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Ethan81
14-01-16, 21:09
Direi fondamentale :sisi:

Articoli di approfondimento, roba impegnata et similia...già lo sapete :sisi:

Vitor
14-01-16, 23:41
Ora vedo di recuperare qualche articolo vecchio, avendo brasato l'account mi viene meno facile :bua:

Vitor
14-01-16, 23:46
Gianni Mura intervista Boninsegna


La foto dai toni seppia fa il giro del tavolo sotto il pergolato, fuori dalla trattoria. E' cominciato tutto lì e non è ancora finito. Gli Invincibili del Sant'Egidio, anno 1957. Due anni (1956/58 ) senza mai perdere una partita e la prima sconfitta arrivata con la monetina del sorteggio. "Io sono il secondo in basso da destra. Un ragnetto", dice Roberto Boninsegna, classe 1943.
"Tant'è che giocavi mezzala, il bomber ero io", dice Adalberto Scemma, secondo da sinistra in alto, poi diventato giornalista, e pure bravo. "Vero, ma eri tutto velocità, tecnica poca", dice Boninsegna. Ed è curioso sentir parlare di tecnica uno che è passato alla storia (del calcio) come simbolo di forza e coraggio, sturm und drang, un satanasso. Però ne aveva, e tanta, visto che segnava in tutti i modi, quasi sempre di potenza, e da tutte le posizioni. E un po' di merito ce l'ha Massimo Paccini, l'allenatore di allora, in posa sulla destra come un maestro con la scolaresca. "Brava persona, bravo tecnico, ha vinto un titolo nazionale sulla panchina del Guastalla, con Gene Gnocchi in campo, ha curato le giovanili del Mantova. E' morto un mese fa, prima di morire s'è fatto portare sul campo dell'Anconetta, dove giocavamo. Ai funerali c'eravamo tutti noi degli Invincibili".

Il capitano di quella squadra, Franco Salardi detto Cina, è il titolare della trattoria, adesso sta tornando con una bottiglia di Lambrusco bello scuro e una sleppa di Grana. Boninsegna indica la foto: "Sembriamo più giovani, no? E' perché c'era meno da mangiare. Ecco, questo biondino è Scardeoni detto Nacka, venne con me alle giovanili dell'Inter, poi al Genoa lo allenò Sarosi, ma lui aveva in testa l'arte e adesso fa l'antiquario a Lugano. Pedrazzoli è diventato pittore, ma anche assessore alla cultura. Alfano, direttore dell'Inps. Fornasari funzionario della Belleli che ha ristrutturato San Siro".

A un certo punto penso che siamo indietro nel tempo, o forse fuori dal tempo. Quando mi ricapiterà di fare un'intervista sotto un pergolato, senza che l'intervistato guardi l'orologio ogni cinque minuti? E con un intervistato che parla senza reticenze? E' qui che capisco quanto forte sia il legame tra compagni di squadra, anche ragazzini, che si separano ma non si perdono. O dovrei dire compagni e basta, compagno centravanti?"Lascia stare, la definizione l'hanno coniata per Sollier. Io non ho mai avuto problemi, nemmeno con Agnelli e Boniperti che certamente non la pensavano allo stesso modo. Non facevo comizi, ma non ho mai nascosto da che parte stavo. E da che parte potevo stare? Mio padre era nel consiglio di fabbrica, alla Burgo. Bastava che facesse un fischio e si fermava il reparto.Aveva perso tre dita sotto una pressa, così in guerra non c'era andato. Ma in fabbrica avevano un bel po' d'armi nascoste. Tutte cose che ho saputo da altri. Era un omone, mio padre. Parlava poco ma lasciava il segno. Mia madre era più estroversa. E tifava Mantova anche con me in pancia. Al cancello dello stadio l'hanno bloccata che era all'ottavo mese, preoccupati. Elsa, non vorrai mica farlo qui? Te sta tranquillo, disse lei mi sono portata appresso la levatrice ".

Tutto questo in dialetto mantovano, mi spiace non saperlo trascrivere. Avanti. "Non ho mai avuto paura nemmeno da bambino, nemmeno del buio. Non ero mai solo. Vivevamo in due stanze in corso Garibaldi, vicino all'ex macello, dove adesso c'è la biblioteca comunale. E i cosiddetti servizi, fuori in cortile. Vedevo mio padre uscire in bici la mattina presto e rientrare distrutto, e tossire, tossire. La fabbrica ti dava da vivere e ti accorciava la vita. Non usavano le mascherine, un litro di latte gratis al giorno e via andare. E' morto a 61 anni. Fino a che non mi sono sposato tutti i guadagni li davo in casa. Così prima s'è comprato un Vespino, almeno poteva tornare a casa nella pausa e mangiare qualcosa di caldo, poi una macchina. E a mia madre ho preso un negozio di merceria".Alza un braccio: "Vorrei chiarire una cosa. Tutti hanno scritto che festeggerò i 70 passerò in fabbrica. Non è vero. Lo passerò in famiglia, con mia moglie Ilde che ho sposato 45 anni, aggiungine sette di fidanzamento, posso dire che è la donna giusta di tutta una vita. E i miei figli: Gianmarco avvocato, Elisabetta psicologa. E Giovanni, il nipotino. Per questa storia della fabbrica mi hanno cercato anche dei giornali e delle radio di Roma.Ci vado il 5 per appoggiare il presidio dei 180 lavoratori che resistono da febbraio e forse c'è ancora un filo di speranza che le cose si aggiustino. Ma proprio un filo. Nella salamensa della Burgo c'è un grande crocifisso e ai lati due quadri con falce e martello. Ecco, mio padre non mi ha indottrinato né mi ha mai proibito di frequentare i preti. Gli Invincibili era la squadra dell'oratorio. Una volta son tornato a casa e gli ho chiesto: papà, ma è vero che voi mangiate i bambini? E' una balla, ha detto, e può avertela raccontata solo un prete, bisognerà che vada a parlarci. Bene, fermiamoci qui, tanto poi è chiaro che Berlusconi è stato la rovina dell'Italia e che dalla sinistra, con Bertinotti e D'Alema, gli sono arrivati buoni assist".

Ho una curiosità, dopo tante pagine di taccuino riempite. Nel calcio ci sono biografie di cani e porci. Perché lui no? "Me l'hanno proposto e c'era anche un discreto ingaggio. Ma ho detto no grazie, perché se avessi raccontato tutta la verità avrei sputtanato un sacco di gente e se non l'avessi raccontata mi sarei sputtanato io. Tanto valeva lasciar perdere". Il resto è sintesi.IL CAMBIAMENTO. "Inizio da mezzala, divento seconda punta. E la prima punta, il povero Taccola a Prato, Bercellino a Potenza, è regolarmente capocannoniere del torneo. A Varese segno poco, prima punta è Combin. A Cagliari segno un po' di più, anche se c'è Riva. Un giorno Scopigno mi dice: siamo pochi e gli unici ad avere mercato siete tu e Gigi. Lui non si vuole muovere, e tu? Io qui ci sto benone, ma se mi date via accetto solo l'Inter.Affare fatto. Arrivano in cambio Domenghini, Gori e Poli più ottocento milioni, mica poco. E senza di me il Cagliari vince il suo primo scudetto. Io il primo con l'Inter, l'anno dopo, quando mi ero trasformato in prima punta. Ragionamento: se fare i gol è così importante, tanto vale che li faccia io. Sono diventato più egoista, più cattivo, più finalizzatore. Anche perché, siamo onesti, con intorno gente come Suarez, Corso e Mazzola era una pacchia".GLI AVVERSARI: "Il più bravo e corretto di tutti, Guarneri. I più rognosi, nell'ordine: Spanio, Rosato, Galdiolo, Morini. Di quelli che ho incontrato, troppo facile dire Pelé o Gerson, Rivelino o Jairzinho. Sto in Europa: Overath in cima, poi alla pari Beckenbauer e Crujiff. Ricordo che non c'erano tante moviole e tante regole: il fallo da ultimo uomo, per esempio. E avevi difese a uomo, stopper più libero. Prima era il difensore a stare attaccato all'attaccante, adesso con le difese in linea l'attaccante furbo va a farsi marcare dal difensore più scarso".

GLI ALLENATORI: "Se oggi uno come Guardiola mi dicesse che il suo centravanti è lo spazio io gli direi: no, il centravanti sono io, e cambio squadra. Ne voglio ricordare tre. Scopigno era pigro ma intelligentissimo, non sbagliava mai un cambio, anche perché a Cagliari eravamo pochi, contati, una riserva per settore e quattro della Primavera. Senti questa: d'accordo col Cina, il capitano degli Invincibili, sciambola. Carnevale di Venezia, con le morose. Avevo prenotato su un volo alle 7 per Cagliari. Che tarda. Arrivo, salto su un taxi e gattono dentro all'Amsicora, confidando sul fatto che Scopigno non amava alzarsi presto. E invece lo trovo piantato davanti allo spogliatoio. E mi fa: "Capisco lo smoking, ma almeno potevi toglierti i coriandoli dalla testa". Herrera è stato un grande. Tatticamente. Poi aveva dei difetti, ma tatticamente meritava che lo chiamassero Mago. E poi Trapattoni, grande professionista, il primo all'allenamento, l'ultimo a uscire.A me il sabato piaceva calciare una trentina di rigori, mi aveva insegnato Meazza. e poi tirare al volo sui cross. Pioveva, un giorno, e ne ho tirato uno altissimo. "Bobo, vuoi che ti dica dove hai sbagliato?". "Scusa Trap, ma tu quanti gol hai fatto da professonista?". "Sei o sette". "Io 160, non mi menare il torrone". Mi ha fatto dare 150mila lire di multa, ma poi amici come prima. Anche se quand'ero alla Juve non ha mai azzeccato un cambio".RIVA. "Come fratelli, abbiamo diviso per due anni la stessa camera, poi mi sono sposato ma siamo rimasti amici. In campo ci mandavamo spesso a quel paese, questione di temperamento. Un giorno giochiamo in Mitropa a Skoplje e c'è invasione di campo, noi due siamo i più lontani dallo spogliatoio.

Nenè fa in tempo a infilare la porta e chiude a chiave, e noi fuori a urlare "apri, deficiente". E intanto arrivavano i tifosi, sembrava un film con Bud Spencer e Terence Hill. Ne abbiamo stesi un sacco, ma ne abbiamo anche prese. Ma la paura più grande non è stata lì, ma quando Gigi m'ha proposto un giretto in macchina verso Villasimius. Aveva un'Alfa Quadrifoglio truccata. Non c'erano le cinture. Curve su due ruote. Il giorno dopo ho fatto l'assicurazione sulla vita".I GOL: "Il più bello al Foggia, in rovesciata. I più importanti in Messico: l'1-0 alla Germania, ma sono anche fiero dell'assist a Rivera per il 4-3, e il temporaneo 1-1 col Brasile.
Nell'intervallo eravamo convinti di farcela, bastava che Valcareggi mettesse dentro Rivera al posto di Domenghini che non stava più in piedi. O meglio, che Rivera giocasse dall'inizio. Abbiamo regalato al Brasile il Pallone d'oro nella partita più adatta a lui. E senza staffetta. Mi piacerebbe rigiocarla con Rivera, quella finale".LA PANCHINA: "Forse è stato un errore rimanere nove anni fuori dal calcio, ma volevo godermi la famiglia. Poi ho fatto per 13 anni il ct dell'Under 21 di C. Meglio che fare l'allenatore, perché da selezionatore se un giocatore rompe i coglioni non lo convochi più, mentre da allenatore te lo devi tenere almeno un anno. Ho scovato gente come Toldo, Abbiati, Amelia, Fortunato, Barzagli, Iuliano, Bertotto, Di Biagio, Iaquinta, Montella e Toni, che era riserva nel Fiorenzuola e che chiamavo sbrindellone caracollante. Mi aspettavo qualcosa di più dalla federazione ma non mi lamento, so di essere stato un privilegiato"DUE CHICCHE (Brera e il Monatto). "Bonimba lo devo a Brera. A San Siro gli ho chiesto perché. Perché hai il culo basso e quando corri mi ricordi Bagonghi, nano da circo. Ho incassato guardandolo come per fargli capire che coi miei 176 centimetri ero più alto di lui. Poi Brera scrisse sul Giorno, più o meno: è inutile che Bonimba mi guardi dall'alto in basso, nano l'ho battezzato e nano resta. Un nano gigante, però.Quanto al monatto, un giorno mi telefona Facchetti. Bobo, c'è il regista Salvatore Nocita, un interista vero, che girerà a Mantova un pezzo dei Promessi sposi, sceneggiato tv, e ha pensato a te. Che parte dovrei fare, Giacinto? Il monatto, quello che carica gli appestati sul carretto. E perché non lo fai tu? Perché io sono alto, bello e biondo. Così ho fatto il monatto, senza pensare di essere basso, brutto e moro. E mi sono anche divertito".

Vitor
14-01-16, 23:47
Klopp sul Guardian (pezzo del 2013)


Jürgen Klopp is pondering the similarities between himself and Arsène Wenger, between his Borussia Dortmund team and Arsenal which, on the face of it, appear to be numerous. Klopp, however, does not see it. "He likes having the ball, playing football, passes … it's like an orchestra," the Dortmund manager says, pretending to play the violin. "But it's a silent song, yeah? I like heavy metal."Klopp's every entrance ought to be accompanied by a cymbal crash and it is no great stretch to imagine him laying into the speakers with a guitar. There is a wildness about the Dortmund frontman; a high-octane, all-or-nothing passion that overtakes him on match days. It feeds his explosive team and the 80,645 supporters that pack the club's Westfalenstadion, where 25,000 stand behind one of the goals to form the Yellow Wall. The place teems with energy and intensity. It is Klopp's home from home.
"For me, he is Sir Arsène Wenger, he is really something, I love him," Klopp adds, before miming a polite handshake. "But I'm this guy, with high fives. I always want it loud. I want to have this … " Klopp makes the sound of an exploding bomb. (An article with him demands stage direction).
"If Barcelona's team of the last four years were the first one that I saw play when I was four years of age ... with their serenity, winning 5-0, 6-0 … I would have played tennis. Sorry, that is not enough for me. What I love is that there are some things you can do in football to allow each team to win most of the matches.
"It is not serenity football, it is fighting football – that is what I like. What we call in German – English [football] … rainy day, heavy pitch, everybody is dirty in the face and they go home and can't play football for the next four weeks. This is Borussia.
"When I watch Arsenal in the last 10 years, it is nearly perfect football, but we all know they didn't win a title. In Britain they say that they like Arsenal but they have to win something. Who wins the title? Chelsea, but with different football, I would say. This is the philosophy of Arsène Wenger. I love this but I cannot coach this because I am a different guy. You think many things are similar? I hope so in some moments, but there are big differences, too."
Klopp will face Wenger in Dortmund on Wednesday night, in Champions League Group F, knowing that a repeat of the victory at Emirates Stadium the week before last would put his team in the driving seat to qualify. That 2-1 win was built on trademark pressing and quick transitions but what appeared to please Klopp the most was the statistic that said his players had run a collective 11.5km more than their opponents.
"Coaches will say that it's not important for their team to run more and they prefer to make games the right way," Klopp says. "I want to make games only the right way and run 10km more. It's a rule to give all and it can make the difference if you work more. If you don't have to give all and you still win, what's this? You don't like this game? It's like this [Klopp yawns]. What, you can win Wimbledon like this?"
Klopp peppers the conversation with tennis references. He was not impressed when his own meltdown at the fourth official that saw him sent off in the Champions League defeat at Napoli in September was attributed, in some quarters, to the pressure he felt. "No, I make this fucking face when I play tennis. That's the truth."
The 46-year-old is a talker, and he adds flavour with anecdotes and detail; some insightful, others more off-the-wall. He admits to being rubbish at DIY, for example. "You'd be waiting 30 or 40 years for me to build a table," he says. "I have more than two left hands."
He remembers his one and only meeting with Sir Alex Ferguson as lasting for two minutes and coming "during the most shitty moment of my life". He encountered Ferguson at Wembley after Dortmund had lost last season's Champions League final to Bayern Munich. "He said 'great season' to me," Klopp says, before indicating how his own chin had been on the floor.
It would be interesting to hear what Ferguson thinks of Klopp's look – the jeans and trainers and black-rimmed spectacles – given his more traditional sartorial values. "I don't think I have a chapter in his book," Klopp says. "Chapter One: How is Klopp looking?
"I'm sorry, he is British," Klopp continues. "You drink tea at four o'clock in the afternoon and nobody else knows why in the rest of the world. You drive on the wrong side of the road. We are different. But I'm sure I can have two days and two nights with Sir Alex Ferguson. I don't know what he drinks. Red wine, OK. He can have his red wine. I prefer beer.
"But we are like we are. He worked with Ryan Giggs for 20-odd years and when Ryan Giggs hears Ferguson's name, he doesn't go like this [Klopp pretends to vomit]. That is the best you can do in your life. Every day, every year, all the talk ... you know everything about this guy and you still like each other. That says everything about Sir Alex Ferguson."
Klopp loves to laugh and his is a very big laugh. He jokes that his ugly face is one problem and he turns to the journalist from the Sun. "You have the same problem," he says, uproariously. He has all the trimmings of the charismatic maverick and it is put to him that he would get on well with Zlatan Ibrahimovic, with whom he would like to work. "Crazy players love me," Klopp says. "I don't know why."
He is relaxed and engaging when he does not have his must-win game-face on and it is easy to see why the Dortmund players like him and, to quote the midfielder Nuri Sahin, will "run through walls for him". Most importantly, Klopp gets results. He has the highest points-per-game ratio of any Dortmund coach in history, together with two Bundesliga titles and one German cup.
It has combined to make him an attractive proposition and the predators have sniffed, particularly from the Premier League. Klopp does not want to say that Manchester City and Chelsea wanted him before they appointed Manuel Pellegrini and José Mourinho respectively – to him it is in the past – but the references are almost matter of fact.
"I know that some clubs were interested, of course," he says. "They thought about us. You know these clubs … they changed coaches last season. Man City? But I don't say anything about this. From other countries, they were also interested."
Many Arsenal fans believe that Klopp would be tailor-made as Wenger's eventual successor. Like Wenger, he came from a small club (Mainz in 2008 ); he promotes young players; he is wedded to an entertaining style and he hunts for answers when key personnel depart. Klopp has lost Sahin, Shinji Kagawa and Mario Götze over the past three summers, although Sahin has since returned, and he will lose Robert Lewandowski as a Bosman free agent next summer. Klopp believes that renewal is essential for progress.
But Arsenal and anyone else would have to wait until 2018, at least, for Klopp. He signed a new contract at Dortmund last Wednesday and he could not have been clearer about his intention to honour it. He had previously been contracted to 2016 and there was no pressure from either side to agree to the extension. But they did it because they wanted to; because the partnership feels right.
"Borussia Dortmund is the only club in the world where if I speak to a young player, he knows that I am his coach for the next four-and-a-half years," Klopp says. "We want to have this situation. The players are similar to the journalists. They always think: 'Ah, he says this and then Real Madrid call and he is away.' But this is the message: Everybody can call but nothing will happen. This is for sure and then we will see what's with the players.
"It makes me proud to hear that some Arsenal fans might want me, but it's not important for me to be proud. My mother is proud. It's a better feeling than if nobody knows me but it doesn't help me in the morning, it doesn't help me in the evening and it doesn't help me through the day."
Klopp's connection with Dortmund is total. He talks emotively about how the club is "worth falling in love with because this is pure football" and, also, the unique thrill of emerging from the dark and narrow tunnel at the Westfalenstadion, in which he has to stoop at various points, to be assailed by the colour and noise.
"It's a little bit like when you are born and your mother is [Klopp makes a face like a woman in labour]. Then, you come out and you see the best of the world," he says.
Klopp is the incurable romantic. To him Dortmund are the Rebel Alliance to Bayern's Death Star, but his club can compete. The players have an average age of 25 and they will enter their prime years over the course of Klopp's contract. "The important thing is new ideas, not money," he says. "It is important to make the next step. You always want to be the team that can beat the one with more money."

