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Visualizza Versione Completa : Ma la Nord Corea (stlong) ha veramente l'atomica o no?



LordOrion
21-04-17, 11:50
Ma quindi il bimbominkia coreano ha davvero una atomica funzionante e/o missili per lanciarla?

http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/12363169/corea-bomba-atomica-trump-kim.html

E se gli ammerigani decidono davvero di aumentare la superfice parcheggiabile di Pyongyang, ha un esercito decente per provare a fermarli?

http://www.ilpost.it/2017/04/17/arsenale-corea-del-nord/


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NoNickName
21-04-17, 11:55
un conto è l'atomica un altro è il vettore

LordOrion
21-04-17, 11:57
un conto è l'atomica un altro è il vettore


Gia con i vettori sono messi malucio. Delle atomiche c'e' solo il sospetto.

alastor
21-04-17, 11:57
boh io guardavo la diretta della parata immaginandomi un attacco improvviso
che tanto il controllo radar koreano sarà tipo quello di balle spaziali, con un barattolo di marmellata la mandi in tilt
praticamente azzeravi mezzo paese con un colpo

Nightgaunt
21-04-17, 12:02
Secondo me hanno solo bombe convenzionali su cui spalmano un po' di quella roba che sta nelle macchine che fanno le radiografie.

Orologio
21-04-17, 12:03
Il problema non sono le armi nucleari...gli USA potrebbero fare i classici bombardamenti mirati e tirargli giù tutti i centri di ricerca e piattaforme di lancio...

Il problema sono le armi convenzionali, Seul può essere bersagliata dalla normalissima artiglieria nord coreana ed è impossibile fare un attacco che prevenga una scarica di rappresaglia sulle principali città della corea del sud...(indipendentemente dai missili o dalla potenza nucleare effettiva).

Necronomicon
21-04-17, 12:04
Non hanno i bunker in cui rifugiarsi per continuare a farmare nei giochi Blizzard?

Para Noir
21-04-17, 12:09
Il problema non sono le armi nucleari...gli USA potrebbero fare i classici bombardamenti mirati e tirargli giù tutti i centri di ricerca e piattaforme di lancio...

Il problema sono le armi convenzionali, Seul può essere bersagliata dalla normalissima artiglieria nord coreana ed è impossibile fare un attacco che prevenga una scarica di rappresaglia sulle principali città della corea del sud...(indipendentemente dai missili o dalla potenza nucleare effettiva).

In realtà stanno deployando sistemi anti artiglieria http://www.dailymail.co.uk/news/article-4289356/US-deploys-anti-ballistic-missile-South-Korea.html

Il vero unico problema di una guerra in nord corea è chi si piglia poi tutti i milioni di poveri :asd: perché la nord corea in sé è proprio un territorio del cazzo, senza risorse, con poco terreno sfruttabile per coltivazioni ecc., è fondamentalmente inutile

MrVermont
21-04-17, 12:10
il problema dell'atomica della stlong Kolea è nullo relativamente a possibili attacchi verso l'occidente. I vettori che ha fan cagare e a dir tanto arrivano alle coste del Giappone.
Il problema è relativamente alla Corea del Sud. Una/due atomiche (per quanto poco potenti) su Seul le può tirare senza che nessuno abbia il minimo tempo di reagire :bua:

Necronomicon
21-04-17, 12:38
In realtà stanno deployando sistemi anti artiglieria http://www.dailymail.co.uk/news/article-4289356/US-deploys-anti-ballistic-missile-South-Korea.html

Il vero unico problema di una guerra in nord corea è chi si piglia poi tutti i milioni di poveri :asd: perché la nord corea in sé è proprio un territorio del cazzo, senza risorse, con poco terreno sfruttabile per coltivazioni ecc., è fondamentalmente inutile

La cina quasi sicuramente si prende popolo e territorio.

Orologio
21-04-17, 12:43
Non sono sabbipodi, li risollevi in breve come la germania dell'est...

golem101
21-04-17, 13:16
In realtà stanno deployando sistemi anti artiglieria http://www.dailymail.co.uk/news/article-4289356/US-deploys-anti-ballistic-missile-South-Korea.html

Il vero unico problema di una guerra in nord corea è chi si piglia poi tutti i milioni di poveri :asd: perché la nord corea in sé è proprio un territorio del cazzo, senza risorse, con poco terreno sfruttabile per coltivazioni ecc., è fondamentalmente inutile

Il THAAD americano è un sistema antimissile. Il guaio è che i nordcoreani sono impaccati di munizionamento chimico, utilizzabile con artiglierie campali convenzionali. Che arrivano tranquille a Seoul.
Una legnata di nervino su una città da 25+ milioni di abitanti fa un macello da leggenda, altro che petardi radioattivi su vettori in stagnola.

manuè
21-04-17, 13:21
Ma quindi il bimbominkia coreano ha davvero una atomica funzionante?
http://www.piromania.eu/wp-content/uploads/2014/09/2.jpg

LordOrion
21-04-17, 13:48
Il THAAD americano è un sistema antimissile. Il guaio è che i nordcoreani sono impaccati di munizionamento chimico, utilizzabile con artiglierie campali convenzionali. Che arrivano tranquille a Seoul.
Una legnata di nervino su una città da 25+ milioni di abitanti fa un macello da leggenda, altro che petardi radioattivi su vettori in stagnola.

Tirare gas su Seoul e come chiamarsi una testata nucleare su Pyongyang.
Kim-Bombolo sara' un bimbo-speciale ma prima di arrivare a tanto ci pensera' parecchio IMHO.

golem101
21-04-17, 14:16
La fattibilità tecnica e l'opportunità politica sono due universi non necessariamente coincidenti, lo sai vero? :asd:

manuè
21-04-17, 14:17
una volta era mejo :snob:

LordOrion
21-04-17, 14:18
La fattibilità tecnica e l'opportunità politica sono due universi non necessariamente coincidenti, lo sai vero? :asd:

Certo che lo so.

KymyA
21-04-17, 14:19
mah...io proprio non capisco cosa aspettano a piallare quel ciccioBomba e quel paese inutile.
Non posso prima fare attacchi stealth/sabotaggio cosicchè bimbominkione non possa prendersela con il sud? e poi piallarlo del tutto e fine della storia? ESPORTIAMO DEMOCRAZIA!

von right
21-04-17, 14:21
Non hanno i bunker in cui rifugiarsi per continuare a farmare nei giochi Blizzard?

L'ho pensato anch'io, siamo due brutte persone :asd:

golem101
21-04-17, 14:31
Certo che lo so.

Allora nel discuss di inizio topic mancava una fetta importante.

Ciome
21-04-17, 15:49
il problema dell'atomica della stlong Kolea è nullo relativamente a possibili attacchi verso l'occidente. I vettori che ha fan cagare e a dir tanto arrivano alle coste del Giappone.
Il problema è relativamente alla Corea del Sud. Una/due atomiche (per quanto poco potenti) su Seul le può tirare senza che nessuno abbia il minimo tempo di reagire :bua:

non è proprio così. Ogni missile che tiri deve fare tutta una serie di preparativi per poter essere lanciato. Solitamente ci vuole almeno un'ora o più. Ora, se tu hai una flotta armata di tomahawk li sulla costa, ci vuole poco a rilevare il calore (e le radiazioni) col satellite e farli partire per il sito.

magen1
21-04-17, 15:51
i porta missili sono degli easter eggs, dentro ci sono le femmine nude della collezione kim

LordOrion
21-04-17, 16:28
i porta missili sono degli easter eggs, dentro ci sono le femmine nude della collezione kim

:asd:

Oddio, anche fossero pieni non e' che i loro ICBM siano poi cosi' perfomanti eh!

wesgard
21-04-17, 17:43
Il THAAD americano è un sistema antimissile. Il guaio è che i nordcoreani sono impaccati di munizionamento chimico, utilizzabile con artiglierie campali convenzionali. Che arrivano tranquille a Seoul.
Una legnata di nervino su una città da 25+ milioni di abitanti fa un macello da leggenda, altro che petardi radioattivi su vettori in stagnola.

Infatti, tutti terrorizzati con il nucleare. Se hanno una qualche arma betteriologica (anche roba basic) si magnano Seul con due colpi d'artiglieria

ryohazuki84
21-04-17, 18:32
la best korea non era il tipo il paese con il più alto numero di soldati in rapporto al numero degli abitanti? cmq questi non hanno neanche l'elettricità 24 ore su 24, per sconfiggerli basta attaccarli di notte e il gioco è fatto tanto stanno al buio con tutte le apparecchiature spente

Necronomicon
21-04-17, 18:38
la best korea non era il tipo il paese con il più alto numero di soldati in rapporto al numero degli abitanti? cmq questi non hanno neanche l'elettricità 24 ore su 24, per sconfiggerli basta attaccarli di notte e il gioco è fatto tanto stanno al buio con tutte le apparecchiature spente
Immagino possano costringere anche il 100% della popolazione a fare i soldati

ryohazuki84
21-04-17, 18:44
Immagino possano costringere anche il 100% della popolazione a fare i soldati

più che altro i soldati hanno qualche privilegio in più quindi a molti di loro conviene arruolarsi per evitare la fame nera

Mr.Cilindro
21-04-17, 18:45
ma saverio tommasi cosa dice della potente nord korea?

