre ai vari specchietti, fanali, paraurti, rivestimenti interni, cassetti e autoradio c'è molto altro. Airbag e batteria sono stati smontati, così come il volante, sostituito con una pinza, senza dimenticare la ruota di scorta.
L'uomo si è spinto ben oltre, aspirando tutto il gasolio dal serbatoio, togliendo il liquido di raffreddamento per sostirlo con acqua piovana e mettendo dell'olio esausto al posto di quello presente nel motore. Se questo non bastasse anche il liquido dei freni è stato aspirato, lasciando solo il minimo necessario per il funzionamento del sistema. Addirittura qualcuno ha chiesto se possa essere legale guidare senza vetri e portiere.



http://www.autoblog.it/post/841852/usa-tdi-smontate-prima-della-riconsegna

Tyreal
17-12-16, 18:56
Quando si raggiunge lo stato dell'arte della barbonaggine, proprio.

overtone
20-12-16, 13:32
Cosa te ne fai dell'olio usato pochi km o del liquido di raffreddamento? :asd: Lo rivendi a chi? :asd:

nat
20-12-16, 14:58
Barboni

michele131cl
30-03-17, 17:44
Scoperto il “cimitero” delle Volkswagen del Dieselgate
Il gruppo Volkswagen ha allestito dei centri negli Usa nei quali sta ammassando le vetture riconsegnate dai clienti.


http://immagini.alvolante.it/sites/default/files/styles/anteprima_lunghezza_640/public/news_anteprima/volkswagen-deposito.png?itok=blXWGiU6
ACCORDO SBLOCCA VENDITE - La Volkswagen Usa ha comunicato che l’EPA, l’agenzia federale per l’ambiente, ha dato il consenso alla ripresa delle vendite dei modelli 2015 delle vetture diesel del gruppo VW, cioè quelle bloccate quando venne alla luce la presenza del software irregolare e quindi la non rispondenza delle vetture agli standard di legge. La logica della decisione si basa sugli effetti delle modifiche di “correzione” concordate dalla stessa EPA con la Volkswagen.
MODIFICHE CONCORDATE - La portavoce della Volkswagen Usa ha però tenuto a precisare che l’okay dell’autorità statunitense vale anche per gli esemplari nei quali sia stato modificato solo il software della centralina, già pronto, in attesa che delle modifiche hardware venga terminato lo sviluppo e vengano successivamente approvate dalle autorità. Secondo le notizie di stampa le auto Volkswagen con il motore TDI 2015 per le quali è stata data l’autorizzazione alla vendita sono circa 67 mila in tutti gli Stati Uniti. 12 mila sono attualmente nelle strutture dei concessionari.
IL RILANCIO DELLE VENDITE - Va detto che finora era stato detto che le vendite delle Volkswagen con motore diesel negli Usa sarebbero riprese soltanto con gli esemplari con nuova omologazione, cioè le “Model year 2018”. Ora con il nuovo accordo intervenuto tra Volkswagen ed EPA, nel programma di rilancio dovranno trovare posto anche le citate 67 mila vetture “Model year 2015”. Resta poi nell’incertezza il destino delle oltre 400 mila vetture per le quali è da chiarire se ci saranno interventi di modifica che le porteranno alla regolarità o se invece dovranno essere avviate alla demolizione (o all’esportazione verso mercati meno severi…).
DOVE SONO LE VW RIACQUISTATE - A proposito delle tantissime auto toccate dallo scandalo che sono state al centro dell’operazione “buy back” (riacquisto) da parte della casa, negli Usa c’è chi si è dedicato a scovare i depositi dove questa enorme flotta di vetture viene parcheggiata in attesa di sapere che fine dovrà fare. Al momento sono stati identificati e fotografati almeno tre grandi centri di raccolta: uno nello stato del Michigan, un altro in California e un terzo nel Maryland. Il primo è lo spazio adibito a megaparcheggio dello stadio Pontiac Silverdome nello stato del Michigan (nella foto sopra di Jalopnick (http://jalopnik.com/volkswagen-stashed-hundreds-of-cheating-diesels-in-an-a-1791535662) e nel video qui sotto). E questo è anche il più grande e quindi il più impressionante. La seconda è un’area annessa all’aeroporto di San Bernardino, in California, che 20 anni fa fu dismessa dall’aviazione militare americana. Il terzo campo di raccolta delle Volkswagen diesel riacquistate dalla casa è nei pressi del porto di Baltimora.



