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Visualizza Versione Completa : A chi piace lavorare?



Carver
26-09-17, 18:24
Faccio molta fatica a immaginarmi in un lavoro per i prossimi quarant'anni. CI ho provato quattro volte e tutte e quattro sono stato ben contento di stare a casa. E non che sia ricco o non abbia provato a fare tutte le cose lì da adulti. Ha avuto anch'io le mie disgrazie e ho lavorato per circa cinque anni su dieci, quando ho trovato.

Dopo un po' impazzisco, comincio a odiare i colleghi e la mattina non sento più la sveglia.

Kayato
26-09-17, 22:33
Dipende dal lavoro, ho perso il conto di quanti lavori abbia fatto, in alcuni però mi trovavo bene ma la maggior parte delle volte erano lavori che avrei fatto in caso per poco tempo e solo per soldi.
In quello attuale mi trovo bene.

darkeden82
05-10-17, 07:17
A me si. Mi sono costruito la mia professionalità da quando ho 18 anni.



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Mdk
06-10-17, 07:55
Dipende dalle giornate, se ci son stimoli interessanti, nuove tecnologie, ecc diventa sicuramente più bello alzarsi la mattina, quando è al 99% routine e customer care passa la voglia

Blade Runner
06-10-17, 10:22
almeno che non nasci o diventi milionario devi lavorare per vivere quindi si bene o male ti ci devi abituare :asd:

Talismano
06-10-17, 10:24
Non mi posso per niente lamentare. Ho un lavoro in cui faccio qualcosa di tangibile con risultati quasi immediati, i colleghi sono tranquilli, ho orari abbastanza flessibili e sono pagato piuttosto bene. Mancherebbe solo la massaggiatrice thailandese in ufficio.

Carver
17-10-17, 20:34
ammazzatemi

Bonzino
19-10-17, 05:11
Io non so. Studiare è pesante ma lavorare forse non è di più? Che il problema è il denaro. Se trovo un modo per guadagnare bene e stancarmi poco riesco a raggiungere lo scopo. Se si unisce passione e lavoro è fatta.

Mi piace l'informatica ma non sono bravo in aritmetica, secondo voi posso avere difficoltà con la programmazione?

Non ho idea ancora da dove iniziare. Non ho mai programmato pero è un mondo che mi incuriosisce

Talismano
19-10-17, 07:53
Cercano sempre gente per raccogliere fragole e pomodori. Sei un valido candidato.

Bonzino
19-10-17, 16:01
Io non ti ho fatto niente. E mi scrivi sempre cattiverie. Che vuoi da me? Sei invidioso di che?
Se avete consigli grazie a tutti gli altri

Talismano
19-10-17, 16:14
Cose cattive? I pomodori ti aspettano.

Carver
19-10-17, 16:19
Io non so. Studiare è pesante ma lavorare forse non è di più? Che il problema è il denaro. Se trovo un modo per guadagnare bene e stancarmi poco riesco a raggiungere lo scopo. Se si unisce passione e lavoro è fatta.

Mi piace l'informatica ma non sono bravo in aritmetica, secondo voi posso avere difficoltà con la programmazione?

Non ho idea ancora da dove iniziare. Non ho mai programmato pero è un mondo che mi incuriosisce

scusa ma, concesso che tu non stia trollando, quanti anni hai?

io comunque non ne capisco niente di informatica e tutte quelle cose che fanno impazzire gli utenti dei forum dei giochini ( :asd: ), ho trovato la mia dimensione nell'arte e ci sono arrivato a 30 anni, dopo dieci anni di vita gggiovane, angherie subite e a tratti mancanza di lavoro perché ho avuto la sfortuna di nascere in questo periodo di crisi.

Bonzino
19-10-17, 18:03
Preferisco non dire l'età sul forum che poi talismano ne approfittiamo

Cmq si chiedevo un consiglio. Ti faccio in bocca al lupo per il tuo lavoro da artista

TizN
11-11-17, 22:27
A me piace lavorare perché così mi sento utile e ho delle entrate economiche.
Il problema è che da quando concluso gli studi il primo contratto di lavoro tipico l'ho avuto quest'anno... di somministrazione per 10 giorni. Il resto voucher, tirocini o prove.
Ho grandi potenzialità a livello mentale ma sono scoordinato e faccio fatica a comunicare efficacemente con le persone.

