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21-04-19, 22:39
KIEV - L'attore comico Volodimir Zelenskij è riuscito a trasformare il copione in realtà: da tre stagioni interpreta il ruolo del presidente in una popolare serie tv, ma ora si avvia a diventare per davvero il nuovo leader dell'Ucraina. Secondo i primi exit poll diffusi alla chiusura delle urne, le 20 locali, le 19 italiane, avrebbe raccolto tra il 72,7% e il 73,7% dei consensi.
Degna di una campagna atipica, la giornata non è stata priva di sorprese. Un'attivista delle Femen, il gruppo ucraino femminista di protesta, si è presentata al seggio di Zelenskij mostrando sul petto la scritta "Pig in a poke", "acquisto a scatola chiusa". Molti in Ucraina considerano infatti il volto nuovo della politica un'incognita: Zelenskij ha presentato un programma vago e si è sottratto alle interviste, nonostante l'appello di 20 media ucraini.
Altro siparietto quando nel pomeriggio, la polizia si è presentata nel quartier elettorale per multare Zelenskij perché aveva mostrato ai giornalisti la scheda elettorale compilata prima d'immetterla nell'urna. "Giusto, ho infranto la legge e la legge è uguale per tutti", ha replicato Zelenskij, mentre il portavoce della sua campagna, Dmitry Razumkov, ha documentato il tutto su Facebook commentando: "Nuovo presidente, nuove regole. Tutti devono rispettare la legge".
Volodimir Zelenskij è noto per aver già “fatto il presidente”, perlomeno in una popolarissima serie tv ucraina, Servo del popolo, sbarcata di recente anche su Netflix. Interpreta un professore di storia eletto a sorpresa presidente dopo che una sua invettiva contro la corruzione al governo viene ripresa di nascosto dagli studenti e diventa virale. Dopo aver creato un partito col nome della serie tv, in ucraino Sluga Narodu, ha annunciato la sua candidatura a Capodanno.
Volto nuovo della politica, ha condotto una campagna elettorale atipica: non ha tenuto comizi, ma spettacoli insieme allo studio teatrale “Kvartal 95” o dirette video sui social. E, dopo i ripetuti inviti di Poroshenko, ha accettato di partecipare a un dibattito a due giorni dal voto, ma nella cornice dello Stadio olimpico di Kiev.
I detrattori lo accusano di non avere esperienza né un programma definito e di essere legato all’oligarca in esilio Ihor Kolomojskij, proprietario della tv “1+1” dove va in onda la sua serie tv. Ieri notte un avvocato ha provato a far escludere la sua candidatura, ma all'una di notte una corte d'appello ha respinto la sua richiesta.
Degna di una campagna atipica, la giornata non è stata priva di sorprese. Un'attivista delle Femen, il gruppo ucraino femminista di protesta, si è presentata al seggio di Zelenskij mostrando sul petto la scritta "Pig in a poke", "acquisto a scatola chiusa". Molti in Ucraina considerano infatti il volto nuovo della politica un'incognita: Zelenskij ha presentato un programma vago e si è sottratto alle interviste, nonostante l'appello di 20 media ucraini.
Altro siparietto quando nel pomeriggio, la polizia si è presentata nel quartier elettorale per multare Zelenskij perché aveva mostrato ai giornalisti la scheda elettorale compilata prima d'immetterla nell'urna. "Giusto, ho infranto la legge e la legge è uguale per tutti", ha replicato Zelenskij, mentre il portavoce della sua campagna, Dmitry Razumkov, ha documentato il tutto su Facebook commentando: "Nuovo presidente, nuove regole. Tutti devono rispettare la legge".
Volodimir Zelenskij è noto per aver già “fatto il presidente”, perlomeno in una popolarissima serie tv ucraina, Servo del popolo, sbarcata di recente anche su Netflix. Interpreta un professore di storia eletto a sorpresa presidente dopo che una sua invettiva contro la corruzione al governo viene ripresa di nascosto dagli studenti e diventa virale. Dopo aver creato un partito col nome della serie tv, in ucraino Sluga Narodu, ha annunciato la sua candidatura a Capodanno.
Volto nuovo della politica, ha condotto una campagna elettorale atipica: non ha tenuto comizi, ma spettacoli insieme allo studio teatrale “Kvartal 95” o dirette video sui social. E, dopo i ripetuti inviti di Poroshenko, ha accettato di partecipare a un dibattito a due giorni dal voto, ma nella cornice dello Stadio olimpico di Kiev.
I detrattori lo accusano di non avere esperienza né un programma definito e di essere legato all’oligarca in esilio Ihor Kolomojskij, proprietario della tv “1+1” dove va in onda la sua serie tv. Ieri notte un avvocato ha provato a far escludere la sua candidatura, ma all'una di notte una corte d'appello ha respinto la sua richiesta.