https://www.youtube.com/watch?v=J05b95lpaUk




http://www.alvolante.it/news/dieselgate-scoperto-negli-usa-cimitero-delle-volkswagen-351631

NOXx
08-04-17, 08:57
sarebbe da comprarne a mazzi :asd:

balmung
10-04-17, 11:02
“Model year 2015”. Resta poi nell’incertezza il destino delle oltre 400 mila vetture per le quali è da chiarire se ci saranno interventi di modifica che le porteranno alla regolarità o se invece dovranno essere avviate alla demolizione (o all’esportazione verso mercati meno severi…).

eh si, l'ambiente ringrazia.

:facepalm:

michele131cl
29-01-18, 15:24
La rivelazione Gas di scarico delle auto testati sulle scimmie e anche su cavie umane: è scandalo in Germania Secondo la stampa tedesca la societa' di ricerca europea per l'ambiente e la salute nei trasporti, fondata dai 3 colossi dell'auto, ha promosso "un breve studio di inalazione con ossido d'azoto su persone sane"
http://www.rainews.it/dl/img/2015/10/310x0_1445522783653_vw_ansa_s.jpg


29 gennaio 2018I gas di scarico delle auto diesel dei colossi tedeschi non sono stati provati solo su scimmie, ma anche su cavie umane. Lo scrivono Sueddeutsche Zeitung e Stuttgarter Zeitung, rivelando nuovi particolari sui test di cui sono coinvolte Volkswagen, Daimler e Bmw.

Daimler pero' prende le distanze da questo nuovo caso.

Secondo i media, la societa' di ricerca europea per l'ambiente e la salute nei trasporti, fondata dai 3 colossi dell'auto, ha promosso "un breve studio di inalazione con ossido d'azoto su persone sane".


Die deutsche Autoindustrie haben hat nicht nur Affen, sondern auch Menschen Dieselabgase einatmen lassen. Daimler ist im Nachhinein entsetzt. https://t.co/QTUx2vvb2h
— Süddeutsche Zeitung (@SZ) 28 gennaio 2018 (https://twitter.com/SZ/status/957747098195292160?ref_src=twsrc%5Etfw)

"Venticinque persone sono state sottoposte a dei controlli presso la clinica universitaria di Aquisgrana dopo che avevano respirato, per diverse ore, e in diverse concentrazioni, dell'ossido d'azoto", scrive la Sz. stando al rapporto della stessa societa' di ricerca (Eugt) che ha promosso gli esperimenti, e che viene citato dal giornale, non sarebbero stati rilevati effetti sui pazienti dall'emissione del gas. La stessa societa', probabilmente anche alla luce del dieselgate, e' stata poi sciolta nel 2017.

La condanna della Merkel: "Indignazione è comprensibile"
Angela Merkel condanna gli esperimenti dell'industria dell'auto sui gas di scarico: "Questi test sugli animali e perfino sulle persone non trovano alcuna giustificazione sul piano etico. L'indignazione di tante persone e' assolutamente comprensibile", ha affermato il portavoce Steffen Seibert, rispondendo a una domanda a riguardo oggi in conferenza stampa a Berlino




http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Gas-di-scarico-delle-auto-testati-sulle-scimmie-e-anche-su-cavie-umane-scandalo-in-Germania-7e3a8b94-488e-4a19-a319-97c6eec56b17.html

Kryele
29-01-18, 15:53
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Gas-di-scarico-delle-auto-testati-sulle-scimmie-e-anche-su-cavie-umane-scandalo-in-Germania-7e3a8b94-488e-4a19-a319-97c6eec56b17.htmlHanno il vizietto del gas da quelle parti...

Inviato dal mio Redmi Note 3 utilizzando Tapatalk

-jolly-
29-01-18, 16:35
tedeschi, gas ed esperimenti su persone ed animali, la battuta si scrive praticamente da sola

MrVermont
30-01-18, 09:38
Veramente oh, un goal a porta vuota :asd:

stego
04-02-18, 10:15
.... e soprattutto vicino alla giornata della memoria.....

michele131cl
03-04-18, 22:27
Il "cimitero" delle Volkswagen del Dieselgate
La casa tedesca ha noleggiato negli Usa 37 siti per ospitare le 294.000 auto non in regola che ha riacquistato.


