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Visualizza Versione Completa : Caro pregiudica-TEON leccatore di lame punk, arriva la GENERAZIONE Q[uadrata] !!



Cesarino
05-09-17, 09:51
http://i.imgur.com/oxBeWik.jpg

http://i.imgur.com/j9C1HEt.png

Zhuge
05-09-17, 09:57
sono una sorta di precursore :smug:

macs
05-09-17, 10:15
L'unica cosa che faccio della lista è fare poco sesso, ma di certo non per scelta mia

Cesarino
05-09-17, 10:19
http://i.imgur.com/443URwh.jpg

Lo Zio
05-09-17, 10:25
se sei trasgressivo non va bene
se non sei trasgressivo non va bene

Zalgo
05-09-17, 10:42
se sei trasgressivo non va bene
se non sei trasgressivo non va bene

Qualsiasi cosa tu faccia non faccia desideri fare o eviti di fare c'è sempre qualcuno che vuole parlarne ed analizzarne perchè e modi quando ci sono e quando non ci sono :sisi:

Tanto tempo libero :asd:

NOXx
05-09-17, 11:07
Tante, tantissime braccia rubate all'agricoltura :asd:

Easy fix

Inviato dal mio LG-D855

ThorosSudatos
05-09-17, 11:09
>non si ribellano

Questo mi ricorda la storia dei Mosuo o Mouso o come cazzo si scrive. Costretti dai loro signori medioevali a farsi comandare dalle loro donne con proprietà passata per via matrilineale, è una delle pochissime società semi-matriarcali(semi, perchè nelle relazioni esterne comandano gli uomini) del mondo. Pare che in questo modo si riducessero tantissimo le ribellioni.

:fag:

Lo Zio
05-09-17, 11:09
Easy fix
tra i giovini o tra i giornalisti? :asd:

ZTL
05-09-17, 11:14
http://i.imgur.com/443URwh.jpg
Studiatevi 'sta roba se vi volete chiavare una 25enne metropolitana.
Fidatevi :party:

manuè
05-09-17, 11:27
tutto tranne i social :smug:

TeoN
05-09-17, 12:25
Bof in realtà i movimenti straight edge proponevano stili simili 30 anni fa

Inviato dal mio SM-G920F utilizzando Tapatalk

Cesarino
05-09-17, 16:42
Millennials, o la generazione autistica

Nelle nostre bolle social-indotte, siamo circondati da giovani aperti che, nonostante fatichino, non si arrendono alla rabbia, che immaginano un mondo senza frontiere, accogliente, ecosostenibile. Giovani che invece di sparare per strada organizzano gaming civici, che invece di fare rapine per finanziare la propria rivolta organizzano il crowdfunding. Siamo incessantemente coinvolti in progetti, siamo interattivi senza sosta, abbiamo centinaia di contatti e amicizie; schifiamo la politica perché è marcia, lenta, vecchia. Tendiamo a dipingerci con toni per lo più auto-assolutori, come probabilmente fa qualunque generazione, con la differenza che siamo i primi perdenti che non si ribellano.

Abbiamo cercato più volte su questo blog di capire perché ciò accada, e ogni volta abbiamo trovato delle ragioni simili: poco coordinati, individualisti, troppo precari e impegnati ecc… Sui media mainstream ci dipingono come svogliati, narcisisti, smidollati, qualcuno ci ha definito choosy e forse non aveva tutti i torti. Ma in fondo, ripensandoci, dipingiamo più i sintomi della malattia che le cause.

Voglio partire da un episodio che mi ha fatto riflettere. Pochi giorni fa ho pubblicato su un altro blog un articolo che aveva a che fare con l’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ho ricevuto questo commento: “Non avete capito gli italiani ne hanno le scatole piene di tutti voi avete degretato la morte della nostra nazione dico nostra non vistra preche non siete degni di essere italiani incominciate a fare le valige traditori!!!!!!!!!!!!!!” Abbiamo chiesto alla persona perché questa violenza e, dopo qualche commento più pacato, abbiamo capito che voleva esprimere un vero disagio, dato che probabilmente nessuno la ascolta, e nemmeno ce l’aveva con noi (che purtroppo o per fortuna abbiamo decretato ben poco finora). Credo che la reazione di molti miei coetanei sarebbe stata volta a mostrare le deficienze ortografiche, qualcun altro avrebbe canzonato l’incauta commentatrice, qualcun altro, orripilato dalla comparsa di alcune espressioni razziste in un commento, avrebbe chiuso la conversazione, sentendosi superiore in quanto aperto, multiculturale, e probabilmente studente Erasmus.

