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Visualizza Versione Completa : [SuccessoAnnunciato?] Città in Fiamme.



Nevade
08-02-16, 18:51
http://giotto.ibs.it/cop/copj170.asp?f=9788804652298
Città in fiamme - Garth Risk Hallberg

Data uscita: 16 Febbraio.

Sinossi:
New York, 1977. Il Bronx è in fiamme e Central Park è il terreno di caccia di rapinatori ed eroinomani, il punk sta nascendo e l’Aids è alle porte, gli artisti ancora affittano le soffitte a Manhattan. La notte di Capodanno corre sul filo del rasoio. È quasi mezzanotte quando si alza una tempesta di neve e, nel frastuono dei fuochi d'artificio, uno scoppio attraversa Central Park. Uno sparo. Il momento esatto in cui scocca la mezzanotte. Gli eventi intrecciano i destini di un insolito gruppo di newyorkesi: Regan e William Hamilton-Sweeney, i riluttanti eredi di una delle più straordinarie fortune di New York; Keith e Mercer, gli uomini che, nel bene e nel male, li amano; Charlie e Samantha, due ragazzini di Long Island attratti a Manhattan dall'incandescente scena punk. Il momento esatto in cui la pillola fa effetto. I nuovi arrivati incantati dalla città e quelli che della città sono così stufi che la darebbero alle fiamme: tutti in qualche modo parte dell’ossessione di un reporter e di un detective che cercano di capire cosa c’entra ciascuno di loro con lo sparo in Central Park. Il momento esatto in cui va via la luce. Che lo sappiano o meno, sono tutti legati dalla stessa storia - una storia su quanto le persone più vicine a noi sono a volte le più difficili da conoscere, una storia dove amore e arte, crimine e tradimento, Storia e rivoluzione sono racchiusi in un unico ordigno, pronto a esplodere. New York, 1977. Il momento esatto in cui esplode.

Forse ne avete già sentito parlare, forse no ma in quel caso probabilmente qualche voce vi arriverà. Scoperto grazie al buon Olengard ( :caffe: ) sembra il caso letterario dell'anno (o almeno di inizio anno). Definito nei modi più disparati, dal The Wire della letteratura al nobel per la letteratura annunciato. No ok questa no, ma i toni entusiasti sono veramente entusiasti al punto che la critica-snob-di-sto-cazzo-più-potente-del-mondo Michiko Kakutani si è eccitata come nemmeno un pastore sardo di fronte ad un asina (true story bro).

Kakutani scrive: “City on Fire attraversa sobborghi e quartieri di New York con la stessa audacia con la quale balza da attici splendenti a squallidi squat, da serate di gala uptown ai club di downtown, da uffici di alta finanza ad anonime bettole. Zooma nelle teste dei suoi eroi per darcene conto da un punto di vista ravvicinato, anche dal punto di vista delle emozioni personali, poi zooma all’indietro per consegnarci delle serafiche viste panoramiche della città. Pur essendo sovraccarico, è un romanzo al cardiopalma incredibilmente ambizioso”

Che dire, sarà sto bombardamento mediatico, sarà che comunque ci sono gli ingredienti che toccano le corde giuste, sta roba ha abbastanza catalizzato il mio interesse. E' da tanto che non prendo un libro al day-one ma stavolta ce casco :asd:

Olengard
09-02-16, 12:41
Ottimo romanzo, finito l'altro giorno.
Great American Novel se ce n'è uno, con tutti i possibili ingredienti, soprattutto la storia dei singoli personaggi che si intreccia alla storia americana - e soprattutto alla storia di New York, che traspira da ogni pagina. L'espediente fin troppo utilizzato del blackout (in questo caso quello reale, del '77) per una volta funziona molto bene e va a raccogliere le storie e le vite di tutte le figure che attraversano le mille e passa pagine del romanzo (pro-tip: pigliatevi l'ebook, non volete leggerlo a letto in cartaceo).

Mille e passa pagine che sono uno scoglio eccome, ma allo stesso tempo il romanzo riesce sempre a mantenere l'interesse e a farsi leggere molto molto bene. Finale magnifico.
Manca secondo me l'intuizione che lo rende qualcosa di indimenticabile, ma resta di sicuro tra le cose migliori in uscita in questo inizio anno, ed è un romanzo di un respiro e un'ambizione rara, costruito benissimo.

E anche per oggi ho fatto il mio sporco lavoro. :caffe:

Godsmack
09-02-16, 12:51
Badate tutti, me lo segno :arrabbiato:

Inviato dall'Astrosepolcro

Mus
09-02-16, 14:05
Anche io me lo sono segnato :sisi:

Nevade
09-02-16, 15:11
Questo post serve ovviamente a far comprare l'e-Book :fag: ( gatto mi raccomando eh abbiamo detto il 15% )

Inviato dal mio XT1562 utilizzando Tapatalk

sava73
09-02-16, 16:56
1000 e passa pagine di racconti? (quando scrivi tante storie intendi slegate come racconti no? :asd: )
anche no.


