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Visualizza Versione Completa : Non voglio restare con mia figlia. Voglio scappare da questa galera!



Gianfranco
04-10-18, 21:12
Non mi masturbo dal momento in cui è nata. Sono passati 10 mesi e ancora la mia libido è pari a zero. Volevo questa figlia, con tutte le mie forze, e ora non so cosa darei per mollarla a qualcuno e andare via. Ero un’ingenua, lo capisco, perché non pensavo alle conseguenze. Seguivo l’idea romantica che si ha della maternità. Nessuno di quelli che esaltano quel ruolo ti dice come realmente stanno le cose.

Rinunce, sacrifici, limiti a ogni tua abitudine. Non puoi uscire, leggere, andare al cesso, lavarti i capelli, dormire, mangiare, scopare, senza considerare che ogni cosa che fai te la guadagni nei momenti liberi, immaginando che la tua vita sia piena di minuscole fessure, tu devi individuarle e poi farle coincidere con i tuoi bisogni. Poi capita che la lettura viene prevaricata da sonno e stanchezza. Il sesso viene uno schifo perché sembra soltanto uno sfogo fisiologico, come una cagata frettolosa che ti lascia il culo sporco e puzzolente. I tuoi capelli continueranno ad essere trascurati e alla fine prendi un paio di forbici e li tagli perché altrimenti non riusciresti più neppure a pettinarli.

Mai fare un figlio se non c’è qualcuno che ti dà una mano. Invece io sono arrivata in questa città, bella, piena di opportunità, e tutto quel che ho trovato è un uomo che ha voluto accasarsi presto, un po’ più grande di me, con un bel mutuo sulle spalle, una casa, un buon lavoro, e quel che gli mancava era un bel figlio, me lo disse al nostro terzo incontro. Avrei dovuto pensare al fatto che in realtà gli serviva un utero disponibile. Geni che gli avrebbero fornito una buona discendenza. E come se non fosse successo niente, nonostante sappia che qui mi sento completamente sola, senza uno straccio d’amica, una parente, qualcuno che mi voglia davvero bene, lui già parla di un fratellino.

È meglio farli e crescerli insieme, credimi, mi dice lui, e io ho una gran voglia di urlargli in faccia che si trovasse un’altra idiota per raddrizzare il suo presepe monco. Vorrei dirgli che mentre lui è al lavoro io ogni tanto piango, inspiegabilmente, e quando torna lui non s’accorge neppure del mio stato d’animo. È bravo, certo, mi aiuta a fare la cena, apparecchia, fa le sue cose, tiene la bambina e se la gode per un po’ di tempo, poi ogni tanto esce e ogni tanto chiede a me se voglio uscire. Ma dove vado? Con questo umore poi. Ho accolto il suo invito una sera e lui mi ha dato il numero di una sua amica con la quale avrei potuto approfondire la conoscenza. Gentile, certo, per carità, ma io e lei siamo completamente diverse. Allora gli ho detto di no e sono andata al cinema, da sola.

Quello che sento è che lui ama fare il padre ma gli serve la balia diurna e non so più neppure se mi abbia mai amata. Oggi mi ha chiamato per chiedermi come sta la piccola e poi, di sbieco, mi ha detto che è un po’ preoccupato per me. Dice che sa che dopo il parto si può essere depresse, ma io non credo di essere tale e non andrò da uno psichiatra per normalizzare i miei pensieri. È che non era quello che volevo. Sono pentita, mi sento in trappola e guardo quella creatura un po’ con odio o con amore, ché non è sempre tutto bianco o nero, e non vedo alcuna via d’uscita. So che qualunque scelta che farò sarà come strapparmi un pezzo di pelle per lasciarla lì. Come accede, credo, a ogni metamorfosi, con le possibili mutazioni che vengono fuori dopo che hai perso la vecchia pelle e l’hai sostituita con la nuova.