Siamo una generazione sostanzialmente impermeabile all’orrore, che abbonda intorno a noi: italiani semi-analfabeti che hanno perso il lavoro e vivono sotto sfratto, anziani privi di cure, disabili privi di assistenza pubblica, disoccupati di lungo corso che non hanno gli strumenti cognitivi per cogliere le complessità del mondo di oggi, indebitati fino alle mutande che finiscono nelle mani degli usurai, rovinati pure, ma non solo, dal gioco d’azzardo, unico momento di eccitazione in una vita culturalmente deserta. C’è l’Italia che vive ancora di calcio perché non sa godere di altri stimoli, c’è un’Italia che soffre la concorrenza degli immigrati ed è apertamente razzista. Nessuno di noi legge i commenti sulla pagina di Salvini, ma se siete curiosi di capire in che abisso civile siamo finiti dovete farvi coraggio, e dedicare qualche minuto a leggere le reazioni di fronte ai casi di cronaca. Per lo stupratore congolese di Rimini si parla di castrazione, lavori forzati, camere a gas. Lo scrivono persone reali, dalle foto nemmeno paiono tutti dei sanguinari.

Di fronte a questa parte, nutrita, del Paese, riteniamo che la colpa sia dei media di destra, che fomentano o addirittura inventano, dei politici irresponsabili, dell’ignoranza che abbonda. Ci trinceriamo nella nostra superiore educazione difendiamo la nostra sensibilità con buone dosi di ironia cercando compulsivamente su Spinoza nuove battute (Andrea Coccia argomenta una sensazione che avevo da tempo). Con l’indignazione semi-permanente, incorporata ormai magicamente nelle nostre tastiere, compiamo il nostro dovere politico: che sia un cartello in un video, uno slogan, un cambio di profilo Facebook, ci indigniamo, toni aspri e pigrizia tutelata.

Siamo diventati adulti rinunciando all’utopia e diffidando del progresso. Ognun per sé, e non perdiamo troppo tempo in noiosi ritrovi come i circoli di partito, mal tolleriamo ormai pure le elezioni “tanto sono tutti uguali”. Qualcuno litiga ancora sulle bacheche e su Twitter, informandosi al volo sul primo sito internet trovato, ma anche qui, svegliatevi dal sogno!, svolgiamo un lavoro perfettamente inutile: comunicare senza avere la fiducia dell’altro non produrrà mai un cambio di pensiero.

Che ci è rimasto? I valori, i nostri sacrosanti valori, che ci distinguono e risparmiano la fatica inutile di non comprendersi. Tante interazioni implicano rapporti superficiali e rapidi: nei nostri speed-date politici, quando li facciamo, le reazioni dell’interlocutore di fronte ai nostri sogni sono fondamentali. Benché iper-formati, masterizzati e dottorati, non andiamo molto forte nella disciplina della retorica: nessuno ci ha insegnato logica e teoria dell’argomentazione. Solitamente nei nostri dibattiti usiamo due pose intellettuali: quelli che dicono cose innovative che non comprendiamo sono “approssimativi”, quelli che dicono banalità, che però abbiamo capito, sono “rigorosi”.

Si invecchia presto e male con ‘sti giovani d’oggi. Perché, come scrive Philippe-Joseph Salazar, “I valori sono questa cosa mostruosa al centro dell’indebolimento del discorso politico… invocarli permette magicamente di non formulare più argomentazioni sviluppate, di fare a meno di esaminare la ragione avversa e di oscillare costantemente nella sfera emotiva perché la caratteristica della fede nei valori è questo attaccamento irrazionale, patetico, alla loro forza indefinita”.

Non abbiamo orecchie per chi non condivide i nostri valori. Ma, visto che la demografia non è dalla nostra parte, ci condanniamo a rimanere minoranza: non siamo in grado di ascoltare un orrore che non capiamo e non vogliamo provare a rappresentarlo. Questo orrore esiste, purtroppo cresce, e voterà i nostri futuri capi, che decideranno anche per noi: ma tanto parliamo inglese e siamo sempre pronti a partire. O no?

abaper
05-09-17, 16:55
Bof in realtà i movimenti straight edge proponevano stili simili 30 anni fa

Inviato dal mio SM-G920F utilizzando TapatalkMai sentiti. Comunque quelli che trent'anni fa non fumavano, non bevevano e non ciulavano venivano svegliati dalla naja.


Inviato dal mio ASUS_Z00AD utilizzando Tapatalk

Fruttolo
05-09-17, 16:58
TEON LECCATORE DI LAME INFAME :no:

Edward Green
05-09-17, 17:01
Quando scoppia la guerra?

