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Visualizza Versione Completa : La Compagnia di Ferro, gran finale (stefansen nasconditi)



Gilgamesh
03-12-19, 21:06
Il 27 Aprile, il fronte era di nuovo in movimento. Grazie alle informazioni fornite dai tre Capi
“rivoluzionari, il 3° Corpo Corazzato attaccò a Nord di Parigi, sfondando in un sol colpo le linee
multietniche ormai allo sbando.
Nei due giorni successivi, una massa di mondialisti terrorizzati e in fuga si ritirò disordinatamente
verso il mare, concentrandosi sulle spiagge di Dunkerque, con la speranza che i loro confratelli inglesi,
venissero a salvarli con ogni tipo di imbarcazioni.
Sulla spiaggia si concentrarono da un milione e mezzo a due milioni di fuggitivi. Il 3° Corpo corazzato
li chiuse in una morsa di ferro.
Fu spedito un messaggio al Comando Supremo su cosa fare. La risposta fu secca :” Schiacciateli!”.
Max si rivolse ai suoi uomini e disse : “Non ci sarà una seconda Dunkerque!”.
Gli etno capirono al volo ed accesero i motori dei loro carri.
La carneficina durò tre giorni. Metà dei multietnici cercò scampo in mare, ma morirono tutti annegati
o assiderati.
Il quarto giorno si alzò una grande tempesta che flagellò la costa per 48 ore, con onde altissime.
Il giorno successivo il sole splendeva e sulla spiaggia non c’era più un cadavere.
Il dio del mare aveva ripulito la terra.

La Liberazione e il Congresso di Vienna.

Dopo la sconfitta di Dunkerque, le forze multietniche volsero in fuga su tutto il territorio europeo.
In sintesi gli avvenimenti di Aprile-Maggio.

Il 3° Corpo Corazzato comandato dalla Compagnia a Gennaio, dopo aver liberato tutta la Francia
settentrionale entrò in Spagna nei Paesi Baschi.
Il 10 Maggio liberava Madrid e il 20, occupava Gibilterra. Il capo del governo multietnico, Podemos,
catturato con la sua guardia del corpo composta da rinnegati, fu fucilato nei pressi di Guadalajara.
Alla fine di Maggio la Spagna e il Portogallo furono liberati e ripuliti da ogni presenza anti-europea.
Nell’Italia meridionale, Aprile e Maggio furono i mesi della vittoria dell’esercito dei “briganti”
comandati da Uqbar e Akritas.
Il 1°Maggio a Napoli, Don Carlos di Borbone, fu incoronato re delle Due Sicilie.
Segui una ferrea repressione di polizia, tesa ad eliminare una volta per tutte la criminalità
organizzata e forze settarie. Napoli divenne di nuovo la capitale del Regno. Tutti i segni esteriori
dell’ occupazione furono cancellati dalla furia popolare.

Nei Balcani, il 15 Aprile il 7° Korpus serbo-croato, supportato da forze Austro-ungheresi e
russe, dava inizio all’Operazione “Kralj Lazar“.
Il 30 dello stesso mese, nei pressi di Kosovo Polje, le linee turco-kosovare-albanesi-islamiche, furono sfondate e
accerchiate. Le divisioni “Slobodan Milosevic” e “Ratko Mladic” sterminarono gli eserciti accerchiati.
Il Kosovo fu liberato dalla presenza islamico-kosovara per sempre.
Il 5 Maggio, la 3a Armata della Guardia russa, entrava a Costantinopoli, liberandola. Il 7,
nella basilica di Santa Sofia, riconsacrata, venne celebrato un solenne Te Deum di ringraziamento.
In Italia del Nord, le Forze capeggiate da Wolfe, ed altri valorosi
comandanti ribelli, riunite nell’Esercito di Liberazione del Nord, liberararono la valle padana e
la Toscana. L’unica resistenza venne dalla città di Livorno, dove si trincerarono: marokkos,
rinnegati, randagi, e miliziani rossi. Il 15 Maggio, la città capitolò. Per ordine diretto del Cavaliere
Larth, fu messa a ferro e a fuoco e sulle sue rovine fu sparso il sale.
Finis fu catturato mentre vestito da prete tentava di raggiungere Pescara per
imbarcarsi su una motovedetta che lo avrebbe portato a Gerusalemme.
Insieme agli altri collaborazionisti europei del Nuovo Ordine Mondiale fu portato a Norimberga,
dove sarebbe stato in seguito processato.
A Roma, Papa Francesco III, fu catturato ad Ostia. Processato e rinchiuso a vita in un convento fra bestemmie e invocazioni a Satana.
Al suo posto fu eletto un vescovo lefevriano, che prese il nome di Pio XIII. Furono ricostituiti gli
Stati Pontifici che compresero Lazio, Umbria e Marche.