Vorrei davvero che ci fosse la possibilità di lasciare questa vita come si lascia un vecchio abito smesso. Andare avanti e non pensarci più. Cosa direbbero i miei se io lasciassi la bambina al mio compagno? Padre, madre e sono quelli che auspicavano per me una gravidanza e che io fossi “sistemata” (per le feste!) giusto per soddisfare il loro desiderio di avere dei nipotini. Sicché immagino che se io mollassi il mio compagno loro farebbero di tutto per accaparrarsi la bambina a costo di mettermi in mezzo a battaglie sulla custodia che io non voglio fare. Come potrei dire ai miei che in ogni caso lasciarla a lui sarebbe la mia scelta? Già sento mia madre mandarmi stramaledizioni “che madre sei”, “come puoi abbandonarla così”, “lei piangerà senza sua madre” e via di questo passo.

Ci sono adulti che si sostituiscono ai bisogni dei figli e li reinterpretano secondo visioni proiettive. Mia madre lo faceva anche quando io ero piccola. Lei sentiva freddo e copriva me. Lei aveva fame e mi dava da mangiare. Anche volendo non le lascerei educare mia figlia per nessuna ragione al mondo. Allora penso ad uno sbocco possibile e una sera di queste vorrei parlarne con il mio compagno. Gli dirò che non voglio altri figli. In realtà non volevo neppure quella che ho fatto. Gli dirò che ho partorito, per lui, e ora gli ho dato una discendenza. Se vuole il figlio maschio dovrà cercare qualcun’altra. Io con i figli ho chiuso.

Immagino la sua espressione un po’ sconvolta, di chi neppure capisce, perché secondo lui io qui ho tutto. Un buon compagno, una splendida bambina, una casa, da mangiare, e cosa potrei desiderare di più? Se gli dicessi che vorrei passare il tempo in spiaggia a leggere, senza pensare a niente, mi direbbe che sono superficiale. Se gli dicessi che ho voglia di fare sesso, e non con lui, mi direbbe, forse, che sono una troia. Lo direbbe con i suoi modi affettati, ma in ogni caso sempre zoccola per lui sarei. Allora temo che aspettarsi da lui comprensione sia una cosa inutile. Lui lo prenderebbe come un dispetto perché oserei scombinargli i piani.

Non so. Mi sento, adesso, come una prigioniera che nel tempo in cui non passano i secondini scavano un tunnel per poi poter evadere. Però non sono forte a sufficienza. Temo che il mio rimarrà solo un sogno. E nel frattempo mangio, un po’ sono ingrassata, e questo non mi aiuta. Prendo la bambina, la metto sul suo seggiolone. È l’ora della pappa. Le dico sorridendo che mi sento morire. Lei ride, non capisce, per fortuna. Mi sento morire e ho bisogno di respirare. Prima o poi me ne vado. Prima o poi.

Necronomicon
04-10-18, 21:17
È un romanzo di Carver?

Gilgamesh
04-10-18, 21:18
10/10, premio strega, premio Margaret Mazzantini, marchetta in prima serata da fazio, adattamento cinematografico in produzione da Indigo Film

scrive la stessa cosa un uomo - licenziato, linciato su tutti i media, attenzionato dalle forze dell'ordine e servizi sociali perché pericoloso e mentalmente instabile

Ceccazzo
04-10-18, 21:18
J**** aveva scritto di meglio e probabilmente era più sano dell'autore

Gianfranco
04-10-18, 21:20
A me piace che lei sia palesemente instabile e depressa mentre lui lavora tutto il giorno e la mantiene, però lui è un porco

sisonoio
04-10-18, 22:45
beh no, non ha detto che lui è un porco, ha detto che si sente morire per avere già tutto, che è perfettamente normale per una certa fetta della popolazione.

Ci sono esseri umani (compresi maschi), che più hanno e più vogliono, e non sono mai soddisfatti.

Non dimentichiamoci la canzone dei Nomadi

"amica mia
so che forse tu non capirai
ma un uomo no
non è contento mai"

Io ho tre membri della mia famiglia che temo abbiano quest'attitudine, e uno sicuramente.

Quando incontri questi elementi, devi fuggirli. Se proprio devi avere a che fare con loro, crea continue sfide e continui obiettivi, non devi mai dare loro la pappa pronta.