Frigg
21-04-17, 18:46
io non mi azzarderei mai ad invadere la stlong korea.
è la cosa più simile all'imperial army che esiste oggi

http://3.bp.blogspot.com/-i0F6pnGNO94/U6ztdwpR1YI/AAAAAAAABsI/07A7z3SgD_s/s1600/Cadian_8th_Regiment-small.jpg

Gilgamesh
21-04-17, 18:56
Tirare gas su Seoul e come chiamarsi una testata nucleare su Pyongyang.
Kim-Bombolo sara' un bimbo-speciale ma prima di arrivare a tanto ci pensera' parecchio IMHO.
Nel momento in cui comincia a sparare su Seoul ha già passato il punto di non ritorno, che differenza fa usare il gas? :uhm:

LordOrion
27-04-17, 01:11
Nel momento in cui comincia a sparare su Seoul ha già passato il punto di non ritorno, che differenza fa usare il gas? :uhm:

Se spari quelli di la rispondono a tono.
Spari granate su Seoul -> ti arrivano granate su Pyongyang.
Lanci bombe su Seoul -> piovono bombe su Pyongyang
Spari gas su Seoul -> ti nuclearizzano Pyongyang

Sei proprio sicuro di voler scalare fino al terzo punto?

Inviato dal mio iPad Pro utilizzando Tapatalk Pro

Sandro Storti
27-04-17, 07:00
Se lanci mutande puzzolenti su Seoul?

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BlackCaesar
27-04-17, 07:42
Se lanci mutande puzzolenti su Seoul?

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Pioggia di merda dai B-52.

Sandro Storti
27-04-17, 07:44
Pioggia di merda dai B-52.
Noneeee, lavatriciiii

Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk

CDB
27-04-17, 07:49
Ma la cina è dalla parte di Trump so che possa annettere la Real Korea?

O reagisce?

Puntin?

Qualcuno può fare un sunto disinformativo sull'escalation?

Gilgamesh
27-04-17, 08:07
Se spari quelli di la rispondono a tono.
Spari granate su Seoul -> ti arrivano granate su Pyongyang.
Lanci bombe su Seoul -> piovono bombe su Pyongyang
Spari gas su Seoul -> ti nuclearizzano Pyongyang

Sei proprio sicuro di voler scalare fino al terzo punto?

Inviato dal mio iPad Pro utilizzando Tapatalk Pro
Pensi davvero che userebbero l'atomica sulla NK? A me sembra improbabile, persino se fosse la NK a usarla per prima. Quanto all'escalation, nel momento in cui Kim attacca Seoul in qualsiasi modo (vista la densità della popolazione qualsiasi attacco farebbe minimo migliaia di morti nei primi minuti), significa che la guerra è cominciata e finirà solo quando i soldati USA entreranno a Pyongyang. Non esiste proprio uno scenario in cui Kim bombarda Seoul e rimane vivo, quindi non mi stupirebbe se decidesse di andare all-in col gas o altro fin da subito.

NoNickName
27-04-17, 08:49
io non mi azzarderei mai ad invadere la stlong korea.
è la cosa più simile all'imperial army che esiste oggi



si ma armati con lo schioppo da caccia del nonno

LordOrion
27-04-17, 09:35
Pensi davvero che userebbero l'atomica sulla NK?


Dipende: Se Cicciobombo davvero gasasse Seoul ci si aspetterebbe tutti una risposta "forte" dagli ammerigani & co (ma credo anche dalla Cina). Per altro, cosa impedirebbe a quel punto a Cicciobombo di usare il gas anche sulle truppe ammerigane e sud coreane? E come lo fermeresti?
Non mi sento di escludere che a quel punto Trump decida di risolvere definitivamente il problema dei parcheggi a Pyongyang.



A me sembra improbabile, persino se fosse la NK a usarla per prima.


Anche perche' la capacita' nucleare della NK e' tutta da dimostrare.



Quanto all'escalation, nel momento in cui Kim attacca Seoul in qualsiasi modo (vista la densità della popolazione qualsiasi attacco farebbe minimo migliaia di morti nei primi minuti), significa che la guerra è cominciata e finirà solo quando i soldati USA entreranno a Pyongyang.


/this
A quel punto saremmo di fronte ad un conflitto diverso da quelli in medio-oriente e afganistan. Sarebbe interessante sapere cosa fara' la Cina: In teoria dovrebbe schierarsi dalla parte di Cicciobombo ma la cosa non e' affatto scontata. Non vedo infatti improbabile che lo fanculizzino e poi si spartiscano l'NK con gli ammerigani.



Non esiste proprio uno scenario in cui Kim bombarda Seoul e rimane vivo, quindi non mi stupirebbe se decidesse di andare all-in col gas o altro fin da subito.

E passare alla storia nella stessa pagina di Pinochet, Pol-pot, Hitler e Stalin?

Ceccazzo
27-04-17, 09:42
per me, anche chi gli sta attorno, non vede l'ora di libersari di lui. Alle prime avvisaglie lo fanno fuori prima i suoi generali

LordOrion
27-04-17, 09:45
per me, anche chi gli sta attorno, non vede l'ora di libersari di lui. Alle prime avvisaglie lo fanno fuori prima i suoi generali

E' la speranza che hanno i Cinesi :sisi:

alberace
27-04-17, 10:39
colea stlong serve al resto del pianeta per apprezzare ciò che si ha.
che nessuno la tocchi.

Ciome
27-04-17, 11:31
colea stlong serve al resto del pianeta per apprezzare ciò che si ha.
che nessuno la tocchi.

pensavo che quel ruolo fosse dell'ebola.

von right
27-04-17, 12:37
Pensa che qui è il tuo :asd:

Gilgamesh
27-04-17, 12:40
E passare alla storia nella stessa pagina di Pinochet, Pol-pot, Hitler e Stalin?
Ci passerebbe comunque alla fine della guerra una volta trovati i campi di concentramento e verificate le condizioni in cui vivono i suoi sudditi/schiavi :boh2:
E avrebbe questa preoccupazione solo se decidesse di scappare, se resta o cerca di nascondersi è comunque un uomo morto Saddam/Gheddafi style.

Gli conviene di più continuare fare la parte del cane pazzo che si è già costruito, ci scommetto che i media occidentali darebbero la colpa di un eventuale attacco chimico su Seoul agli USA che lo hanno provocato sapendo che poteva avere reazioni imprevedibili.

Orologio
27-04-17, 12:52
Una parte di me lo compiange anche...non è propriamente il politico che ha scalato il potere assumendo il controllo dittatoriale del proprio paese...

Poi ovvio, ognuno è artefice del proprio destino... poteva ad esempio pagare qualche squadra italiana di serie A per starsene in panchina...

alberace
27-04-17, 13:03
never forget


https://www.youtube.com/watch?v=Vin1ROu1IIU

LordOrion
27-04-17, 13:48
Ci passerebbe comunque alla fine della guerra una volta trovati i campi di concentramento e verificate le condizioni in cui vivono i suoi sudditi/schiavi :boh2:
E avrebbe questa preoccupazione solo se decidesse di scappare, se resta o cerca di nascondersi è comunque un uomo morto Saddam/Gheddafi style.
Gli conviene di più continuare fare la parte del cane pazzo che si è già costruito,


Le cose che gli conviene di fare sono, nell'ordine:

1) Abbassare le orecchie uso cocker e smetterla con i missili (ed evitare la guerra).
2) In caso di scontro con gli Ammerigani usare solo armamenti convenzionali.

Con la soluzione 2 e' possibile (ma non garantito) che anche in caso di sconfitta (!) rimanga al potere (specie se la Cina intercede presso gli Ammerigani) pur dovendo accettare sanzioni e imposizioni di disarmo.
Per lo meno manterrebbe i suoi privilegi.



ci scommetto che i media occidentali darebbero la colpa di un eventuale attacco chimico su Seoul agli USA che lo hanno provocato sapendo che poteva avere reazioni imprevedibili.

:asd:

- - - Aggiornato - - -


Una parte di me lo compiange anche...non è propriamente il politico che ha scalato il potere assumendo il controllo dittatoriale del proprio paese...


E' l'attuale Sovrano di quella che di fatto e' una Monarchia Komunista e lui e ' stato allevato per essere un Dittatore (e come tale si comporta) :sisi:

Togliere di mezzo lui sara' un altro glorioso paso verso la definitiva l'eradicazone della piaga purulenta del komunismo nel mondo....


Scusate, ma ogni tanto mi parte il Junio Valerio Borghese mode :fag:

Fruttolo
27-04-17, 17:30
Il problema non è che hanno l'atomica. Mi preoccuperei del fatto che non la sappiano usare.

PCMaster
27-04-17, 18:59
https://pbs.twimg.com/media/C-VRPb5XkAEupTY.jpg

https://pbs.twimg.com/media/C-VRYADWsAAV1fG.jpg

alberace
27-04-17, 19:01
da tirargli una decina di MOAB e scacco matto :rotfl:

Gilgamesh
27-04-17, 19:02
https://pbs.twimg.com/media/C-VRPb5XkAEupTY.jpg

https://pbs.twimg.com/media/C-VRYADWsAAV1fG.jpg


https://www.youtube.com/watch?v=L6EknwERf3o

Mr.Cilindro
27-04-17, 19:30
cosa sarebbero quelle immagini una partita di red alert?

Frigg
27-04-17, 19:41
oh la guardia imperiale che spara agli orki

alastor
27-04-17, 20:25
cosa sarebbero quelle immagini una partita di red alert?
https://inviaggioconamore.files.wordpress.com/2015/07/kamchatka-3.jpg

LordOrion
28-04-17, 08:07
Per la serie "Costruiremo X e lo faremo pagare a Y!" Trump ha detto che fara' pagare lo scudo antimissile alla corea del Sud :asd:


da tirargli una decina di MOAB e scacco matto :rotfl:

Gli ammerigani ne avevano tipo 8.
Una l'hanno usata in afganistan.

Gilgamesh
28-04-17, 08:12
Lo scudo serve a difendere la Corea, chi dovrebbe pagarlo? :asd:
Sarebbe ora che i paesi occidentali si rendessero conto che sono finiti i tempi in cui pagava tutto Pantalone

Zhuge
28-04-17, 08:17
Sarebbe anche ora che Trump leggesse i trattati, gli han risposto i coreani :asd:

von right
28-04-17, 08:30
da tirargli una decina di MOAB e scacco matto :rotfl:

Da quel che si vede potrebbero bastarne due a farla grossa.

