Carver
11-03-18, 22:20
Facciamo una premessa: è un discorso generale, generalizzazioni, astrazioni, lo so che esistono le eccezioni, lo so.
Detto questo, mi sono interrogato sulla struttura del desiderio maschile e femminile, e sono consapevole che su Camelot tra scopatori seriali, romanticoni, depressi e compagnia bella ci saranno innumerevoli autorità in tema.
Il punto è molto semplice e sotto gli occhi di tutti, generalmente (on average), il desiderio maschile si concentra sulla e viene risvegliato dalla dimensione fisica/estetica (chiamiamola materiale) della controparte femminile. Viceversa, il desiderio femminile è orientato alla dimensione non-materiale della controparte, ossia tutto quell'insieme di cose (gesti, linguaggio, atteggiamento, mentalità, posizione sociale e/o di potere) che non stanno sul piano corporeo fisico più immediato. Messa in questo modo, la questione è tagliata con l'accetta. So bene che l'apprezzamento o lo sguardo estetico maschile è già, intrisecamente, riempito di sostanza "non-materiale", così come, certi tipi di fisici maschili sono indubbiamente attraenti e benzina sul fuoco del desiderio femminile.
Nonostante ciò, ribadisco, il trend generale delle due strutture mi pare sia questo: la donna è un insieme di oggetti parziali feticci (tette, culo, labbra ecc) che ci fanno arrapare come pazzi, l'uomo deve essere simbolo di fallicità, declinata in tutti i modi possibili (essere sicuro, deciso, il miglior dj del paese, scalare le montagne) e coordinabili con i rispettivi campi all'interno dei quali la donna ripone il proprio desiderio.
Detto questo, come mai è così? Vi siete mai fatti un'idea a proposito?
La teoria evoluzionistica è la più semplice e immediata che viene a mente. Visto il più lungo periodo di gestazione dell'infante rispetto ad altre specie animali, la donna, per motivi riproduttivi, cerca il maschio che potrebbe garantire sicurezza e stabilità al processo di crescita del pargolo.
Tuttavia questa teoria non mi convince del tutto. A mio parere, elimina totalmente la dimensione del "piacere fine a se stesso" del desiderio, orientandolo solamente in un'ottica riproduttiva. Ma vorrei un confronto su questo punto.
Probabilmente è un discorso complesso che implica diversi fattori. Anche perché, la cosidetta fallicità maschile, piace anche agli uomini, con la quale al magari ci si identificano.
Detto questo, mi sono interrogato sulla struttura del desiderio maschile e femminile, e sono consapevole che su Camelot tra scopatori seriali, romanticoni, depressi e compagnia bella ci saranno innumerevoli autorità in tema.
Il punto è molto semplice e sotto gli occhi di tutti, generalmente (on average), il desiderio maschile si concentra sulla e viene risvegliato dalla dimensione fisica/estetica (chiamiamola materiale) della controparte femminile. Viceversa, il desiderio femminile è orientato alla dimensione non-materiale della controparte, ossia tutto quell'insieme di cose (gesti, linguaggio, atteggiamento, mentalità, posizione sociale e/o di potere) che non stanno sul piano corporeo fisico più immediato. Messa in questo modo, la questione è tagliata con l'accetta. So bene che l'apprezzamento o lo sguardo estetico maschile è già, intrisecamente, riempito di sostanza "non-materiale", così come, certi tipi di fisici maschili sono indubbiamente attraenti e benzina sul fuoco del desiderio femminile.
Nonostante ciò, ribadisco, il trend generale delle due strutture mi pare sia questo: la donna è un insieme di oggetti parziali feticci (tette, culo, labbra ecc) che ci fanno arrapare come pazzi, l'uomo deve essere simbolo di fallicità, declinata in tutti i modi possibili (essere sicuro, deciso, il miglior dj del paese, scalare le montagne) e coordinabili con i rispettivi campi all'interno dei quali la donna ripone il proprio desiderio.
Detto questo, come mai è così? Vi siete mai fatti un'idea a proposito?
La teoria evoluzionistica è la più semplice e immediata che viene a mente. Visto il più lungo periodo di gestazione dell'infante rispetto ad altre specie animali, la donna, per motivi riproduttivi, cerca il maschio che potrebbe garantire sicurezza e stabilità al processo di crescita del pargolo.
Tuttavia questa teoria non mi convince del tutto. A mio parere, elimina totalmente la dimensione del "piacere fine a se stesso" del desiderio, orientandolo solamente in un'ottica riproduttiva. Ma vorrei un confronto su questo punto.
Probabilmente è un discorso complesso che implica diversi fattori. Anche perché, la cosidetta fallicità maschile, piace anche agli uomini, con la quale al magari ci si identificano.