Vitor
14-01-16, 23:49
Sempre Klopp, sempre 2013


Il tunnel che porta al campo è stretto e basso. Jürgen Klopp china la testa. Ci passa a stento.
"Qui sotto si sta tutti pigiati, ventidue calciatori, i bambini tenuti per mano, due allenatori, cinque arbitri ". Fa un trillo, Klopp è anche un formidabile imitatore di fischietti.
"L'arbitro dice "andiamo" e noi camminiamo schiacciati uno all'altro". Indica la luce là in fondo. "Quando il tunnel finisce e sbuchiamo sul prato, bam, pare di essere di nuovo partorito da mia madre". Ride forte, ride spesso. "È come rinascere. In campo si simula la lotta per la sopravvivenza".

Sopravvivenza, Klopp. Domani, contro il Napoli, il Borussia è obbligato a vincere.
"Siamo abituati. Non ho mai giocato per pareggiare. Ah, sì, una volta. L'anno scorso, in semifinale, a Madrid".

Si aspettava il Napoliin testa al gironedopo 4 partite?
"Perché no? È una squadra vicina al nostro livello. Ci hanno battuto all'andata, ma non fu una serata normale. La partita fu influenzata da due episodi: l'espulsione di Weidenfeller e la mia".

Rimpianti?
"Se fossi stato l'arbitro, avrei usato buon senso.
Subotic stava rientrando dopo le cure mediche, avrei fatto riprendere il gioco con calma. Invece abbiamo preso gol".

Rafa Benitez ha detto che il calcio è bugia. Per lei cos'è?
"Energia. Sono felice quando le statistiche a fine partita dicono che abbiamo corso 10 kmpiù degli avversari. C'è chi obietta: si deve correre nella direzionegiusta. Okay, nella direzione giusta, ma meglio 10 km più degli altri. È la prima regola che ti danno da bambino: corri".

Il suo è un calcio primitivo?
"Vai, dai tutto. Se non si dà tutto, non mi diverto. Mi annoia vincere in un altro modo. Quando non corriamo più degli altri, io sbadiglio. Diventa come il tennis".

Non le piace il tennis?
"Non è questo. La differenza sifa con il lavoro fisico, non con le idee tattiche. Non mi sento uno che schiocca le dita e oplà, il genio ha deciso la partita. Meglio correre. Così una squadra ha il rispetto della gente".

Mezza Europa invidia il modello Borussia. Che effetto fa?
"Non è una cosa che incide sulle mie giornate. Mi rende orgoglioso, ma io non lavoro per essere orgoglioso di me. Mia madre deve esserlo. Lo ammetto: non mi piaceche tutti parlino di modello Borussia".

Perché?
"Adesso tutti vorrebbero essere noi, ma tre anni fa quando perdevamo dov'erano? Non li sentivo dire: oooh, ma guarda che bel calcio il Borussia".

Come ci siete arrivati?
"C'è un mondo di passione dietro di noi. In questo stadio non potremmo giocare un calcio diverso. Non siamo uguali agli altri".

E lei come descriverebbe il modello Borussia?
"Siamo gli unici che possono andare da un ragazzo di talento a promettergli che da noi crescerà in un ambiente stabile, con lo stesso allenatore. Questo è il messaggio. Responsabilità degli uni verso gli altri. Se perdi 10 partite di fila altrove pensano sia normale cambiare. Qui no. Eppure, se il Borussia cercasse un nuovo allenatore, arriverebbero a piedi dalla Cina. Questa responsabilità vale anche per me. Il Borussia sa che se mi chiama il Real Madrid, io resto qui".

Perciò ha prolungato il contratto fino al 2018?
"Ho firmato perché a Dortmund nessuno mi chiede della barba, di come vesto, di come parlo in tv. Parliamo solo di calcio".

È vero che l'avevano contattata il City e il Chelsea?
"Hanno chiamato tanti. Adessopossono risparmiare sulle telefonate. Non lavoro per guidare la squadra migliore al mondo, lavoro per poterla battere".

Non le piacerebbe un budget più alto?
"Se lo avessi, andrei a prendermi Ibrahimovic. Mi piacciono i giocatori matti. Ma sul mercato conta avere idee chiare, non solo i soldi. Non costruirei mai un dream team".

Cos'è che non va in un dream team?
"È perfetto per lo show. Ma venticinque super-super-super star creano problemi. Devi avere sempre un buon motivo per spiegargli l'esclusione. Così, appena c'è uno che starnutisce, l'allenatore corre e gli fa: che peccato, domenica non giochi. Non è da Borussia. Ecco perché sono la persona giusta nel momento giusto. Qui".

È un romantico?
"Non io. Il Borussia è romantico. Quando sono arrivato, ho capito cosa sia la fiducia. Forse nasceva dal lavoro fatto al Mainz, forse gli stavo simpatico come commentatore della tv Zdf".

A proposito di tv. Che effetto le fa rivedersi quando si agita?
"In certi momenti da qualche parte si schiaccia un bottone dentro di me ed esce quella faccia. Altri allenatori sono dei baronetti, portano la giacca, fanno l'inchino. Io metto la tuta e schiaccio il cinque. Loro fanno suonare i violini, il mio calcio è heavy metal".

Heavy metal?
"C'è chi dirige la squadra come un'orchestra. Fanno possesso palla, i passaggi giusti, ma è come una canzone silenziosa. A me piace vedere il pallone di qua, di là, le parate dei portieri, pali, traverse, noi che voliamo dall'altra parte. Devo farmi sentire dai miei, voglio una squadra che faccia "bang". Se da bambino avessi visto giocare il Barcellona degli ultimi 4 anni, con la sua serenità, le sue vittorie per 5-0, per 6-0, credo che avrei giocato a tennis".

Non le piace il calcio di Guardiola?
"È perfetto. Ma non è il mio sport, non è la mia filosofia. Non mi piace il calcio della serenità, mi piace il calcio delle battaglie. La pioggia, il fango, mi piace uscire dal campo con la faccia sporca, con le gambe così pesanti da credere che non riuscirai a giocare per settimane. Io esulto anche per una palla recuperata. Questo è il Borussia".

È per questo che oggi siete una squadra cult?
"Molti vengono dall'estero per vederci. O forse vengono a Dortmund per la birra. Di certo non vengono nel nostro stadio per guardare una recita, non facciamo Romeo e Giulietta, siamo calcio puro, calcio vero".

Invece cos'è oggi il calcio italiano?
"Non ho tempo per guardare tante partite, sono sorpreso dalla Roma, da come la fa giocare Garcia. Bellissima. Quando poi c'è Totti... È incredibile Totti. Anche se non sono bei giorni per l'Italia, eravate i migliori in difesa".

Si ispira ancora alla difesa di Sacchi?
"È stato uno dei miei modelli. Ho studiato sui video della sua squadra, sui movimenti di Maldini e Albertini".

Oggi a chi darebbe il pallone d'oro degli allenatori?
"Jupp Heynckes. Spero vinca lui".

Cosa farà fra vent'anni?
"Ho dedicato al calcio il periodo migliore della mia vita. È la sola cosa che credo di saper fare. Se mi chiedessero di costruire un tavolo, potrei impiegarci 30-40anni. È come se avessi due mani sinistre".

Vitor
14-01-16, 23:50
A cosa servono le statistiche nel calcio?
http://www.vice.com/it/read/stili-di-gioco-a-cosa-servono-le-statistiche-calcio-fantacalcio

Vitor
14-01-16, 23:51
Roberto Carlos alla Gazzetta, poi basta che mi son rotto i coglioni :asd:


Sivas non è Vegas. Nell'unica grande piazza della città, a cui conduce un'unica grande strada, gli uomini si ritrovano a bere tè seduti in cerchio, mentre salgono le voci dal mercato e il muezzin invita alla preghiera dal minareto. Roberto Carlos vive a qualche minuto dal centro, perché in città è al contempo re e straniero. Ha scelto Sivas, antica città bizantina, più vicina alla Siria che a Istanbul, per cominciare la carriera di allenatore: cercava un laboratorio in cui sbagliare in libertà, per poi partire verso città e squadre più nobili. In quattro mesi, però, lo scenario è cambiato: il Sivasspor è quarto e domenica ha fatto saltare il Fenerbahce allo stadio "Quattro settembre", a pochi chilometri dalla moschea. Gala e Besiktas, tornati in corsa in Süper Lig, in primavera potrebbero ringraziare offrendo a Carlos il suo primo maxi-contratto da allenatore.

Il primo in assoluto, invece, qual è stato?
"In Brasile, a 12 anni: tempo pieno in una fabbrica tessile, 200 euro al mese però ne valeva la pena. Quello stabilimento assumeva le ragazze più belle della città e all'argomento ero già sensibile...".
In effetti in Italia abbiamo perso il conto delle mogli.
"Quello è facile: due. Il difficile sono le donne con cui ho fatto un figlio: ne ho otto da sei o sette madri diverse".
Come sei o sette?
"Non me lo ricordo. Allora... una era messicana, una ungherese, le altre brasiliane. Quattro più due, sei".
All'Inter ricordano soprattutto il matrimonio fallito con Hodgson nel 1996.
"Voleva farmi giocare ala, io volevo giocare terzino. Però non è colpa sua se sono rimasto un solo anno".
Chi è il giocatore più forte visto in Italia?

"Totti. Se parliamo in assoluto, Zidane e Ronaldo. Una volta a Madrid stavo uscendo da un ristorante quando si avvicinò una signora: 'Ronaldo, Ronaldo, mi firmi un autografo?'. E io: 'Ok, mi dia il foglio. Con affetto, Ro-nal-do'. Quando lei capì, andò dalla Polizia a denunciarmi. Ho dovuto spiegare ai poliziotti che scherzavo".

Chi è il più matto incontrato in una vita di calcio?
"Gravesen, il danese ex Real. Viveva a un ritmo accelerato. In campo era divertente: ti faceva dei falli atroci e poi si metteva a ridere. Però una bravissima persona...".
Gli anni del Real sono quelli delle vittorie: tre Champions, il Mondiale. Qual è stato il giorno più felice?
"Quello in cui ho salvato la vita a Roberto Carlos junior, mio figlio adottivo. Aveva cinque mesi e un problema molto grave al cuore: senza operazione sarebbe morto in una settimana. Adesso ha 12 anni".
In quegli anni Roberto Carlos-Seedorf era coppia fissa. Clarence diventerà un buon allenatore?
"Certo, in campo è sempre stato leader, voleva insegnare tutto a tutti. Kakà mi ha detto che Clarence capisce bene i giocatori ma io lo sapevo, abbiamo vissuto nella stessa casa per un anno e mezzo: ogni volta stava in bagno tre ore a sistemarsi quei capelli con una crema cattivissima. Insopportabile".
È sempre stato così serio?
"Suonava a caso agli appartamenti dei vicini e, se quelli rispondevano, diceva che aveva delle pizze da consegnare. Abbiamo tutti un lato infantile".
Carlos invece è un allenatore rivelazione: quarto. Piani per il futuro?
"Due anni a Sivas, poi...".
Come due anni?
"Ah, lo sapete già? Va bene, uno. Per la prossima stagione ho due offerte concrete (una dalla Cina, ndr ) e con altre 4-5 squadre ho già parlato. A maggio dirò dove vado, forse in Turchia, forse in Spagna".
Che fine ha fatto la Bugatti Veyron, l'auto più veloce del mondo?
"La tengo in garage a Madrid. Per contratto posso usarla solo io, perché ha più di 1.000 cavalli contro i 700-800 di una Formula 1: è troppo pericolosa, e poi io non voglio che un altro tocchi la mia auto".
Mai guidata in città?
"Impossibile: in Brasile so dove sono gli autovelox, a Madrid no. E poi non sono appassionato come una volta, con le auto è come con gli orologi e le donne: dopo un po', mi stufo".
Giusto per completare il censimento: è vero che in dotazione c'è anche un aereo?
"No, era un elicottero. Ma in Brasile avere qualcosa di così caro è offendere molta gente povera. L'ho venduto".
C'entra la religione?
"Sono molto religioso anche se non vado in chiesa, no grazie. Mi inginocchio e resto in adorazione a casa, è uguale".
Anche perché a Sivas ci sono solo moschee...
"Dio è lo stesso, cambia solo il nome: per noi è Gesù Cristo, qui Allah. Io gli ho parlato prima di ogni partita".
Quella volta nel '97 a Lione fu generoso. La punizione alla Francia è sovrumana.
"Mai capito come mi è uscita. Usavo scarpe strette, e di sicuro hanno aiutato. Il pallone era molto leggero, e ha aiutato. La mia coscia sinistra ha una circonferenza di 64 centimetri, e anche quello c'entra. Però il tiro con le tre dita l'ho provato mille volte. Non mi è mai più riuscito".
Qual è stata la cosa migliore fatta in carriera con il piede destro?
"Andare in bicicletta, perché col destro spingo più forte. In campo, niente di niente: 2 gol in 25 anni. Tutto quello che Dio mi ha dato per il sinistro, per il destro me lo ha tolto. Mio papà era destro, i miei figli sono destri e anche io non scrivo con la sinistra. Mia mamma me la legava dietro la schiena perché non imparassi".
Parliamo di Mondiali. Francia '98.
"Sono stato il primo a vedere la crisi di Ronaldo, sul letto dell'hotel prima della finale. Per me era un attacco epilettico. Ho ancora paura: tremava, era rigido, tutto bloccato. Non aveva il fisico per giocare ma avevamo mezz'ora per decidere. E Ronie in Brasile è come un Dio, doveva esserci".
Giappone e Corea 2002.
"Eravamo la famiglia Scolari: tutti amici, Cafu e Ronaldo i leader, io un clown. Il bambino della famiglia".
Brasile 2014.
"Vince il Brasile, se dico un altro nome mi uccidono. Ma mi fa paura la Germania".
Si può spiegare che cos'è l'Anzhi a chi non lo ha mai visto dal vivo?
"Kerimov aveva il sogno di lavorare con me e mi ha fatto quel supercontratto. È una persona come noi ma se vai a casa sua e suoni, ti aprono 15 guardie del corpo. Lì è pericoloso...".
Più di Makhachkala?
"Mai avuto paura a Makhachkala. La gente lì è carina, ma la città è una follia. Una follia".
È vero che è finito tutto per Eto'o?
"Ha il suo carattere. Non ho niente contro di lui però Samuel vuole controllare tutto. Se ci sono un allenatore e un direttore, non puoi parlare con il presidente per decidere".
Si può parlare della banana lanciata nel finale di Krylya-Anzhi, nel 2011?
"Sarei uscito dal campo anche se fosse successo al terzo minuto. La gente ha problemi a casa, viene allo stadio e si sfoga: mi fanno pena. Quell'uomo mi ha lanciato la banana, poi mi ha chiesto di fare una foto".
Com'è finita?

"Ha fatto tre mesi di carcere. Gli hanno fatto mangiare solo banane. Colazione, pranzo e cena".

fullmetalshinigami
15-01-16, 01:01
Vi consiglio di seguire un grande classico su approfondimenti (tattici e non) che è www.ultimouomo.it

Poi ci sarebbero anche Tacchetti di Ferro, Zona Cesarini e Lacrime di Borghetti che postano spesso articoli molto interessanti e divertenti (per quest'ultima parte soprattutto il primo. Gli altri due sono molto più antologici).

Vitor
15-01-16, 01:02
Eh sì, dall'altra parte prendevamo vari pezzi da lì. E' che mi scoccio di ricopiare 35 pagine :bua:

fullmetalshinigami
15-01-16, 01:23
Una richiesta... si potrebbero mettere gli articoli sotto spoiler? Sia da pc, ma soprattutto da cellulare scorrere tutta la pagina rischia di diventare molto "faticoso" :P

Shea
16-01-16, 17:37
Io direi spoiler e pure link (nel senso che oltre ricopiarli ci mettiamo pure la fonte col link), che tornano sempre utili, che dite?

pity
16-01-16, 17:40
Segnalo questo interessante articolo sullo stato della Serie A al giro di boa:
http://statsbomb.com/2016/01/serie-a-2015-16-half-season-review/

Si parla della situazione di Napoli, Juve, Inter, Fiorentina e Roma statistiche (sensate, non quelle cose assurde tanto care ai telecronisti) alla mano.