Ma sarebbe più economico usare qualche missile convenzionale tanto tutti raggruppati così basta poco.

LordOrion
28-04-17, 08:36
Lo scudo serve a difendere la Corea, chi dovrebbe pagarlo? :asd:
Sarebbe ora che i paesi occidentali si rendessero conto che sono finiti i tempi in cui pagava tutto Pantalone

Beh, quando hai un trattato che dice che tutte le installazioni militari le paga Pantalone...

Ceccazzo
28-04-17, 15:32
un wot pauroso che si leggerà solo Cesarino

CIÒ CHE HO VISTO IN COREA DEL NORD
di Jean-Claude Martini

Chi scrive ha visitato personalmente, dal 16 al 27 di questo mese [agosto 2015], le città di Pechino, Pyongyang e Nampo.

«La Corea del Nord è come la Cina al tempo del Presidente Mao: c’è uguaglianza».

Con queste parole, la nostra guida Angela ci accompagnò, il 21 agosto, all’aeroporto di Pechino da dove avremmo dovuto prendere l’aereo per Pyongyang. Ho potuto notare che è un’opinione diffusa tra molti cinesi, i quali, come lei stessa ci ha detto, vanno nella RPDC per vedere come è, come si presenta, spinti dalla curiosità e anche da idee comuniste. Il volo durò un’ora, ed entrando nel deserto aeroporto non potetti fare a meno di sorridere vedendo per la prima volta in vita mia dal vivo i soldati nordcoreani e il personale di servizio con indosso la spilla a forma di bandiera rossa con le effigi del Generalissimo Kim Il Sung e del Generale Kim Jong Il.

Primo giorno. Passati i controlli (molto meno severi di quanto affermi la propaganda occidentale) usciamo e ci dirigiamo verso le nostre guide, che scopriamo chiamarsi Yu (lui) e Pak (lei). Ero letteralmente estasiato. Era la prima volta in vita mia che vedevo un Paese non solo totalmente fuori dal controllo e dall’interferenza statunitensi, ma anche degno di definirsi davvero socialista. Anche il caldo vento che tirava mi pareva diverso dal vento che sento in Occidente. Durante il viaggio potei osservare dal vivo la campagna di Pyongyang, la sua natura ben tenuta, le sue strade ben pulite, la fantastica città che a spezzoni ho conosciuto nei video su Youtube della KCTV e che adesso osservavo come un tutt’uno dai finestrini del panetto.

Vi era anche un grande raduno in Piazza Kim Il Sung di persone che indossavano tutte un cappellino rosso: credo fosse una manifestazione per condannare gli atti ostili delle marionette sudcoreane al confine. Il compagno Yu, spiegandoci l’utilità dei grattacieli, rimarcò il carattere gratuito della loro assegnazione a lavoratori e scienziati. Notai che la presenza dei militari non è così invadente come la dipinge la propaganda capitalista internazionale, e anzi molti ridevano e scherzavano coi civili, oltre che a lavorare assieme agli operai nella costruzione di case, edifici e alloggi vari (una costante a Pyongyang, il che mi ha dato l’impressione di una città in continua crescita ed evoluzione), così come ci accorgemmo facilmente dell’importanza fondamentale che il Partito dei Lavoratori di Corea dà allo sviluppo culturale del paese e del popolo: moltissimi i teatri ed i cinema.

Non ho visto un solo povero, non ci sono accattoni e il tempo di costruzione delle strade non supera i due anni. Nessuno è inoperoso, tutti sono impegnati a fare qualcosa. La mia felicità cresceva, e giunse al suo apice quando scendemmo per vedere l’Arco di Trionfo. Ammirandolo dal basso verso l’alto, mi resi conto della grandezza di quest’opera, che scrutai in ogni suo particolare: le due date 1925 e 1945, il testo della Canzone del Generale Kim Il Sung, le statue, le dimensioni che superano quelle dell’omologo parigino… Fu qui che confessai al compagno Yu e alla compagna Pak (con la quale mi espressi sempre in spagnolo, lingua che parla molto bene assieme a inglese e cinese) la mia ammirazione per il Generalissimo Kim Il Sung e il Generale Kim Jong Il. Alloggiammo al Yangaggdo International Hotel: un 4 stelle molto ben arredato e mantenuto ma con alcuni difetti, soprattutto l’eccesso di aria condizionata nell’ingresso e nelle stanze, il che rendeva fredde soprattutto queste ultime anche a spegnerla. Fortuna che il personale lo sapeva, e aveva posto nell’armadio una fornitura supplementare di coperte.

Cenammo al ristorante girevole all’ultimo piano, e dopo il compagno Yu ci disse che voleva discutere del programma. Ma solo con mio padre e con mia madre, dicendo che forse io e mia sorella “eravamo stanchi” e avremmo dovuto “riposarci”. Lì per lì ne fui un po’ offeso, perché non capivo come mai non potevo prendere parte alla discussione di un programma nonostante non fossi per niente stanco. Mentre mi perdevo in questi pensieri frivoli e idioti, sentii un suono in bagno che mi distrasse: era il telefono che, essendo in parte staccato dalla parete, si stava per isolare. Un po’ mi mancava Pechino. Ma l’insensatezza dei miei pensieri si rivelò felicemente nei giorni seguenti.

Secondo giorno. Cominciai la mattina accendendo la TV sul canale della KCTV dove trasmisero due belle canzoni (tra cui l’immortale Difendiamo il socialismo) e vari servizi televisivi. La nostra giornata iniziò con la visita a Piazza Kim Il Sung, che raggiungemmo a piedi dopo un breve tratto in panetto. Durante il percorso, mi feci tradurre quanti più manifesti e slogan di propaganda possibile che vedessi ai lati della strada dalla compagna Pak, con la quale conversai amabilmente del più e del meno.

Le dissi quanto fosse fortunata a vivere nella RPDC, visto che in Occidente e particolarmente in Italia le cose vanno di male in peggio, c’è mafia, criminalità, corruzione, insicurezza e nessuno pensa al popolo. Non hanno niente da invidiare al mondo, le dissi, parafrasando il titolo di una nota canzone nordcoreana per bambini. Le confessai anche che ho sognato tantissime volte negli ultimi anni di trovarmi in quella piazza, la qual cosa la fece rispondere con una tenera espressione vocale. Approfittai per chiederle di due questioni che mi interessavano particolarmente: quella dei ritratti di Marx e Lenin e quella del carattere internazionale dell’Ideologia Juché. Sui primi, mi disse di non sapere neanche lei come mai sono stati tolti. «Sono spariti!» mi disse ridendo, e ipotizzò: «Probabilmente è perché noi riconosciamo che Marx e Lenin sono stati grandi maestri del proletariato mondiale, ma essendo stata la nostra una rivoluzione nazionale abbiamo preferito dare priorità alle immagini del Generalissimo Kim Il Sung e di Kim Jong Il».

Ribadì comunque di non sapere con esattezza il perché della loro rimozione. Sul secondo, rispose affermativamente alla mia domanda dicendo che il Juché ha molte caratteristiche «valide non solo per la Corea, ma per tutti i paesi del mondo», come ad esempio la teoria secondo la quale l’uomo è padrone di se stesso. Poi, ovviamente, mi feci tradurre le varie scritte di fianco alle bandiere. Una forte impressione mi fece vedere la bandiera del Partito, quella del Paese e quella del Generalissimo dal vivo, in tutta la loro grandezza. Ci recammo poi alla Grande Casa di Studio del Popolo, dove assistemmo a una lezione d’inglese e ci fecero ascoltare, in un’altra sala, un CD di canzoni italiane in nostro onore. Ho notato che nella RPDC Al Bano e Romina Power sono molto apprezzati: a riprova di ciò, Pak mi disse giorni dopo di conoscere Felicità da un ballo di pattinaggio artistico che aveva visto in TV da bambina. Ne cantammo insieme un pezzo.

Dopo la Grande Casa di Studio del Popolo andammo alla celebre Metropolitana di Pyongyang, addobbata con magnifici dipinti raffiguranti il Generalissimo Kim Il Sung e il Generale Kim Jong Il. In sottofondo, musica e annunci che mi feci tradurre: parlavano delle provocazioni sudcoreane contro la RPDC. Con Pak cantai Passi, che trasmisero. Sentii una carica improvvisa di un misto di rabbia, grinta e determinazione come solo le canzoni militari nordcoreane sanno dare. Nella metro vedevo una grande atmosfera di tranquillità e notai che molte persone dello stesso sesso girano abbracciate in segno di amicizia. Non potei fare a meno di comparare ciò, e il senso di sicurezza che provai in quei momenti per il mio portafoglio e la mia macchina fotografica, alle metropolitane occidentali, spesso caotiche e insicure con gente che si spintona più le eventuali risse. Vidi il Rodong Sinmun in bacheca: vedendo una foto del Maresciallo Kim Jong Un dedussi che l’articolo in prima pagina parlasse della situazione a Panmunjom. Quale migliore occasione per farsi spiegare da una fonte affidabile cosa realmente stesse succedendo? La compagna Pak mi spiegò che le marionette sudcoreane avevano montato una gigantesca apparecchiatura di megafoni diffondenti menzogne contro il nord, il quale più volte ha detto loro di smettere con queste provocazioni. Avendo il sud ignorato questi moniti, fu proclamato lo stato di allerta per i due eserciti.

Pranzammo in una barca sul Fiume Taedong. A essere sinceri, il cibo cinese è qualitativamente migliore di quello coreano quanto a sapori; ma non ho disprezzato nemmeno quest’ultimo. Per contro, bisogna dire che la carne coreana è davvero buona. Solo alcuni pesci potrebbero essere cucinati meglio, ma in generale i nordcoreani mangiano davvero molto. Ho visto tra l’altro qualche ragazzino molto in carne, a smentita della propaganda imperialista che vorrebbe i nordcoreani tutti “smunti” perché “affamati”. Dopo il pranzo, ci dirigemmo alla Collina Mansu per pagare tributi alle due gigantesche statue del Generalissimo Kim Il Sung e del Generale Kim Jong Il.