È altresì verissimo che se questi discorsi li fa una donna viene compresa da ogni essere vivente, se li fa un uomo viene considerato debole.

Necrotemus
04-10-18, 22:52
Capisco la depressione post parto, ma cosa avrebbe dovuto dire sua nonna, che in media ai tempi ne scodellava 6-8 senza contare quelli persi

Maelström
04-10-18, 23:41
A me sembra semplicemente una sfigata che era meglio se rimaneva da sola e anche senza metter su famiglia sarebbe rimasta sfigata uguale.

Bicio
05-10-18, 00:28
il problema è che ci sono diverse persone così come lei..
persone che hanno diversi problemi inerenti ad una vita che non gli da soddisfazioni..che sono in depressione..e cercano cmq d'andare avanti..solo che non riescono a trovare una soluzione, ad uscirne da soli..

la debolezza dell'uomo spesso è disarmante..

Baddo
05-10-18, 00:36
Che troia!

Lo Spruzzino
05-10-18, 01:01
Che pena.

1/Zero
05-10-18, 01:25
È un romanzo di Carver?

Ho pensato proprio questo lol

Mi dispiace per lei, sta male e avrebbe bisogno di aiuto

MaoMao
05-10-18, 05:32
Come si fa a dire troia in modo affettato?

P. S. Sarebbe stato bello se lei avesse trovato questa lettere in un cassetto, piena di polvere e scritta dalla madre.
Sicuramente avrebbe scritto un'altro sermone di gne gne pio pio, mamma non mi ha voluto bene ed ora vado a buttarmi giù dal balcone.

manuè
05-10-18, 06:53
"amica mia
so che forse tu non capirai
ma un coglione no
non è contento mai"
songfix

Necronomicon
05-10-18, 06:55
Ma chi è?

manuè
05-10-18, 06:57
Ma chi è?

un'esaurita che vuole, vuole ma non sa nemmeno lei cosa ed alla fine se ne pente lo stesso.

Gilgamesh
05-10-18, 07:33
"Se dicessi a mio marito che ho voglia di fare sesso con un altro uomo, non capirebbe e mi darebbe della troia, lo stronzo"

1/Zero
05-10-18, 07:35
Maschilisti

Frappo
05-10-18, 07:39
è un estratto? tutta negatività e nemmeno un accenno alle emozioni (incomparabili ) che le dona la figlia?

anche se è comune a tutte le donne una crisi post parto, si delinea dal racconto un certo tipo di donna.

TeriBBile

Gilgamesh
05-10-18, 08:02
alla fine sarà veramente un estratto di un romanzo di Carver e Gianfranco è Filomj :asd:

Skynight
05-10-18, 08:10
fake :caffe:

Fruttolo
05-10-18, 08:38
10/10, premio strega, premio Margaret Mazzantini, marchetta in prima serata da fazio, adattamento cinematografico in produzione da Indigo Film

scrive la stessa cosa un uomo - licenziato, linciato su tutti i media, attenzionato dalle forze dell'ordine e servizi sociali perché pericoloso e mentalmente instabile

non so quale sia la source :uhm:
nel dubbio this comunque, concetto che condivido indipendentemente dall'op :uhm:

WhiteMason
05-10-18, 10:07
Una baby sitter sei ore al giorno no?

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Necronomicon
05-10-18, 10:09
E comunque è un bambino di 10 mesi... che pensava, che il primo anno si arrangiasse a farsi il bucato?

Sinex/
05-10-18, 10:15
C'è chi è pronto e chi no

Ella evidentemente sottostimava la questione puericultura. Pensava magari che:
-cazzo 9 mesi di gestazione
-figa il parto, che ormai le nuove generazioni non sanno più cosa vuol dire dolore, quindi mi pesa il triplo
-poi basta, la natura mi riserva del beato riposo no? Ho finito giusto?

Hai finito se muori. Vedrai quando comincerai a sborsare soldi per lui. Soldi che eri legittimata a spendere per cose tue, prima.