Cito in particolare un passaggio sull'Inter (grassetti miei):

Inter have been able to build their point tally recording an astonishing conversion against of 5.2%. Basically while every other team’s shots against are converted at an average rate of 1 every 10 attempts, you need 10 more shots to put the ball into Samir Handanovic’s goal. Handanovic himself is probably the main contributor to this figure, since he has conceded just 12 goals and has kept 12 (!) clean sheets over the course of 19 games. The Inter goalkeeper has saved a resounding 85.5% of the 83 shots on target he has faced, remarkably over-performing his 70.3% career save rate. Just seven teams in the last seven Serie A championships have concluded a season with a SoT conversion against lesser than 20.0%

[...]
Mancini’s team has surely improved defensively with the likes of João Miranda and Jeison Murillo joining the team and with another destroyer like Felipe Melo partnering Gary Medel in the middle of the pitch. However Inter are not good as Juve or Napoli at preventing high-quality chances and considering the amount of shots (229, 8th) and shots on target (83, 12th) they have faced I would not be surprised to see a concrete regression in the second half of the season, especially if they will not be able to fix their relative offensive sterility.

Consiglio comunque la lettura integrale dell'analisi perché offre molte considerazioni di rilievo.

felaggiano
18-01-16, 01:53
Dice anche che la Juventus all'inizio andava male in buona parte per sfortuna. Chissà cosa ne pensano nel thread bianconero. :asd:

Odradek
18-01-16, 11:59
Vi consiglio di seguire un grande classico su approfondimenti (tattici e non) che è www.ultimouomo.it

Poi ci sarebbero anche Tacchetti di Ferro, Zona Cesarini e Lacrime di Borghetti che postano spesso articoli molto interessanti e divertenti (per quest'ultima parte soprattutto il primo. Gli altri due sono molto più antologici).

Aggiungo anche Futbologia (https://www.facebook.com/Futbologiablog/?fref=ts) (purtroppo non scrivono da un po'), Trappola del fuorigioco (https://www.facebook.com/TrappolaDelFuorigioco/?fref=ts) (simile a Zona Cesarini), Crampi Sportivi (https://www.facebook.com/crampi.sportivi/?fref=ts) (un po' più cazzaro) e Rivista Unidici (https://www.facebook.com/Rivista-Undici-772625426090826/?fref=ts). Ancora non ho avuto l'occasione di leggere Uno-Due (https://www.facebook.com/unoduegol/?fref=ts) invece, che sembra interessantissimo. In inglese invece consiglio Zonal Marking (http://www.zonalmarking.net/).

fullmetalshinigami
18-01-16, 23:55
Rivista Undici è un "surrogato" di UU, nel senso che molti scrivono anche lì sopra. Bella anche quella.

E Trappola del fuorigioco anche lo conoscevo, gli altri me li segno.

Odradek
19-01-16, 15:16
Di lui si è parlato molto nell'ultimo anno:

http://www.ultimouomo.com/preferiti-jonathan-calleri/

fullmetalshinigami
22-01-16, 15:16
Almost famous
Ascesa e caduta del Leeds United, ex nobile inglese: dagli anni d'oro dei Viduka e dei Kewell al duro anonimato dei tempi più recenti.
Di Oscar Cini

http://www.rivistaundici.com/2016/01/21/almost-famous/


Esiste una certa voglia di retromania per cui non riusciamo a non amare squadre che abbiano ottenuto con il tempo una storicizzazione del proprio lavoro: avventure estatiche come il Milan degli olandesi o di Capello, il Parma di Zola prima e Crespo poi, o la Stella Rossa dei ’90. Tutte storie su cui il tempo ha posato una morbida cortina di nostalgia, necessaria a farci apparire così rilucenti queste moderne storie di calcio e vittoria. Ma è, forse, non nella sconfitta quanto nell’asintotica ricerca del suo opposto che troviamo l’appagamento maggiore. Storie di gioie sfiorate, vittorie appena annusate e poi perse, ci rendono in pieno l’ineffabile bellezza dei perdenti. Il Leeds United degli anni ’00, guidato da David O’Leary, rappresenta quanto di più vicino alla sublimazione massima del concetto di “perdente amore retrò” si possa trovare in circolazione: una squadra di potenziali fenomeni, uomini intenzionati a prendersi la scena, un sogno autarchico crollato una volta affacciatosi al proprio apice.

Cek
22-01-16, 15:42
Come si chiamava l'ex giocatore che aveva fatto una sua biografia dove raccontava tutte le corna alle mogli dei compagno?

Geralt di Rivia
22-01-16, 16:32
http://www.vice.com/it/read/zeljko-raznatovic-squadra-serba-fk-obilic-298

pity
22-01-16, 17:06
Almost famous
Ascesa e caduta del Leeds United, ex nobile inglese: dagli anni d'oro dei Viduka e dei Kewell al duro anonimato dei tempi più recenti.
Di Oscar Cini

http://www.rivistaundici.com/2016/01/21/almost-famous/

È il 5 aprile del 2000: Istanbul è stata per tutta la giornata un’amante gentile ed educata, un ditirambo sinuoso da cui farsi irretire in maniera completa. Istanbul ad aprile non è Leeds. Certo nello Yorkshire si sta bene; qualche metro sopra il livello del mare, affacciati sulla brughiera, si può trovare un angolo di serenità guardando il verde che si fa spazio attraverso le conformazioni rocciose. Eppure Istanbul porta in seno i geni di molti popoli: romani, bizantini, ottomani. Istanbul che è ponte sul Bosforo e allaccio di culture. L’inverno è pungente e gelido, l’estate umida: una canicola che ti appiccica i vestiti alla pelle in una costrizione permanente. La primavera, invece, è amabile e deferente. Mentre le lager scorrono gelide, rendendo sollievo all’esofago affaticato, un rosso intenso si fa spazio prepotentemente alle spalle della Sultanahmet camii. L’odore di tiglio ricrea un capolavoro sinestetico difficilmente replicabile altrove. Probabile che David O’Leary stia istruendo i ragazzi nella pancia dell’Ali Sami Yen Stadyumu dopo l’ultima rifinitura. L’atmosfera tesa dei giorni precedenti si palesa, lo spettro degli scontri diventa reale: due tifosi del Leeds sono a terra, morti sulla Taksim Meydam.



Gli scontri di Istanbul

Sarebbe tautologico affermare che quel match sia stato drogato. Dopato da un odio feroce, da un’assenza di concentrazione che il Leeds non poteva avere. I primi quarantacinque minuti sono un monologo a tinte gialle e rosse, una frazione lunghissima di tempo in cui gli inglesi hanno corso con davanti agli occhi un fitto drappo nero, spesso e avvolgente.

I fatti di Istanbul rappresentano un turning point temporaneo all’interno del tifo inglese. Unito per un tempo breve, eppure apparentemente lunghissimo, nel ricordare due tifosi come chissà quanti altri. Prima del match di ritorno, David O’Leary, ha spiegato: «Oggi il Leeds non è più indifferente a nessuno. Tutta l’Inghilterra tifa per noi dopo quanto accaduto a Istanbul. Dobbiamo ribaltare il risultato anche per ricordare degnamente le nostre vittime». Potrebbero esserci parole più eloquenti?

20 Apr 2000: A minutes silence is observed for the two Leeds fans who died in Turkey at the Leeds United v Galatasaray UEFA Cup Semi Final Second Leg match played at Elland Road in Leeds. Mandatory Credit: Michael Steele /Allsport

Definiremmo singolare il fatto che uno dei punti più alti della storia recente del Leeds coincida con un episodio tra i più cupi del calcio moderno? La realtà è che quanto accaduto rappresenta una metafora irreversibile della storia del club: costruzione e distruzione, vittorie e dissesti finanziari. Vitalità e morte. Sono gli anni di Tony Blair al potere, e un’aura cupa come la foschia della brughiera quando è marzo si addensava sul Leeds già da qualche mese. Jonathan Woodgate e Lee Bowyer, due dei perni della squadra, vengono accusati di aver assalito senza motivo un giovane di origine asiatica. Da sempre Leeds vuol dire gioia e sofferenza: una storia fatta di grandi successi e sprofondi altrettanto eloquenti. Un palmarès che recita tre titoli inglesi, due Coppe delle Fiere, varie coppe nazionali e finali perse. Nel periodo della gestione Don Revie, il Dirty Leeds di Hunter e Bremner diventa una delle squadre simbolo del proprio tempo: vincente e odiata, capace di granire gli avversari come un mulino che lentamente attenta alla frangibilità di ogni singolo grano. Una brigata fedele al proprio capo, capace di battere la Juventus dei Furino e dei Bettega trasformando Leeds in un’arena di gaudio estatico, dopo la vittoria della seconda Coppa delle Fiere conquistata in pochi anni.



Nel 1971 il Leeds United batte la Juventus e vince la sua seconda Coppa delle Fiere.

Quella squadra è entrata nell’immaginario collettivo britannico, ne ha rappresentato un fenomeno pop e di massa. Un picco che poche altre volte si sarebbe rivissuto, in egual misura, in Inghilterra. Dopo i 44 giorni di Clough – la nemesi di Revie –, l’avvicendamento con Jimmy Armfield, la finale persa con il Bayern, il Leeds viene inghiottito da un enorme buco nero. Solo un talento adamantino come Éric Cantona poteva invertire lo spin, il momento angolare che aveva costretto Leeds e, il Leeds, ad un lungo peregrinare alla ricerca di un nuovo titolo: quello raggiunto con lui nel 1991-92.

Leeds United F.C. manager Don Revie (1927 - 1989) lifts the 'FA Cup' trophy after his players beat Arsenal F.C. to win the FA Cup Final, Wembley Stadium, London, 6th May 1972. Also shown are Jack Charlton (left), Billy Bremner (1942 - 1997), and Paul Reaney (far right). (Photo by Express/Hulton Archive/Getty Images)

Esiste una certa voglia di retromania per cui non riusciamo a non amare squadre che abbiano ottenuto con il tempo una storicizzazione del proprio lavoro: avventure estatiche come il Milan degli olandesi o di Capello, il Parma di Zola prima e Crespo poi, o la Stella Rossa dei ’90. Tutte storie su cui il tempo ha posato una morbida cortina di nostalgia, necessaria a farci apparire così rilucenti queste moderne storie di calcio e vittoria. Ma è, forse, non nella sconfitta quanto nell’asintotica ricerca del suo opposto che troviamo l’appagamento maggiore. Storie di gioie sfiorate, vittorie appena annusate e poi perse, ci rendono in pieno l’ineffabile bellezza dei perdenti. Il Leeds United degli anni ’00, guidato da David O’Leary, rappresenta quanto di più vicino alla sublimazione massima del concetto di “perdente amore retrò” si possa trovare in circolazione: una squadra di potenziali fenomeni, uomini intenzionati a prendersi la scena, un sogno autarchico crollato una volta affacciatosi al proprio apice.

A cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000, il Leeds è il prototipo di squadra che preme per tornare nel gotha del football britannico. Durante l’ interregno del tecnico irlandese – un ottimo ex calciatore, tra i recordman di presenze con l’Arsenal – il Leeds avvicina un livello di performance che aveva toccato soltanto durante la Revie era. Tra la stagione 1998/99, in cui O’Leary succede al dimissionario George Graham di cui era allenatore in seconda, e la sua ultima sulla panchina dei Whites, arriva sempre tra le prime 5 della Premier; ottiene due semifinali continentali e un posto tra le squadre più influenti di inizio millennio.

9 Dec 1999: Jonathan Woodgate and Ian Harte of Leeds celebrate Radebe's late goal during the UEFA Cup Third Round Second Leg match against Spartak Moscow played at Elland Road in Leeds, England. The game finished in a 1-0 win for Leeds and saw them progress to the next round via the away goals route. Mandatory Credit: Mark Thompson /Allsport

Partendo dall’ossatura di squadra imbastita da Graham, arrivata quinta nella stagione 97/98, O’Leary costruisce, come un abile sarto, un vestito perfetto. Hasselbaink segna con una continuità mai vista, Marty, Harte, Radebe, Kelly e Woodgate formano la linea difensiva su cui si baseranno alcuni dei successi degli anni a venire; Bowyer è il brutale, imperituro e talvolta geniale totem intorno a cui gravitano gli umori della squadra, Harry Kewell e Alan Smith la seta purissima colta direttamente dalla fertile youth academy del club.

Dopo aver raggiunto la qualificazione nel suo primo anno da manager, O’Leary gestisce da abilissimo demiurgo la campagna acquisti seguente: sfruttando la profittabilità di Hasselbaink, ceduto all’Atletico per 12.000.000 di sterline, inserisce nell’intelaiatura della stagione precedente i vari Mills (under 21 prelevato dal retrocesso Charlton, che O’Leary avrebbe voluto con sé già l’anno prima), il capitano norvegese Bakke, Duberry, Bridges (una riserva a Sunderland da 21 gol in maglia white). Per tutta la stagione il Leeds lotta per una posizione tra le prime quattro, alla fine del nuovo millennio gira in testa alla Premier. All’ultima giornata è un head to head con il Liverpool di Owen e Fowler per l’accesso in Champions League: in un documentario che sintetizza l’intera annata il commentatore descrive squadra ed allenatore come: «A young side, with a young manager». Una ragazza ancora acerba, ma in cui vediamo i prodromi di una donna bellissima e in velocissimo sviluppo. Il Leeds di O’Leary ci affascinava, probabilmente, più per quello che sarebbe potuto diventare che per quanto non sia stato realmente. Con il pareggio esterno contro il West Ham e la sconfitta del Liverpool, Smith e compagni si qualificano per la Champions.



Il gol di The Jewell Kewell alla Roma, che vale ai Whites la semifinale

Il processo di trasformazione del Leeds è una curva di crescita che punta verso la cima, una sommità che il passato ha fagocitato e sta ora restituendo. Viene annunciato un fatturato di 29 milioni di sterline, di cui 6 milioni di profitto. Con l’ingresso in Champions i ricavi dovrebbero subire una crescita ulteriore, così O’Leary spende per allestire una squadra competitiva: arrivano Dacourt dal Lens, Viduka dal Celtic, Dominic Matteo dal Liverpool. A novembre viene acquistato anche Rio Ferdinand dal West Ham per 18.000.000. Gli investimenti vengono fatti con la prospettiva di portare a casa qualche trofeo: l’anno prima la stagione è stata incoraggiante e intorno al Leeds c’è euforia.

Vi è una tale considerazione per quanto sta accadendo nello Yorkshire, che O’Leary può permettersi di criticare il know-how tattico di Ferguson. Dopo aver eliminato il Monaco 1860 nel preliminare, il 19 settembre il Leeds batte il Milan in casa, con un tiro di Bowyer su cui Dida commette un errore così macroscopico da aprire un’era funesta di errori tristi. Nella seconda fase a gironi gli inglesi pareggiano 3 a 3 in casa con la Lazio – la batteranno poi all’Olimpico – in uno dei match più spettacolari nella storia della competizione.



Leeds-Lazio 3-3.

Il sinistro tagliato di Harte e la forza straripante di un rinoceronte bianco come Viduka (22 reti in tutta la stagione), si inviluppano amabilmente con il talento cristallino di Smith e Kewell.

Per lungo tempo un ciclo si sviluppa e cresce. Arriva, tuttavia, un momento in cui la crescita si arresta e rimane solo una discesa verso l’ineffabile. Il Leeds ha connaturato nella propria storia il destino di chi crolla per aver bramato troppo. Se l’accelerazione selvaggia scalfisce lo sviluppo naturale dell’ontogenesi di una società, capiterà, prima o poi, che crolli quanto costruito frettolosamente. Una caduta che somiglia a quella turbolenta degli Amberson di Welles.

L’eliminazione subita dal Valencia di Cuper nella semifinale di Champions, la mancata qualificazione alla stessa competizione per l’anno seguente, i prestiti richiesti dal presidente Ridsdale per far fronte alle troppo scadenze sarebbero dovuti essere un necessario campanello d’allarme: invece si è investito ancora, forse più di quanto possibile, pur di restare in una dimensione “altra”, quella del calcio luminoso e accecante.

8 May 2001: The Leeds player surround the referee Urs Meier after Juan Sachez scored a controversial goal during the match between Valencia and Leeds United in the UEFA Champions League semi-final, second leg at Mestalla, Camp Del Valencia, Valencia, Spain. Mandatory Credit: Stu Forster/ALLSPORT

Il riscatto di Robbie Keane, gli acquisti milionari di Fowler e Seth Johnson, hanno dato il via ad un’ultima stagione dicotomica: il giorno di capodanno il Leeds è in testa alla Premier dopo aver sconfitto il West Ham, per chiudere, poi, con un mesto quinto posto, finendo di nuovo fuori dalla Champions. Da seri contendenti di Manchester United e Real Madrid in Europa, il Leeds si è trovato ad affrontare un dissesto finanziario con velocità disarmante. Non è bastato l’entusiasmo degli anni gloriosi. Così come non sono bastate le intuizioni di O’Leary allenatore, la capacità di crescere un vivaio florido da riversare nel flusso della prima squadra. Si è manifestata così una crisi risolvibile soltanto con la scissione del gruppo storico e la cessione di alcuni dei punti cardine di quella splendida utopia chiamata Leeds.

