Visualizza Versione Completa : Robert Harris
finitela di intasare j4s e parliamo un po di libri che sta sezione sta morendo :!:
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Robert Harris è uno dei miei autori preferiti e mi sembra che qui sia un po snobbato da qui l'idea di aprire un topic a lui dedicato; è un autore di romanzi storici con una spruzzatina di thriller. Attualmente sto leggendo Monaco, che parla sostanzialmente di un incontro avvenuto proprio a Monaco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale tra Hitler, Chamberlain, Daladier e Mussolini. La ricostruzione storica è incredibile e sembra proprio di essere in quelle stanze fumose e di star discutendo del futuro dell'europa, in più Harris ci butta dentro una cospirazione di un gruppo tedesco ai danni di Hitler, tutto però estremamente realistico, affascinante e assolutamente credibile.
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La Trilogia di Cicerone è uno dei miei libri preferiti. Viene raccontata la sua vita tramite le parole del suo schiavo Tirone ed è un avventura incredibile. La ricostruzione storica degli avvenimento come la congiura di Catilina, le idi di Marzo, il triumvirato tra Pompeo, Cesare e Crasso...ma soprattutto il rapporto che viene a crearsi tra Tirone e Cicerone mi ha fatto davvero commuovere nel finale.
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Ho letto di suo anche Il Ghostwriter e nonostante sia quello che mi è piaciuto di meno (perché personalmente non amo i thriller puri e questo non ha una base storica così importante ed è più thriller degli altri) è comunque un ottimo libro, che parla di politica e di intrighi internazionali.
Ho già in casa da leggere tanti altri libri suoi e non vedo l'ora di farlo, Enigma, Pompei, Fatherland, Conclave, l'ufficiale e la spia (il film di Polanski attualmente al cinema).
Diciamo che è un Ken Follett senza gli intrighi amorosi, le scene di sesso gratuite, i lieto fine per le donzelle e più veridicità storica. Se conoscete qualche autore simile ditemelo che con questo genere ci vado a nozze :sisi:
Proprio in questo periodo ho letto Fatherland (indagine poliziesca ambientata a metà anni '60 in una Germania distopica che ha vinto la II Guerra Mondiale: la partenza è lenta, tanto da far fatica a capire il ruolo dell'ambientazione distopica, ma poi la vicenda inizia ad appassionare fino a un finale concitato ed emotivamente carico).
Sull'onda dell'entusiasmo ho iniziato subito dopo The Gosthwriter che invece parte bene e mi ha preso subito, vi saprò dire.
Proprio in questo periodo ho letto Fatherland (indagine poliziesca ambientata a metà anni '60 in una Germania distopica che ha vinto la II Guerra Mondiale: la partenza è lenta, tanto da far fatica a capire il ruolo dell'ambientazione distopica, ma poi la vicenda inizia ad appassionare fino a un finale concitato ed emotivamente carico).
Sull'onda dell'entusiasmo ho iniziato subito dopo The Gosthwriter che invece parte bene e mi ha preso subito, vi saprò dire.
Quanto è figo il tipo de il Ghostwriter che ad inizio libro fa andare via di casa la moglie e si piazza sul divano con la birra? :asd:
Io a breve mi leggo l'ufficiale e la spia.
Ho a casa Ghostwriter e Fatherland.
Quale dei due è meglio ? :asd:
Quanto è figo il tipo de il Ghostwriter che ad inizio libro fa andare via di casa la moglie e si piazza sul divano con la birra? :asd:
Sì abbastanza. :asd:
Comunque ho finito anche il Ghostwriter e devo dire che ho avuto l'impressione inversa rispetto a Fatherland: là l'inizio era lento ma il finale mi ha emozionato di brutto, qui invece la partenza è col botto ma poi le vicende diventano abbastanza poco plausibili e il finale è così così.
Ho a casa Ghostwriter e Fatherland.
Quale dei due è meglio ? :asd:
Alla fine tra i due io ho preferito Fatherland.
Sì abbastanza. :asd:
Comunque ho finito anche il Ghostwriter e devo dire che ho avuto l'impressione inversa rispetto a Fatherland: là l'inizio era lento ma il finale mi ha emozionato di brutto, qui invece la partenza è col botto ma poi le vicende diventano abbastanza poco plausibili e il finale è così così.
Alla fine tra i due io ho preferito Fatherland.