Inchinarmi per me fu un dovere non solo esterno, cioè comandato dall’usanza, ma anche e soprattutto da un moto interiore di profondo rispetto e riconoscenza verso i due grandi condottieri che hanno guidato la Corea dalla schiavitù feudale prima e dalle rovine della guerra poi verso l’indipendenza, la pace, la modernità e il socialismo, e che per questo si sono guadagnati il meritatissimo rispetto del popolo. Dalla Collina Mansu si vedeva tutta Pyongyang, e a destra dei due monumenti scorgemmo chiaramente la Statua di Chollima. Da lì ci recammo in visita a una scuola media modello di Pyongyang, dove, con mio enorme stupore, fummo accolti da una classe di bambine che eseguì per noi uno spettacolino dalla durata di un quarto d’ora circa, tra danze e canti cui noi stessi alla fine partecipammo. La cosa fu immortalata da una foto di noi con loro. Mi sono sentito un capo di Stato!

Cenammo al piano superiore di un negozio di cui non ricordo il nome ma in cui comprai una bandierina della RPDC. Fu durante la cena che la compagna Pak mi annunciò la fine dello stato di emergenza al confine seguito al ritiro delle apparecchiature propagandistiche sudcoreane. Con gioia comunicai la notizia al resto della mia famiglia. Poi dissi, euforico, alla compagna Pak: «È che al Sud sono codardi e hanno avuto paura!». Le strappai una risata. Molto dolce. Il compagno Yu incalzò: «Il nemico non potrà mai invadere il nostro Paese». Ripensando a quei momenti e a quelle parole, ancora mi vengono i brividi. La RPDC ha vinto sulle marionette sudcoreane, che si sono ulteriormente screditate agli occhi del popolo coreano e dell’opinione pubblica progressista internazionale. Se la Corea del Sud fosse tanto forte, che problemi avrebbe avuto a mantenere i suoi apparecchi al confine? Il fatto è che sono ben coscienti che un esercito di marionette non potrà nulla contro il potente EPC, e che in caso di guerra la dittatura di Park Geun Hye verrebbe clamorosamente sconfitta e la Corea riunificata nell’indipendenza antimperialista, con buona pace degli imperialisti USA.

Terzo giorno. Quella mattina visitammo il Palazzo del Sole di Kumsusan. Me lo ricorderò in eterno perché lì ho rischiato di fare la figuraccia più grossa di tutta la mia vita, oltreché rischiato in generale… È accaduto che ai controlli all’entrata ci avessero fatto lasciare tutto in un cestello, ad eccezione dei portafogli. Quando passai sotto lo scanner elettronico, quello suonò. Dovetti dunque aprire il portafoglio e far vedere al soldato incaricato le monete, le banconote e la tasca delle tessere varie.

Il problema è che tra queste tessere varie c’era pure un preservativo che avevo dimenticato lì da una precedente vacanza in cui peraltro non mi è servito a nulla (infatti all’epoca insistetti perché non mi venisse dato). Quando lo tirai fuori, Pak lo prese e mi chiese cosa fosse. Finsi di non saperlo, e me lo lasciarono poiché nemmeno loro sapevano sinceramente cosa fosse. Pensiero: in Corea del Nord non devono svolgere un’ottima educazione sessuale. Per fortuna mia. A causa della tensione comunque ebbi un accesso di calore che l’incredibile freddo presente in tutto l’edificio contrastava degnamente. Osservando poi le foto dei vari incontri del Generalissimo Kim Il Sung sulla parete a sinistra (a destra c’erano quelli del Generale Kim Jong Il, e la compagna Pak mi spiegò che in questo modo chi entrava vedeva gli uni e chi usciva gli altri), lei mi spiegò chi fossero i vari personaggi. Mi raccontò la storia di Nobičenko, che per salvare Kim Il Sung da un attentato terroristico sudcoreano rimase monco. Poi vidi la foto dell’incontro tra il Generalissimo e il Presidente Mao del 18 aprile 1975. Mi confermò che quest’ultimo gode in Corea del Nord «di un’alta reputazione», e infatti il giorno dopo fu molto apprezzata la maglietta che indossavo, recante le effigi di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, sia da lei che da lui. Ho visto in seguito, provando profonda emozione, i feretri di Kim Il Sung e Kim Jong Il, ai quali ci siamo inchinati, poi le sale con alcuni loro regali. Usciti, ci siamo recati al Cimitero dei Martiri, dove abbiamo reso onore alla compagna Kim Jong-Suk, e al Cimitero antico, nonché a un tempio buddhista che, contrariamente a quello di Pechino, era immerso nella natura, e quindi a mio parere (come dissi poi alla compagna Pak a mo’ di pretesto di conversazione) favoriva molto meglio la meditazione, immaginandomi magari uno che ha appena staccato dal lavoro.

Pranzammo su un monte nelle vicinanze, dove udimmo alcuni coreani residenti in Giappone cantare al karaoke per divertirsi. Riconobbi Non abbiamo niente da invidiare al mondo, cantataci anche alla succitata scuola media, e ne cantai un pezzo con Pak. Dopo il pranzo ci recammo alla fattoria collettiva di Chongsanri, dove visitammo un asilo munito pure di piscina. I bambini si divertivano molto: una, abbastanza in carne, ci corse incontro ridendo e noi la salutammo con simpatia. Potei vedere i ritratti di Kim Il Sung e Kim Jong Il, le foto delle atrocità degli imperialisti USA ai tempi della guerra (è giusto che i bambini sappiano come va il mondo!) e varie scritte in coreano con dati che, da quello che ho potuto dedurre, rappresentavano l’aumento del numero dei bambini che si iscrivevano all’asilo in vari anni. All’uscita mi feci tradurre lo slogan sul cancello («Non abbiamo niente da invidiare al mondo!») e quello sull’ingresso della porta dell’asilo («Grazie, rispettato Maresciallo Kim Jong Un!»). Da lì ripartimmo per Nampo, dove vidi grandi paesaggi di campagna con spighe di grano alte fino a 3 metri e contadini che lavoravano assieme ai militari. Pernottammo là.

Quarto giorno. Alla mattina fummo avvertiti dalle compagne guide che non avremmo potuto andare a Kaesong, terza tappa prevista dal programma iniziale, per ragioni di sicurezza. Ritornammo dunque a Pyongyang. Vidi nel tragitto altri paesaggi di campagna ancora più floridi di quelli dell’andata: qui le spighe di grano raggiungevano anche i 4-4.50 metri di altezza, c’erano pannocchie di grano ammassate per un metro e mezzo circa ogni poco, le spighe di riso pure avevano un bell’aspetto e il bestiame era ben nutrito e in carne (dunque delle mietitrebbie, che peraltro credo controproducenti per le peculiarità delle campagne nordcoreane, i contadini possono fare evidentemente a meno senza problemi).

Da ciò mi è venuto spontaneo dedurre che il raccolto di quest’anno sarà eccellente. Al ritorno nella capitale, ci siamo recati in una libreria dove ho speso circa 90 euro per comprare 25 tra libri, volumi, riviste e spille. Il compagno Yu e la compagna Pak, ridendo, li hanno contati; sicuramente mi avranno preso in giro per un’ora parlando in coreano! Recandoci in Piazza Kim Il Sung ho notato che tutta Pyongyang è addobbata a festa per celebrare la ricorrenza del giorno dopo, 55° anniversario dell’inizio della rivoluzione Songun da parte del Generale Kim Jong Il. Ho assistito a una partitella a pallavolo amatoriale. La sera ci siamo recati al Parco dei Divertimenti, che il maresciallo Kim Jong Un visitò due o tre anni fa facendo pure un giro sull’attrazione con le poltrone che compiono giri a poco a poco più ampi fino a raggiungere i 360 gradi. Non mi sono mai divertito tanto. Abbiamo giocato ai videogiochi (terzo alla guida dopo una partenza disastrosa :B): ma nella guerra coi giapponesi non ho avuto tanta fortuna), siamo stati sulle montagne russe col compagno Yu e sull’autoscontro, concludendo il tutto con un giro sul trenino.

C’è stato pure un momento di scambio culturale, quando con le guide nostre e quella del parco ho cantato alcune canzoni nordcoreane: La luna splendente della mia patria, Nessuna patria senza di te, la Canzone del Generale Kim Il Sung, la Canzone del Generale Kim Jong Il e Difendere i quartieri generali della rivoluzione. Per cena tornammo al Yangaggdo: non faceva più tanto freddo e questa volta cenammo al piano terra.

Quinto giorno. In tarda mattinata ci recammo al Monte Mohyang, nel Nord Pyongan, dove visitammo il Museo dei regali al Generalissimo Kim Il Sung, al Generale Kim Jong Il e al Maresciallo Kim Jong Un. Ciò che mi ha stupito è stato vedere la quantità di regali consegnati a quest’ultimo, datati anche a quando non era ancora al potere e in Occidente era pressoché sconosciuto. Per l’Italia è stato soprattutto Giancarlo Elia Valori a tenere alta la bandiera dell’amicizia del nostro popolo col popolo nordcoreano. C’erano poi foto dei vari incontri dei tre Presidenti con varie figure di tutti i paesi.