Dal sogno Premier all’incubo Championship passano pochissimi anni. I pezzi migliori di una macchina che stava funzionando perfettamente sono dispersi, in alcuni casi miseramente, per far fronte ai debiti. O’Leary entrerà ad Elland Road sulla sua Mercedes argentata, darà l’addio al presidente Ridsdale mettendo sulla scrivania la lettera di dimissioni dopo la cessione di Rio Ferdinand allo United. Ci saranno ancora consorzi di imprenditori e professori universitari alla presidenza, nuovi allenatori ed un dirigente cagliaritano. Quella del Leeds è una storia incerta e instabile. Una storia che ha continuato a scorrere negli ultimi anni ma che forse è rimasta immobile. Cristallizzata nel vermiglio pomeriggio di una Istanbul di quindici anni fa. Con il suono del Ney incastonato nelle note di una leggera armonia sufi ad accompagnare le danze dei dervisci. Non esiste apostasia. C’è solo la fede: nella vita come nel calcio, nella vita come nella morte. I tifosi del Leeds di fede devono averne più di chiunque altro.


Il Leeds di Kewell, Viduka e Alan Smith: dominio totale a Championship Manager 2003. O 2001 o quel che era, boh. Una squadra invincibile.

fullmetalshinigami
22-01-16, 23:50
Adem Ljajic: a boyhood
Che ne sarà di Adem Ljajic? A 24 anni e alla terza squadra italiana deve scegliere se diventare grande, o rimanere artista senza disciplina
Di Simone Donati

http://www.rivistaundici.com/2016/01/22/adem-ljajic-boyhood/


Alle porte dei suoi venticinque anni, Adem Ljajic non ha ancora concluso la sua formazione umana e calcistica. È ancora un giocatore stretto tra un potenziale sconfinato e una realtà dei fatti che richiede troppo duro lavoro e un’assoluta continuità per emergere definitivamente e nettamente dalla massa di buoni giocatori tecnici, veloci e bravi nel dribbling di cui è pieno il calcio.

Quando era ancora minorenne, mentre la stampa inglese lo definiva “little Kakà”, al Partizan Ljajic veniva chiamato dai compagni di squadra “Cira”, poiché ricordava loro Dragan Ciric, giocatore talentuosissimo ma indolente, che sul finire degli anni Novanta fallì il passaggio dal calcio domestico al grande calcio europeo, deludendo con la maglia del Barcellona. Prima ancora di trovare la risposta alla domanda «che cosa possiedi tu che nessun altro ha?», Ljajic dovrebbe trovare la risposta a una domanda a cui l’ancora giovane età permette di replicare: «Chi vuoi essere da grande, Kaká o Dragan Ciric?».

fullmetalshinigami
23-01-16, 09:34
Rocco Pagano: l'incubo di Maldini
Il dimenticato Garrincha di Pescara.
di Simone Bartalesi
Fonte: http://zonacesarini.net/2016/01/14/rocco-pagano/


Non succederà mai, invece, che vedrete Pagano seduto su una panchina, nonostante sia stato uno degli allievi prediletti della “Premiata Ditta Galeone“: “Gasperini, Camplone, Di Cara, Bergodi, Allegri, erano già allenatori quando giocavano con me. Io, appena facevano gruppetto per discutere di tattica mi mettevo a palleggiare a distanza. C’è chi nasce per insegnare calcio e chi come me gioca finché può, solo per divertirsi e per divertire la gente”.

Nonostante la foto, parla sempre sorridendo Rocco, senza i rimpianti di chi non ha mai avvertito la “solitudine dell’ala destra” del poeta Fernando Acitelli. La gente gli vuole bene e i giovani lo rispettano sempre. Con molti dei suoi vecchi colleghi si incontra ancora e lui ricorda tutti molto volentieri:

[...]

L’unica cosa che adesso lo preoccupa sul campo di calcio è che, cambiando girone, quest’anno dovrà giocare su parecchi campacci sterrati e pieni di buche. Ma va bene lo stesso. Finché si diverte lui resterà lì, sulla fascia, a fare quello che gli piace di più: l’uno contro uno. Perchè Pagano è uno di quelli che ti guarda in faccia, ed anche per questo entra dritto nella bacheca di quelli che ci piacciono davvero. Non smettere di correre Rocco, noi saremo sempre lì ad incitarti aggrappati alla rete.



Related video

https://www.youtube.com/watch?v=_2N4Spc1R1I


Qui trovate la puntata di Sfide completa: La solitudine dell'ala destra (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f026880b-7173-4377-924b-b3d40f288acf.html)
Il titolo della puntata è quella del libro di poesie di Fernando Acitelli (come da estratto) che raccoglie componimenti dedicati a varie Ali destre del passato (molto bello, ne consiglio la lettura).

fullmetalshinigami
23-01-16, 09:47
La punizione del secolo
Fonte: http://www.lacrimediborghetti.com/2009/11/la-punizione-del-secolo.html


Ilunga chiede spiegazioni, non si da pace, poi china la testa e allarga le braccia tornando mestamente in barriera, Rivelino comincia a ridere, i calciatori brasiliani cominciano a ridere e con loro tutta Gelsenkirchen, addirittura Jairzinho sghignazzando fa un eloquente gesto con la mano come a dire "questo è pazzo". Questa è la scena più divertente della storia della coppa del mondo. Finchè non scopri lo strato neanche troppo sottile di tristezza che la circonda.



https://www.youtube.com/watch?v=s1L5nLwNqQE

Geralt di Rivia
25-01-16, 14:53
Ma sai cosa: l’importante è andare sempre dove tu possa trovare una buona bottiglia di vino. Quando ho conosciuto Bruno Pizzul, facevo già qualche telecronaca, lui mi disse, citando un consiglio che a sua volta gli aveva dato Carosio: «Se vuoi fare questo mestiere fatti vedere sempre con un bicchiere di vino. Di stupidaggini ne dirai, lasciali almeno pensare che fossi ubriaco». - See more at: http://www.ultimouomo.com/maestri-stefano-borghi/#sthash.k80Pah2h.rIT9iE3I.dpuf

Frykky
27-01-16, 19:57
Il calcio preferisce impegnarsi in battaglie più comode, come quando ci chiedono di entrare in campo con la maglietta per l’Unicef o per la ricerca contro il cancro. Io lo faccio sempre con piacere, ma non mi sfugge il fatto che si tratti di marketing, il cui scopo è quello di ripulire l’immagine. Quando ci sono battaglie vere da affrontare, il mondo del pallone si gira dall’altra parte

http://zonacesarini.net/2016/01/27/fabio-rustico-un-quasi-comunista-a-bergamo/

fullmetalshinigami
28-01-16, 19:46
La Partita della Morte: l'orgoglio di ogni ricordo
di Massimiliano Mattiello
http://www.tacchettidiferro.it/partita-della-morte-kiev-1942/

La partita della morte c’è stata. Gli 11 entrati in campo si rifiutarono di urlare “Heil Hitler” e morirono quasi tutti dopo la loro vittoria. Non era fuga per la vittoria, santo cielo, era la guerra terribile. Però nove morirono da eroi, non per il coraggio delle proprie idee, ma per l’orgoglio che gli ribolliva in corpo. Che senso ha vivere una vita da sacrificabile quando poi per soli novanta minuti di questa vita, puoi entrare nella storia?
Io li immagino ancora in un campo, a prendere a pallettate i nazi, finché vittoria non li separi.

Si salvarono in due. Uno di questi fu tale Sviridoski.
L’altro…

Makar Goncharenko è morto nel 1997, la Dinamo Kiev eresse per lui un busto che reca la laconica frase “A UNO CHE SE LO MERITA”.

Angels
28-01-16, 19:49
Letto ieri, ha anche ispirato il film "Fuga per la vittoria"

fullmetalshinigami
28-01-16, 19:55
Il calcio preferisce impegnarsi in battaglie più comode, come quando ci chiedono di entrare in campo con la maglietta per l’Unicef o per la ricerca contro il cancro. Io lo faccio sempre con piacere, ma non mi sfugge il fatto che si tratti di marketing, il cui scopo è quello di ripulire l’immagine. Quando ci sono battaglie vere da affrontare, il mondo del pallone si gira dall’altra parte

http://zonacesarini.net/2016/01/27/fabio-rustico-un-quasi-comunista-a-bergamo/

Bellissima la sua storia.

fullmetalshinigami
28-01-16, 22:18
Io, il tempo e Andrea Lazzari
Anni fa scelsi Lazzari come "giocatore guida", ovvero un perfetto coetaneo per misurare la mia vita e il mio amore per il calcio.
Com'è andata, poi, a Lazzari e a me.
di Alessandro Fabi
Fonte: http://www.rivistaundici.com/2016/01/28/io-il-tempo-e-andrea-lazzari/


Di tutti gli aspetti della vita reale che il gioco del pallone finisce per riassumere in chiave allegorica, quello del passare del tempo è senza dubbio uno dei più suggestivi. Si verifica, cioè, una sorta di sproporzione tra “tempo della storia” e “tempo del racconto”, quantificabile nella discrepanza che intercorre, per esempio, tra la “speranza di vita” di un giocatore e quella di un comune mortale. Se, in sostanza, una carriera calcistica (ovviamente sul campo) si esaurisce a ridosso dei quaranta, è evidente come il dato non corrisponda alla fine di una carriera lavorativa, o all’esaurirsi di un’esistenza-standard, impostata secondo precisi parametri di vecchiaia e conseguente spegnimento.

A partire dall’infanzia ho associato alla mia compulsiva dipendenza dagli sport un’idolatria per personaggi da me ritenuti immortali (Michael Jordan, o Miguel Indurain), e la presa di coscienza della “morte calcistica” mi ha messo di fronte a due distinti ordini di problemi, entrambi ugualmente scioccanti: 1) l’umanizzazione dei miei idoli; 2) la scelta di un giocatore-guida, un atleta eletto a parametro di questa inusuale maniera di calcolare il passare del tempo. Il tutto motivato, credo, dall’idea che affrontare questo trauma in coppia sarebbe stato meno drammatico rispetto ad una gestione del pensiero in solitaria. Prima di ripercorrere, nel dettaglio, le ragioni del mio personalissimo legame con Andrea Lazzari (Bergamo, 3 dicembre 1984), è forse opportuno che chiarisca come è accaduto che maturassi la necessità di rivedermi in lui.

[...]

In attesa di capire che ne sarà di noi, della sua carriera e della mia passione per il calcio, ringrazio Andrea Lazzari per avermi accompagnato ai trenta con serenità. Per i suoi colpi di testa, per il suo poderoso mancino e per i filtranti che ha sempre ricamato in pochi metri. Nella consapevolezza che solo un giocatore del genere, ben più che un Morfeo, potesse farmi da guida ed aiutarmi a far luce su alcune questioni di una certa importanza. Tipo che esistono gli alti e i bassi, e che le passioni, proprio a fronte dei suddetti alti e bassi, vanno coltivate con cura perché possano durare per decenni, o perlomeno il più a lungo possibile. Come, banalissimamente, tutte le cose della vita.

fullmetalshinigami
29-01-16, 16:45
Storie a margine di un calcio volante
Fonte: http://www.lacrimediborghetti.com/2016/01/storie-margine-di-un-calcio-volante-1.html

Racconto molto molto bello e originale sul famoso calcio al tifoso di Eric Cantona nel match contro il Crystal Palace.

Storie a margine di un calcio volante
[COLOR=#000000][FONT=Verdana]

1. L’indifferente con la giacca di pelle
Now it's your turn to see me rise
You burned your wings, now watch me fly above your head
naaanaanaaa I see you far below
Looking up you see my spirit glow, nanananananaaa

Non so che musica faccia questa band di frocetti, ma non è male, è la tipica roba senza capo né coda che faceva impazzire Lucy e… Cristo, sto di nuovo pensando a lei.

D’altronde in questo schifo di partita non ci siamo fatti mancare niente, neppure l’uomo in meno. Galletto del cazzo, testa calda d’un marsigliese ubriacone, alla fine ce l’hai fatta. Non era forse quello che volevi? Quello che hai sempre voluto? In questi anni ti sei ricamato addosso la figura del legionario errante, del picchiatore rinnegato da chissà quale milieu, metà marinaio genovese, metà zingaro lanciatore di coltelli.

Storie facili da dare in pasto a qualche penna svogliata del Mirror, forse, ma non al sottoscritto. Lascia stare amico mio, conosco bene quel mondo. Non bastano certo la ferocia, la fame, o un’arcata sopracciliare deforme a fare di un uomo un criminale. No, il criminale di razza si riconosce dalla distanza che mette tra sé e le cose del mondo, quell’atrocità che affiora da una sorta di francescanesimo ostentato. Guarda me, ad esempio: solo novanta minuti fa inserivo la canna corta di una Ruger nella bocca di un nero di Harlesden, gli facevo detonare la faccia contro i mattoncini porosi di un vicolo; ora sono qui, avvolto in un vecchio giaccone di pelle, a testimoniare la mia totale estraneità ai fatti di fronte a undicimila bastardi in delirio. La chiamo “serenità dell’imprevedibile”. Tu invece – buon Dio che pena! – dai sempre loro quello che cercano: la pagliacciata plateale, il gesto scomposto. Non hai resistito a buttar giù quel caraibico quando la palla era davvero solo un pretesto, una chimera lontana lontana. Che buffone, vorrei quasi accodarmi agli insulti di questo babbeo qua davanti, se non avessi garantito discrezione ai confratelli e fedeltà allo United. E ora cosa fai? Perché cazzo vieni da questa parte?


[CENTER]http://1.bp.blogspot.com/--DunOSijhr8/VqqNRISspCI/AAAAAAAAAbA/q3kRSEH_tMI/s400/1.jpg (http://1.bp.blogspot.com/--DunOSijhr8/VqqNRISspCI/AAAAAAAAAbA/q3kRSEH_tMI/s1600/1.jpg)

pity
29-01-16, 16:57
Si però metti il link e un estratto, se copi tutto gli fai un danno clamoroso a questi qui :asd:

fullmetalshinigami
29-01-16, 18:41
Si però metti il link e un estratto, se copi tutto gli fai un danno clamoroso a questi qui :asd:

E hai ragione anche tu :asd:

Geralt di Rivia
29-01-16, 21:10
Il parere del linguista :asd: su Sarri, De Rossi e insulti vari nello sport http://crampisportivi.com/2016/01/29/insulto/

Odradek
03-02-16, 10:34
L'articolo si dimentica di dirlo, ma anche il Crotone dei miracoli di quest'anno si rifà al 100% ai dettami di Gasperini (più informazioni qua (http://www.ultimouomo.com/crotone-cagliari-3-1/))

http://www.rivistaundici.com/2016/02/03/il-demiurgo-gasperini/

Odradek
05-02-16, 17:12
La memoria, nella mia visione del mondo, rende liberi, o contribuisce a farlo. La memoria è un muscolo che va irrorato di sangue, va tenuto in esercizio, va continuamente stimolato. Ho notato la differenza tra me e Flavio dal questo punto di vista: lui ha una memoria terrificante, ma non si fida; io ho una memoria molto buona ma mi fido, anche se non dovrei farlo e ogni tanto mi costa. Ma la mia devozione ha anche un altro motivo, ed è la prima volta che lo dico, e deriva dal fatto che io ho perso mia madre per Alzheimer, perciò ho visto cosa significa la perdita di identità per assenza di memoria. Essendo compatibile per genetica ad un Alzheimer, cerco di spingere la perdita della memoria il più lontano possibile da me, per prolungare la mia identità intellettuale e perdere il meno possibile. Penso che il mantenere il metabolismo e la memoria in attività sia l’unico reale strumento terapeutico per non perdere se stessi.

http://www.ultimouomo.com/maestri-federico-buffa/

Angels
05-02-16, 20:50
Bellissima l'intervista a Buffa

Geralt di Rivia
06-02-16, 11:32
Come mai un così bell'ometto, colto e preparato, non ha ancora formato una famiglia (naturale o no), alla sua veneranda età? :uooo:

eddieverde
06-02-16, 11:38
Come mai un così bell'ometto, colto e preparato, non ha ancora formato una famiglia (naturale o no), alla sua veneranda età? :uooo:

http://media.90min.com/process?url=http%3A%2F%2Fftbpro-post-images.s3-eu-west-1.amazonaws.com%2Fproduction%2F485241226&filters%5Bcrop%5D%5Bw%5D=0.902895622895623&filters%5Bcrop%5D%5Bh%5D=0.72&filters%5Bcrop%5D%5Bo_x%5D=0.06852332852332853&filters%5Bcrop%5D%5Bo_y%5D=0.02&filters%5Bresize%5D%5Bw%5D=912&filters%5Bresize%5D%5Bh%5D=516&filters%5Bquality%5D%5Btarget%5D=80&type=.jpg

Frykky
06-02-16, 13:08
Ma non è morto 😥

Odradek
09-02-16, 13:31
Per transizione s’intende l’arco di tempo che intercorre tra la fase di possesso palla e quella di non possesso. La transizione è positiva quando si passa dalla fase di non possesso a quella di possesso palla; viceversa si parla di transizione negativa. L’obiettivo, chiaramente, è di rendere il più immediato possibile il passaggio tra le due fasi, in modo da avere una squadra dinamica e reattiva, pronta a ripartire e a chiudere tutti gli spazi in caso di palla persa. Questo richiede, oltre a una pregevole capacità di lettura dei singoli, un eccellente e duraturo lavoro pratico da svolgersi durante gli allenamenti. Un’ottima transizione permette di saper sfruttare con efficacia le cosiddette “seconde palle”, in modo da arrivare per primi sul pallone e poter attaccare fronte alla porta. Inoltre, seguendo il più classico dei dogmi calcistici secondo cui “la miglior difesa è l’attacco”, una fase difensiva che miri a pressare gli avversari in fase d’impostazione può migliorare la qualità offensiva della squadra. Un esempio è dato dalla “regola dei 6 secondi” che Guardiola applica al suo (ancora per poco) Bayern Monaco e prima ancora al Barcellona.

http://www.rivistaundici.com/2016/02/09/lavagnette-le-transizioni-difensive/

Geralt di Rivia
11-02-16, 17:46
http://www.nytimes.com/2016/02/11/sports/soccer/in-italy-a-top-club-stands-alone-in-supporting-womens-soccer.html?_r=1

eddieverde
11-02-16, 18:12
http://www.rivistaundici.com/2016/02/11/napoli-capitale/

Vitor
11-02-16, 18:29
Bellissimo

MrWashington
11-02-16, 19:25
Bello bello, complimenti.

