Pavone Allibratore
02-07-18, 16:39
http://fitnesshacker.com/wp-content/uploads/2014/02/terry-crews-workout4x5.jpg
Crews venne molestato sessualmente nel 2016 da Adam Venit, un noto e potente agente che rappresenta tra gli altri Sylvester Stallone e Adam Sandler (l’episodio successe proprio a casa di Sandler). Durante una festa, alla quale stava partecipando con sua moglie, Venit gli afferrò i genitali, tenendoli in mano per diversi secondi e sorridendo. Davanti al comitato del Senato, Crews ha detto che «quello che stava esplicitamente dicendomi, tenendo i miei genitali in mano, era che lui aveva il potere, che era lui in controllo».
Crews aveva denunciato pubblicamente la molestia pochi giorni dopo i primi articoli su Harvey Weinstein, il produttore cinematografico accusato di aver stuprato e molestato decine di donne. Ha detto al Senato che quando avvenne la molestia, nel 2016, sentiva che non sarebbe stato creduto: per questo provò a risolvere la questione con l’agenzia del suo aggressore, senza denunciare pubblicamente. Non denunciò l’accaduto, disse, «perché non volevo essere ostracizzato, visto che l’aggressore ha potere e influenza. Lasciai perdere. E capisco perché così tante donne a cui capita questa cosa facciano lo stesso». Dopo le denunce a Weinstein, però, ha detto di aver trovato il coraggio per prendere parola pubblicamente «per raccontare la mia storia, a sostegno di queste donne».
A chi gli chiese perché non reagì fisicamente per fermare l’aggressione, ha detto che non voleva creare la situazione “Uomo nero enorme pesta un pezzo grosso di Hollywood”. «Come uomo nero in America, hai soltanto un certo numero di possibilità di successo», ha detto Crews rispondendo a una domanda della commissione. Ha raccontato delle persone afroamericane con cui è cresciuto a Flint, in Michigan, e che per aver reagito a delle provocazioni ora sono in carcere, o morti; di come sua moglie lo ha «addestrato» a non reagire per non finire in situazioni pericolose.
https://www.ilpost.it/2018/07/02/terry-crews-femminismo-mascolinita/
Crews venne molestato sessualmente nel 2016 da Adam Venit, un noto e potente agente che rappresenta tra gli altri Sylvester Stallone e Adam Sandler (l’episodio successe proprio a casa di Sandler). Durante una festa, alla quale stava partecipando con sua moglie, Venit gli afferrò i genitali, tenendoli in mano per diversi secondi e sorridendo. Davanti al comitato del Senato, Crews ha detto che «quello che stava esplicitamente dicendomi, tenendo i miei genitali in mano, era che lui aveva il potere, che era lui in controllo».
Crews aveva denunciato pubblicamente la molestia pochi giorni dopo i primi articoli su Harvey Weinstein, il produttore cinematografico accusato di aver stuprato e molestato decine di donne. Ha detto al Senato che quando avvenne la molestia, nel 2016, sentiva che non sarebbe stato creduto: per questo provò a risolvere la questione con l’agenzia del suo aggressore, senza denunciare pubblicamente. Non denunciò l’accaduto, disse, «perché non volevo essere ostracizzato, visto che l’aggressore ha potere e influenza. Lasciai perdere. E capisco perché così tante donne a cui capita questa cosa facciano lo stesso». Dopo le denunce a Weinstein, però, ha detto di aver trovato il coraggio per prendere parola pubblicamente «per raccontare la mia storia, a sostegno di queste donne».
A chi gli chiese perché non reagì fisicamente per fermare l’aggressione, ha detto che non voleva creare la situazione “Uomo nero enorme pesta un pezzo grosso di Hollywood”. «Come uomo nero in America, hai soltanto un certo numero di possibilità di successo», ha detto Crews rispondendo a una domanda della commissione. Ha raccontato delle persone afroamericane con cui è cresciuto a Flint, in Michigan, e che per aver reagito a delle provocazioni ora sono in carcere, o morti; di come sua moglie lo ha «addestrato» a non reagire per non finire in situazioni pericolose.
https://www.ilpost.it/2018/07/02/terry-crews-femminismo-mascolinita/