Sono andato a rivedermi il mio commento al Ghostwriter e avevo scritto che il finale mi era piaciuto un sacco :asd: però sinceramente non mi ricordo nulla :uhm:
Sono andato a rivedermi il mio commento al Ghostwriter e avevo scritto che il finale mi era piaciuto un sacco :asd: però sinceramente non mi ricordo nulla :uhm:
:asd: :chebotta:
letto solo Fatherland. bellissimo
letto solo Fatherland. bellissimo
anche io ma metto sicuramente la trilogia di cicerone in wishlist
Letto anche L'ufficiale e la spia, grandissimo lavoro di ricerca storica e vicenda affascinante, anche se l'avrei sviluppata diversamente. Ho visto anche il film che invece è orribile :asd:
Sto leggendo fatherland e penso di abbandonarlo a metà. Non mi sta prendendo, i personaggi sono anonimi e la trama un po' fumosa... peccato perché le premesse erano ottime, avrei preferito fosse più sviluppata la parte politica, che invece non viene sviluppata. Più simile a Monaco che infatti mi è piaciuto molto.
Sto leggendo fatherland e penso di abbandonarlo a metà. Non mi sta prendendo, i personaggi sono anonimi e la trama un po' fumosa... peccato perché le premesse erano ottime, avrei preferito fosse più sviluppata la parte politica, che invece non viene sviluppata. Più simile a Monaco che infatti mi è piaciuto molto.
Mi autoquoto:
Proprio in questo periodo ho letto Fatherland (indagine poliziesca ambientata a metà anni '60 in una Germania distopica che ha vinto la II Guerra Mondiale: la partenza è lenta, tanto da far fatica a capire il ruolo dell'ambientazione distopica, ma poi la vicenda inizia ad appassionare fino a un finale concitato ed emotivamente carico).
Per dire che sono d'accordo con te e che, se non sei totalmente demotivato nel proseguire, dopo migliora.
Letto pure Conclave: per me uno dei migliori suoi che ho letto.
Sicuramente il fatto di essere partito con aspettative basse ha aiutato, sta di fatto che il libro mi è piaciuto tantissimo e soprattutto nella seconda parte la tensione sale ed è impossibile smettere di leggere. Penso che Harris abbia azzeccato in pieno il tema del libro, il rapporto tra gli uomini e la fede, tra l'ambizione personale e il rapporto con Dio. Avrei solo cambiato il finale, ma dettagli.
Menzione d'onore per Lomeli, personaggio complesso che non ha paura di mettersi contro tutti pur di perseguire ciò che ritiene giusto.
Mi è piaciuto davvero tanto, la cosa negativa è che mi stanno rimanendo pochi libri suoi da leggere.
Ataru Moroboshi
22-06-22, 20:05
Ho finito La Trilogia di Cicerone e non potrei essere più soddisfatto. Conclave lo aggiungo alla wishlist, così va a fare compagnia a Fatherland. A parte questi quali sono i romanzi imprescindibili di Harris?
Ho finito La Trilogia di Cicerone e non potrei essere più soddisfatto. Conclave lo aggiungo alla wishlist, così va a fare compagnia a Fatherland. A parte questi quali sono i romanzi imprescindibili di Harris?
La mia classifica tra quelli che ho letto è:
1. Trilogia di Cicerone
2. Conclave
3. Monaco
4. L'ufficiale e la spia
5. Ghostwriter
6. Fatherland
Finita la Trilogia di Cicerone di Robert Harris.
Alla fine posso dire che, come avevate suggerito, il viaggio è in crescendo e, dopo una fase di stanca nel secondo volume, il terzo atto è effettivamente il migliore (per epicità, svolte della trama, maggiore azione, etc.).
Davvero alla fine delle mille pagine si prova una grandissima empatia per la voce narrante (lo schiavo Tirone) e il suo modo unico di essere ombra e sostegno per l'enorme e controversa figura di Cicerone.
In particolare alcuni punti sono veramente emotivamente potenti
quando Cicerone gli concede la libertà, il loro incontro dopo la malattia di Tirone, la morte della figlia di Cicerone, le vittorie politiche più significative, il testa a testa di stima reciproca con Cesare, l'amore "platonico" di Tirone per Agata, etc.
Quindi, in definitiva, grazie per il consiglio su un libro che ha il pregio di discostarsi dai soliti punti di vista: non il generale in guerra, non lo schiavo ribelle, ma uno statista politico, avvocato e oratore.
A questo punto metto in wishlist Conclave. :caffe:
A questo punto metto in wishlist Conclave. :caffe:
Occhio che non c'entra nulla con Cicerone, il tono del libro è proprio diversissimo.
Dovrei recuperare Pompei sempre in epoca romana però non mi ispira troppo.