Geralt di Rivia
11-02-16, 19:28
http://www.glistatigenerali.com/storia-cultura/nellera-delle-foibe-lo-scandalo-di-una-squadra-triestina-nel-calcio-jugoslavo/

Drake Ramoray
11-02-16, 20:43
non la sapevo questa cosa di Trst

JohnnyStecchino
12-02-16, 01:53
ma rivista undici, che ha anche un'edizione cartacea, cosa pubblica sul web? tutto o solo qualcosa?

e domanda collegata, i siti tipo ultimouomo come fanno a sostentarsi? non mi sembra di vedere pubblicità :uhm:

Frykky
12-02-16, 08:40
Non so rispondere alla domanda ma non fanno giornalismo, per mantenere un sito di soli editoriali servono poche centinaia di euro l'anno.

Comunque qualche tempo fa fecero degli articoli in collaborazione con Adidas

Vitor
12-02-16, 08:43
Come non fanno giornalismo, quello è giornalismo :look:

MrWashington
12-02-16, 08:47
Se quello non é far il giornalista... :bua:
Sent from Outer Space

pity
12-02-16, 09:24
ma rivista undici, che ha anche un'edizione cartacea, cosa pubblica sul web? tutto o solo qualcosa?

e domanda collegata, i siti tipo ultimouomo come fanno a sostentarsi? non mi sembra di vedere pubblicità :uhm:
Sì, ogni numero costa 7€ e da questo numero in poi la rivista diventa un bimestrale

Geralt di Rivia
12-02-16, 09:42
Secondo me, per le dimensioni che sta assumendo UltimoUomo, la mole di lavoro che c'è dietro e la quantità di materiale qualitativamente elevato che butta fuori, pochi spicci non bastano più: suppongo che qualcuno (una cooperativa?) ci abbia buttato dentro un po' di migliaia di euri e conti di rientrarci e guadagnare nel medio/lungo periodo grazie a sponsorizzazioni, editori importanti che notano il progetto e ci buttano dentro altri soldi (molti di più), e cose così. Insomma, la solita economia del web: intanto crei qualcosa che raggiunga un pubblico abbastanza vasto, poi accendi un cero a Padre Pio e stai a guardare che succede :asd: (purtroppo il giornalismo sul web è difficilmente monetizzabile, enormemente di più di quello cartaceo dei bei tempi visto che annunci pubblicitari e banner in proporzione rendono parecchio meno, figuriamoci quello relativo agli approfondimenti sportivi... insomma, se è scomparsa una roba come Grantland mi sa che il motto "too big to fail" in questo campo non è applicabile...).

Odradek
12-02-16, 11:58
Molti di quelli che scrivono sull'UltimoUomo li ritrovi anche su Vice Italia, minima&moralia, Rivista Studio, Finzioni Magazine, Prismo e The Towner (gli ultimi due sono proprio loro), quindi penso che si siano creati una loro rete e che di riffa o di raffa riescano a guadagnarci qualcosa

Geralt di Rivia
12-02-16, 12:45
Che i pezzi vengano pagati (più della fuffa da un euro e cinquanta a cartella tipo "I 10 sistemi infallibili per sbarazzarsi della calvizie e di eliwan") lo credo anch'io, che il sito allo stato attuale riesca a generare introiti significativi mi pare cosa parecchio più dubbia.

Frykky
12-02-16, 14:22
rispondo a vitor e al pappagallo :asd:

ovvio che è giornalismo ma non mi sembra che vadano a fare le dirette delle partite, lancino agenzie etc...
è un giornalismo che puoi fare, e probabilmente fanno, in mutande da casa.

Quindi "teoricamente" potrebbe essere anche a costo 0 se fosse una specie cooperativa come dice ABS.
Se invece c'è un editore che paga per avere quei pezzi allora cambia tutto

MrWashington
12-02-16, 15:34
rispondo a vitor e al pappagallo :asd:

ovvio che è giornalismo ma non mi sembra che vadano a fare le dirette delle partite, lancino agenzie etc...
è un giornalismo che puoi fare, e probabilmente fanno, in mutande da casa.

Quindi "teoricamente" potrebbe essere anche a costo 0 se fosse una specie cooperativa come dice ABS.
Se invece c'è un editore che paga per avere quei pezzi allora cambia tutto

Non sei obbligato a fare le dirette di partite o di cronaca per esser un giornalista, i giornalisti più importanti al mondo non sono quasi mai apparsi in tv.

Frykky
12-02-16, 15:36
E questo cosa c'entra?

MrWashington
12-02-16, 15:37
E questo cosa c'entra?


:bua: nulla, ma mi sembrava che non li considerassi giornalisti. Povero vitor, pure lui fa ste cose, gli togli lavoro :snob:

JohnnyStecchino
12-02-16, 19:11
Grazie, risposte interessanti anche se un po' di mistero resta. Sarebbe bello un articolo di Prismo su come campa una rivista come Prismo e più in generale su questo periodo di transizione del giornalismo verso l'internets.

Rivista Undici più che una succursale di Ultimo Uomo sembrerebbe un contenitore dove contribuiscono un po' tutti i giornalisti sportivi radical-chic (cit.) più in vista, tra cui alcuni di Ultimo Uomo. Non li ho mai seguiti ma l'articolo su Napoli mi è piaciuto un sacco, adesso inizio a leggiucchiarli e se mi convince sono contento di supportarli abbonandomi.
(Resta la domanda, quanto pubblicano sul web dei loro contenuti cartacei? O sono sezioni completamente disgiunte?)

Zeta81
14-02-16, 17:56
http://uomonelpallone.com/2016/02/09/tutto-calcio-che-cola-02-niente-calcio-siamo-inglesi/

Odradek
15-02-16, 13:01
“Ho imparato il ruolo nel Real. Dopo l’1 a 0 decidevamo di chiudere tutto, io e i quattro che mi giocavano dietro. Quelli davanti avevano a quel punto il solo compito d’attaccare, attaccare e attaccare negli spazi che inevitabilmente si riaprivano. Al resto pensavamo noi.”

http://zonacesarini.net/2016/02/15/claude-makelele/

Frykky
17-02-16, 20:38
Qualcuno ha visto l'intervista di condò a mancini?

MrWashington
17-02-16, 21:27
Qualcuno ha visto l'intervista di condò a mancini?


io!

Ben fatta, certo mancini mi sta sul cazzo ma si vede che condò è un gran giornalista.

fullmetalshinigami
18-02-16, 17:33
Un gran bel modo per fare gli auguri a Baggio:
"La partita, per me, finì lì. Certo, poi ci furono i supplementari, il fallo su Benarrivo, il rigore (palo-gol) trasformato ancora da Baggio, la festa in campo, il ritorno a casa, la notte piena di sogni di gloria. Più avanti, ci fu la vittoria con la Spagna, vista - questa volta – nella casa di Castorano, perché i nostri padri avevano aggiustato l’antenna, con un altro gol di Baggio dopo che Tassotti aveva spaccato il naso a Luis Enrique; la doppietta sempre di Baggio contro la Bulgaria, vista in una televisioncina caprese odorosa di gerani e acquesantiere; e così via. Ma quel Mondiale era finito lì, con quel pareggio di Baggio, quel tiro furbo, disinvolto, bello, quel momento di sollievo dopo una corsa a perdifiato. Giustizia era fatta: per me, per lo zio Diego, per Giorgio, per Zola, per l’Italia tutta. Quello rimane il mio gol mondiale preferito, perché è quello che ho più desiderato che venisse segnato. Non per vincere qualcosa, ma perché sapevo che dopo sarebbe valsa la pena vivere, e non solo per la curiosità, ma anche per il piacere."


http://www.lacrimediborghetti.com/2014/12/tutto-merito-di-mussi.html


Metto sotto codice perché il foro oggi ha problemi tecnici.

fullmetalshinigami
19-02-16, 15:28
Visto che ieri hanno vinto con stile ed eleganza contro lo United... sapevate che sono costruiti stile Moneyball?

Ha vinto il campionato danese grazie alla matematica. Con cui è stata fatta la campagna acquisti, con cui vengono schierati in campo. Si chiama, religiosamente, "il Modello". Che cos'è, di preciso?
Di Marco Zucchetti

E solo usando la testa, quella che i frivoli abitanti di Copenhagen amano abbellire con acconciature alla moda, il Midtjylland poteva emergere. Con la testa, i capitali e un’idea rivoluzionaria: fare nel calcio (lo sport più imprevedibile del mondo secondo gli studi del Los Alamos National Laboratory, dato che le favorite vincono solo il 50% delle partite, mentre nella Nfl si arriva al 70%) quel che il mitico Billy Beane fece nel baseball americano con gli Oakland Athletics, in una esaltante avventura sportiva poi diventata un film con Brad Pitt (Moneyball). Ovvero vincere applicando modelli matematici e statistici.


http://www.rivistaundici.com/2015/09/03/midtjylland-report/




Qualcuno ha visto l'intervista di condò a mancini?

Se ti interessa, qui c'è un estratto:
http://www.rivistaundici.com/2016/02/19/i-grandi-allenatori-italiani-con-paolo-condo/

Geralt di Rivia
19-02-16, 17:07
http://beyondthelastman.com/2016/02/16/beards-and-bad-behaviour-in-the-balkans-albanian-clubs-in-europe/

Alastor_Tiziano
19-02-16, 21:31
Sepe ha chiesto scusa intanto :tsk:
Inviato da Microsoft Lumia 640 XL

fullmetalshinigami
20-02-16, 09:20
Auguri ad un altro grandissimo numero 10 della storia.

Alla domanda del giornalista su quali sono i tipi di giocate che normalmente visualizza, Rooney rispondeva – in maniera ancora più sorprendente - che la maggior fonte di ispirazione gli proviene da Jari Litmanen. Non Messi, Ronaldo, Zidane, Pelè, Maradona. No. Jari Litmamen.

Racconta Aki Kaurismaki che quando scrive una sceneggiatura lavora quasi solo in termini di subconscio. Fissa su carta il soggetto del film e qualche elemento della trama, poi attende per tre mesi che il suo subconscio – il più brillante ed economico dei mercenari - finisca il lavoro. È il metodo ideale per una persona pigra come lui. Anche il suo attore di culto, il mitico e compianto Matti Pellonpää, lo utilizzava per sviluppare il proprio personaggio. Scorreva la sceneggiatura tutta di un fiato, poi se ne dimenticava per i successivi tre mesi, finché arrivava il momento di girare ed era costretto a leggerla di nuovo, quanto meno per memorizzare i dialoghi. Ho qualcosa in più di un’impressione che sia questo il metodo che anche Litmanen ha impiegato durante tutta la sua carriera di calciatore. Non è che fosse lento; è che faceva giocare il suo subconscio.


http://www.lacrimediborghetti.com/2013/04/ritratti-con-flash-di-jari-litmanen.html

Se riuscite recuperate un documentario che si intitola The King, su Litmanen.

Geralt di Rivia
23-02-16, 14:27
Dall'Economist (faccio copia incolla perché c'è il limite degli articoli leggibili)

FIFA had just 474 employees but spent $115m on personnel expenses in 2014

EVERY so often, organisations become bywords for something else. Apple means elegance, Berkshire Hathaway loyalty and BlackBerry decline. Alas, FIFA, the governing body of world football, spells corruption. Sprucing up this most tarnished of brands will take more than a bit of tinkering with the way FIFA is run.

On February 26th FIFA’s member associations will hold a secret ballot—what else?—in Zurich to choose a new president who will replace Sepp Blatter. The omens are not good. Mr Blatter bequeathed his successor an organisation in crisis. His fifth term was cut short after the indictment last year of several of the game’s biggest-wigs for alleged money-laundering. He has since been suspended from football for eight years for making an undocumented SFr2m ($2.1m) payment to Michel Platini, then head of Europe’s football body. (Mr Platini, once a favourite to succeed Mr Blatter, has also been suspended from the game; both men deny wrongdoing.)

The five candidates left to vie for the top job talk warmly of the need for term limits and better disclosure. But a radical reform would start with an idea put forward by Stefan Szymanski, a sports economist, among others—turning FIFA into a public company. For good measure, the new, cleaner FIFA would be listed in New York.

A public listing would have several benefits. The first is that the level of transparency would shoot up. Scandals afflict listed firms too, but one thing you do not hear from executives at public companies is complaints about the absence of scrutiny.

For FIFA to be under the referee’s beady eye would be precisely the point. According to its annual report, an organisation with just 474 employees spent an impressive $115m on personnel expenses in 2014. A listing would require FIFA to break out how much its executives get. They might expect to face questions from shareholders about the $35m they spent on meetings expenses that year, too.

Opening FIFA to America’s justice system would also have a salutary effect. The reach of the Department of Justice and the FBI is already long: they were behind indictments in 2015 that eventually dethroned Mr Blatter. But a listing in America would bring some of the world’s most enthusiastic law-enforcers to the organisation’s door. In particular, it would make FIFA subject to the Foreign Corrupt Practices Act. Given the allegations that still swirl around the award of the 2018 and 2022 World Cups to Russia and Qatar, seeking a home with a punitive anti-bribery regime would send a clear statement.

Becoming a public company would also formalise and sharpen FIFA’s incentives to make as much money as it can through legitimate means. Of the $5.7 billion in revenue that FIFA pulled in between 2011 and 2014, the biggest chunk was from the sale of television rights for the 2014 tournament in Brazil. More revenue—from the sale of broadcasting, marketing and licensing rights to World Cups—and tighter cost control ought to be enough both to keep shareholders happy and also to raise money to foster grassroots initiatives worldwide. The profit motive would also encourage faster development of the women’s World Cup.

Fantasy football
The beautiful game should not be handed to Wall Street without safeguards. To protect FIFA’s mission to develop football, a portion of revenues would have to be ring-fenced for distribution to its member associations, perhaps by a separate charitable arm (which would also be responsible for the rules of the game). To ensure that some private-equity baron doesn’t take FIFA over and load it up with debt, this charitable arm would need to retain majority voting rights over the listed firm. That would still leave plenty of scope for shenanigans as money sloshed between FIFA and football’s member associations. But it would also ensure that FIFA received harsher scrutiny.

Sadly, not one of the candidates vying to take over from Mr Blatter is likely to countenance a listing in New York. But when you judge their promises to restore FIFA’s integrity, that should be the yardstick.

bado
25-02-16, 11:09
Io è da una vita che sogno questa cosa.
Finalmente non mi sento più solo.

http://www.ultimouomo.com/all-star-game-serie-a-2016/

Dai su, non fate i bigotti tradizionalisti...
Lasciatevi andare un po' alla sana spensieratezza di questo progetto!

Geralt di Rivia
25-02-16, 11:32
Boh, io innoverei il calcio in maniera da far rizzare i capelli al 99,99% degli appassionati e dei tradizionalisti, ma di 'sta cosa francamente non sento proprio il bisogno... :asd:

Numero_6
25-02-16, 13:21
Con la differenza che in NBA i giocatori passano la partita a cazzeggiare ma divertendosi, in Serie A la passeranno a pascolare in campo.

bado
25-02-16, 15:49
Secondo me, per le dimensioni che sta assumendo UltimoUomo, la mole di lavoro che c'è dietro e la quantità di materiale qualitativamente elevato che butta fuori, pochi spicci non bastano più: suppongo che qualcuno (una cooperativa?) ci abbia buttato dentro un po' di migliaia di euri e conti di rientrarci e guadagnare nel medio/lungo periodo grazie a sponsorizzazioni, editori importanti che notano il progetto e ci buttano dentro altri soldi (molti di più), e cose così.

A supporto di questa ipotesi c'è il fatto che nella mia timeline di Facebook ricevo continuamente post sponsorizzati di UltimoUomo.
Quindi qualcuno che ci butta un po' di soldi (e che prima o poi spera di guadagnarci sopra) deve esserci per forza.

Geralt di Rivia
25-02-16, 19:48
http://ilmanifesto.info/la-follia-western-del-calcio-di-rigore-replay-del-93mo-minuto-di-italia-australia-2006/

fullmetalshinigami
26-02-16, 18:02
http://www.rivistaundici.com/2016/02/26/paradiso-ritrovato-partizan-stella-rossa/

felaggiano
26-02-16, 20:55
Boh, io innoverei il calcio in maniera da far rizzare i capelli al 99,99% degli appassionati e dei tradizionalisti, ma di 'sta cosa francamente non sento proprio il bisogno... :asd:

Tipo?

Odradek
04-03-16, 12:15
Non fosse per Ranieri gli augurerei di vincere :sisi:

When the Spurs go marching in (http://www.rivistaundici.com/2016/03/04/tottenham-the-spurs-go-marching-in/)

fullmetalshinigami
15-03-16, 14:32
Due letture:

http://www.rivistaundici.com/2016/03/14/ho-inventato-una-squadra/

http://www.ultimouomo.com/premier-league-sopravvalutata/

Odradek
15-03-16, 14:43
Quello sulla Premier League è molto interessante e lo sottoscrivo al 100%, anche se non hanno affrontato una mio dilemma, lo stesso espresso in questo commento:


C'è una cosa che mi suona un po' male, anche contraddittoria (magari nell'articolo è anche spiegata ma non l'ho capita): io mi aspetterei immobilismo tattico se, per dire, ci fossero 15 allenatori su 20 di provenienza "britannica" e gran parte dei giocatori fosse inglese, tutti con il loro culto dell'intensità, atletismo e fisicità; ma con una maggioranza sia di giocatori che di allenatori di provenienza estera le innovazioni tattiche dovrebbero esserci eccome, no? (Io lo chiedo, ma che poi di tattica in PL ce ne sia poca mi sembra palese)

Frykky
15-03-16, 18:03
pfui, sempre detto che la premier è rimasta alla fine del 1900 :alesisi:

fullmetalshinigami
18-03-16, 12:50
Quello sulla Premier League è molto interessante e lo sottoscrivo al 100%, anche se non hanno affrontato una mio dilemma, lo stesso espresso in questo commento:Me lo sono sempre chiesto anch'io. Non so se ci sia una sorta di piegarsi allo spettacolo dettato dalle società o qualcosa di simile.