Zhuge
05-09-17, 19:59
Quando scoppia la guerra?

a guardare la curva del prezzo dei bitcoin, presto :asd:

Milton
05-09-17, 20:01
Generazioni confuse di maschi femminilizzati e femmine mascolinizzate. Che altro vi aspettate?

Cesarino
05-09-17, 20:05
Generazioni confuse di maschi femminilizzati e femmine maschilizzate. Che altro vi aspettate?


https://www.youtube.com/watch?v=wWoP8VpbpYI&t=1s

Lo Zio
05-09-17, 20:07
Quando scoppia la guerra?


https://www.youtube.com/watch?v=6fNazq_zF0c

Glasco
05-09-17, 20:09
a guardare la curva del prezzo dei bitcoin, presto :asd:è finalmente scoppiata la bolla? tutto investito in motociclette, spade, rasoi e colore per capelli? :iknownothing:

Zhuge
05-09-17, 20:20
Generazioni confuse di maschi femminilizzati e femmine mascolinizzate. Che altro vi aspettate?

Le scimitarre?

Cesarino
05-09-17, 21:27
there's a difference between a seducer and a rapist. The seducer typically buys a bottle of wine.

Cesarino
06-09-17, 08:55
Giovani, non cascateci: vi vogliono fuori dall'Italia perché hanno paura di voi

Anche Ilvo Diamanti, sul Corriere, scrive che per i giovani è meglio andarsene dall’Italia. Un tema che torna periodicamente e che fa venire un sospetto: che i vecchi non vedano l’ora di levarsi i giovani dalle scatole

Ci deve essere un complesso profondo, qualcosa di segreto e di innominabile nella psicologia delle élites italiane che periodicamente, con varietà di toni e argomentazioni, sentono l’esigenza di rivolgersi ai giovani per dire: andatevene, non c’è più speranza.

L’ultimo è stato Ilvo Diamanti, che è professore universitario oltreché apprezzatissimo politologo da prima pagina. “Ragazzi, non tornate” dice al termine di una lunga analisi sulla nuova emigrazione. “Restate altrove. Fuori dal nostro, vostro Paese”. Almeno “fino a quando il nostro, vostro Paese si accorgerà di voi”.
Ma come? Sei uno dei primi influencer della carta stampata. Presidente dell’Isia di Urbino. Membro di Commissione Parlamentare. Ricercatore e saggista. Tutto qui quel che sai dire ai ragazzi? Niente da aggiungere riguardo agli altri, agli adulti, a quelli che hanno determinato questa situazione, all’impresa che paga poco, alla politica sempre in ritardo, e anche al mondo accademico dove il rinnovamento dei quadri ormai richiede ere geologiche?



Questa idea che i giovani, alla fin fine, “stiano meglio fuori” è radicata da un decennio nell’intellighenzia italiana. La squadernò forse per primo Pier Luigi Celli, in una lettera aperta a suo figlio, sempre su Repubblica, nel 2009: “Prendi la strada dell’estero”, diceva al primogenito appena laureato, l’Italia “è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse e un centesimo di una velina o di un tronista”. Pure Celli non era uno qualsiasi: dirigeva la Luiss, aveva diretto la Rai, era stato presidente dell’Enit. “Se deve andarsene suo figlio, figuriamoci il mio” si disse l’italiano medio con smarrito scoramento, cominciando a informarsi sui costi delle case a Londra (poi il figlio di Celli, bravo ingegnere, finì in Ferrari: ma questa è un’altra storia).

Qualche tempo dopo arrivò lo “Iatevenne” di Roberto Saviano, altrettanto sconsolato: “Pensando al Paese reale credo che l’unica strada possibile per i giovani sia emigrare”.

Diventò un tormentone, ripetuto dalle più diverse fonti. Il Nobel per l’Economia Dale Mortensen: “Fate le valige, spostatevi verso le regioni europee che offrono maggiori opportunità”. Il guru della comicità cinica Paolo Villaggio: “Cari giovani, emigrate come avrebbe fatto Fantozzi”. Il mago del Billionaire Fulvio Briatore: “Restano solo quelli che non vogliono farsi il mazzo”. Chiuse il cerchio il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: “Certi è meglio non averli tra i piedi”. Non solo “Andatevene”, insomma, ma anche “restatevene lì che è meglio per tutti”.