Ho visto tra le altre cose il treno usato dal Generalissimo Kim Il Sung e quello usato dal Generale Kim Jong Il, dove morì nel 2011, così come le loro macchine, due Mercedes come peraltro ne ho viste spessissimo a giro per le strade di Pyongyang e Nampo, segno evidentissimo che entrambi non ebbero mai lussi e vivevano come il popolo (tra l’altro, il modesto hotel di Nampo, strutturato più come un bungalow, era un alloggio per i funzionari di Partito negli anni ’70), e segno evidentissimo pure del fatto che il popolo nordcoreano non se la passa così male come ci vogliono far credere qui: ho visto molti SUV di marca nordcoreana; le marche straniere più gettonate sono appunto Mercedes, Nissan e Toyota. Ho visto anche qualche FIAT e addirittura una Rexton.

Alla fine della visita al Museo dei regali ci furono dati dei fogli dove scrivere le nostre impressioni. Io scrissi: «È stato impressionante vedere la quantità di doni consegnati al Generalissimo Kim Il Sung, al Generale Kim Jong Il e al Maresciallo Kim Jong Un da parte delle personalità progressiste e dei popoli dell’intero mondo, il che testimonia che la Repubblica Popolare Democratica di Corea sarà sempre il fermo baluardo e il faro delle speranze di libertà, democrazia, pace e indipendenza dell’intero genere umano». La risposta della guida, in seguito alla traduzione della compagna Pak, fu per certi versi ancor più lusinghiera: mi disse che posso fare molto e che di fatto lavoro per la causa dell’amicizia tra Italia e Corea, elogiando le mie conoscenze e le mie parole. Comprai poi altre due pubblicazioni: il discorso conclusivo del Maresciallo Kim Jong Un alla sessione plenaria del PLC del marzo 2013 e una Storia delle attività rivoluzionarie del Presidente Kim Il Sung. Cenammo al ristorante di un altro albergo e cantai con la compagna Pak Nessuna patria senza di te, che suonavano in TV.

Sesto giorno. In quello che avrebbe dovuto essere il nostro ultimo giorno nella RPDC abbiamo visitato il Museo storico della Corea, la Torre dell’Ideologia Juché, il negozio di francobolli e perfino l’hotel Koryo, che non era in programma. Perciò arrivammo tardi all’aeroporto e non riuscimmo a prendere l’aereo, costringendoci a rimandare al giorno dopo la partenza. Ci furono qualche problema e diverse incomprensioni: tutto sembrò fatto apposta per non farci arrivare in tempo.

In breve abbiamo scoperto che la colpa è stata di un funzionario corrotto che ha cercato di farci spendere di più per una notte, ma la cosa si è rapidamente risolta e non abbiamo dovuto spendere più del dovuto. Tutto questo ha comunque creato grattacapi seri tanto a noi come alle compagne guide. La mattina dopo comunque giungemmo regolarmente a Pechino e per la sera tornammo a Firenze.

Riflessione finale: nonostante l’ultimo inconveniente finale, è stato un soggiorno perfetto: l’efficientissima organizzazione dello Stato nordcoreano si è dimostrata coi fatti ai nostri occhi. Tutto era ben programmato e ogni inconveniente si è risolto in tempi brevissimi. La corruzione, d’altro canto, si è rivelata esistente, seppure ovviamente non ai livelli endemici dell’Occidente.

La Corea del Nord è un potente Stato socialista che lotta per migliorarsi ed evolvere continuamente, e non c’è dubbio che i difetti che si manifestano nella sua edificazione socialista verranno eliminati grazie al controllo e alla partecipazione popolari. Ho visto coi miei occhi che il socialismo nordcoreano funziona.

E c’è di più: sono fermamente convinto che l’esperienza e l’esempio della RPDC possono fungere da punto di ripartenza della questione comunista tanto in Italia come negli altri paesi del mondo.

Fonte: http://www.parmadaily.it/245485/cio-che-ho-visto-nella-potente-e-socialista-corea-del-nord/

http://www.parmadaily.it/wp-content/uploads/2015/11/martiniclaude-620x264.jpg

Parudio
28-04-17, 15:40
Forse l'ho già scritto: ma l'utilità di una qualsivoglia aggressione da parte della Corea del Nord verso chicchessìa che funzione avrebbe? Dico in generale, con o senza missili nucleari. Volendo pure con le truppe in bicicletta... Cioè, il risultato potrebbe essere diverso dalla sconfitta/occupazione? O certe dimostrazioni hanno lo scopo di dare qualcosa da fare/qualcuno da odiare agli sventurati nordcoreani?

Kimcoso sarà pure un povero pirla, avrà pure qualcuno attorno dotato di senso pratico...? Può fare la bella vita alle spese del popolino, io continuerei a farla... E se fossi un generale/pezzo grosso del suo entourage vorrei continuare a farla il più a lungo possibile, ai primi accenni di bellicosità reale mi adopererei per farlo fuori e consegnare il paese a qualcun altro. :asd:

koba44
28-04-17, 15:40
un wot pauroso che si leggerà solo Cesarino

CIÒ CHE HO VISTO IN COREA DEL NORD
di Jean-Claude Martini
... tra queste tessere varie c’era pure un preservativo che [...] Quando lo tirai fuori, Pak lo prese e mi chiese cosa fosse. Finsi di non saperlo, e me lo lasciarono poiché nemmeno loro sapevano sinceramente cosa fosse.


In Nord Corea si sburra dentro per legge e per compiacere il caro leader.

LordOrion
28-04-17, 15:44
Non pensavo si potesse essere cosi' tanto KomunismoFags da arrivare a considerare la NC uno stato meraviglioso... Evidentemente l'autore e' stato cresciuto a Pane e Capitale.

Also: 2017... Ancora pensare che il Comunismo funzioni :facepalm:

La parte piu' inquitetante e' questa:



E c’è di più: sono fermamente convinto che l’esperienza e l’esempio della RPDC possono fungere da punto di ripartenza della questione comunista tanto in Italia come negli altri paesi del mondo.


:uhoh:
Iddio ce ne scampi e liberi.
(dal komunismo in generale e dalle monarchie komuniste come la NC).

Nightgaunt
28-04-17, 16:02
In b4 la NK è un paradiso socialista e i padroni del mondo hanno inventato tutte fregnacce per farci stare buoni e sottomessi :asd:

KymyA
28-04-17, 16:04
In b4 la NK è un paradiso socialista e i padroni del mondo hanno inventato tutte fregnacce per farci stare buoni e sottomessi :asd:

pot'ess.

io non sono mai stato in Korea del Nord, quindi tutto è possibile.
Se mi pagassero la "gita", ci andrei tranquillamente cmq. Magari mi faccio accompagnare da Razzi così mi faccio pure due risate.

von right
28-04-17, 16:06
Un ritardo che neanche fox, end e ciome insieme :asd:

Zhuge
28-04-17, 16:26
ma se a quello lì piace la NK stolng perché non ci si trasferisce?

LordOrion
28-04-17, 16:30
ma se a quello lì piace la NK stolng perché non ci si trasferisce?

Perche' non e' scemo.

ryohazuki84
28-04-17, 16:40
guardatevi il documentario su netflix e poi ne riparliamo, altro che paradiso socialista :asd:

sinceramente sarei curioso di vedere come potrebbe reagire il popolo bestkoreano se cadesse il regime e scoprissero com'è il mondo fuori dai loro confini... con elettricità e acqua corrente 24 ore su 24, internet, il consumismo eccetera

Ceccazzo
28-04-17, 16:46
Sarebbe interessante sapere se un ragazzo nordcoreano potesse scrivere dell'Occidente quello che ha scritto lui sulla NK...

Nightgaunt
28-04-17, 16:51
Pensa cercare di far capire ad un nord coreano che vuoi spendere 10 volte il suo stipendio annuale per comprarti un monitor col g-sync così eviti il tearing e puoi capolavorare a 50 fps senza triggerare l'autismo.

ryohazuki84
28-04-17, 17:01
Se la Corea del Sud fosse tanto forte, che problemi avrebbe avuto a mantenere i suoi apparecchi al confine? Il fatto è che sono ben coscienti che un esercito di marionette non potrà nulla contro il potente EPC, e che in caso di guerra la dittatura di Park Geun-hye verrebbe clamorosamente sconfitta e la Corea riunificata nell’indipendenza antimperialista, con buona pace degli imperialisti USA.

ma cosa :rotfl:

Huxley
28-04-17, 17:05
in confronto i disagiati del forum sono fini intellettuali

Qoelet
28-04-17, 17:12
Scrive come uno che ha imparato l'italiano come seconda lingua negli anni '50.
Panetto = bus? Mah.

Richter
28-04-17, 17:24
CIÒ CHE HO VISTO IN COREA DEL NORD
di Jean-Claude Martini

«La Corea del Nord è come la Cina al tempo del Presidente Mao: c’è uguaglianza».
Nessun diritto per nessuno, così col cazzo che si lamentano http://j4gif.3owl.com/gif/smug/smugciaociao.gif

In Nord Corea si sburra dentro per legge e per compiacere il caro leader.
Macheccaz :rotfl:

megalomaniac
28-04-17, 17:25
un wot pauroso che si leggerà solo Cesarino

CIÒ CHE HO VISTO IN COREA DEL NORD
di Jean-Claude Martini

Chi scrive ha visitato personalmente, dal 16 al 27 di questo mese [agosto 2015], le città di Pechino, Pyongyang e Nampo.

«La Corea del Nord è come la Cina al tempo del Presidente Mao: c’è uguaglianza».

Con queste parole, la nostra guida Angela ci accompagnò, il 21 agosto, all’aeroporto di Pechino da dove avremmo dovuto prendere l’aereo per Pyongyang. Ho potuto notare che è un’opinione diffusa tra molti cinesi, i quali, come lei stessa ci ha detto, vanno nella RPDC per vedere come è, come si presenta, spinti dalla curiosità e anche da idee comuniste. Il volo durò un’ora, ed entrando nel deserto aeroporto non potetti fare a meno di sorridere vedendo per la prima volta in vita mia dal vivo i soldati nordcoreani e il personale di servizio con indosso la spilla a forma di bandiera rossa con le effigi del Generalissimo Kim Il Sung e del Generale Kim Jong Il.