In breve, mi trovo come Carver che non so come rispondere alla domanda "dove si vede fra cinque anni?".

manuè
18-11-17, 17:48
in gioventù ho provato ad esercitare il mestiere che avrei voluto fare, ma anche impegnandomi, dando disponibilità praticamente illimitata e raccogliendo complimenti e congratulazioni (a parole), alla prova dei fatti, quando c'era da darmi un più che meritato premio, sono stato semplicemente snobbato, dimenticato e messo da parte... alla porta :asd3:, pertanto attualmente cerco di fare il minimo indispensabile tanto da non dover star li a sentire le lamentele dei capi, anche perchè dalla mia espressione si capirebbe benissimo che non me ne frega un tubo e di arrivare il più presto possibile alla pensione, alla quale per fortuna non manca poi molto.

comunque mi piace stare a casa e non molto (anzi per niente) fare vita sociale ed ho un sacco di interessi e di hobby con i quali passare il tempo e fregarmene in toto dell'umanità e di come andrà a finire il mondo dopo la mia dipartita.

Talismano
18-11-17, 18:27
Infatti sei un anonimo bidello che nemmeno le scope si ricorderanno

Carver
19-11-17, 09:08
il problema è che nel privato se non sorridi al capo ti lasciano a casa. se poi il capo ti dice "va bene così!", e tu giustamente non correggi o non chiedi (sempre al capo, ovvio), ti chiama dopo mesi e ti dice che dovresti prendere un'altra strada, a fine contratto. manuè lavora nel pubblico dove se non accoltelli qualcuno te ne sbatti il cazzo e poi magari a casa scopa, guarda le sue serie tv, fa quello che gli pare. se avesse le qualità (e magari le ha, questo lo saprà lui) per fare come tanti che per lavoro facevano gli stura cessi e poi registrvano dischi/scrivevano libri, sarebbe sicuramente meglio la sua situazione dell'imprenditore che lavora h24 e si paga le troie perché non ha tempo per una fidanzata.

ZaeN
19-11-17, 13:34
Un caro collega usava dire: "trovami una persona che senza averne alcun bisogno (economico probabilmente) si alzerebbe presto tutti i santi giorni per fare un lavoro mediocre".

A confronto con i miei coetanei sento di essermela cavata bene. Non ho scritto "mi sento fortunato" perché oggigiorno la fortuna te la dai in faccia.

Ho scelto un campo che spinge forte (IT), mi sto costruendo un cv e delle competenze (per ora sono 8 anni e già mi reputano "senior" anche se non mi ci considero per niente) che in Italia è difficile avere e inizia a dare bei frutti, la cosa bella è che ne ho per almeno altri 10 anni di crescita.

Capisco comunque i sintomi del OP. Anche io di media dopo 2 anni mi strarompo del posto dove sono, in Italia mi licenziavo, qui accetto la prima offerta interessante che mi fanno. È una questione di rompersi semplicemente le balle, è una condizione conosciuta (burnout).

Io sono del partito in cui si pensa che, in questo tanto decantato mondo del progresso - con roba come automazioni varie, machine-learning, automobili autonome, droni, razzi riutilizzabili, hyperloop, auto elettriche e uni svario infinito di altre cose - dobbiamo ancora fare i conti con l'inerzia del lavoro tradizionale, dove facciamo tante cose inutili solo per guadagnare la pagnotta.

La cosa che più mi urta è ancora oggi sapere dell'esistenza di mansioni inutili dove team di 20 persone sono tenute a fare azioni manuali (tipo cliccare form e fogli excel per ordinare/formattare dati o simili), con salari ridicoli, per anni.

Posso dare un paio di consigli, fai qualcosa che ti abiliti altre possibilità in futuro, pensa già al passo successivo. Non fare lavoretti che non ti portano a nulla una volta conclusi. Devi metterti in una situazione in cui l'aggregato delle tue esperienze passate sia tale che sia il lavoro ad inseguire te e non vice versa.

Così quando ti rompi passi tranquillamente (con dovute tempistiche) al prossimo come faccio io :asd:

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Lux !
19-11-17, 13:42
Un caro collega usava dire: "trovami una persona che senza averne alcun bisogno (economico probabilmente) si alzerebbe presto tutti i santi giorni per fare un lavoro mediocre".

Ma infatti "lavorare" indica due attività nettamente diverse che però vengono spesso confuse perchè indicate con la stessa parola.

Puoi dire "lavorare" per dire "tempo che spendi per ottenere di che nutrirti" ed allora minore è quel tempo, maggiore è il tuo benessere.
Oppure "lavorare" nel senso di perseguire uno scopo, creando o contribuendo a creare, qualcosa che ritieni così utile da valere il tuo tempo e la tua fatica.

Pakokasal
19-11-17, 19:00
Infatti sei un anonimo bidello che nemmeno le scope si ricorderanno

J4S è di là, la settimana prossima vienici a trovare.

Bonzino
19-11-17, 23:46
Un caro collega usava dire: "trovami una persona che senza averne alcun bisogno (economico probabilmente) si alzerebbe presto tutti i santi giorni per fare un lavoro mediocre".

