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Visualizza Versione Completa : Nessuno parla del nuovo regolamento AGCOM...



Picard
28-08-19, 21:37
...e di ciò che comporterà per il mondo indie.

Di solito linko esclusivamente TGM su questi lidi, per correttezza, ma non ho trovato notizie al riguardo (magari ho visto male io)...

https://multiplayer.it/notizie/nuovo-regolamento-italiano-classificare-videogiochi-e-strano-pastrocchio.html

Il punto focale della questione è questo:



Il PEGI chiede 2.100€ per la classificazione su di una singola piattaforma, più 1.050 per classificare su altre piattaforme. Pare che ci sia anche la possibilità di classificare i giochi spendendo meno, ma non si sa quali siano i criteri per cui si ha accesso allo sconto (probabilmente è dedicato ai team minori). Insomma, se la matematica non ci inganna, classificare ad esempio un qualsiasi gioco multipiattaforma per PC, Xbox One, PS4 e Nintendo Switch costa 5.250€, cifra indifferente per un grosso publisher, cui comunque le classificazioni sono richieste obbligatoriamente per poter vendere in alcuni store (PS Store, Xbox Store ed eShop), ma sicuramente impegnativa per un piccolo sviluppatore senza budget. In effetti viene da chiedersi che fine faranno tutti quei titoli pubblicati su piattaforme quali itch.io, Game Jolt e Steam stesso, ma anche GOG, Epic Games Store e altri negozi digitali PC, che non possono permettersi la classificazione per l'Italia: diverranno inaccessibili? E se uno li ha già acquistati? E tutti i nuovi titoli per piattaforme vintage che vengono ormai rilasciati su base giornaliera, quelli che fine faranno? Gli sviluppatori dovranno rendere i link di download inaccessibili dall'Italia? E i titoli completamente gratuiti sviluppati solo per hobby? Saranno anch'essi soggetti alla classificazione?


Ovvio che non riguarda la realtà enorme dei tripla A, ma tutti quegli indie come me che non hanno a disposizione budget di quel tipo (oltre al cambio euro/dollaro, alle tasse, alle spese di partita IVA, alle spese di mantenimento e bollette ecc. ecc., per non parlare di chi ha pure collaboratori a vario titolo - io ad esempio ho una grafica e una sceneggiatrice oltre al compositore della colonna sonora).

Risultato? Semplice nel mio caso, ma da quel che leggo anche in molti altri casi: visto che le vendite complessive non coprono la spesa richiesta per il PEGI... beh se necessario smetterò semplicemente di vendere in Italia, non è una tragedia.

Però, se dei miei giochi uno può anche dire "Va beh, sticazzi", ci sono tante altre piccole realtà videoludiche che magari rimpiangereste di più... Capisco che degli sviluppatori indie (italiani per giunta) non importi un gran cazzo a molti, ma mi pareva giusto scrivere ste due righe toh.

Det. Bullock
28-08-19, 21:52
Minchia, pare che si cerchi di fare di tutto per ammazzare i pesci piccoli.

Almeno nel mio campo c'è il razionale delle precauzioni di conservazione e igiene (smettemmo di fare mezza pensione perché non avevamo lo spazio e i soldi per i frigoriferi addizionali separati per carne e pesce) ma addirittura proibire a livello statale la vendita di prodotti artistici se non hanno il visto censura è francamente eccessivo.

Un conto è quando un negozio decide di non portare certi prodotti per questioni d'immagine, un conto è quando lo stato impone visti censura perdipiù a pagamento.

Spidersuit90
29-08-19, 11:05
Conoscendo i miei polli, sarebbe meglio andare diretti alla fonte.
Multiplayer è capace perfino di traviare le parole in italiano pur di fare click :bua:

Picard
29-08-19, 15:01
Ho letto il documento ufficiale, dice esattamente (e confusamente) quanto sottintende l'articolo: :sisi:

https://www.agcom.it/documents/10179/14174217/Allegato+17-4-2019/c8e379cb-2849-46fc-ba39-78784a273e56?version=1.0

Eric Starbuck
29-08-19, 15:32
Mah... secondo me capiranno di aver ideato una cagata e torneranno sui loro passi. mi pare molto strano, sparirebbero centinaia di giochi dagli store "italiani".

wesgard
29-08-19, 16:25
Mah... secondo me capiranno di aver ideato una cagata e torneranno sui loro passi. mi pare molto strano, sparirebbero centinaia di giochi dagli store "italiani".

Ma i videogiochi sono niente.

Perche' mi aspetto la solita legge all'italiana che poi nessuno applica (fino a che non rompi il cazzo ad uno di quelli buoni o sei sfortunato), altrimenti se applicata alla lettera e' follia.

Sotto questo vaghissimo regolameto ci potrebbe stare qualsiasi cosa da youtube a facebook.

Filmino della bambina almare per gli amici.. taac agcom in agguato a chiedere soldi. :stress:

Picard
29-08-19, 20:53
Mah... secondo me capiranno di aver ideato una cagata e torneranno sui loro passi. mi pare molto strano, sparirebbero centinaia di giochi dagli store "italiani".

Pensi gliene freghi qualcosa? Sparirebbero solo produzioni indie, molti quando dico che sviluppo videogiochi indie pensano che faccio giochi basati su Indiana Jones o che abbia a che fare con la musica indie...

Da quando sono in questo settore, cioè un paio di anni, non hai idea delle beghe non dico quotidiane ma almeno bisettimanali con le quali ho a che fare solo per poter distribuire e pubblicizzare i miei giochi. Non è un problema solo italiano, ci mancherebbe, noi siamo solo più cialtroni.

bellisimo
30-08-19, 19:56
Molto molto male...

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