Il 1° Giugno si aprì lo storico Congresso di Vienna nel quale si gettarono le basi della Nuova Europa
Confederata.
Il continente fu suddiviso in:
Confederazione Russa (Russia-Bielorussia-Ucraina-Polonia Orientale, Siberia)
Confederazione Mitteleuropea(Austria-Ungheria -Slovacchia-Slovenia-Croazia-Friuli-LombardoVeneto-Toscana)
Confederazione Occidentale(Piemonte-Liguria-Francia-Vallonia-Spagna-Portogallo-Sardegna)
Confederazione Germanica(Germania-Svizzera-Flander-Olanda-Danimarca-Polonia occ.-Koenigsberg)
Confederazione Scandinava ( Svezia-Norvegia-Islanda-Finlandia-Paesi Baltici)
Confederazione Balcanica ( Serbia-Romania-Bulgaria-Macedonia-Grecia)
Confederazione Italica (Regnodelle Due Sicilie-Stati Pontifici)
Ogni stato era indipendente. Solo la politica estera, sicurezza e difesa dipendevano dal
Praesidium Supremo della Confederazione dei Popoli Europei, organo supremo della Confederazione
euro-asiatica costituito dai 45 rappresentanti delle altrettante nazioni europee.
Il 20 Giugno , con la resa di Khalid Khan d’Inghilterra, cessava in
Europa ogni resistenza Multietnica.
il 1° Luglio a Parigi ci fu la grande sfilata della Vittoria, aperta per volere del Presidente Vutin
dalla Compagnia di Ferro a cavallo, fra scrosci di applausi e lanci di fiori di centinaia
di migliaia di persone accorse per lo storico evento

Ceccazzo
03-12-19, 21:09
Letto tutto

Moloch
03-12-19, 22:36
ma cos'è? :rotfl:

Gilgamesh
03-12-19, 23:00
ma cos'è? :rotfl:Delirio di Krancic in ventordicimila puntate dove si sega immaginando di ammazzare negri, mulatti e nemici del popolo in genere :asd:

https://alfiokrancic.com/tag/compagnia-di-ferro/

Firestorm
03-12-19, 23:22
Delirio di Krancic in ventordicimila puntate dove si sega immaginando di ammazzare negri, mulatti e nemici del popolo in genere :asd:

https://alfiokrancic.com/tag/compagnia-di-ferro/È da internare prima che decida di farsi del male da solo.

WhiteMason
03-12-19, 23:38
Però, la Confederazione Mitteleuropea... evoca bene...

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Gilgamesh
20-12-19, 18:42
Duecento Dragoni nelle loro candide divise bianche salirono a cavallo, seguiti dai cavalieri
della 17ª Compagnia Nera degli Ussari della Morte, sui cui elmi neri e d’argento, spiccava
il teschio con le tibie incrociate. Nella vallata i garibaldesi al suono di tamburi e
bonghi ballavano, cantavano e bevevano alla “vittoria” ubriacandosi e fumando un’erba eccitante
di provenienza centro-americana chiamata mariajuana, in compagnia di numerosi picciotti. Altri
spogliavano dei preziosi i soldati borbonici morti.
Garibaldi e i suoi sodali, in una tenda stavano compiendo sacrifici propiziatori e di ringraziamento a Satana.

La carica

In quell’istante, un garibaldino, con l’udito particolarmente fine,alzò gli occhi al cielo e disse: «Compagni,
ascoltate…
Non sentite un rombo?» Alcuni guardarono il cielo sgombro da nuvole.
«Sì è un tuono lontano che annuncia la tempesta… Forse è la flotta borbonica che spara
qualche colpo per salvare la faccia ahahahah!» disse un picciotto.
Un altro ancora, con una grossa cicatrice che gli attraversava tutto il volto, si girò verso
la collina, lasciando cadere il dito che aveva appena tagliato ad un ufficiale borbonico ucciso
per prendergli la fede nuziale, livido in volto urlò:
«Questo non è il tuono che annuncia la tempesta! Questa è la TEMPESTA!» indicando
la collina al loro fianco.
Trecento Dragoni e Ussari della Morte stavano scendendo come una valanga inarrestabile verso la
vallata. Le lame delle sciabole e le punte delle lance mandavano sinistri bagliori. La terra
percossa iniziò a tremare sotto i piedi dei garibaldesi: i tamburi e i bonghi tacquero.
“Per l’Imperatore e per il Re! Nessuna pietà per i nemici di Dio!» urlò Uqbar.