Primo giorno. Passati i controlli (molto meno severi di quanto affermi la propaganda occidentale) usciamo e ci dirigiamo verso le nostre guide, che scopriamo chiamarsi Yu (lui) e Pak (lei). Ero letteralmente estasiato. Era la prima volta in vita mia che vedevo un Paese non solo totalmente fuori dal controllo e dall’interferenza statunitensi, ma anche degno di definirsi davvero socialista. Anche il caldo vento che tirava mi pareva diverso dal vento che sento in Occidente. Durante il viaggio potei osservare dal vivo la campagna di Pyongyang, la sua natura ben tenuta, le sue strade ben pulite, la fantastica città che a spezzoni ho conosciuto nei video su Youtube della KCTV e che adesso osservavo come un tutt’uno dai finestrini del panetto.

Vi era anche un grande raduno in Piazza Kim Il Sung di persone che indossavano tutte un cappellino rosso: credo fosse una manifestazione per condannare gli atti ostili delle marionette sudcoreane al confine. Il compagno Yu, spiegandoci l’utilità dei grattacieli, rimarcò il carattere gratuito della loro assegnazione a lavoratori e scienziati. Notai che la presenza dei militari non è così invadente come la dipinge la propaganda capitalista internazionale, e anzi molti ridevano e scherzavano coi civili, oltre che a lavorare assieme agli operai nella costruzione di case, edifici e alloggi vari (una costante a Pyongyang, il che mi ha dato l’impressione di una città in continua crescita ed evoluzione), così come ci accorgemmo facilmente dell’importanza fondamentale che il Partito dei Lavoratori di Corea dà allo sviluppo culturale del paese e del popolo: moltissimi i teatri ed i cinema.

Non ho visto un solo povero, non ci sono accattoni e il tempo di costruzione delle strade non supera i due anni. Nessuno è inoperoso, tutti sono impegnati a fare qualcosa. La mia felicità cresceva, e giunse al suo apice quando scendemmo per vedere l’Arco di Trionfo. Ammirandolo dal basso verso l’alto, mi resi conto della grandezza di quest’opera, che scrutai in ogni suo particolare: le due date 1925 e 1945, il testo della Canzone del Generale Kim Il Sung, le statue, le dimensioni che superano quelle dell’omologo parigino… Fu qui che confessai al compagno Yu e alla compagna Pak (con la quale mi espressi sempre in spagnolo, lingua che parla molto bene assieme a inglese e cinese) la mia ammirazione per il Generalissimo Kim Il Sung e il Generale Kim Jong Il. Alloggiammo al Yangaggdo International Hotel: un 4 stelle molto ben arredato e mantenuto ma con alcuni difetti, soprattutto l’eccesso di aria condizionata nell’ingresso e nelle stanze, il che rendeva fredde soprattutto queste ultime anche a spegnerla. Fortuna che il personale lo sapeva, e aveva posto nell’armadio una fornitura supplementare di coperte.

Cenammo al ristorante girevole all’ultimo piano, e dopo il compagno Yu ci disse che voleva discutere del programma. Ma solo con mio padre e con mia madre, dicendo che forse io e mia sorella “eravamo stanchi” e avremmo dovuto “riposarci”. Lì per lì ne fui un po’ offeso, perché non capivo come mai non potevo prendere parte alla discussione di un programma nonostante non fossi per niente stanco. Mentre mi perdevo in questi pensieri frivoli e idioti, sentii un suono in bagno che mi distrasse: era il telefono che, essendo in parte staccato dalla parete, si stava per isolare. Un po’ mi mancava Pechino. Ma l’insensatezza dei miei pensieri si rivelò felicemente nei giorni seguenti.

Secondo giorno. Cominciai la mattina accendendo la TV sul canale della KCTV dove trasmisero due belle canzoni (tra cui l’immortale Difendiamo il socialismo) e vari servizi televisivi. La nostra giornata iniziò con la visita a Piazza Kim Il Sung, che raggiungemmo a piedi dopo un breve tratto in panetto. Durante il percorso, mi feci tradurre quanti più manifesti e slogan di propaganda possibile che vedessi ai lati della strada dalla compagna Pak, con la quale conversai amabilmente del più e del meno.

Le dissi quanto fosse fortunata a vivere nella RPDC, visto che in Occidente e particolarmente in Italia le cose vanno di male in peggio, c’è mafia, criminalità, corruzione, insicurezza e nessuno pensa al popolo. Non hanno niente da invidiare al mondo, le dissi, parafrasando il titolo di una nota canzone nordcoreana per bambini. Le confessai anche che ho sognato tantissime volte negli ultimi anni di trovarmi in quella piazza, la qual cosa la fece rispondere con una tenera espressione vocale. Approfittai per chiederle di due questioni che mi interessavano particolarmente: quella dei ritratti di Marx e Lenin e quella del carattere internazionale dell’Ideologia Juché. Sui primi, mi disse di non sapere neanche lei come mai sono stati tolti. «Sono spariti!» mi disse ridendo, e ipotizzò: «Probabilmente è perché noi riconosciamo che Marx e Lenin sono stati grandi maestri del proletariato mondiale, ma essendo stata la nostra una rivoluzione nazionale abbiamo preferito dare priorità alle immagini del Generalissimo Kim Il Sung e di Kim Jong Il».

Ribadì comunque di non sapere con esattezza il perché della loro rimozione. Sul secondo, rispose affermativamente alla mia domanda dicendo che il Juché ha molte caratteristiche «valide non solo per la Corea, ma per tutti i paesi del mondo», come ad esempio la teoria secondo la quale l’uomo è padrone di se stesso. Poi, ovviamente, mi feci tradurre le varie scritte di fianco alle bandiere. Una forte impressione mi fece vedere la bandiera del Partito, quella del Paese e quella del Generalissimo dal vivo, in tutta la loro grandezza. Ci recammo poi alla Grande Casa di Studio del Popolo, dove assistemmo a una lezione d’inglese e ci fecero ascoltare, in un’altra sala, un CD di canzoni italiane in nostro onore. Ho notato che nella RPDC Al Bano e Romina Power sono molto apprezzati: a riprova di ciò, Pak mi disse giorni dopo di conoscere Felicità da un ballo di pattinaggio artistico che aveva visto in TV da bambina. Ne cantammo insieme un pezzo.

Dopo la Grande Casa di Studio del Popolo andammo alla celebre Metropolitana di Pyongyang, addobbata con magnifici dipinti raffiguranti il Generalissimo Kim Il Sung e il Generale Kim Jong Il. In sottofondo, musica e annunci che mi feci tradurre: parlavano delle provocazioni sudcoreane contro la RPDC. Con Pak cantai Passi, che trasmisero. Sentii una carica improvvisa di un misto di rabbia, grinta e determinazione come solo le canzoni militari nordcoreane sanno dare. Nella metro vedevo una grande atmosfera di tranquillità e notai che molte persone dello stesso sesso girano abbracciate in segno di amicizia. Non potei fare a meno di comparare ciò, e il senso di sicurezza che provai in quei momenti per il mio portafoglio e la mia macchina fotografica, alle metropolitane occidentali, spesso caotiche e insicure con gente che si spintona più le eventuali risse. Vidi il Rodong Sinmun in bacheca: vedendo una foto del Maresciallo Kim Jong Un dedussi che l’articolo in prima pagina parlasse della situazione a Panmunjom. Quale migliore occasione per farsi spiegare da una fonte affidabile cosa realmente stesse succedendo? La compagna Pak mi spiegò che le marionette sudcoreane avevano montato una gigantesca apparecchiatura di megafoni diffondenti menzogne contro il nord, il quale più volte ha detto loro di smettere con queste provocazioni. Avendo il sud ignorato questi moniti, fu proclamato lo stato di allerta per i due eserciti.

Pranzammo in una barca sul Fiume Taedong. A essere sinceri, il cibo cinese è qualitativamente migliore di quello coreano quanto a sapori; ma non ho disprezzato nemmeno quest’ultimo. Per contro, bisogna dire che la carne coreana è davvero buona. Solo alcuni pesci potrebbero essere cucinati meglio, ma in generale i nordcoreani mangiano davvero molto. Ho visto tra l’altro qualche ragazzino molto in carne, a smentita della propaganda imperialista che vorrebbe i nordcoreani tutti “smunti” perché “affamati”. Dopo il pranzo, ci dirigemmo alla Collina Mansu per pagare tributi alle due gigantesche statue del Generalissimo Kim Il Sung e del Generale Kim Jong Il.

Inchinarmi per me fu un dovere non solo esterno, cioè comandato dall’usanza, ma anche e soprattutto da un moto interiore di profondo rispetto e riconoscenza verso i due grandi condottieri che hanno guidato la Corea dalla schiavitù feudale prima e dalle rovine della guerra poi verso l’indipendenza, la pace, la modernità e il socialismo, e che per questo si sono guadagnati il meritatissimo rispetto del popolo. Dalla Collina Mansu si vedeva tutta Pyongyang, e a destra dei due monumenti scorgemmo chiaramente la Statua di Chollima. Da lì ci recammo in visita a una scuola media modello di Pyongyang, dove, con mio enorme stupore, fummo accolti da una classe di bambine che eseguì per noi uno spettacolino dalla durata di un quarto d’ora circa, tra danze e canti cui noi stessi alla fine partecipammo. La cosa fu immortalata da una foto di noi con loro. Mi sono sentito un capo di Stato!