Odradek
21-03-16, 10:57
Avercelo un Alaba :cattivo:

http://www.rivistaundici.com/2016/03/21/lavagnette-passaggi-laser/

Geralt di Rivia
24-03-16, 09:34
http://www.calcioefinanza.it/2016/03/24/mondiale-del-centenario-in-cina-il-vero-obiettivo-degli-investimenti-cinesi/

fullmetalshinigami
24-03-16, 17:10
Lunga, ma notevole lettura su Cruijff e su come abbia rivoluzionato il calcio

http://www.fourfourtwo.com/features/how-johan-cruyff-reinvented-modern-football-barcelona

Cek
25-03-16, 13:24
E pensare che l'olanda e' un paese relativamente piccolo
Eppure in tutte le decadi dagl'anni 70 ha prodotto campioni e squadre molto forti

fullmetalshinigami
25-03-16, 22:15
Vero: l'Olanda a cavallo fra il 90 e i primissimi anni 2000 è probabilmente la più forte nazionale di sempre a non aver mai vinto nulla. È un peccato che stiano soffrendo un grosso buco generazionale (anche se sono in ripresa).

Odradek
01-04-16, 10:45
Chi ha preso nel 2013 Mahrez dal Le Havre per 500.00€? Chi ha tolto Vardy dai bassifondi del calcio inglese o ha raccolto Drinkwater dal cestino dell’academy dello United? Chi ha ridato fiducia a Huth, Morgan o Albrighton, erroneamente bollati come scarsi? Chi è andato a scovare al Caen N’Golo Kanté, diventato in pochi mesi il miglior centrocampista della Premier League? Sempre e solo Walsh. Un uomo capace di costruire in quattro anni una rosa valutata oggi (dal sito Transfermarkt) 130 milioni di euro. Il tutto spendendone poco più di quaranta.

http://crampisportivi.com/2016/04/01/viaggio-nei-segreti-di-steve-walsh/

Geralt di Rivia
04-04-16, 21:33
http://thesefootballtimes.co/2016/04/04/gianni-brera-the-godfather-of-calcio-writings/

Geralt di Rivia
13-04-16, 10:18
http://www.juventus.com/it/news/speciali/juventus-stadium.php

Sbonk
13-04-16, 15:52
http://crampisportivi.com/2016/04/01/viaggio-nei-segreti-di-steve-walsh/

Il calcio è bello anche per questo, adesso questo per tutti è un genio assoluto, ma con un filo di culo in meno sul finire della scorsa stagione adesso il leicester stava sì a giocarsi il campionato, ma la championship :asd:

Odradek
27-04-16, 14:23
Bellissimo

http://www.ultimouomo.com/apocalypse-zamparini/

MrVermont
27-04-16, 15:03
Il pappagallo :asd:

Inviato dal mio SM-G903F utilizzando Tapatalk

bado
04-05-16, 16:01
Bellissimo

http://www.ultimouomo.com/apocalypse-zamparini/

Eccezionale. :rotfl:

Geralt di Rivia
05-05-16, 11:43
http://www.rivistaundici.com/2016/05/04/gilardino-intervista/

Frykky
05-05-16, 13:20
Un intervista di gilardino in quale universo è interessante? È il re della banalità, non so se ho il coraggio di aprirla

Drake Ramoray
05-05-16, 13:25
non farlo :asd:

Geralt di Rivia
05-05-16, 18:04
Dice che prega tutte le sere prima di andare a dormire e che... ok, in effetti fa un po' cagare :asd:.

Odradek
05-05-16, 18:08
Stavo per aprirla, mi avete salvato

Drake Ramoray
05-05-16, 18:11
però ti perdi le foto, ci sono un paio di primi piani che

Geralt di Rivia
06-05-16, 07:57
http://statsbomb.com/2016/04/do-one-thing-well-standout-stats-from-european-semifinalists/

fullmetalshinigami
07-05-16, 15:45
Prima del Leicester, il Kaiserslautern

"Com’è finita la favola del Kaiserslautern? La luce si è spenta lentamente, immalinconendosi stagione dopo stagione per poi retrocedere nell’assordante silenzio generale nel 2006, spegnendosi come una candela lasciata accesa cui non si fa più caso la mattina dopo, quando si ha bisogno di essere razionali e bisogna mettere da parte le favole e le promesse romantiche a cui non si credeva sussurrate all’orecchio di qualcuno che avrebbe voluto crederci. A volte però anche solo essersi gustati la notte e serbarne ricordo può aiutarti a superare l’hangover."


http://www.rivistaundici.com/2016/05/06/kaiserslautern-leicester/

Drake Ramoray
07-05-16, 16:09
superare l'hungover :uhm:

fullmetalshinigami
10-05-16, 14:32
superare l'hungover :uhm:

Cosa? :look:

Drake Ramoray
10-05-16, 14:37
non è piaciuta la chiusura della frase tutto qui

Geralt di Rivia
11-05-16, 09:39
Ultimo Uomo (come faremo quando ineluttabilmente sbaraccherà?) ha fatto il pezzo su Michu autoretrocessosi nel quarto livello spagnolo dal fratello, sono commosso http://www.ultimouomo.com/dalle-stelle-alla-quarta-divisione-spagnola/

pity
11-05-16, 12:05
Ultimo Uomo (come faremo quando ineluttabilmente sbaraccherà?) ha fatto il pezzo su Michu autoretrocessosi nel quarto livello spagnolo dal fratello, sono commosso http://www.ultimouomo.com/dalle-stelle-alla-quarta-divisione-spagnola/
Io non tanto.
Considerato che il Napoli gli pagava uno stipendio di quasi due milioni di euro, il minimo che potesse fare era farsi seguire dallo staff del club invece di starsene in Spagna perché c'aveva la saudade delle asturie.
Bella storia di appartenenza e tutto il resto, però secondo me da un punto di vista strettamente professionale non si è distinto in positivo, per così dire.

Geralt di Rivia
17-05-16, 10:59
«Il fatto è che i calciatori non capiscono un cazzo di musica. La conoscono superficialmente, la vita che fanno li condiziona e non hanno modo di scoprire a fondo altre cose per me molto importanti. L'unico metallaro con cui ho giocato in 20 anni di carriera è stato un portiere argentino del Crotone. Io ho cominciato a 14 anni con Metallica e Megadeth, poi sono passato a cose più aggressive. Il death metal è la mia passione, band come Napalm Death, Obituary e Carcass, artisti veri. Non mi piace il nu-metal. I nuovi gruppi death sono senza sentimento, pensano solo alla velocità. Vorrei passare un'estate intera in giro per l'Europa a vedermi tutti i festival, perché facendo il calciatore professionista sono stato a pochi concerti. L'anno scorso sono andato ai Soulfly a Milano. Sono stato 3 volte a vedere i Napalm Death e pogando rischiavo sempre di farmi male. Una volta mi sono detto 'faccio il bravo', ma dopo mezza canzone ero già nel "pit". Ma un concerto a Praga non me lo perdo, c'è gente più aggressiva, vivono di più il concerto. A Milano la gente stava ferma, gli italiani non hanno sangue metallaro, sono più per cose tipo Eros Ramazzotti. Sicuramente c’è tanta gente che ascolta metal, ma per la strada non lo noti come a Spalato o Londra. Quando vado a un concerto nell’Europa dell’Est c’è un’atmosfera più calda, lì hanno più anima per questo tipo di musica. Ricordo i Napalm Death a Zagabria nel ’91, c’era un casino totale ma proprio totale. Pur di vincere di nuovo un derby sarei disposto ad ascoltare Ramazzotti per un mese intero.» https://www.facebook.com/zonacesarini.net/photos/a.1594144577483898.1073741828.1594129510818738/1772512616313759/?type=3

MrWashington
17-05-16, 12:14
Segnalo su Sky i nuovi racconti di Buffa.

Primo episodio, Argentina - La città di Rosario .

Guardian80
17-05-16, 12:38
Segnalo su Sky i nuovi racconti di Buffa.

Primo episodio, Argentina - La città di Rosario .
Mi ero perso questa notizia :o
Quando iniziano?

MrWashington
17-05-16, 13:19
Sull'on demand c'è il primo episodio

Guardian80
17-05-16, 13:31
Sull'on demand c'è il primo episodio

Stasera me la sparo. Grazie

Frykky
22-05-16, 22:38
el trinche :rullezza:

Guardian80
23-05-16, 09:42
el trinche :rullezza:
Fantastica la sua storia :asd:

Angels
23-05-16, 11:09
L'ho registrato lo devo ancora vedere.

Frykky
23-05-16, 13:56
mi raccomando aggiornaci

Frykky
29-05-16, 10:56
Bellissimo il passo dove parla del Milan che prende tale de petris invece di messi :asd:

MrWashington
29-05-16, 11:07
Son veramente fatti bene questi servizi.

Geralt di Rivia
03-06-16, 17:43
Che articolo del *ene. Che cavolo ne sa il GAS se Messi è ancora fermo a quell'unico libro (ammesso che sia vero)? Magari nel frattempo ne ha letto un secondo... http://www.corriere.it/esteri/16_giugno_03/campionee-tasse-2f6893ac-2903-11e6-b8af-ff693661c815.shtml

MrWashington
06-06-16, 14:16
Consiglio vivamente per tutti il racconto di buffa
Buffa & Moralez: storie di futbol.

Veramente ottimo.

Geralt di Rivia
06-06-16, 23:07
Walterone sulla Gazzetta

Ha avuto sensi di colpa per l'esonero di Garcia? «No, ho cercato di proteggerlo. Molti mi accusano di aver perso tempo. Forse, ma ricordo che in un momento di grande successo per lui non ha voluto tradire la Roma. E poteva farlo».

A un certo punto a Macondo arrivano gli americani. Belle case, ferrovia, però si perde la poesia: è capitato anche alla Roma? «Io non ho perso la poesia, ma il mio modo di pensare al calcio è diverso dal loro. Per me il pallone è una sfera magica, l’Aleph di Borges, ci vedo l’universo intero, mentre altri notano solo la sfera di plastica. Vede, io una volta ho giocato con Sivori. Ero in vacanza a Fregene e trovai uno che organizzava una partita benefica con vecchie glorie, attori e cantanti. Accettai con noia, ma poi spuntò Omar. Aveva poco più di 40 anni. La sua non era tecnica, era magia. Lo vedevo con le mani sui fianchi, pronto a insultare chi non gli avesse consegnato subito la palla. Un genio. Ecco, questo è il mio calcio».

Ma lei, uomo di sinistra, che ci fa con una proprietà Usa? È l’unico dirigente rimasto del nuovo corso.

«E un po’ me ne vergogno. Io ho il cervello di sinistra e il corpo di destra, sempre in conflitto. Tante cose le ho fatte per il corpo. Loro sono investitori, poi però tocca a noi. Ma si deve essere di sinistra sempre, nel calcio come nella vita».

Eppure si dice che la maggior parte dei calciatori è di destra.

«Non sono di destra, sono qualunquisti. Il calcio attrae vanità, perché intorno al calcio ci sono nani e ballerine. Diventa una patologia, ti fa pensare che sia importante solo un calcio d’angolo».

Mr. Brown promette concessioni alla fine della pioggia, peccato passino 5 anni. Gli stessi che voi avete utilizzato senza vincere niente.

«Non è andata proprio così. Qui è mancato un trofeo, però bisogna riconoscere che la Roma è società patrimonializzata ed è al terzo anno di Champions. È stato fatto un lavoro virtuoso che viene riconosciuto in Italia e all’estero, ma non a Roma per rabbia e frustrazione».

Però lei con Pallotta che c’entra? Non resta certo per lo stipendio.

«Anzi, altrove potrei guadagnare di più. Il primo febbraio con una mail ho chiesto al presidente di lasciarmi libero perché ho percepito – e lo percepisco tuttora – uno scollegamento tra me e lui... Mi scusi, non posso andare avanti su questo argomento. Non posso rompere oggi, abbiamo traguardi da raggiungere. Lo farò quando sarò a posto con la mia coscienza. Comunque io non ho mai parlato di dimissioni. In un primo momento lui aveva accettato, poi ha cambiato idea. Per un certo momento mi sono sentito un prigioniero, negli ultimi tempi però ho trovato tante persone che mi hanno aperto gli occhi nell’individuare i problemi, le potenzialità. Mi hanno dato speranza. Una cosa però è certa: questo è il mio ultimo anno alla Roma e io continuerò a fare il d.s. alla mia maniera. Non sono commissariabile».

Lei ha reso ricchi per generazioni intermediari e procuratori rozzi e amorali: non la imbarazza?

«Alcuni, non tutti, ma non mi imbarazza. Sono strumenti di lavoro. Trent’anni fa, quando c’era solo Caliendo, io dicevo a un mio presidente: “Non puoi andare contro la storia”. I procuratori sono un male necessario».

Sa bene che su di lei e alcuni agenti girano voci di mazzette nelle transazioni.

«Lo so e mi inquieta, ma senta, non permetto a nessuno di offrirmi neanche un caffè. So che il mio mestiere comporta il rischio di accuse cariche di frustrazioni, ma non mi interessa. La corruzione è del mondo, a volte è stata benedetta perché ha implementato nella storia la costruzione degli Stati. Io non sono una mammoletta, ma considero normale l’onestà».

Al netto dei reati, si dice che lei abbia creato una rete di d.s. amici in stile moggiano.

«Nel calcio si va a mode. Ora tanti pensano che io sia bravo – e forse lo sono – e così adesso c’è chi mi chiede dei consigli, ma non ho mai raccomandato nessuno, neppure mio fratello. La rete che spesso ipotizzano è virtuale, Calciopoli invece è stata una cosa vergognosa, ha spostato scudetti, ma ci sono sentenze che ormai la descrivono. Oggi il calcio è malato di altre cose, le scommesse prima di tutte».

Dei circa 70 giocatori che ha preso in questi 5 anni, quanti erano da Roma? Il 50%?

«Forse anche meno, ma in quel momento c’era una logica. Mi accusano di non prendere italiani, ma dove sono quelli bravi a cifre abbordabili? Occorrerebbe cambiare il sistema, che invece è stantio. A Roma la gente i calciatori a volte li sbrana».

Lei però, da esteta del calcio, è diventato l’uomo delle plusvalenze: le hanno rubato l’anima?

«No, ma mi hanno complicato la vita. Comunque il talento fine a se stesso diventa un vizio, io dovevo far coincidere le cose e in parte ci sono riuscito».

È vero che è lei che impone i giocatori ai tecnici?

«Io li propongo, ma li condivido con l’allenatore. E poi con Spalletti c’è sintonia. Siamo entrambi due disturbati psichici dalla vita».

Se non fosse stato costretto a cedere i migliori, la Roma avrebbe già vinto qualcosa?

«Questo non glielo dirò mai».

Macondo alla fine muore anche per mancata evoluzione. È un po’ quello che c’è nel rapporto tra la Roma e Totti?

«A Francesco ho sempre parlato con affetto. Gli avevo detto: “Smetti”. Lo penso ancora oggi, però ora che farà il contratto credo abbia una grande occasione: avrà un anno cuscinetto per lavorare su se stesso».

È parso però che Spalletti avesse un risentimento antico verso Totti.

«Certo che in lui c’era una quota residuale di uno stato d’animo che era maturato in passato, ma Spalletti voleva imporre un modo di essere e ci è riuscito. Ora si sono risintonizzati. Certo, la sintonia sarà stentata, ma occorrerà l’intelligenza di entrambi. Luciano ha avallato l’ok al contratto, ma Francesco dovrà essere generoso con i compagni. Io ipotizzo un Totti nuovo, pur facendo ancora qualche altra prodezza. Perché una cosa è sicura: pur essendo un campione Totti non è stato nell’Olimpo, ma le sue giocate non si vedranno più su un campo di calcio. Non ha vinto Palloni d’oro o Champions, però i suoi colpi saranno chiusi in un libro e non saranno più riproposti da nessuno».

Geralt di Rivia
07-06-16, 09:14
"siamo entrambi due disturbati psichici dalla vita" <3

Geralt di Rivia
10-06-16, 11:25
http://www.pagina2cento.it/2016/06/10/eurottantotto/

Geralt di Rivia
15-06-16, 10:17
https://twitter.com/symdona/status/743007225816453120

Geralt di Rivia
29-06-16, 09:29
https://www.theguardian.com/football/blog/2016/jun/27/argentina-messi

Geralt di Rivia
29-06-16, 16:26
Nell’estate del 2009 in Italia nessun investimento sembra essere più solido di quello su D’Agostino, che si è imposto come miglior regista del campionato dopo una stagione di livello altissimo http://www.rivistaundici.com/2016/06/29/madeleine-gaetano-dagostino/

Frykky
14-07-16, 08:03
http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/lazio/2016/07/14/news/lotito_e_il_pasticciaccio_bielsa_vive_nella_pampa_ sconfinata_con_me_ha_trovato_machiavelli_-144026790/?ref=drnh5-2

Geralt di Rivia
20-07-16, 15:04
http://www.vice.com/it/read/andrea-scanzi-futbol

Geralt di Rivia
28-07-16, 10:28
Bello http://www.ultimouomo.com/sassuolo-dallinizio/

Geralt di Rivia
25-08-16, 10:18
"Il successo di tale tentativo però, spesso richiede un errore da parte della squadra avversaria. Senza un difetto di posizione o di marcatura infatti, diventa altamente improbabile che la squadra in attacco riesca a segnare tramite un cross". http://www.calcioefinanza.it/2016/08/23/match-analysis-correlazione-cross-vittoria/

Geralt di Rivia
05-09-16, 17:44
Sulla Roma e il braccino, nello sport, nella vita http://crampisportivi.com/2016/09/05/fenomenologia-del-braccino/

Drake Ramoray
22-09-16, 20:08
non solo alcuni gran gol , ma un piccolo omaggio di ultimouomo all'immenso Pellissier
http://www.ultimouomo.com/i-10-migliori-gol-di-sergio-pellissier/

Geralt di Rivia
04-10-16, 16:52
http://thelab.bleacherreport.com/the-dawn-of-kosovo-s-football-nation/

Drake Ramoray
04-10-16, 19:03
unica nazionale senza nazione?

no la padania e le altre che si fanno il loro trofeo non valgono

nazionale allegria più nazionale meno cambia poco
percò che ci sia molta politica dietro è impossibile da negare

Numero_6
04-10-16, 20:59
unica nazionale senza nazione?

no la padania e le altre che si fanno il loro trofeo non valgono

nazionale allegria più nazionale meno cambia poco
percò che ci sia molta politica dietro è impossibile da negareLe Faroer.