Così, tra una dichiarazione e l’altra, in un decennio abbiamo incardinato l’ideologia della fuga, convincendo larga parte del Paese che non ci sia modo di costruirsi una vita decente qui, quasi che fossimo l’Italia morta di fame degli anni ’20 o la Siria demolita dai bombardamenti dell’Isis. Ha funzionato. Carpentieri e laureati in neuroscienze, lavapiatti e bioingegneri, si levano dai piedi appena possono con la stessa, collettiva determinazione. Ma la coralità delle esortazioni con cui le classi dirigenti, da destra e da sinistra, hanno costruito il racconto del “meglio scappare”, del "chi vale se ne va", è tale da suscitare qualche sospetto. Questi vecchi, questi arrivati, questi titolari di posizioni immobili nel feudo di chi ce l’ha fatta, parlano per saggezza o anche, magari inconsapevolmente, per interesse?

​Dicono “andatevene” per il bene dei ragazzi o perché non vogliono andarsene loro? E le loro descrizioni di un Paese finito, immobile, senza speranza, sono autentiche oppure sono solo un esorcismo collettivo contro i fantasmi di epoche antiche, quando i giovani restavano, e pretendevano, e rompevano le scatole, e invece di fare le valige magari facevano le molotov?

Napoleoga
06-09-17, 08:59
Chi ha scritto sta cagata si è mai fatto un giro tra i vari tirocini sottopagati o i contratti ridicoli che offrono?

abaper
06-09-17, 09:05
Chi ha scritto sta cagata si è mai fatto un giro tra i vari tirocini sottopagati o i contratti ridicoli che offrono?No. È uno che li propone

Inviato dal mio ASUS_Z00AD utilizzando Tapatalk

balmung
06-09-17, 10:12
le loro descrizioni di un Paese finito, immobile, senza speranza, sono autentiche oppure sono solo un esorcismo collettivo contro i fantasmi di epoche antiche, quando i giovani restavano, e pretendevano, e rompevano le scatole, e invece di fare le valige magari facevano le molotov?


Chi ha scritto sta cagata si è mai fatto un giro tra i vari tirocini sottopagati o i contratti ridicoli che offrono?


No. È uno che li propone


forse, è anche peggio

Orologio
06-09-17, 10:32
... è dai tempi di cesare che la nuova generazione è sempre quella perduta e debosciata...

...generazione x, y, millennials, q...sarrchezz...

Dal canto mio ritengo che le generazioni vadano giudicate dopo e non prima...e per quanto mi riguarda i sesantottini piano piano li stiamo smaltendo ed è tutta salute... La generazione del solidale col culo degli altri e del dovuto in quanto diritto, perché sì...
Frega un cazzo se giocavano in campagna col pallone bucato...l'aria pulita non gli ha fatto comunque bene...

KymyA
06-09-17, 11:30
Ma datevi al Taoismo, gnoranti... non capite un cazzo della vita.

Siamo sono delle merdine nell'immensità del cosmo/tempo. Non contiamo tanto quando crediamo.

ThorosSudatos
06-09-17, 15:23
... è dai tempi di cesare che la nuova generazione è sempre quella perduta e debosciata...

...generazione x, y, millennials, q...sarrchezz...

Dal canto mio ritengo che le generazioni vadano giudicate dopo e non prima...e per quanto mi riguarda i sesantottini piano piano li stiamo smaltendo ed è tutta salute... La generazione del solidale col culo degli altri e del dovuto in quanto diritto, perché sì...
Frega un cazzo se giocavano in campagna col pallone bucato...l'aria pulita non gli ha fatto comunque bene...

Scusami, sarà pure dal tempo di Cesare che c'è questo pregiudizio verso le nuove generazioni ma evidentemente se come dici tu stesso alcune generazioni risultano peggio di altre qualche volta questo giudizio è fondato :asd:

Orologio
06-09-17, 15:38
Calcolando che questa generazione sta ancora sui banchi di scuola... è un po' dura giudicarla... :asd:

ThorosSudatos
06-09-17, 15:41
Quale? I millenials partono dal 1980.

La generazione Z parte dal 1995/2000 a seconda delle opinioni a riguardo

Orologio
06-09-17, 16:15
Tenendo conto che prima dei 40 anni non comandi un cazzo nei posti veri che contano (ad essere buoni)...io direi che nemmeno la nostra è giudicabile...(e comunque pensavo che la x fosse quella del 1980...i millenials sono full digitale e quindi li farei partire dal 199x...)

Se dovessi fare una previsione probabilmente la nostra sarà quella che manderà in guerra la generazione che non è ancora nata... :asd:

Lo Zio
06-09-17, 16:18
la generazione x è quella nata tra il 1960 e l'80

Frigg
06-09-17, 17:16
vedremo la generazione allah akbar se saprà fare meglio

Lo Zio
06-09-17, 18:53
vedremo la generazione allah akbar se saprà fare meglio

finirà col botto :fag:

ZTL
06-09-17, 18:54
generazione J