https://immagini.alvolante.it/sites/default/files/styles/anteprima_lunghezza_640/public/news_anteprima/2018/04/vlcsnap-2018-04-03-17h19m39s509.jpg?itok=muyRwJvq
OLTRE 7 MILIARDI - L'accordo raggiunto con le autorità statunitensi è costato oltre 25 miliardi di dollari alla Volkswagen, che ha speso questa cifra per mettere fine nel paese alla vicenda sulle emissioni truccate di alcuni motori diesel, il cosiddetto Dieselgate (http://www.alvolante.it/categoria/dieselgate), lo scandalo emerso nel 2015 di cui l'azienda sta ancora scontando le conseguenze. La Volkswagen è stata sanzionata con multe salatissime, ha creato un fondo per l'ambiente e si è dovuta far carico di molte vetture non in regola, visto che i proprietari potevano chiedere di farsele riparare gratuitamente o rivenderle all'azienda. Il costruttore tedesco ha ricomprato circa 335.000 vetture, stando all'agenzia Reuters, e ha dovuto affittare 37 enormi centri di raccolta per stivare tutte. La Reuters è entrata in possesso di alcuni documenti riservati, scoprendo che la Volkswagen ha speso finora 7,4 miliardi di dollari per riacquistare le auto.
ANCHE UNO STADIO - Alcuni di questi grossi "cimiteri" sono ad esempio una cartiera in disuso nello stato del Minnesota, uno stadio abbandonato a Detroit e una porzione di deserto in California (nel video qui sotto della BBC). La Volkswagen deve spendere grosse somme di denaro anche per mantenere in ordine le auto, visto che alcune conta di rivenderle negli Stati Uniti (dopo averle modificate) e altre all'estero, ma in questo caso deve aspettare un'autorizzazione che non è ancora arrivata. Stando ai documenti ottenuti dalla Reuters, il costruttore tedesco ha rivenduto circa 13.000 automobili e ne ha distrutte circa 28.000. Al 31 dicembre scorso, stando ai documenti, la Volkswagen possedeva nel paese circa 294.000 auto. I clienti in possesso di una macchina non in regola potranno chiedere di restituirla fino al 1 settembre, ma è previsto che il costruttore andrà avanti a ricomprarle per tutto il 2019.




https://youtu.be/Cem7_F6sg9I



https://www.alvolante.it/news/negli-usa-il-cimitero-delle-volkswagen-del-dieselgate-356576

michele131cl
20-06-18, 21:30
Audi: in stato di fermo l'ad Rupert Stadler
Il manager aveva subito pochi giorni fa la perquisizione dell'abitazione. Il fermo per evitare il rischio di occultamento delle prove.


https://immagini.alvolante.it/sites/default/files/styles/anteprima_lunghezza_640/public/news_anteprima/2018/06/stadler-audi-a182147_large.jpg?itok=hld0tqyO
DIETRO LE SBARRE - La giustizia tedesca avrebbe inferto un duro colpo all'Audi e messo in stato di fermo il numero uno Rupert Stadler (nella foto), indagato con le accuse di frode e false dichiarazioni in relazione alla nota vicenda Dieselgate (https://www.alvolante.it/categoria/dieselgate), il software installato su milioni di automobili a gasolio del gruppo Volkswagen (di cui l'Audi fa parte) in grado di ridurre articifialmente le emissioni di ossidi azoto in caso di verifica sul banco a rulli rispetto a quelle reali su strada. Come riporta il Sole 24 Ore, la notizia è stata resa nota dall'ufficio del pubblico ministero di Monaco e arriva una settimana dopo la perquisizione effettuata a casa di Stadler per trovare materiale utile all'indagine.
A CAPO DELL'AUDI DAL 2010 - Stadler è amministratore delegato dell'Audi dal 1 gennaio 2010, posizione che ottenne dopo essere stato responsabile finanziario nei tre anni precedenti. Il costruttore tedesco avrebbe venduto, a partire dal 2009, auto con il software irregolare, stando all'accusa, che ha messo nel mirino la posizione di Stadler e le sue dichiarazioni fornite agli inquirenti nel corso del processo. L'accusa ha perquisito da febbraio anche due stabilimenti dell'Audi, ma il fermo di Stadler fa pensare che le indagini abbiano assunto una piega ben precisa.