Geralt di Rivia
04-10-16, 21:22
Beh, allora anche Gibilterra, Isole Vergini Britanniche, Bermuda, Turks e Caicos, Isole Vergini Americane, Montserrat, eccetera eccetera.

Drake Ramoray
04-10-16, 21:53
ok allora il criterio proposto non è adeguato.

riconoscimento "controverso" allo stesso modo?

Geralt di Rivia
07-10-16, 08:28
http://www.ultimouomo.com/dizionario-tattico-gegenpressing/

alberace
08-10-16, 22:11
:rissa:
Nel 1940 un radiocronista di BBC fu costretto a inventarsi la cronaca di una partita di calcio per non far sapere ai tedeschi che in città c'era la nebbia

http://www.ilpost.it/2015/01/03/hearts-hibernian-1940/

NOXx
12-10-16, 07:42
:rissa:


Kingsley continuò a raccontare azioni di gioco inventate anche dopo la fine della partita: si fermò solo quando vide arrivare in tribuna alcuni giocatori degli Hearts che cercavano un loro compagno di squadra. Scotsman ha raccontato che l’ala degli Hearts, John Donaldson, non era rientrato negli spogliatoi insieme ai compagni: diversi minuti dopo il fischio finale, fu trovato ancora in campo mentre continuava a correre sulla fascia sinistra e chiamava a gran voce il pallone.

:rotfl:

Geralt di Rivia
17-10-16, 13:04
“We’re talking about a new breed of football fan,” said Goal’s global editor-in-chief James Marley. “Their consumption has changed, they don’t follow a single team anymore but multiple teams... http://digiday.com/publishers/football-site-goal-using-facebook-global-reach/

Odradek
17-10-16, 13:52
Molto utile

http://www.rivistaundici.com/2016/10/17/terzini-nuova-frontiera/

Camus
17-10-16, 14:25
Molto utile

http://www.rivistaundici.com/2016/10/17/terzini-nuova-frontiera/bell'articolo ma non sono molto d'accordo :pippotto:

E' più un discorso di qualità dei giocatori imho che altro, quello che è davvero cambiato è l'idea della costruzione di gioco dove nei top club si cerca di avere un centrale di difesa abile coi piedi anche più che nella marcatura ed uno o entrambi i terzini che siano capaci di saltare l'uomo non solo tramite le sovrapposizioni.

alberace
17-10-16, 14:26
“We’re talking about a new breed of football fan,” said Goal’s global editor-in-chief James Marley. “Their consumption has changed, they don’t follow a single team anymore but multiple teams... http://digiday.com/publishers/football-site-goal-using-facebook-global-reach/
c'è solo un fatturato
un fatturaaa-to

:alesisi:

Geralt di Rivia
02-11-16, 13:49
Da "Calcionomica", 2009.

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/t31.0-8/14883706_10154151613694150_8563585819117804931_o.j pg

A parte il WTF del "di provincia" utilizzato per indicare squadre di grandi città ma che non sono capitali, "dà una spiegazione piuttosto convincente del perché le grandi capitali (Londra, Parigi, Berlino, Mosca, Roma) hanno vinto molto meno delle città industriali o ex industriali (tipo Manchester, Milano o Torino). Ma dice che il thread è destinato a invertirsi".

Camus
02-11-16, 15:04
a me pare un concetto abbastanza stupido, anche perchè in molti paesi c'è una capitale economica ed una politica.

Quello che potrebbe cambiare sono stadi aperti tutto il giorno in città già mete di turismo, che poi è quello che sperano i dv a firenze o pallotta a roma

Geralt di Rivia
02-11-16, 17:01
https://67.media.tumblr.com/fb67f1ab7398cf35022a925e5930aafa/tumblr_ogbfwk1J011qz5v2lo3_540.jpg

- - - Aggiornato - - -

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-0/s480x480/14632868_10154152088829150_961466934093725252_n.jp g?oh=4e7a114f5a21a8444d6e35f9f57bd77c&oe=588C357D

Camus
02-11-16, 17:07
Ah sì, hunter s. Thompson si è sicuramente sparato per via del calcio :sisi:

Numero_6
02-11-16, 19:59
a me pare un concetto abbastanza stupido, anche perchè in molti paesi c'è una capitale economica ed una politica.


Beh, in Francia ed Inghilterra effettivamente tutto ciò che non è Parigi/Londra è "provincia", a prescindere dalla grandezza.

Sbonk
04-11-16, 20:38
non sapevo dove metterlo, primo giorno del non ancora maggiorenne Pato al Milan:


“In the dressing room I was sat between Ronaldo and Paolo Maldini and opposite me I had Kaka.

“One of the first days there I remember was when Ronaldo showed me a Playboy magazine and asked me if I wanted to be in his crew or if I preferred to go with Kaka’s, pointing to a bunch of religious items.”


:asd:

Sawyer
07-11-16, 21:51
Ronaldo idolo!

Vitor
07-11-16, 21:52
Clamoroso longform su Roberto Baggio http://www.ultimouomo.com/roberto-baggio-detto-roby/

MrVermont
08-11-16, 00:41
Appena letto. Molto bello :sisi:

Geralt di Rivia
08-11-16, 09:30
https://66.media.tumblr.com/5aa6d36470c8fb710f0c9d9437cd3bb7/tumblr_ogbfwk1J011qz5v2lo1_540.jpg

Geralt di Rivia
08-11-16, 09:37
https://66.media.tumblr.com/94aadf56ada2f7161c0218f84fd4fbd7/tumblr_ogbfwk1J011qz5v2lo2_540.jpg

Odradek
10-11-16, 11:25
Un articolo che fa il paio con il libro Retromania di Simon Reynolds

Internet oggi ti permette di rivivere la storia e in un certo senso il problema è proprio questo. La fregatura di YouTube risiede paradossalmente nella sua autenticità di cronaca. Anche a distanza di tempo ci mostra l’accadimento passato, con invidiabile precisione e privo di filtro alcuno. Ma nella nostra testa, nell’angolino dove il cervello l’ha relegato, quell’avvenimento si era impolverato subendo giocoforza una parziale sfocatura. Quella reminiscenza era atta a soddisfare perciò non tanto la funzione meramente cronachistica, col tempo distorta, bensì il ritorno di una sensazione, un’atmosfera.

http://crampisportivi.com/2016/11/09/voice-over-telecronaca/

Geralt di Rivia
18-11-16, 15:41
Resta comunque difficile sradicare l’approccio competitivo tipicamente europeo, dal momento che la visione del vecchio continente è ancora quella dominante nel mondo del calcio. Proprio la logica della sopraffazione nazionale ci è rimasta, nonostante decenni di integrazione economica e auspicata unione politica. Mi è capitato di dover spiegare a un amico americano il perché non tifassi Germania o comunque una squadra europea, una volta che l’Italia era uscita dalla competizione durante il Mondiale sudafricano. Ho trovato con difficoltà alcune vaghe motivazioni, ma non l’hanno convinto pienamente. :uooo: http://www.rivistaundici.com/2016/11/17/muller-san-marino-iper-professionismo/

Frykky
19-11-16, 23:48
Appena uscito di teatro a vedere buffa che racconta le olimpiadi del 36.
Se vi capita andateci

Drake Ramoray
20-11-16, 11:38
Appena uscito di teatro a vedere buffa che racconta le olimpiadi del 36.
Se vi capita andateci

giovedì e venerdì è qui a verona, pensavo di andarci :sisi:

Frykky
20-11-16, 14:59
Spendili sti 20€ pandorino

Drake Ramoray
20-11-16, 15:17
c'è una promozione per spenderne 3, quindi ero già orientato
ora che ha anche il Frykky seal of approved a maggior ragione

Frykky
20-11-16, 15:18
Consiglio di prendere un posto vicino perché quando suona il pianoforte non si sente una sega

Frykky
20-11-16, 15:21
Edit: sbagliato topic

Drake Ramoray
26-11-16, 12:26
visto ieri sera Buffa racconta le olimpiadi del 36

molto bello anche per me

acustica ottima, avran sistemato i volumi o il teatro si è prestato bene, comunque tra voce piano e cantante sì è sentito tutto bene

certo che tirata a parlare due ore quasi di fila :alesisi:

Frykky
27-11-16, 20:46
Segnalo buffa racconta Mohamed ali

Zeta81
27-11-16, 22:59
Finché non racconterà la Reggina di Mazzarri non sarà completo

Odradek
01-12-16, 11:58
http://www.dlso.it/site/2016/12/01/sex-pizzul-pedate/ :rullezza:

Vitor
01-12-16, 21:02
Lo metto qua che magari qualcuno se lo legge https://www.theguardian.com/world/2016/dec/01/nside-talys-ultras-the-dangerous-fans-who-control-the-game?CMP=share_btn_tw

Inside Italy’s ultras: the dangerous fans who control the game
When a key figure in a powerful ‘ultra’ group killed himself in July, police suspected the mafia was using the ultras to get into the game

pity
02-12-16, 16:08
Lo metto qua che magari qualcuno se lo legge https://www.theguardian.com/world/2016/dec/01/nside-talys-ultras-the-dangerous-fans-who-control-the-game?CMP=share_btn_tw

Inside Italy’s ultras: the dangerous fans who control the game
When a key figure in a powerful ‘ultra’ group killed himself in July, police suspected the mafia was using the ultras to get into the game
Ritratto desolante, come desolante è la scarsa risonanza che stannno avendo questi fatti.

Frykky
03-12-16, 09:28
Mi son fermato al primo paragrafo dove dice che Edoardo agnelli si è suicidato :rotfl:

Odradek
14-12-16, 12:47
Una parabola calcistica che sembra ricalcare quella del film MoneyBall – L’arte di vincere. Ovvero: come rinunciare sistematicamente ai migliori giocatori della propria squadra senza intaccare il livello collettivo delle ambizioni e delle conseguenti vittorie?

http://zonacesarini.net/2016/05/30/sevillismo-monchi-siviglia/

Geralt di Rivia
17-12-16, 09:58
http://www.ilpost.it/2016/12/16/immagine-squadre-serie-a/

Drake Ramoray
17-12-16, 12:11
uuh i font illegibili, ma va va

Odradek
19-12-16, 15:14
Anche oggi non si studia :chebotta:

http://www.ultimouomo.com/la-rivoluzione-tattica-della-serie-a/

Drake Ramoray
19-12-16, 15:46
carina la grafica. me lo salvo per leggerlo più avanti
ho solo scrollato e letto dove nomina il Chievo
per precisare giusto per: la formazione del 2010-11 del Chievo di Pioli non è esattissima: Constant ha fatto il trequartista forse una volta, era fisso come mezz'ala sinistra, piuttosto era Fernandes in quella posizione e Bogliacino non è che giocò molto

Odradek
20-12-16, 12:34
Adani ci parla del difensore moderno: Il compito del difensore non termina più con una chiusura, ma con un inizio di manovra successiva

http://www.rivistaundici.com/2016/12/20/teoria-difensore/

Geralt di Rivia
19-02-17, 11:16
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/16681456_10155022477703126_8938490816354994680_n.j pg?oh=77f7a28d77530fc9c8714a4fbe3ad8f7&oe=5948F43B

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/16832380_10155022477553126_2606092603433988822_n.j pg?oh=df541edd249dd4f5f110c86ba1ba8b8f&oe=5931660A

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/16649426_10155022477388126_853876930862825108_n.jp g?oh=afba02d10fa049726cc3cd766ef50129&oe=592E4D75

Frykky
19-02-17, 11:32
Veramente sono tre i portieri

Sbonk
21-03-17, 14:11
http://lagiocata.matchpoint.it/rubriche/osservatore/han-alla-conquista-del-mondo/

Geralt di Rivia
20-04-17, 10:11
https://sledet.com/2017/04/19/intervista-al-match-analyst-lorenzo-favaro/

Geralt di Rivia
07-05-17, 12:52
Interessante sul calcio turco http://www.calcioefinanza.it/2017/05/07/dossier-calcio-turco-storia-economia-turchia/

Geralt di Rivia
19-05-17, 17:06
Non so di che parli (cioè, si può intuire), ma il riferimento a César Gómez pare promettente :sisi:.

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/18581734_10212793000724059_7370243167437473449_n.j pg?oh=c9b821170d321ffa51802a35c6351d20&oe=59C26DBD

Geralt di Rivia
29-05-17, 09:59
7 - Domenica 20 febbraio 2005, sesta giornata del girone di ritorno. Totti e Protti scendono in campo all'Olimpico con la t-shirt «Liberate Giuliana» e, come loro, i capitani delle altre squadre, aderendo all'iniziativa della FIGC. In Iraq, uno dei sequestratori vede le immagini e, tutto emozionato, lo racconta all'ostaggio, la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena: "Una sera è arrivato uno di loro e ha iniziato a elencare i capitani di tutte le squadre italiane che avevano indossato la maglietta con su scritto "liberate Giuliana. Era tifoso della Roma, il rapitore, e pazzo di Totti, che aveva anche lui mostrato la t-shirt. Non ci posso pensare: gli ho detto persino che ero della Juventus". Il capitano romanista, che poi regalerà la propria maglia al figlio di Nicola Calipari, commenta così: "Sono colpito. A volte azioni banali possono toccare le corde giuste. Un po' fa piacere, che ci siano tifosi della Roma così lontani. Speriamo che non abbiano visto la partita di sabato..." (il riferimento è alla partita persa 2-1 con la Juventus del 5 marzo). :uooo: https://www.fantagazzetta.com/approfondimenti/personaggi/09_10_2016/40-cose-su-totti-234255

Geralt di Rivia
30-05-17, 11:59
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/18700041_10213133320866611_2511556115157452144_n.j pg?oh=13f541cfebdf3a3fb2c50b966d461def&oe=59A4299E

alberace
04-06-17, 15:11
http://www.ultimouomo.com/un-anonimo-grande-giocatore-carvajal/

Lewyn
04-06-17, 16:50
A proposito: qualcuno sa perchè prismo non pubblica niente da 10 giorni?

Geralt di Rivia
07-06-17, 09:37
Ⓤ Ma esistono le squadre che giocano contro gli allenatori?

Io non ci credo. Dall’interno io non ne ho mai visti di giocatori che remano contro.

Ⓤ E il Leicester di quest’anno non fa venire dei dubbi?

Il dubbio è rispettabile, e ci può stare. Però continuo a pensare che sia una percezione dall’esterno. Io, che vivo dentro il mondo del calcio, non ci credo.

:snob:

http://www.rivistaundici.com/2017/06/06/daniele-de-rossi/

Geralt di Rivia
14-06-17, 09:39
Per chi è interessato all'evoluzione delle stats nel calcio Statsbomb sta lavorando a un modello Passing Ability per risolvere l'annoso problema della distinzione tra la quantità di passaggi (o di passaggi riusciti) e la loro diversa qualità. Il potenziale di questi studi è molto grande e i club già ci lavorano in privato per conto loro. Al pubblico servirebbero la volontà da parte di qualche Lega o azienda di investire nella divulgazione dei dati.
"There are certain types of passes that are more valuable than others, and some are requirements of specific roles in tactical systems. What if you could sift through the data and find guys who can make those passes? What if we made that easy for you? What if I could show you detailed information for every pass that a player makes from different areas he’s standing on the pitch AND show you whether he’s good at those types of passes or not? That’s where we’re headed."

http://statsbomb.com/2017/06/passing-percentages-are-mostly-useless-quantifying-passing-ability/

Geralt di Rivia
20-07-17, 13:55
ZOMG, ma è uscito il libro di Brio e non ne sapevo nulla? :uooo:

https://img.ibs.it/images/9788883465840_0_0_0_75.jpg

Numero_6
20-07-17, 17:10
Ma per favore
\
http://www.europacalcio.it/wp-content/uploads/2017/03/vierchowod.jpg

Geralt di Rivia
28-08-17, 09:59
http://www.panenka.org/pasaportes/portsmouth-la-reconstruccion-del-juguete/

Angels
28-08-17, 10:02
http://www.panenka.org/pasaportes/portsmouth-la-reconstruccion-del-juguete/

Pure gli articoli in spagnolo? :mah:

Geralt di Rivia
28-08-17, 10:09
Google (Translate) è tuo amico :snob:.

Angels
28-08-17, 10:11
Google (Translate) è tuo amico :snob:.

Le traduzione di google sono abbastanza discutibili.

Geralt di Rivia
23-09-17, 10:23
Mbeh? Questo non lo mette nessuno? http://www.ultimouomo.com/domenico-tedesco-schalke04/

Vitor
23-09-17, 14:38
Mi ha dato l'idea di una persona insopportabile :asd:

Geralt di Rivia
07-10-17, 14:32
https://www.theguardian.com/football/2017/oct/06/football-biggest-issue-boys-rejected-academies

Geralt di Rivia
07-10-17, 19:33
http://666kb.com/i/dnbsgb8ky0e13mzfp.jpg

http://666kb.com/i/dnbsgzomdhlibm4md.jpg

http://666kb.com/i/dnbshap3h1iyep0bp.jpg

Numero_6
08-10-17, 00:20
La carenza di B12 inizia già a manifestarsi.