Appena finito Conclave, confermo una bella lettura appassionante anche se come già detto molto diversa come stile dalla trilogia di Cicerone
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Luglio 1660. Due uomini dalle barbe incolte e i vestiti ricoperti di salsedine approdano sulle sponde del Massachusetts. Si tratta del colonnello Edward Whalley e di suo genero, il colonnello William Goffe. Sono in fuga, ricercati per l'omicidio di re Carlo I, un'esecuzione clamorosa che ha segnato il culmine della guerra civile inglese, durante la quale le truppe parlamentari hanno combattuto con successo contro i realisti per il controllo del paese. Ma ora, dieci anni dopo la decapitazione di Carlo, i realisti sono tornati al potere. In base alle disposizioni dell'Atto di oblio, i cinquantanove uomini che hanno firmato la condanna a morte del re e hanno partecipato alla sua esecuzione sono stati giudicati colpevoli di alto tradimento. Alcuni di loro, tra cui Oliver Cromwell, sono già morti. Altri sono stati catturati, impiccati, e squartati. Alcuni sono stati imprigionati a vita. Ma due sono fuggiti in America per nave. A Londra, Richard Nayler, funzionario della commissione del Consiglio privato istituita per arrestare i regicidi, è incaricato di consegnare i traditori alla giustizia e si mette sulle loro tracce. Uno stretto legame col passato lo spinge verso questa caccia instancabile: non avrà pace finché non li avrà presi. Ha inizio così un inseguimento che attraversa due continenti, per portare a termine un atto di giustizia e insieme di vendetta personale. Con "Oblio e perdono", primo romanzo storico di Robert Harris ambientato prevalentemente in America, l'autore ricostruisce con una narrazione incalzante la più grande caccia all'uomo del Diciassettesimo secolo, e racconta un'epica storia vera sulla religione, la vendetta e il potere, trasportando il lettore in uno dei periodi più tumultuosi della storia inglese.
:sbav:
Interessante. :pippotto:
Devo dire però che su quel periodo storico sono veramente ignorante. :chebotta:
Interessante. :pippotto:
Devo dire però che su quel periodo storico sono veramente ignorante. :chebotta:
Proprio per questo esistono i romanzi storici :sisi:
La mia classifica tra quelli che ho letto è:
1. Trilogia di Cicerone
2. Conclave
3. Monaco
4. L'ufficiale e la spia
5. Ghostwriter
6. L'indice della Paura
7. Fatherland
Letto anche L'indice della Paura, in questo caso si parla di IA e finanza, argomenti che mi interessano poco e niente in realtà, ma Harris renderebbe avvincente qualsiasi cosa, per cui l'ho letto con piacere. Mi ha ricordato i libri di Crichton.
In definitiva direi che è da leggere solo se appassionati di finanza e IA, altrimenti è sicuramente skippabile :sisi:
Aggiungo che ripensandoci metterei Monaco al secondo posto, mi è piaciuto tantissimo.
per pura coincidenza torno a leggere un libro di Harris e sempre nel mese di febbraio, strana la vita
in ogni caso ho letto Pompei, uno dei suoi primi romanzi e forse quello che mi ispirava meno, per cui partivo con aspettative bassissime. In effetti non mi ha fatto impazzire, lo collocherei nella sua produzione meno ispirata a causa di personaggi davvero poco caratterizzati e da una trama poco interessante. In più il finale un troppo hollywoodiano si poteva anche evitare, ma tant'è. Ho idea che nei suoi primi lavori non avesse ancora raggiunto quella maturità che ho invece trovato nei libri più recenti.
La classifica aggiornata:
1. Trilogia di Cicerone
2. Monaco
3. Conclave
4. L'ufficiale e la spia
5. Ghostwriter
6. L'indice della Paura
7. Fatherland
8. Pompei
Ho a casa "l'ufficiale e la spia e "oblio e perdono" su cui ho grandi aspettative.
Archangel nessuno l'ha letto?
Ho a casa "l'ufficiale e la spia e "oblio e perdono" su cui ho grandi aspettative.
Archangel nessuno l'ha letto?
Sto aspettando da anni una ristampa (idem enigma), ma Mondadori temporeggia.
Mi sembra un ottima occasione per leggere Conclave, a me è piaciuto molto e ve lo consiglio, si imparano tante cose su come funziona un conclave ed è anche un bel page turner.
Ho a casa "l'ufficiale e la spia e "oblio e perdono" su cui ho grandi aspettative.
Archangel nessuno l'ha letto?Archalgel l'ho letto tipo 20 anni fa...
:bua:
...non mi ricordo un cazzo, ma se lo ho finito vuol dire che si faceva leggere.
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Mi sembra un ottima occasione per leggere Conclave, a me è piaciuto molto e ve lo consiglio, si imparano tante cose su come funziona un conclave ed è anche un bel page turner.
Anche grazie al tuo suggerimento, ho letto "Conclave" di Robert Harris.
Complice il personale periodo di blocco sulla lettura e la necessità di un libro breve ma appassionante, ho scelto di andare sul sicuro con questo romanzo del 2016 di un autore che di solito non mi delude mai.
