Cesarino
15-11-17, 18:59
Oggi è balzato agli onori della cronaca lo Zimbabwe, paese africano a confine con il Sud-Africa, per via di un tentato golpe ai danni del dittat... ehm, presidente Mugabe. "Chissene" penserete voi. Invece la sua storia è molto interessante ed attuale, e ve la racconterò molto brevemente (immaginatevi la musichetta di Superquark in sottofondo):
All'alba del ventesimo secolo lo Zimbabwe non era uno stato-nazione, e i suoi abitanti vivevano allegramente come avevano sempre vissuto i loro avi, tra agricoltura rudimentale, caccia con arco e frecce e scontri etnici (ma le razze non esistono).
Un cattivissimo uomo d'affari inglese, tale Rhodes, acquistò "legalmente" dai capi tribù della zona le miniere e poi i terreni dello Zimbabwe, dichiarandolo ben presto colonia britannica e chiamandolo simpaticamente "Rhodesia".
Gli orrori del governo Rhodesiano non si fecero attendere: le capanne vennero trasformate in case, scuole e ospedali, i villaggi in fattorie gigantesche, e gli uomini del posto divennero per lo più minatori e operai.
La mostruosa comunità bianca crebbe esponenzialmente negli anni a venire, fino alle 300.000 unità degli anni '70 a fronte dei 6 milioni di neri, che vennero esclusi dalla vita politica perché i cattivissimi bianchi pensavano che toccasse a loro governare quello che da soli avevano costruito, mentre i neri avrebbero dovuto inserirsi gradualmente nella democrazia Rhodesiana.
Gli anni '60 videro una riscossa dei movimenti etno-marxisti africani (i popoli esistono e si devono determinare con la violenza solo se sono sotto l'Equatore), che portò la Rhodesia prima all'indipendenza forzata contro tutto il mondo "civile" che spingeva per la democraticizzazione del paese; poi, dopo una guerra civile con i ribelli locali, alla resa. Nacque così lo Zimbabwe, sotto la guida dell'illuminato dittatore marxista Mugabe, che portò il paese soprannominato "Svizzera Africana" per la sua prosperità, ad essere uno dei più poveri del mondo, l'unico in Africa con PIL negativo, con l'inflazione più alta della storia dell'uomo, dove le condizioni di vita della gente sono scese al di sotto del livello pre-colonizzazione.
E tutti vissero felici e contenti. Sopratutto Mugabe, che governa ininterrottamente da quasi quarant'anni (un po' meno i bianchi, che furono costretti a fuggire per non essere sterminati in massa, ma loro se lo meritano).
Fine.
All'alba del ventesimo secolo lo Zimbabwe non era uno stato-nazione, e i suoi abitanti vivevano allegramente come avevano sempre vissuto i loro avi, tra agricoltura rudimentale, caccia con arco e frecce e scontri etnici (ma le razze non esistono).
Un cattivissimo uomo d'affari inglese, tale Rhodes, acquistò "legalmente" dai capi tribù della zona le miniere e poi i terreni dello Zimbabwe, dichiarandolo ben presto colonia britannica e chiamandolo simpaticamente "Rhodesia".
Gli orrori del governo Rhodesiano non si fecero attendere: le capanne vennero trasformate in case, scuole e ospedali, i villaggi in fattorie gigantesche, e gli uomini del posto divennero per lo più minatori e operai.
La mostruosa comunità bianca crebbe esponenzialmente negli anni a venire, fino alle 300.000 unità degli anni '70 a fronte dei 6 milioni di neri, che vennero esclusi dalla vita politica perché i cattivissimi bianchi pensavano che toccasse a loro governare quello che da soli avevano costruito, mentre i neri avrebbero dovuto inserirsi gradualmente nella democrazia Rhodesiana.
Gli anni '60 videro una riscossa dei movimenti etno-marxisti africani (i popoli esistono e si devono determinare con la violenza solo se sono sotto l'Equatore), che portò la Rhodesia prima all'indipendenza forzata contro tutto il mondo "civile" che spingeva per la democraticizzazione del paese; poi, dopo una guerra civile con i ribelli locali, alla resa. Nacque così lo Zimbabwe, sotto la guida dell'illuminato dittatore marxista Mugabe, che portò il paese soprannominato "Svizzera Africana" per la sua prosperità, ad essere uno dei più poveri del mondo, l'unico in Africa con PIL negativo, con l'inflazione più alta della storia dell'uomo, dove le condizioni di vita della gente sono scese al di sotto del livello pre-colonizzazione.
E tutti vissero felici e contenti. Sopratutto Mugabe, che governa ininterrottamente da quasi quarant'anni (un po' meno i bianchi, che furono costretti a fuggire per non essere sterminati in massa, ma loro se lo meritano).
Fine.