https://www.alvolante.it/news/audi-stato-fermo-ad-rupert-stadler-357851

michele131cl
31-12-18, 12:49
Elettrificazione, Faz: “Volkswagen prevede di tagliare 7.000 posti di lavoro”
Lo studio IAB: “Entro il 2035 il passaggio alle auto elettriche farà perdere 114.000 posti in Germania”

https://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p4/2018/12/22/Motori/Foto/RitagliWeb/933052ae-05d2-11e9-8e08-08162cbcc21b_Germany_Volkswagen_82724jpg-f0a54_1544786093-kqfB-U11201552271520opG-1024x576%40LaStampa.it.jpg





Volkswagen prevede di tagliare circa 7.000 posti di lavoro negli stabilimenti di Hannover e Emden in Germania nei prossimi anni. La scelta è dettata dalla scelta del gruppo tedesco di aumentare la produzione di veicoli elettrici, meccanicamente più semplici, e questo rende superflui molti posti di lavoro in produzione. Lo ha scritto ieri il giornale Frankfurter Allgemeine Zeitung e il colosso non ha smentito. I tagli saranno realizzati attraverso il turnover e il pensionamento, mentre ai dipendenti temporanei verranno offerti contratti in Porsche e presso lo stabilimento Volkswagen di Kassel.

La notizia non deve sorprendere. L’elettrificazione è la grande sfida cui deve rispondere l’industria dell’auto, chiamata a dare risposte sul fronte ambientale probabilmente anche oltre le proprie reali possibilità. Studi e previsioni confermano due elementi: che le auto a zero emissioni su strada non bastano a pareggiare l’ecobilancio del trasporto e che la trasformazione verso l’elettrico sarà un calvario per i lavoratori.
L’ultima autorevole analisi in ordine di tempo sulle ripercussioni per l’occupazione è quella della IAB, l’istituto tedesco per il mercato del lavoro e la ricerca professionale, condotta assieme alla società per la ricerca sulla struttura economica ed all’ente federale per la formazione professionale. Secondo lo studio, entro il 2035 andranno persi 114.000 posti di lavoro in Germania. Attualmente il comparto occupa nel Paese 840.000 addetti.
In realtà, ancora per un paio di anni la “conversione” farà aumentare il numero dei lavoratori: il picco verrà toccato nel 2020. La contrazione comincerà ad avvertirsi con il 2022. I tempi tedeschi sembrano diversi da quelli americani, visto che sia Ford sia General Motors hanno anticipato piani di ridimensionamento molto importanti.
Lo scenario immaginato nello studio IAB prevede una quota di vendita delle auto elettriche del 23% nel 2035. In questo caso, i soli dipendenti diretti dei costruttori scenderebbero di 83.000 unità, ma potrebbero essere calare anche di più nel caso in cui la diffusione delle auto a batteria fosse maggiore. Poi ci sono gli altri settori. Il bilancio complessivo arriva a 114.000 posti in meno pur considerando i nuovi addetti di comparti come quelli legati all’energia ed alla sua distribuzione.
Il 2022 sarebbe l’anno della svolta e la prima a farne le spese sarebbe la manodopera “tradizionale” per la quale è prevista la perdita di 5.300 posizioni. Anche se non tutti gli studi sono comparabili, secondo la PA Consulting l’elettrificazione comporterà la soppressione di fino a 267.000 posti fra i soli 16 maggiori produttori che operano nel Vecchio Continente, cioè quasi l’8% del totale dei lavoratori.
Il sindacato dei metalmeccanici tedeschi, la sigla IG Metall, ha commissionato una analisi all’autorevole Fraunhofer Institut, secondo il quale con una diffusione del 25% delle auto elettriche verrebbero sacrificati 76.000 posti entro il 2030. Che sarebbero 110.000 con una (improbabile) quota dell’80%.







https://www.lastampa.it/2018/12/22/motori/elettrificazione-faz-volkswagen-pensa-di-tagliare-posti-di-lavoro-BlLFIRrmTA4jTklFDAlPVM/pagina.html

Odin
31-12-18, 22:12
La mia perplessità è che se l'elettrico diventasse veramente di massa avremmo nel (relativo) breve periodo un problema di risorse per le terre rare. Se per gli accumulatori non si fa un balzo importante non capisco come l'elettrico possa diventare veramente di massa.
Anche l'idrogeno alla fine fa uso di batterie per cui, anche se meno importanti come quantità di materiale per veicolo, il problema ci sarebbe lo stesso (tralasciando poi il costo/problematiche della produzione di idrogeno).
Boh staremo a vedere