Cenammo al piano superiore di un negozio di cui non ricordo il nome ma in cui comprai una bandierina della RPDC. Fu durante la cena che la compagna Pak mi annunciò la fine dello stato di emergenza al confine seguito al ritiro delle apparecchiature propagandistiche sudcoreane. Con gioia comunicai la notizia al resto della mia famiglia. Poi dissi, euforico, alla compagna Pak: «È che al Sud sono codardi e hanno avuto paura!». Le strappai una risata. Molto dolce. Il compagno Yu incalzò: «Il nemico non potrà mai invadere il nostro Paese». Ripensando a quei momenti e a quelle parole, ancora mi vengono i brividi. La RPDC ha vinto sulle marionette sudcoreane, che si sono ulteriormente screditate agli occhi del popolo coreano e dell’opinione pubblica progressista internazionale. Se la Corea del Sud fosse tanto forte, che problemi avrebbe avuto a mantenere i suoi apparecchi al confine? Il fatto è che sono ben coscienti che un esercito di marionette non potrà nulla contro il potente EPC, e che in caso di guerra la dittatura di Park Geun Hye verrebbe clamorosamente sconfitta e la Corea riunificata nell’indipendenza antimperialista, con buona pace degli imperialisti USA.

Terzo giorno. Quella mattina visitammo il Palazzo del Sole di Kumsusan. Me lo ricorderò in eterno perché lì ho rischiato di fare la figuraccia più grossa di tutta la mia vita, oltreché rischiato in generale… È accaduto che ai controlli all’entrata ci avessero fatto lasciare tutto in un cestello, ad eccezione dei portafogli. Quando passai sotto lo scanner elettronico, quello suonò. Dovetti dunque aprire il portafoglio e far vedere al soldato incaricato le monete, le banconote e la tasca delle tessere varie.

Il problema è che tra queste tessere varie c’era pure un preservativo che avevo dimenticato lì da una precedente vacanza in cui peraltro non mi è servito a nulla (infatti all’epoca insistetti perché non mi venisse dato). Quando lo tirai fuori, Pak lo prese e mi chiese cosa fosse. Finsi di non saperlo, e me lo lasciarono poiché nemmeno loro sapevano sinceramente cosa fosse. Pensiero: in Corea del Nord non devono svolgere un’ottima educazione sessuale. Per fortuna mia. A causa della tensione comunque ebbi un accesso di calore che l’incredibile freddo presente in tutto l’edificio contrastava degnamente. Osservando poi le foto dei vari incontri del Generalissimo Kim Il Sung sulla parete a sinistra (a destra c’erano quelli del Generale Kim Jong Il, e la compagna Pak mi spiegò che in questo modo chi entrava vedeva gli uni e chi usciva gli altri), lei mi spiegò chi fossero i vari personaggi. Mi raccontò la storia di Nobičenko, che per salvare Kim Il Sung da un attentato terroristico sudcoreano rimase monco. Poi vidi la foto dell’incontro tra il Generalissimo e il Presidente Mao del 18 aprile 1975. Mi confermò che quest’ultimo gode in Corea del Nord «di un’alta reputazione», e infatti il giorno dopo fu molto apprezzata la maglietta che indossavo, recante le effigi di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, sia da lei che da lui. Ho visto in seguito, provando profonda emozione, i feretri di Kim Il Sung e Kim Jong Il, ai quali ci siamo inchinati, poi le sale con alcuni loro regali. Usciti, ci siamo recati al Cimitero dei Martiri, dove abbiamo reso onore alla compagna Kim Jong-Suk, e al Cimitero antico, nonché a un tempio buddhista che, contrariamente a quello di Pechino, era immerso nella natura, e quindi a mio parere (come dissi poi alla compagna Pak a mo’ di pretesto di conversazione) favoriva molto meglio la meditazione, immaginandomi magari uno che ha appena staccato dal lavoro.

Pranzammo su un monte nelle vicinanze, dove udimmo alcuni coreani residenti in Giappone cantare al karaoke per divertirsi. Riconobbi Non abbiamo niente da invidiare al mondo, cantataci anche alla succitata scuola media, e ne cantai un pezzo con Pak. Dopo il pranzo ci recammo alla fattoria collettiva di Chongsanri, dove visitammo un asilo munito pure di piscina. I bambini si divertivano molto: una, abbastanza in carne, ci corse incontro ridendo e noi la salutammo con simpatia. Potei vedere i ritratti di Kim Il Sung e Kim Jong Il, le foto delle atrocità degli imperialisti USA ai tempi della guerra (è giusto che i bambini sappiano come va il mondo!) e varie scritte in coreano con dati che, da quello che ho potuto dedurre, rappresentavano l’aumento del numero dei bambini che si iscrivevano all’asilo in vari anni. All’uscita mi feci tradurre lo slogan sul cancello («Non abbiamo niente da invidiare al mondo!») e quello sull’ingresso della porta dell’asilo («Grazie, rispettato Maresciallo Kim Jong Un!»). Da lì ripartimmo per Nampo, dove vidi grandi paesaggi di campagna con spighe di grano alte fino a 3 metri e contadini che lavoravano assieme ai militari. Pernottammo là.

Quarto giorno. Alla mattina fummo avvertiti dalle compagne guide che non avremmo potuto andare a Kaesong, terza tappa prevista dal programma iniziale, per ragioni di sicurezza. Ritornammo dunque a Pyongyang. Vidi nel tragitto altri paesaggi di campagna ancora più floridi di quelli dell’andata: qui le spighe di grano raggiungevano anche i 4-4.50 metri di altezza, c’erano pannocchie di grano ammassate per un metro e mezzo circa ogni poco, le spighe di riso pure avevano un bell’aspetto e il bestiame era ben nutrito e in carne (dunque delle mietitrebbie, che peraltro credo controproducenti per le peculiarità delle campagne nordcoreane, i contadini possono fare evidentemente a meno senza problemi).

Da ciò mi è venuto spontaneo dedurre che il raccolto di quest’anno sarà eccellente. Al ritorno nella capitale, ci siamo recati in una libreria dove ho speso circa 90 euro per comprare 25 tra libri, volumi, riviste e spille. Il compagno Yu e la compagna Pak, ridendo, li hanno contati; sicuramente mi avranno preso in giro per un’ora parlando in coreano! Recandoci in Piazza Kim Il Sung ho notato che tutta Pyongyang è addobbata a festa per celebrare la ricorrenza del giorno dopo, 55° anniversario dell’inizio della rivoluzione Songun da parte del Generale Kim Jong Il. Ho assistito a una partitella a pallavolo amatoriale. La sera ci siamo recati al Parco dei Divertimenti, che il maresciallo Kim Jong Un visitò due o tre anni fa facendo pure un giro sull’attrazione con le poltrone che compiono giri a poco a poco più ampi fino a raggiungere i 360 gradi. Non mi sono mai divertito tanto. Abbiamo giocato ai videogiochi (terzo alla guida dopo una partenza disastrosa :B): ma nella guerra coi giapponesi non ho avuto tanta fortuna), siamo stati sulle montagne russe col compagno Yu e sull’autoscontro, concludendo il tutto con un giro sul trenino.

C’è stato pure un momento di scambio culturale, quando con le guide nostre e quella del parco ho cantato alcune canzoni nordcoreane: La luna splendente della mia patria, Nessuna patria senza di te, la Canzone del Generale Kim Il Sung, la Canzone del Generale Kim Jong Il e Difendere i quartieri generali della rivoluzione. Per cena tornammo al Yangaggdo: non faceva più tanto freddo e questa volta cenammo al piano terra.

Quinto giorno. In tarda mattinata ci recammo al Monte Mohyang, nel Nord Pyongan, dove visitammo il Museo dei regali al Generalissimo Kim Il Sung, al Generale Kim Jong Il e al Maresciallo Kim Jong Un. Ciò che mi ha stupito è stato vedere la quantità di regali consegnati a quest’ultimo, datati anche a quando non era ancora al potere e in Occidente era pressoché sconosciuto. Per l’Italia è stato soprattutto Giancarlo Elia Valori a tenere alta la bandiera dell’amicizia del nostro popolo col popolo nordcoreano. C’erano poi foto dei vari incontri dei tre Presidenti con varie figure di tutti i paesi.

Ho visto tra le altre cose il treno usato dal Generalissimo Kim Il Sung e quello usato dal Generale Kim Jong Il, dove morì nel 2011, così come le loro macchine, due Mercedes come peraltro ne ho viste spessissimo a giro per le strade di Pyongyang e Nampo, segno evidentissimo che entrambi non ebbero mai lussi e vivevano come il popolo (tra l’altro, il modesto hotel di Nampo, strutturato più come un bungalow, era un alloggio per i funzionari di Partito negli anni ’70), e segno evidentissimo pure del fatto che il popolo nordcoreano non se la passa così male come ci vogliono far credere qui: ho visto molti SUV di marca nordcoreana; le marche straniere più gettonate sono appunto Mercedes, Nissan e Toyota. Ho visto anche qualche FIAT e addirittura una Rexton.

Alla fine della visita al Museo dei regali ci furono dati dei fogli dove scrivere le nostre impressioni. Io scrissi: «È stato impressionante vedere la quantità di doni consegnati al Generalissimo Kim Il Sung, al Generale Kim Jong Il e al Maresciallo Kim Jong Un da parte delle personalità progressiste e dei popoli dell’intero mondo, il che testimonia che la Repubblica Popolare Democratica di Corea sarà sempre il fermo baluardo e il faro delle speranze di libertà, democrazia, pace e indipendenza dell’intero genere umano». La risposta della guida, in seguito alla traduzione della compagna Pak, fu per certi versi ancor più lusinghiera: mi disse che posso fare molto e che di fatto lavoro per la causa dell’amicizia tra Italia e Corea, elogiando le mie conoscenze e le mie parole. Comprai poi altre due pubblicazioni: il discorso conclusivo del Maresciallo Kim Jong Un alla sessione plenaria del PLC del marzo 2013 e una Storia delle attività rivoluzionarie del Presidente Kim Il Sung. Cenammo al ristorante di un altro albergo e cantai con la compagna Pak Nessuna patria senza di te, che suonavano in TV.