A confronto con i miei coetanei sento di essermela cavata bene. Non ho scritto "mi sento fortunato" perché oggigiorno la fortuna te la dai in faccia.

Ho scelto un campo che spinge forte (IT), mi sto costruendo un cv e delle competenze (per ora sono 8 anni e già mi reputano "senior" anche se non mi ci considero per niente) che in Italia è difficile avere e inizia a dare bei frutti, la cosa bella è che ne ho per almeno altri 10 anni di crescita.

Capisco comunque i sintomi del OP. Anche io di media dopo 2 anni mi strarompo del posto dove sono, in Italia mi licenziavo, qui accetto la prima offerta interessante che mi fanno. È una questione di rompersi semplicemente le balle, è una condizione conosciuta (burnout).

Io sono del partito in cui si pensa che, in questo tanto decantato mondo del progresso - con roba come automazioni varie, machine-learning, automobili autonome, droni, razzi riutilizzabili, hyperloop, auto elettriche e uni svario infinito di altre cose - dobbiamo ancora fare i conti con l'inerzia del lavoro tradizionale, dove facciamo tante cose inutili solo per guadagnare la pagnotta.

La cosa che più mi urta è ancora oggi sapere dell'esistenza di mansioni inutili dove team di 20 persone sono tenute a fare azioni manuali (tipo cliccare form e fogli excel per ordinare/formattare dati o simili), con salari ridicoli, per anni.

Posso dare un paio di consigli, fai qualcosa che ti abiliti altre possibilità in futuro, pensa già al passo successivo. Non fare lavoretti che non ti portano a nulla una volta conclusi. Devi metterti in una situazione in cui l'aggregato delle tue esperienze passate sia tale che sia il lavoro ad inseguire te e non vice versa.

Così quando ti rompi passi tranquillamente (con dovute tempistiche) al prossimo come faccio io :asd:

Sent from my Moto G (4) using TapatalkCiao. Io stavo guardando il settore, vorrei capire se è una cosa che fa per me. Ad un neofita, totale ignorante della materia, che libro consiglieresti da leggere? Per conoscere con cosa si avrà a che fare e in tal maniera capire se l'informatica è alla mia portata. Preferisco il lato hardware, ma la programmazione non la scarterei

Picard
20-11-17, 00:14
Porca troia, non conoscevo questa sindrome del burnout, ho letto cos'è, ho fatto il test e son venuto fuori "caso da specialista" :|

E mi riconosco nel 90% dei sintomi/cause.

Ho un problema mi sa.

darkeden82
20-11-17, 07:58
Ciao. Io stavo guardando il settore, vorrei capire se è una cosa che fa per me. Ad un neofita, totale ignorante della materia, che libro consiglieresti da leggere? Per conoscere con cosa si avrà a che fare e in tal maniera capire se l'informatica è alla mia portata. Preferisco il lato hardware, ma la programmazione non la scartereiDomanda un po' troppo generica. è come chiedere consiglio su un libro sulla musica per vedere quale strumento suonare...
L'informatica oggi è un albero dai mille rami

Carver
20-11-17, 08:39
si ma il burncoso è stato studiato principalmente sulle persone a contatto con gli altri per lavoro. tipo medici della salute mentale, psicologi, forze dell'ordine che devono ascoltare denunce e avere a che fare con il peggio del peggio tutti i giorni, etc.

sugli psicologi mi sento di approvare. mai vista una categoria del genere. almeno un carabiniere prende atto della denuncia e ti manda a quel paese, lo psicologo è una figura a cui purtroppo ci hanno abituato a dare fiducia e spesso sono incompetenti e stronzi :asd: senza parlare del medico psichiatra che, con le dovute eccezioni, tratta i pazienti come numeri, li riempe di terapia e li denigra :asd:

Picard
20-11-17, 09:08
Dice riguarda anche più genericamente "le persone a contatto con il pubblico".

Comunque Bonzino, non ci si improvvisa programmatori, per esperienza ti dico che bastano anche studi superiori per entrare nel ramo (con pretese non troppo alte oggigiorno però, occhio) ma che non si può fare professionalmente da "autodidatti smanettoni".

darkeden82
20-11-17, 10:17
Dice riguarda anche più genericamente "le persone a contatto con il pubblico".

Comunque Bonzino, non ci si improvvisa programmatori, per esperienza ti dico che bastano anche studi superiori per entrare nel ramo (con pretese non troppo alte oggigiorno però, occhio) ma che non si può fare professionalmente da "autodidatti smanettoni".

puoi iniziare a lavorare così ..ma poi bisogna investire in corsi e formazione seria,poi dipende dalle aspettative e ambizioni di ciascuno.

