1/Zero
18-10-18, 19:47
Per instaurare un clima di fiducia e di rispetto reciproco in ufficio, Hays, società nel campo del recruitment specializzato, ha stilato una lista di consigli utili per coloro che desiderano essere buoni leader, senza rischiare di venire percepiti come tiranni. A metterla giù è stato il Ceo di Hays, Alistair Cox, che sottolinea quanto sia importante che i professionisti capiscano a fondo l'impatto e le conseguenze che il loro comportamento e la loro attitudine possono avere su collaboratori e dipendenti.
La sottile differenza tra delegare e incaricare. "Quando si impartiscono ordini al proprio staff - spiega Cox - chi è al comando deve trovare un giusto equilibrio tra il semplice delegare e l'incaricare i propri collaboratori, facendo capire loro l'importanza del progetto e, soprattutto, quanto sia fondamentale il loro apporto per la sua buona riuscita. Spesso i manager, a causa dell'eccessiva mole di lavoro, si limitano semplicemente a dettare o delegare un compito senza rendere veramente partecipe il team, rischiando così di demotivare le proprie risorse. Lo stesso vale nel processo creativo dove è necessario aprire discussioni sui sui compiti da svolgere, sul perché vadano portati a termine, così come è essenziale spiegare ai propri collabori come raggiungere gli obiettivi prefissati". Far comprendere che un capo senza staff è niente.
Ascoltare prima di giudicare. Quando si lavora sotto pressione è facile dare in escandescenze per un errore commesso da un proprio collaboratore, senza nemmeno lasciare il tempo al collega di chiarire il perché s'è verificati lo sbaglio. I veri leader non devono semplicemente condannare, ma devono avere la capacità di ascoltare e dare l'esempio. L'errore va considerato come un'opportunità per insegnare, un esempio per fare in modo che lo stesso sbaglio non venga ripetuto in futuro.
Organizzare meeting e sessioni di coaching frequenti. Spesso chi è a capo di un team è oberato da scadenze, nuovi progetti da mettere in pista e mille incombenze. Questo, però, non deve far passare in secondo piano momenti di confronto e di scambio tra il manager e il proprio staff. Darsi appuntamento una volta all'anno non basta, i membri di un team devono ricevere sempre l'attenzione che meritano.
Interessarsi attivamente alla vita dei propri collaboratori. È importante che un leader riconosca l'individualità delle persone che compongono il suo team. Sarà bene dunque andare oltre il superficiale rapporto di facciata che si instaura in molti ambienti lavorativi. Non c'è bisogno di diventare amici. Semplicemente un manager che ignora la vita personale dei propri collaboratori riuscirà difficilmente a creare un clima sereno e collaborativo in ufficio. "La comunicazione - dice Cox - è la chiave che ci permette di entrare in sintonia con lo staff. Discutendo di diversi argomenti, anche non lavorativi, i canali di comunicazione tra manager e dipendenti vengono automaticamente ampliati, con un maggiore senso di sicurezza per entrambi". E di fiducia
La sottile differenza tra delegare e incaricare. "Quando si impartiscono ordini al proprio staff - spiega Cox - chi è al comando deve trovare un giusto equilibrio tra il semplice delegare e l'incaricare i propri collaboratori, facendo capire loro l'importanza del progetto e, soprattutto, quanto sia fondamentale il loro apporto per la sua buona riuscita. Spesso i manager, a causa dell'eccessiva mole di lavoro, si limitano semplicemente a dettare o delegare un compito senza rendere veramente partecipe il team, rischiando così di demotivare le proprie risorse. Lo stesso vale nel processo creativo dove è necessario aprire discussioni sui sui compiti da svolgere, sul perché vadano portati a termine, così come è essenziale spiegare ai propri collabori come raggiungere gli obiettivi prefissati". Far comprendere che un capo senza staff è niente.
Ascoltare prima di giudicare. Quando si lavora sotto pressione è facile dare in escandescenze per un errore commesso da un proprio collaboratore, senza nemmeno lasciare il tempo al collega di chiarire il perché s'è verificati lo sbaglio. I veri leader non devono semplicemente condannare, ma devono avere la capacità di ascoltare e dare l'esempio. L'errore va considerato come un'opportunità per insegnare, un esempio per fare in modo che lo stesso sbaglio non venga ripetuto in futuro.
Organizzare meeting e sessioni di coaching frequenti. Spesso chi è a capo di un team è oberato da scadenze, nuovi progetti da mettere in pista e mille incombenze. Questo, però, non deve far passare in secondo piano momenti di confronto e di scambio tra il manager e il proprio staff. Darsi appuntamento una volta all'anno non basta, i membri di un team devono ricevere sempre l'attenzione che meritano.
Interessarsi attivamente alla vita dei propri collaboratori. È importante che un leader riconosca l'individualità delle persone che compongono il suo team. Sarà bene dunque andare oltre il superficiale rapporto di facciata che si instaura in molti ambienti lavorativi. Non c'è bisogno di diventare amici. Semplicemente un manager che ignora la vita personale dei propri collaboratori riuscirà difficilmente a creare un clima sereno e collaborativo in ufficio. "La comunicazione - dice Cox - è la chiave che ci permette di entrare in sintonia con lo staff. Discutendo di diversi argomenti, anche non lavorativi, i canali di comunicazione tra manager e dipendenti vengono automaticamente ampliati, con un maggiore senso di sicurezza per entrambi". E di fiducia