Conte Zero
05-10-18, 10:16
Se non è fake, la tizia era decisamente poco portata per la maternità, e dal tono dello sfogo, fossi nella neonata io mi preoccuperei abbastanza :Cogne:

golem101
05-10-18, 10:18
è un estratto? tutta negatività e nemmeno un accenno alle emozioni (incomparabili ) che le dona la figlia?

anche se è comune a tutte le donne una crisi post parto, si delinea dal racconto un certo tipo di donna.

TeriBBile

La figlia le dona fastidio, perchè le ha tolto attenzioni. Tu chiamale se vuoi, emozioni (cit.)

Altro che depressione post-parto, è solo l'ennesima egomaniaca insoddisfatta perenne.

Sinex/
05-10-18, 10:19
Direi che gli ultimi tre interventi, compreso il mio quindi perché sono egocentrico, chiudono la questione

Vola00
05-10-18, 11:35
E' tutto un io io io, un bel problema per la società moderna vs. Famiglia.

Fare un figlio vuol dire anche rinunciare alla vita che hai fatto prima, chiunque pensi altro o non ha pensato bene o non ci arriva.
Il primo anno specialmente la mamma si sacrifica, ma poi passa, i figli crescono iniziano ad andare all' asilo.

Questa è rimasta adolescente, leggere libri in spiaggia e trombare e non volere farsi aiutare.


Il posto originale ho visto tratta di una storia vera ed è su un blog femminile antirazzista, e di storie simili è pieno.

https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/03/20/non-voglio-restare-con-mia-figlia-voglio-scappare-da-questa-galera/comment-page-1/

manuè
05-10-18, 11:36
Vedrai quando comincerai a sborsare soldi per lui. Soldi che eri legittimata a spendere per cose tue, prima.
this :rotolul:

Sandro Storti
05-10-18, 15:26
Le persone di indole egoistica non dovrebbero figliare.

ZTL
05-10-18, 15:29
https://i.imgur.com/r1AAZkg.jpg

Sinex/
05-10-18, 16:06
And to press them with wheels

Zoro83
05-10-18, 16:09
Bisognerebbe saperne molto di più sul singolo caso per trarre un giudizio.

L'unica cosa che mi sento di dire è che questa donna ha fatto tutta una vita basata sulle aspettative e le volontà altrui (come molte persone). Quella prigione che in passato vedeva avvicinarsi e che temeva, è ora arrivata. Si sente bloccata in una vita che non voleva, e da cui non sa come uscirne.
Anche i suoi timori sulle reazioni del marito e dei genitori all'idea che possa rivelare di voler abbandonare la famiglia e di fare sesso con altri uomini, sono sempre pensieri condizionati dalle aspettative e dalle volontà altrui.

Comunque, peggio di una figlia/o senza madre, c'è solo una figlia/o con una madre che non ti vuole.

Zoro83
05-10-18, 16:22
E' tutto un io io io, un bel problema per la società moderna vs. Famiglia.

Fare un figlio vuol dire anche rinunciare alla vita che hai fatto prima, chiunque pensi altro o non ha pensato bene o non ci arriva.
Il primo anno specialmente la mamma si sacrifica, ma poi passa, i figli crescono iniziano ad andare all' asilo.

Questa è rimasta adolescente, leggere libri in spiaggia e trombare e non volere farsi aiutare.


Il posto originale ho visto tratta di una storia vera ed è su un blog femminile antirazzista, e di storie simili è pieno.

https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/03/20/non-voglio-restare-con-mia-figlia-voglio-scappare-da-questa-galera/comment-page-1/


Più che rinunce, si tratta di cambiamenti. Ogni cambiamento, dal più piccolo al più significativo, comporta una serie di adattamenti e riadattamenti, azioni e reazioni...
Sta a noi condurre il tutto in un equilibrio positivo per sé stessi.

Se una persona o una coppia vede nell'arrivo di un figlio tutta una serie di rinunce anziché un arricchimento interiore, una nuova avventura, una fase inedita della propria vita, allora quella persona/coppia non è pronta per avere un figlio (probabile che decida di averlo per aggiustare il matrimonio, perché "lo richiede la società", per mostrare ai genitori di essersi sistemati e per dargli dei nipotini ecc. ecc.)