Sesto giorno. In quello che avrebbe dovuto essere il nostro ultimo giorno nella RPDC abbiamo visitato il Museo storico della Corea, la Torre dell’Ideologia Juché, il negozio di francobolli e perfino l’hotel Koryo, che non era in programma. Perciò arrivammo tardi all’aeroporto e non riuscimmo a prendere l’aereo, costringendoci a rimandare al giorno dopo la partenza. Ci furono qualche problema e diverse incomprensioni: tutto sembrò fatto apposta per non farci arrivare in tempo.

In breve abbiamo scoperto che la colpa è stata di un funzionario corrotto che ha cercato di farci spendere di più per una notte, ma la cosa si è rapidamente risolta e non abbiamo dovuto spendere più del dovuto. Tutto questo ha comunque creato grattacapi seri tanto a noi come alle compagne guide. La mattina dopo comunque giungemmo regolarmente a Pechino e per la sera tornammo a Firenze.

Riflessione finale: nonostante l’ultimo inconveniente finale, è stato un soggiorno perfetto: l’efficientissima organizzazione dello Stato nordcoreano si è dimostrata coi fatti ai nostri occhi. Tutto era ben programmato e ogni inconveniente si è risolto in tempi brevissimi. La corruzione, d’altro canto, si è rivelata esistente, seppure ovviamente non ai livelli endemici dell’Occidente.

La Corea del Nord è un potente Stato socialista che lotta per migliorarsi ed evolvere continuamente, e non c’è dubbio che i difetti che si manifestano nella sua edificazione socialista verranno eliminati grazie al controllo e alla partecipazione popolari. Ho visto coi miei occhi che il socialismo nordcoreano funziona.

E c’è di più: sono fermamente convinto che l’esperienza e l’esempio della RPDC possono fungere da punto di ripartenza della questione comunista tanto in Italia come negli altri paesi del mondo.

Fonte: http://www.parmadaily.it/245485/cio-che-ho-visto-nella-potente-e-socialista-corea-del-nord/

http://www.parmadaily.it/wp-content/uploads/2015/11/martiniclaude-620x264.jpg

:rotfl:

Ma le guide che vogliono parlare con i suoi genitori? :rotfl:

Ciome
28-04-17, 17:27
Un ritardo che neanche fox, end e ciome insieme :asd:

poi si sorprendono se vengono bannati

Ceccazzo
28-04-17, 18:26
:rotfl:

Ma le guide che vogliono parlare con i suoi genitori? :rotfl:

pure le guide erano schifate da lui :asd:

Gilgamesh
28-04-17, 18:32
:rotfl:

Ma le guide che vogliono parlare con i suoi genitori? :rotfl:
C'è pure il bambino grasso come in the interview :rotfl:


https://www.youtube.com/watch?v=jJC6cCgqIJo

Given
28-04-17, 18:39
https://www.youtube.com/watch?v=BotDYFR9ULk

Edit quasi ninjato :asd:

manuè
29-04-17, 10:29
sinceramente sarei curioso di vedere come potrebbe reagire il popolo bestkoreano se cadesse il regime e scoprissero com'è il mondo fuori dai loro confini... con elettricità e acqua corrente 24 ore su 24, internet, il consumismo eccetera
già visto tra la fine dell'89 e l'inizio del 90 :caffe:

megalomaniac
29-04-17, 11:48
C'è pure il bambino grasso come in the interview :rotfl:


https://www.youtube.com/watch?v=jJC6cCgqIJo

:rotfl:

mattex
29-04-17, 11:57
mo' mi vedo the interview, DEVE far ridere dai

- - - Aggiornato - - -

naturalmente su netflix non ci sarà, ora controllo

- - - Aggiornato - - -

come volevasi dimostrare: OGNI SANTO FILM CHE VOGLIO VEDERE, SU NETFLIX NON C'E' , e devo cuginare

LordOrion
09-06-17, 14:20
Il Cicciobomba prepara la guerra aerea:



North Korea Conducts “Red Flag” Style Air Combat Simulation

https://theaviationist.com/wp-content/uploads/2017/06/DPKR-Mig-29-1.jpgB
DPRK Air Crews Focus on Targeting U.S. Aircraft Carriers in Exercise.

Media Outlets in Asia and Russia are reporting a significant air combat simulation exercise and readiness drill taking place in the Democratic People’s Republic of North Korea during the past 72 hours.
The exercise, reportedly called “Flight Mastery Competition-2017”, is shown in foreign language media videos that have surfaced. Videos depict frontline North Korean combat aircraft taking off and landing from a small airstrip, large formations of military personnel in parade dress and flight gear and a formal review by North Korean supreme leader Kim Jong-un. No information in the public domain has been revealed about the specific tactical goals or outcomes of the exercise.
A Sputnik News report quoted that “North Korean Colonel-General Kim Kwang Hyok, Commander of the KPA Army Air Force, declared that the drill became an important demonstration of the North Korean armed forces’ ability to destroy any enemy target, including aircraft carriers, in one fell swoop.”
The event characterized as an aerial competition included fighter, assault, bomber and transport aircraft. North Korean leader Kim Jong-un, who also holds the rank of Marshal of the DPRK, “Praised participants of the competition for their professionalism, met with young pilots and was photographed with them. He also set new tasks for the air force and air defense units of the country” according to reports.
One Russian media outlet compared the North Korean exercises to the U.S. based Red Flag combat simulations held several times throughout the year at Nellis AFB in Nevada. It is unlikely, however, that the North Korean exercises approach the technological sophistication and size of the internationally attended Red Flag exercises as these are generally regarded as the most sophisticated aerial combat training simulations.
The new videos focus on North Korea’s frontline combat aircraft that include MiG-29UB multi-role aircraft of the 57th Air Regiment and Su-25K ground attack aircraft assigned to the 55th Air Regiment. Both units are stationed at Sunchon air base in North Korea. Some sources suggest North Korea owns “up to 40” of the capable MiG-29UB aircraft but it is not known what their rate of availability and combat readiness is.
Aircrews shown in the video are wearing primitive flight gear circa 1970 with G-suits and unsophisticated helmets. There is video of a quick-reaction drill with aircrews running to waiting MiG-29s in flight gear. Curiously, one pilot is playing an accordion, a non-indigenous musical instrument. Formation flights of Sukhoi Su-25s trailing colored smoke accompany more scenes of supreme leader Kim Jong-un viewing flight operations from a reviewing stand equipped with either flat-panel video monitors or large still photos of North Korean aircraft.


https://www.youtube.com/watch?v=fMccoQBlKQI

The exercise accompanies news releases last week in North Korean media condemning U.S. missile attacks on Syrian airfields and seeking to justify the development of North Korea’s nuclear weapons program as “The right choice a million times over” according to Reuters. “The U.S. missile attack against Syria is a clear and unforgivable act of aggression against a sovereign state and we strongly condemn this,” North Korean news outlet KCNA reported, quoting an unnamed spokesman for the North Korean foreign ministry in a report shared in the Reuters News Agency report by Ju-min Park and Jack Kim.
The readiness drills or combat simulations, whatever they may be, are unlikely to tangibly alter North Korea’s air combat capabilities in the near term since they are effectively held in a vacuum without overt participation or assistance from other nations who may assist with North Korea’s air combat doctrine.
By contrast, the U.S. military has been highly dynamic training in the region by deploying an increasing number of advanced ships and aircraft, including the widely reported deployment of U.S. Marine F-35B’s to the region. This deployment recently included the U.S. Marine Corps Fighter Attack Squadron 121 who conducted weapon hot-reloading exercises including Joint Direct Attack Munitions (JDAMs) on F-35Bs at Marine Corps Air Station Iwakuni in Yamaguchi Prefecture, Japan on April 6. The airbase at Iwakuni is within striking distance of targets in North Korea.
https://theaviationist.com/wp-content/uploads/2017/06/F-35B-USMC-706x397.jpg (https://theaviationist.com/wp-content/uploads/2017/06/F-35B-USMC.jpg)
U.S. Marines with Marine Fighter Attack Squadron (VMFA) 121 load ordnance on an F-35B Lightning II aircraft during hot-reload training at Marine Corps Air Station Iwakuni, Japan, April 6, 2017. This signified the first time the squadron loaded ordnance onto a running F-35B Lightning II aircraft at the air station in order to prepare for real-world scenarios. (U.S. Marine Corps photo by Lance Cpl. Joseph Abrego)

Nightgaunt
09-06-17, 16:49
Quanto sarebbe la k/d ratio vs una qualsiasi aviazione moderna?

Dr. Evil
09-06-17, 16:56
Avrebbe qualche possibilità solo con l'aimbot

manuè
10-06-17, 10:21
https://theaviationist.com/wp-content/uploads/2017/06/DPKR-Mig-29-1.jpg
mig 29 con missili AA10 alamo... fiquo! :pippotto:

koba44
10-06-17, 10:24
Binkov. Fresco fresco.


https://youtu.be/3WyrYBrOC1o

manuè
10-06-17, 10:26
north korea : usa = minicciccioli : tricchetracche

LordOrion
10-06-17, 11:26
Quanto sarebbe la k/d ratio vs una qualsiasi aviazione moderna?

Bof, i Mig 29 sono ottimi caccia, ma nessuno sa quale sia il loro effettivo grado di efficenza attuale.

Cek
10-06-17, 11:41
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2013/04/11/article-2307290-193D29B1000005DC-974_634x443.jpg

Qoelet
10-06-17, 13:03
In quella foto era ancora quasi un figurino...

Ciome
10-06-17, 14:24
Ma l'attacco missilistico degli USA in Siria è di tipo due mesi fa, mi pare. si è svegliato col martedì storto e ha deciso di rispondere adesso?

Nightgaunt
10-06-17, 15:27
In quella foto era ancora quasi un figurino...
È perché lui non deve fare cabaret e shit-test, schiocca le dita e gliene portano quante ne vuole.