:asd:

Dai forse ... cartaceo pero' :snob:

Nevade
09-02-16, 16:57
Ma non sono racconti è una storia corale :bua:

sava73
09-02-16, 17:05
tipo Cloud Atlas?
No perchè invecchiando si peggiora... e io sto diventando allergico pure alle storie corali. :|

:asd:
No vabè... scherzo.
Mi avete incuriosito. :sisi:

Tano
09-02-16, 17:09
in wishlist

Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk

Nevade
09-02-16, 17:11
tipo Cloud Atlas?
No perchè invecchiando si peggiora... e io sto diventando allergico pure alle storie corali. :|

:asd:
No vabè... scherzo.
Mi avete incuriosito. :sisi:

Il gatto l'ha letto io sto aspettando ma così a naso direi è la classica storia di vari personaggi le cui vicende si intersecano :asd: Classico insomma dai :asd:

Havgard
09-02-16, 17:37
sembra fico, peccato che ho appena iniziato un altro piccolissimo libro di nome It :chebotta:

Olengard
09-02-16, 17:52
Sava, hai dei problemi grossi :asd:

Sono una dozzina di personaggi, ognuno vive la sua vita che si intreccia a quella degli altri. Capisci che se in 1200 pagine c'è più di una linea narrativa forse viene meglio :asd:

Godsmack
09-02-16, 18:01
Sava mo te ricondizionamo.

Nevaaaaa prendi il modello nuovo e formattalo

Inviato dall'Astrosepolcro

Mus
09-02-16, 22:53
Sava :rotfl:

Sbrodolato usando il cellulofono

sava73
11-02-16, 09:21
:caffe:
invecchiando si peggiora, ne sono coscente :bua:

david
13-02-16, 19:13
:uhm: belle le parole del gatto… vabbeh gli darò una chance rigorosamente in cartaceo :snob: settimana prossima sarà mio :sisi:

david
17-02-16, 17:24
Vado a vedere se c'è :alesisi:

Nevade
17-02-16, 17:30
Letto le prime trenta pagine (su tipo 1000 :bua: ). L'unica cosa che si può dire è che lo stile di scrittura ci sta tutto. Mi ha ricordato, ma proprio a sensazioni libero di dire una cazzata, un Franzen più pulito, meno inarrituoso. Il che è un bene :sisi:

Godsmack
17-02-16, 19:34
Inarrituoso è fantastico :asd:

Inviato dall'Astrosepolcro

david
18-02-16, 09:24
Preso ieri :sisi:
Appena finito quello in lettura mi sa che lo inizio.
Ma sbaglio o la carta delle pagine è estremamente sottile? (mi sembra quella della Bibbia o del Vangelo che ci facevano leggere a scuola :bua:).

Nevade
18-02-16, 10:56
Ah boh lo sto comodamente leggendo tra tel e tablet :asd: Tempo dieci pagine e ti cattura, sembra davvero un bel pezzo da 90

Inviato dal mio XT1562 utilizzando Tapatalk

Kallor
07-03-16, 17:55
Messo in wishlist, l'app kobo continua a consigliarmelo :snob:

david
07-03-16, 18:44
Finito ieri sera :alesisi:
Non è un capolavoro a mio parere, dopo crossposto il commento da anobii :sisi:

david
07-03-16, 19:14
Per chi è interessato :sisi:


Città in fiamme è l’opera prima di Risk Hallberg Garth, un bel mattone di 1000 pagine che ha avuto critiche molto positive in terra natia, arrivando persino ad assurgere alla nomea di nuovo grande romanzo americano. Un’etichetta decisamente impegnativa ed ingombrante direi, soprattutto per un esordio e poi per un ragazzo molto giovane che si dovrà confrontare con i vari Roth, Irving, De Lillo, Steinbeck, Franzen, Lethem, Wallace, Pynchon e compagnia, giusto per citare i primi venuti in mente.

Lo stile di scrittura di Risk Hallberg Garth è molto denso, molto pregno, direi sorprendente per un giovane di 37 anni. Non ha sicuramente la raffinatezza e la ricercatezza di un Franzen, l’artigianalità di un Lethem o la causticità di un Roth, ma i periodi sono piacevoli, ben scritti, anche se purtroppo talvolta ho sentito la necessità che fossero un po’ più stringati. Ogni tanto infatti il romanzo a mio avviso si perde un po’, magari risultando un po’ troppo prolisso a conti fatti. Qualche sforbiciata qua e là non avrebbe guastato insomma.

