Ceccazzo
23-10-17, 09:00
Niente, i bravissimi e inteligentissimi nativi digitali, che sanno usare così bene i social media, alla fine sono delle teste di cazzo
http://www.corriere.it/cronache/17_ottobre_23/filma-diretta-morte-facebook-ragazzo-riccione-finisce-mirino-rete-7070994e-b7b4-11e7-aa18-cabdc275da27.shtml
Protagonista involontario della vicenda è Simone Ugolini, un ragazzo di 24 anni di Riccione (Rimini), che nella notte tra sabato e domenica, mentre sta tornando a casa, perde il controllo del motorino. È sull’asfalto, agonizzante, quando passa di lì Andrea Speziali: invece di chiamare i soccorsi o provare in qualche modo a intervenire, tira fuori il telefonino e apre una diretta su Facebook, improvvisandosi macabro cronista. Lo riprende mentre è sull’asfalto e i suoi genitori, ignari, sono finalmente in vacanza dopo un’estate passata a lavorare, racconta del sangue, chiede agli altri - quelli che assistono inorriditi alla scena su Facebook- di chiamare i soccorsi, aggiunge particolari sul sangue e sulle condizioni di Simone, forse sperando in qualche like in più. Su internet non apprezzano: molti lo criticano per un comportamento che sembra molto più orientato a conquistarsi l’ammirazione e l’attenzione del pubblico che ad essere d’aiuto. Andrea, contattato dopo qualche ora, si dice pentito: «Ero sotto choc, volevo fare qualcosa per lui, e visto che mi avevano detto che avevano già chiamato i soccorsi, ho pensato di filmarlo».
http://www.corriere.it/cronache/17_ottobre_23/filma-diretta-morte-facebook-ragazzo-riccione-finisce-mirino-rete-7070994e-b7b4-11e7-aa18-cabdc275da27.shtml
Protagonista involontario della vicenda è Simone Ugolini, un ragazzo di 24 anni di Riccione (Rimini), che nella notte tra sabato e domenica, mentre sta tornando a casa, perde il controllo del motorino. È sull’asfalto, agonizzante, quando passa di lì Andrea Speziali: invece di chiamare i soccorsi o provare in qualche modo a intervenire, tira fuori il telefonino e apre una diretta su Facebook, improvvisandosi macabro cronista. Lo riprende mentre è sull’asfalto e i suoi genitori, ignari, sono finalmente in vacanza dopo un’estate passata a lavorare, racconta del sangue, chiede agli altri - quelli che assistono inorriditi alla scena su Facebook- di chiamare i soccorsi, aggiunge particolari sul sangue e sulle condizioni di Simone, forse sperando in qualche like in più. Su internet non apprezzano: molti lo criticano per un comportamento che sembra molto più orientato a conquistarsi l’ammirazione e l’attenzione del pubblico che ad essere d’aiuto. Andrea, contattato dopo qualche ora, si dice pentito: «Ero sotto choc, volevo fare qualcosa per lui, e visto che mi avevano detto che avevano già chiamato i soccorsi, ho pensato di filmarlo».