Numero_6
08-10-17, 00:21
-

Tavea
08-10-17, 13:35
Vivere a Tombolo fa male, sempre detto

Geralt di Rivia
26-10-17, 11:14
D'attualità :snob: https://www.ibs.it/ajax-squadra-del-ghetto-calcio-libro-simon-kuper/e/9788876380136

Geralt di Rivia
23-11-17, 21:13
https://www.theguardian.com/science/2017/nov/22/why-do-left-handers-excel-at-certain-elite-sports-but-not-others

Geralt di Rivia
26-11-17, 12:16
Uscite di un certo spessore in libreria :snob:.

https://pbs.twimg.com/media/DPes9UfX0AYhOl9.jpg:large

Geralt di Rivia
29-11-17, 15:22
:uooo:

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/24129559_10212775026703663_3046823629664808645_n.j pg?oh=a237dac829172136d35e8aa1589bfab1&oe=5A97CB32

Sbonk
29-11-17, 16:29
:uooo:

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/24129559_10212775026703663_3046823629664808645_n.j pg?oh=a237dac829172136d35e8aa1589bfab1&oe=5A97CB32In b4:"cura tantissimo i dettagli", "allenamenti intensissimi" e poi dopo la prima goleada col Benevento "si vede già la mano del mister" :tsk:

Drake Ramoray
29-11-17, 16:53
In b4:"cura tantissimo i dettagli", "allenamenti intensissimi" e poi dopo la prima goleada del Benevento "si vede già la mano del mister" :tsk:
topic-milan fixed :asd:

Geralt di Rivia
16-12-17, 23:30
http://www.ilpost.it/2017/12/16/fifa-spray-arbitri-brevetto/

Geralt di Rivia
22-12-17, 16:04
http://www.ultimouomo.com/quanto-e-difficile-diventare-calciatrici-in-italia-intervista-a-regina-baresi/

Geralt di Rivia
31-12-17, 17:40
Non l'abbiamo capito/non ce lo meritiamo :snob: http://www.corriere.it/sport/17_dicembre_30/montella-aeroplanino-volo-siviglia-piu-che-destinazione-destino-scommessa-doppia-ed0d4112-ed5d-11e7-99fc-afe197c02437_amp.html?__twitter_impression=true

Geralt di Rivia
12-01-18, 22:21
È uno status da social ma mi pare interessante.


2011. Abidal è un giocatore del Barcellona, si ammala di cancro. Durante la malattia i compagni lo sostengono, così quando sta un po' meglio manda loro un video per ringraziarli. Infine guarisce e torna in campo, una bella storia finita bene.
2018. Abidal racconta in un'intervista che alla vista di quel video Leo Messi, il più forte calciatore del Barcellona e probabilmente del mondo, gli aveva chiesto di non mandarne altri perché così deprimeva la squadra.
Sorge un comprensibile sdegno social verso Messi, che in poche ore viene sepolto dagli insulti dei tifosi. Abidal prova a ritrattare ma peggiora le cose: la nuova versione addirittura consolida l'idea dell'aridità morale di Messi.
Conclusioni: non sapremo mai cosa abbia detto Messi ad Abidal, e ormai importa poco. La frittata è fatta. Tirare fuori una storia simile dopo anni lascia il tempo che trova per Abidal e ottiene l'unico effetto di creare un notevole danno a Messi (il che non pare fosse nelle intenzioni di Abidal).
Il caso è utile per poche riflessioni sul tradizionale tema della dicotomia vincenti/perdenti cui non smetto di appassionarmi.
Bisognerebbe parlare in modo aperto di certi mondi di successo, dei quali abbiamo una fuorviata idea di perfezione, per capire che spesso sono fatti di persone più normali e fragili di quanto si pensi. Anche nella gestione di aspetti che sembrano scontati, come questo.
Messi potrà provare a scusarsi e a giustificarsi per non perdere l'amore del pubblico e qualche contratto importante, anche se probabilmente - ammesso che quello che ha detto Abidal sia vero - dovrebbe preoccuparsi di altro, di qualcosa di più privato. Fatti suoi, comunque.
I fatti nostri stanno invece nel brutto di una civiltà comunicante che senza attendere replica condanna in assenza di contraddittorio e senza appello il dio che inciampa.
C'è tutto un pubblico che gode nella pena che ti infligge quando cadi, meglio ancora quando cadi dall'alto. La cattiveria con cui lo fa, poi, è da manuale.
L'altro giorno Cassano, pure lui ex calciatore, rilascia un'intervista a un quotidiano e spiega di aver capito gli errori commessi in carriera. Non dice cose banali, racconta con dignità della sua infanzia povera ma senza cercare alibi o effetti patetici. E' l'intervista di un uomo cresciuto che forse per la prima volta parla con lucidità dei suoi rimpianti.
I commenti in calce dei lettori sono eloquenti: "ciccione", "fallito", "te lo meriti", "hai bruciato tutto" eccetera eccetera.

Dan87Khan
13-01-18, 09:49
Per me il problema è causato da varie componenti:
i mass media italiani che hanno spettacolarizzazione il calcio oltre ogni misura rendendo i giocatori a degli animali da circo strappati dalla loro umanità con cui quindi nessuno riesce più ad empatizzare.
Le società sportive che con il loro alone di superiorità hanno allontanato i giocatori dalla gente. Ci sono alcune iniziative delle squadre per riacquistare consensi (visite agli ospedali ed altro) ma è un sistema che funziona poco e purtroppo superficiale, carico solo di simbolismo e senza quella valenza veramente educativa.
C'è poi oramai il problema cronico del capitalismo, più soldi più soldi ed ancora più soldi, con l'apice nelle infinite trasmissioni di calcio mercato che non aiuta. Oramai i tifosi vedono tutto con il metro di giudizio del vil denaro e da chi dovrebbe dare l'esempio non trovano niente.
Le istituzioni italiane (CONI FIGC) che invece di regolare lo sport verso un sistema sano lavorano alla giornata.

Drake Ramoray
13-01-18, 15:34
la gente che commenta sui social o in generale gli articoli...
una questione di cultura-educazione che non si limita al calcio o allo sport

Geralt di Rivia
19-01-18, 21:23
https://www.avvenire.it/agora/pagine/weisz-shoah-inter-calcio-sport

Sbonk
19-01-18, 21:51
Pure Buffa ci aveva fatto una puntata da lucciconi, fra l'altro per me una delle migliori in assoluto.

Geralt di Rivia
25-01-18, 19:32
https://www.theguardian.com/football/these-football-times/2018/jan/25/italian-football-premier-league-serie-a-language

Frykky
25-01-18, 20:45
Gli inglesi, gente che andava nuda a caccia di marmotte quando noi già s'accoltellava un Giulio Cesare

Geralt di Rivia
26-01-18, 09:13
Sì, comunque è un bel pezzo, anche se tralascia tutto il mondo dei Gianni Brera, Sandro "abbranca in presa e si accinge al rinvio" Ciotti, folklore di Novantesimo Minuto, Piccinini (per fortuna), ecc., ma sarebbe stato chiedere troppo.

Geralt di Rivia
31-01-18, 10:48
Fa bene anche a menischi e crociati :snob: http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2018/01/29/news/la_medicina_migliore_una_partitaa_calcio-187568387/?ref=RHPPRT-BS-I0-C4-P1-S1.4-T1

Geralt di Rivia
31-01-18, 15:31
https://pbs.twimg.com/media/DUzN31uXcAEfilT.jpg:large

Geralt di Rivia
06-02-18, 12:02
https://www.vice.com/it/article/wjgqq5/nascita-della-cultura-ultra-in-italia?utm_source=vicefbit

Ghost
06-02-18, 13:06
https://pbs.twimg.com/media/DUzN31uXcAEfilT.jpg:largeDai, è un genio. Uno che in una situazione simile pensa ciò non può essere definito in altro modo

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L21 utilizzando Tapatalk

Geralt di Rivia
07-02-18, 20:05
https://sport.sky.it/calcio/serie-a/2018/02/07/simone-scuffet-che-fine-ha-fatto.html

Numero_6
08-02-18, 13:31
"Colpa dei genitori" :sisi:

Geralt di Rivia
09-02-18, 10:47
:uooo:

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/27654418_10155381523144150_6708181008704626143_n.j pg?oh=3c120526cd315420ed22159d796a5d7b&oe=5AD812B4

"Il Barça", di Sandro Modeo, Isbn Edizioni, 2011.

Volo
09-02-18, 12:26
sono metalmeccanico e non ho capito niente

Sbonk
09-02-18, 13:35
Sembra un pezzo di Scanzi (no, non é un complimento :asd:)

Numero_6
09-02-18, 21:44
"i gradevoli Coldplay"

Geralt di Rivia
13-02-18, 09:41
http://www.panenka.org/miradas/jugadores-nosotras-somos-chicas-juegan-al-futbol/

Geralt di Rivia
21-02-18, 14:26
The story of Yeovil's WSL 1 licence bid http://www.bbc.co.uk/programmes/b09r3yyb

Grace Dent tells the story of Yeovil Town Ladies, a team of part time players who must raise £350,000 in order to turn professional and stay in the top tier of women's football.

In November 2016 Yeovil Town Ladies Football Club hit the headlines with a fairy tale story. They were the part time team who had won their way to Women's Super League 1, the highest level of football in the country. A team of students, nurses and firefighters would rub shoulders with Arsenal, Chelsea and Manchester City.

Yet just a few weeks into their first season in WSL 1, the club was hit with devastating news. In order to remain in the league next season, they need to apply as a fully professional club and raise £350,000 to pay their players.

With just a few weeks before the application must be submitted, Grace Dent follows the club as they raise funds while facing gruelling matches against the best players in the world.

Producers: Mohini Patel and Sam Peach.

Geralt di Rivia
01-03-18, 12:50
Pallotta inside.


https://www.youtube.com/watch?v=P96oPHDQddc&feature=youtu.be

Geralt di Rivia
05-03-18, 12:34
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/28795354_996759007142904_4317852029013236288_n.jpg ?oh=d04959b5f6651b5ab714e42b9fcf438e&oe=5B46D1E3

Geralt di Rivia
05-03-18, 15:19
https://www.ilfoglio.it/sport/2018/03/04/news/el-grafico-chiusura-giornalismo-sportivo-181622/

Geralt di Rivia
06-03-18, 14:02
https://thesefootballtimes.co/2018/02/28/the-last-of-the-ultras-psg-and-the-repression-of-football-fans-in-france/

Camus
06-03-18, 14:43
https://www.ilfoglio.it/sport/2018/03/04/news/el-grafico-chiusura-giornalismo-sportivo-181622/Ci sono due enormi problemi che imho trattano poco o di riflesso.

In primo luogo si concentrano poco sul fatto che il giornale non può più essere visto come un mezzo di informazione dove l'informazione è la notizia. La notizia sportiva è vista in diretta alla tv e in differita su internet. Il giornale o il sito del giornale è visto come un mezzo di "recupero".

In secondo luogo non riflettono su quali sono ancora le notizie spendibili sui giornali. Noi sui giornali andiamo, o almeno io, a leggere l'approfondimento, la riflessione o la moviola che derivano dalla notizia inteso come evento sportivo, magari la pagella, più difficilmente il riassunto della partita.

Perché ultimouomo.com funziona? Perché fornisce articoli che non si trovano da altre parti, tendenzialmente. Perché leggiamo di meno i giornali? Perché ci danno notizie che abbiamo già.

Poi magari discutiamo sul perché Condó sia passato su sky...

Inviato dal mio SM-T705 utilizzando Tapatalk

Geralt di Rivia
14-03-18, 10:55
Perché non nascono più tecnici inglesi? In Premier solo sei allenatori su venti sono britannici, e nessuno alla guida di una big. Le motivazioni tattiche e storiche di un fenomeno chiaro. http://www.rivistaundici.com/2018/03/09/manager-inglesi/

EddieTheHead
14-03-18, 15:40
perchè il calcio inglese fa cagare

Geralt di Rivia
15-03-18, 21:01
Da Twitter.


In molte università olandesi, il dottorando presenta insieme alla tesi una lista di proposizioni che è disposto a difendere. Solitamente le prime sono legate al lavoro di ricerca, le altre generiche affermazioni sulle virtù e la conoscenza.

Un tizio ci ha messo il catenaccio.

https://pbs.twimg.com/media/DYVQULyX0AAl1V7.jpg

Frykky
16-03-18, 07:36
Eroe

Geralt di Rivia
18-03-18, 12:39
http://www.uomonelpallone.it/cherno-samba-championship-manager/

Geralt di Rivia
22-03-18, 15:23
Sull'odio di molti juventini nei confronti di Allegri, nonostante sia un vincente di successo. Notare anche le reazioni (mi dicono che hanno dovuto bloccare i commenti al sito perché stavano trascendendo verso offese, ingiurie e minacce) http://www.ateralbus.it/un-po-di-debunking-su-allegri/

Numero_6
13-04-18, 12:53
http://www.ultimouomo.com/francois-zahoui/

Geralt di Rivia
23-04-18, 11:28
Nel 1992 la Federcalcio giapponese lanciò un progetto di cento anni per vincere la coppa del mondo nel 2092 https://thesefootballtimes.co/2015/05/15/japan-and-the-100-year-vision/

EddieTheHead
23-04-18, 14:10
sembra la premessa di un anime

Numero_6
24-04-18, 06:52
sembra la premessa di un animeNo, perché in un anime l'obiettivo sarebbe stato vincere il Torneo Intergalattico entro la fine delle superiori.

Geralt di Rivia
25-04-18, 11:52
https://www.ft.com/content/17262d4e-4491-11e8-93cf-67ac3a6482fd?emailId=5ad9ff3d10c2220004224567&segmentId=c393f5a6-b640-bff3-cc14-234d058790ed

EddieTheHead
25-04-18, 12:07
^^ pretende euro :uhm:

Geralt di Rivia
25-04-18, 12:23
Arsène Wenger bids adieu after transforming English football
Frenchman quits after 22-year reign as Arsenal manager


Roger Blitz and Mark Odell in London APRIL 20, 2018
Arsène Wenger, whose cerebral approach transformed British football, has announced his departure from Arsenal football club, bringing to a close a 22-year reign as manager.

The 68-year-old Frenchman’s decision to quit — though not unexpected in light of the team’s decline in recent seasons — shocked*many in the game. Wenger is known for his*stubbornness*and has always insisted he would see out his contract.*

The club’s majority owner, US billionaire*Stan Kroenke, had only last summer given Wenger a new*two-year deal and consistently placed huge faith in the manager, even when it was clear the club was struggling to compete at the top level.

Arsenal’s board had previously shown no interest in planning Wenger’s succession. But as the club’s form worsened this season, it was widely reported that Kroenke had asked his son Josh, already a non-executive director at Arsenal, for a review.

“After careful consideration and following discussions with the club, I feel it is the right time for me to step down at the end of the season,” Wenger said in a statement posted on the club’s website.

Arsène Wenger shows that no one can be a pioneer twice
His longevity, along with that of Alex Ferguson — the former Manchester United manager who served for a quarter of a century — was a rare example of stability in a profession where*managers are appointed and sacked with unseemly haste.*

His durability owed much to the near-instant success he achieved at Arsenal, one of European football’s most storied clubs that in the 1980s and early 1990s had developed a reputation for functional but boring football.

His appointment as manager in September 1996 was greeted with surprise and bemusement in the English game, where the first wave of foreign managers were struggling to make an impact. Few had heard of the bespectacled outsider, who made little impact as a player and managed inconspicuous teams in France and Japan.

But in his first full season, he guided Arsenal to the “double”, winning the FA Cup and the Premier League — a rare feat in the game. He achieved it through the combination of scouting relatively unknown players from France and elsewhere and importing them at bargain prices, while revolutionising the club’s training methods and style of play.*



Even the refreshing way he spoke about the game contrasted with the cliché-ridden patter of British managers and players at the time.

After the club won another “double” in 2002, the peak of his reign came two years later, when Arsenal went the entire 2003-04 Premier League season without losing a game — a feat unsurpassed in the modern game in England.*

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Only Preston North End had previously managed it, in the 1888/89 inaugural season of league football. Arsenal’s achievement led the media to dub Wenger’s team the “Invincibles”.

This feat brought Wenger his third and last Premier League title, and gave him another record — including games played at the end of the previous season and at the start of the following one, Arsenal went 49 games unbeaten, the longest sequence achieved in the history of top-flight English football.

That marked a high point for the club under Wenger. Its subsequent decline has become as excruciating for fans as its success was celebrated.

Although the club won the FA Cup win in 2005, Arsenal then endured almost a decade without success. After losing the final of Champions League in 2006, Arsenal did not win another trophy until the FA Cup in 2014.*


But those successes merely papered over cracks as the club lost its competitive edge in the Premier League, while its fitful performances in the Uefa Champions League have at times verged on the embarrassing. The current season is the first under Wenger that Arsenal failed to qualify for Europe’s top club competition after 20 years in succession.

Most of this decade has seen a growing split among the “Gooners” — the nickname for the legion of Arsenal fans — between those who remained faithful to their long-serving manager and revered him for the success he brought to the club, and those who believed his methods and tactics had become tired.

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Person in the News
Arsène Wenger: Patience wears thin with Le Professeur
It was painful for fans and commentators, as the manager who in many ways revolutionised the way English clubs approached the game — from dietary preparations and mental application to technical ability — was being overtaken by new, more dynamic methods, yet appeared incapable of changing his ways.

At the same time, the club’s owners and directors seemed unable or unwilling to change course, trusting a manager in whom they gave full rein over player transfers, wages and strategy.

Wenger had an array of epithets to describe his philosophy. Above all, he cherished the “values” that he instilled in Arsenal and in his resignation statement, he urged its fans to “take care of the values of the club”.


Wenger went on to lift that trophy twice more: in 2015 and again in 2017. Arsenal currently hold the record for the most FA Cup wins at 13, with Wenger having won seven of them — the most by any manager.

Geralt di Rivia
28-04-18, 08:55
https://www.newyorker.com/culture/richard-brody/an-astounding-romanian-documentary-about-one-mans-quest-to-change-the-rules-of-soccer?mbid=social_twitter

Geralt di Rivia
30-04-18, 18:47
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Frykky
30-04-18, 19:27
>poliziotti
>fasci

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