DigitalPayne
05-10-18, 16:58
È stato preso da Abbatto i Muri vero?

Comunque io con queste situazioni non ci scherzerei.

In ogni caso, non farò mai figli.

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1/Zero
05-10-18, 17:08
In ogni caso, non farò mai figli.



Darwin te ne ringrazia :asd:

Gilgamesh
05-10-18, 17:19
Bisognerebbe saperne molto di più sul singolo caso per trarre un giudizio.

L'unica cosa che mi sento di dire è che questa donna ha fatto tutta una vita basata sulle aspettative e le volontà altrui (come molte persone). Quella prigione che in passato vedeva avvicinarsi e che temeva, è ora arrivata. Si sente bloccata in una vita che non voleva, e da cui non sa come uscirne.
Anche i suoi timori sulle reazioni del marito e dei genitori all'idea che possa rivelare di voler abbandonare la famiglia e di fare sesso con altri uomini, sono sempre pensieri condizionati dalle aspettative e dalle volontà altrui.

Comunque, peggio di una figlia/o senza madre, c'è solo una figlia/o con una madre che non ti vuole.
Perché se lo stesso discorso lo fa un uomo si parla di eterno bamboccione, che non vuole prendersi responsabilità, che pensa solo alla figa senza legami, mentre se è una donna è una figura tragica, prigioniera in una casa di bambole di convenzioni sociali e pressanti aspettative altrui, quando lei vorrebbe solo essere libera, libera di esprimere la propria femminilità e come donna accarezzare nuovi scampoli d'assenza?

BackFire
05-10-18, 18:35
Piuttosto c'è da chiedersi se il marito, al posto della moglie, sarebbe felice della sua vita

Zoro83
05-10-18, 18:42
Perché se lo stesso discorso lo fa un uomo si parla di eterno bamboccione, che non vuole prendersi responsabilità, che pensa solo alla figa senza legami, mentre se è una donna è una figura tragica, prigioniera in una casa di bambole di convenzioni sociali e pressanti aspettative altrui, quando lei vorrebbe solo essere libera, libera di esprimere la propria femminilità e come donna accarezzare nuovi scampoli d'assenza?

Vale per entrambi i sessi.

Ma va aggiunto che a prescindere dalle pressioni sociali e le credenze culturali di ogni epoca, le femmine a livello interiore attribuiscono sempre maggiore responsabilità ai maschi. Allo stesso tempo, un uomo che accetta di prendersi responsabilità sviluppa maggiore mascolinità.
Quindi le due cose si bilanciano (almeno idealmente).


E nelle dinamiche relazionali, le donne in genere non se la prendono proprio la responsabilità.
Lei lascia lui? "Lei è libera di stare con chi le pare/lui non la capiva/lui era assente"
Lui lascia lei? "È uno stronzo/non ha sentimento/dopo tutto quello che lei ha fatto per lui"

Gianfranco
05-10-18, 19:04
La donna si lagna e tutti la stanno sentire e i morti di figa sono i suoi cavalieri e al tempo stesso i suoi aguzzini, perché dopo la donna deve fare i figli e stare in casa, quando la quasi totalità delle donne non vale un cazzo e semplicemente si appoggia all'uomo che lavora, e un buon 50% delle donne non vuole figli ma sono talmente coglione che per fare contente le amiche e la famiglia li fanno

DigitalPayne
05-10-18, 20:11
Perché se lo stesso discorso lo fa un uomo si parla di eterno bamboccione, che non vuole prendersi responsabilità, che pensa solo alla figa senza legami, mentre se è una donna è una figura tragica, prigioniera in una casa di bambole di convenzioni sociali e pressanti aspettative altrui, quando lei vorrebbe solo essere libera, libera di esprimere la propria femminilità e come donna accarezzare nuovi scampoli d'assenza?

Ma io credevo che fossero etichettate come troie.

Comunque mi dispiace per lei, cioè, non si masturba da 10 mesi, ma come cazzo si fa?

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Biocane
05-10-18, 20:58
grandi creampie comportano grandi responsabilita'