La carica di cavalleria sorprese i garibaldesi prima che potessero opporre una benché minima
resistenza. A decine caddero colpiti dalle lance, dalle sciabole e dagli zoccoli dei cavalli.
Fu subito strage. In poco tempo i terroristi superstiti in camicia rossa, si arresero. Furono
catturati anche Garibaldi e i suoi accoliti: Bixio, La Masa, Pilo, la suffragetta
inglese Mario ed altri pregiudicati internazionali, che furono portati in una masseria ed
interrogati da Ludwig, Half e Uqbar.
Il Capobanda confessò di essere stato inviato e finanziato dalla frammassoneria. Nella sua tenda
furono trovati, oltre agli oggetti usati per le cerimonie e i rituali satanici, documenti
compromettenti che accusavano il governo inglese quale mandante e sostenitore dell’invasione.
Terminati gli interrogatori, i prigionieri furono riportati sul campo di battaglia, dove la Compagnia
e i Dragoni avevano terminato le esecuzioni dei garibaldesi e dei mafiosi prigionieri.
Garibaldi e i suoi complici, furono impiccati ad una acacia. L’Eroe dei Due Mondi, prima di essere
appeso, bestemmiò e invocò il demonio. Un forte odore di zolfo si sparse intorno all’albero in cui
fu giustiziato.
La sera sul campo giacevano i corpi di 1215 camicie rosse e picciotti.
La mattina all’alba, Franz K suggerì di raggiungere
l’esercito borbonico del generale Landi, e con i documenti presi nella tenda di Garibaldi, accusarlo
di alto tradimento e arrestarlo insieme ai suoi “fratelli”.
«E voi cosa farete?» chiese Uqbar a Franz K.
«Faremo una capatina a Marsala…»
Gli uomini si divisero. Franz K e i suoi, al galoppo si diressero verso la cittadina.
Trovarono nel forte che dominava il mare una trentina di mafiosi e garibaldesi, che terrorizzati si
arresero senza sparare un colpo. Furono tutti fucilati nel cortile.
Franz K e i suoi, saliti sugli spalti, osservarono le tre navi da guerra inglesi alla fonda nella rada.
«Sono tranquilli. Si godono il sole…» disse Markus «Ai cannoni!» ordinò Franz K.
Franziskus, Klaus e Lukas erano dei provetti artiglieri. I dodici cannoni furono preparati. Quattro per nave.
La prima salva colpì in pieno le navi. La seconda provocò degli incendi. La terza le colò a picco.
Fu poi la volta di due legni piemontesi. Colpiti, poco dopo scomparvero, in fiamme, fra i flutti.
Uqbar, intanto, raggiunto l’esercito borbonico, in nome del Re arrestò, come da lista, 23 ufficiali e
dopo averli sommariamente giudicati, li degradò e li fucilò.
Il giorno dopo i dispacci stampa di tutto il mondo annunciarono il fallimento dell’impresa dei Mille e
l’esecuzione di Garibaldi.
Si parlò anche dell’affondamento delle tre navi inglesi. Si dette la colpa ai garibaldesi del forte,
dicendo che avevano scambiato le tre navi, per navi
borboniche. All’ambasciatore inglese a Napoli furono mostrati i documenti presi a Garibaldi e che
accusavano l’Inghilterra. Il governo di Sua Maestà, dovette far buon viso a cattiva sorte e ingoiare il
rospo.
Nei mesi successivi, Uqbar nominato ministro per la sicurezza del Regno delle Due Sicilie, liquidò
oltre 5000 settari.
Il Regno era salvo. La Rivoluzione, fermata. La flotta inglese, che aveva sempre trovato buona
accoglienza nel porto di Napoli e di Palermo, dovette sloggiare. Al suo posto arrivò una flotta austro-russa,
che fu accolta con manifestazioni di giubilo popolare.
La Compagnia fece ritorno in Austria dove gli uomini del Kaiser Geheime Buro, continuarono, nell’ombra
a vigilare sulla sicurezza dell’Impero.