Città in fiamme è costruito principalmente intorno a due notti. La prima in cui avviene un fatto molto grave che funge diciamo da catalizzatore per quanto riguarda tutti i personaggi coinvolti, un grosso grande intreccio di figure che andranno a costituire la trama principale. Notevole in questo caso la narrazione, nel senso che l’autore crea una fusione perfetta tra la temporalità degli eventi ed i protagonisti, qualcosa che ho visto fare solamente a due grandissimi che sono Franzen e Roth, gli unici capaci di narrare saltando avanti ed indietro di anni senza far perdere l’orientamento temporale a chi legge ma soprattutto garantendo grande gusto nel percepire tutte le piccole raffinatezze di una narrazione non lineare di questo tipo. Ecco Risk Hallberg Garth è bravissimo nella prima sezione a fare tutto questo, purtroppo poi nel resto del romanzo tutto ciò non risulta però più perfettamente integrato. La seconda notte attorno a cui ruota il libro è quella conclusiva, quella in cui si verifica il blackout. In questo caso assistiamo ad un cambio di scena, direi quasi anche stilistico dell’autore. Il romanzo assume infatti toni più cupi, quasi da romanzo di genere (tipo Stephen King) e per fare paragoni cinematografici direi grosse palate di S.O.S. Summer of Sam (film splendido a cui secondo me il romanziere si ispira molto come ambientazione anche nel resto del libro). Un’orgia finale che però a mio parere stona un po’ con il resto del libro molto più pacato e compassato.

Come ho detto sopra se nel primo capitolo la narrazione non lineare risulta ben congegnata, il resto del romanzo pecca un po’ da questo punto di vista, nel senso che le altre sezioni sono strutturate a grossi compartimenti stagni che ci rivelano un po’ di background sui protagonisti coinvolti nelle vicende. Background che servono sì a farci capire come si è giunti a certe dinamiche nel presente, ma che il più delle volte sono dei meri compendi volti a definire in maniera più dettagliata i protagonisti, che risultano forse un po’ troppo standard: si va dalla coppia omosessuale bianco e nera, alla coppia etero con matrimonio in crisi, passando per l’amore adolescenziale tutto intriso di droga, sesso e in questo caso punk. Ecco visto che uno dei temi è proprio la musica, mi sarei aspettato un po’ più di riferimenti in merito. Se leggete quel capolavoro de La fortezza della solitudine di Lethem ci sono numerosi riferimenti alla musica dell’epoca che fanno da “colonna sonora” alle vicende e danno all’opera un senso più ampio e corposo, speravo che anche in Città in fiamme ci fosse un bel connubio tra musica e narrativa, ma invece ci sono solo sprazzi, sporadici, qua e là. Un altro tema molto importante del romanzo è sicuramente la città di New York vissuta sia nel suo periodo invernale, sia in quello estivo. L’autore riesce indubbiamente a restituire molto del fascino che ha questa metropoli, dedicandole descrizioni e richiami che contribuiscono a creare l’atmosfera giusta. Si ha sempre la sensazione di esserci, di essere presenti in quel preciso momento ed in quel preciso istante. Una qualità non da poco visto che ormai questa città è stata oggetto in lungo ed in largo di film e romanzi e riuscire ancora a trasmettere qualcosa di nuovo non è scontato.

Le aspettative su questo romanzo erano molto alte ed in parte sono state disattese. Città in fiamme è un buon libro, sicuramente non un capolavoro, ma direi notevole per essere un’opera prima. Un po’ troppo prolisso in certi momenti, impaginato impeccabilmente, direi accattivante sotto questo aspetto con quegli intermezzi ricchi di foto ed altro. Però non è quel libro che ti fa rimanere alzato fino a sera tardi per leggere un’altra pagina, non è quel libro che ti fa sognare, che ti fa riflettere, che quando torni a casa hai subito voglia di leggere. Un buon libro indubbiamente, ben narrato, con qualche difetto, sicuramente non il nuovo grande romanzo americano, non in grado di fotografare un’epoca, quanto piuttosto un nuovo grande ambizioso romanzo per un nuovo grande ambizioso scrittore, sicuramente da tenere d’occhio. Non un esordio folgorante, ma buono sicuramente. Non è uno di quei romanzi che mi sentirei di consigliare a scatola chiusa. Credo che, in termini di narrativa americana, siano altri i libri a cui dare priorità. Certo se avete esaurito tutto Roth, tutto Franzen, tutto De Lillo, tutto Lethem, tutto Steinbeck allora potete darci un occhio, ma non aspettatevi un capolavoro.

Voto un 3 su 5 :sisi:

Milton
14-08-16, 21:09
Sembra interessante, ma sinceramente comincio a cedere di fronte ai lavoroni, sempre più onnipresenti, da mille e passa pagine. Tanto per dirne due: "grosso libro uguale grosso male" e "io sono solo. Loro sono tanti". Nun ja fo più :bua:

Tyreal
17-08-16, 17:45
"un giovane di 37 anni"?!?

blacklotus
25-08-16, 18:31
"un giovane di 37 anni"?!?

perchè mi uccidi così?

quando ho letto per la prima volta quella frase sono rinato dentro

david
27-08-16, 11:33
"un giovane di 37 anni"?!?
"Giovane" come età per uno scrittore :sisi:

freddye78
13-09-16, 09:34
Non mi è piaciuto, troppo lungo e prolisso e inoltre il passaggio continuo tra i vari protagonisti fa perdere il filo della vicenda, almeno per me è stato così