Picard
20-11-17, 11:50
Vero. A me me li han passati le ditte per cui lavoro e lavoravo, quindi non ci pensavo che uno deve anche seguire quelli... :sisi:

darkeden82
20-11-17, 12:01
io poi sono un pò bastardo...se uno deve chiedere com'è un ramo lavorativo già è indice che non fa per se...
se uno ha passione per qualcosa se la sviscera...
ovviamente tutto imho

ZaeN
20-11-17, 13:06
Ciao. Io stavo guardando il settore, vorrei capire se è una cosa che fa per me. Ad un neofita, totale ignorante della materia, che libro consiglieresti da leggere? Per conoscere con cosa si avrà a che fare e in tal maniera capire se l'informatica è alla mia portata. Preferisco il lato hardware, ma la programmazione non la scartereiNon lo dico con cattiveria, ma se come condizione di partenza sei a zero anche nel campo personale/non professionale, rischi solamente di rimanere incastrato in una di quelle mansioni che descrivevo prima.

Im europa c'è più richiesta che offerta, purtroppo tentano di coprire attingendo da chi non ha background, perché statisticamente su X persone almeno una progredisce. Però è un percorso che non raccomando né a conoscenti né a sconosciuti, con gavetta da 4-5 anni con stipendi sulla soglia della povertà.

Per carità non dico che sia impossibile, però ecco non voglio avere nessuno sulla coscienza :/

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Morning Glory
11-08-18, 00:03
Non mi posso per niente lamentare. Ho un lavoro in cui faccio qualcosa di tangibile con risultati quasi immediati, i colleghi sono tranquilli, ho orari abbastanza flessibili e sono pagato piuttosto bene. Mancherebbe solo la massaggiatrice thailandese in ufficio.Per curiosità, di cosa ti occupi?

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Lars_Rosenberg
11-08-18, 12:41
Se si comporta coi colleghi come sul forum sono da fare santi.

Talismano
11-08-18, 12:53
Per curiosità, di cosa ti occupi?

Inviato dal mio ONEPLUS A3003 utilizzando TapatalkCreo cose con la stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.

Sinex/
11-08-18, 14:32
A questo punto non ci resta che sognare del veleno letale al tocco

Morning Glory
11-08-18, 14:41
Creo cose con la stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.Cioè non fai un cazzo dalla mattina alla sera.
Eh be, grazie che non ti pesa andare a lavorare.



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Talismano
11-08-18, 14:55
A questo punto non ci resta che sognare del veleno letale al toccoPuoi sognare il cazzo che ti pare. Letteralmente.

Sinex/
11-08-18, 15:33
Puoi sognare il cazzo che ti pare. Letteralmente.Non vedresti l'ora di smanacciarlo eh <3

Strategico
30-10-18, 18:28
Quando si inizia a lavorare si rischia di affezionarsi all'orario, ai colleghi, perfino ai capi, una routine da cui è meglio stare alla larga se possibile ^_^ o almeno prenderla con moderazione

darkeden82
30-10-18, 20:01
Quando si inizia a lavorare si rischia di affezionarsi all'orario, ai colleghi, perfino ai capi, una routine da cui è meglio stare alla larga se possibile ^_^ o almeno prenderla con moderazioneinfatti mi licenzio xd

Taddeus
31-10-18, 00:56
Se mi entusiasmo sul lavoro mi cacciano.

Talenz
06-11-18, 20:26
Carver, in che ambito sei?

Comunque lavoro da 20 anni (ho cominciato part time a 17 anni stano ancora al liceo e poi dai 19 in full time), ho fatto sempre dei bei lavori, ma sono un po’ stanchino.

Ora faccio il tatuatore (a settembre ho fatto 10 anni di professione) e posso dire che è un bel lavoro, quando ero single si scopava con le clienti tipo i maestri di sci e non c’è una vera fatica fisica.
Ciò nonostante comincio a non reggere più il dover combattere con i clienti e il settore è tanto saturo che se lavori bene stai a galla, ma da libero professionista vivi periodi poco proficui e quindi se hai spese/casa/famiglia un po’ d’ansia c’è.

Potessi scegliere lavorerei solo 3 giorni a settimana e continuerei a farlo anche con una buona disponibilità economica perché è un lavoro dove ottieni gratificazione se lo svolgi come si deve.

Prima di questo ho fatto il restauratore e in soldoni si tratta di fare l’operaio. Lì nonostante la buona paga sono scappato. Ripetitivo al massimo, ambiente di lavoro poco rilassato (l’ambiente conta tantissimo) e gratificazione solo per i capi che, alla fine, come unica fatica contavano i soldi.

Prima ancora ho fatto il giornalista. Era un bel lavoro perché lavoravo poco e guadagnavo bene. Però scrivevo tante di quelle cagate, da riviste di astrologia a roba di viaggi (guardando solo cartelle stampa e senza muovermi mai) che mi ero veramente rotto le palle.