La cosa più interessante è che, sostanzialmente, viene raccontato dall'interno della Cappella Sistina il Conclave per la scelta del successore di un Papa appena defunto che, anche se non esplicitamente denominato tale, è chiaramente ispirato a Papa Francesco (mentre tutti i predecessori, quindi fino a Wojtila e Ratzinger, sono riportati storicamente con nome e cognome).
Questa cosa, in questo preciso momento storico, lo rende ancora più stuzzicante.
Aspetti positivi.
L'ho divorato in 3 giorni perchè la storia è veramente intrigante. Dopo un attimo iniziale di confusione per la caterva di nomi e di cardinali tutti uguali, la trama prende il via e non ti lascia più fino alla fine.
Ed era esattamente quello di cui avevo bisogno.
Mi è piaciuto anche il protagonista, una specie di Padre Brown di Chesterton ma con meno humor, un supereroe 75enne che mette tutto in gioco perchè lo Spirito Santo faccia il suo corso (ma sarà davvero così?).
Aspetti negativi
Alla terza iterazione del meccanismo "cardinale prende un sacco di voti, sta per essere eletto, ma improvvisamente salta fuori lo scandalone e va sputtanato pubblicamente per salvare il conclave", il gioco stanca un po'.
Anche il colpo di scena finale, che avevo subodorato anche se non del tutto intuito, è veramente un po' too much per i miei gusti
In definitiva, un'ottima lettura, super consigliata soprattutto in questo periodo storico, certamente non perfetta ma, per quanto mi riguarda, confortevolmente appagante.
Anche grazie al tuo suggerimento, ho letto "Conclave" di Robert Harris.
Complice il personale periodo di blocco sulla lettura e la necessità di un libro breve ma appassionante, ho scelto di andare sul sicuro con questo romanzo del 2016 di un autore che di solito non mi delude mai.
La cosa più interessante è che, sostanzialmente, viene raccontato dall'interno della Cappella Sistina il Conclave per la scalata del successore di un Papa appena defunto che, anche se non esplicitamente denominato tale, è chiaramente ispirato a Papa Francesco.
Questa cosa, in questo preciso momento storico, lo rende ancora più stuzzicante.
Aspetti positivi.
L'ho divorato in 3 giorni perchè la storia è veramente intrigante. Dopo un attimo iniziale di confusione per la caterva di nomi e di cardinali tutti uguali, la trama prende il via e non ti lascia più fino alla fine.
Ed era esattamente quello di cui avevo bisogno.
Mi è piaciuto anche il protagonista, una specie di Padre Brown di Chesterton ma con meno humor, un supereroe 75enne che mette tutto in gioco perchè lo Spirito Santo faccia il suo corso (ma sarà davvero così?).
Aspetti negativi
Alla terza iterazione del meccanismo "cardinale prende un sacco di voti, sta per essere eletto, ma improvvisamente salta fuori lo scandalone e va sputtanato pubblicamente per salvare il conclave, il gioco stanca un po'.
Anche il colpo di scena finale, che avevo subodorato anche se non del tutto intuito, è veramente un po' too much per i miei gusti
In definitiva, un'ottima lettura, super consigliata soprattutto in questo periodo storico, certamente non perfetta ma, per quanto mi riguarda, confortevolmente appagante.
Sono d'accordo con quanto detto in spoiler, però da un libro di questo tipo ci può stare. In basso il commento che avevo fatto a suo tempo:
Letto pure Conclave: per me uno dei migliori suoi che ho letto.
Sicuramente il fatto di essere partito con aspettative basse ha aiutato, sta di fatto che il libro mi è piaciuto tantissimo e soprattutto nella seconda parte la tensione sale ed è impossibile smettere di leggere. Penso che Harris abbia azzeccato in pieno il tema del libro, il rapporto tra gli uomini e la fede, tra l'ambizione personale e il rapporto con Dio. Avrei solo cambiato il finale, ma dettagli.
Menzione d'onore per Lomeli, personaggio complesso che non ha paura di mettersi contro tutti pur di perseguire ciò che ritiene giusto.
Mi è piaciuto davvero tanto, la cosa negativa è che mi stanno rimanendo pochi libri suoi da leggere.
Grazie di aver riportato il tuo commento!
Letto pure Conclave: per me uno dei migliori suoi che ho letto.
Sicuramente il fatto di essere partito con aspettative basse ha aiutato, sta di fatto che il libro mi è piaciuto tantissimo e soprattutto nella seconda parte la tensione sale ed è impossibile smettere di leggere. Penso che Harris abbia azzeccato in pieno il tema del libro, il rapporto tra gli uomini e la fede, tra l'ambizione personale e il rapporto con Dio. Avrei solo cambiato il finale, ma dettagli.
Menzione d'onore per Lomeli, personaggio complesso che non ha paura di mettersi contro tutti pur di perseguire ciò che ritiene giusto.
Mi è piaciuto davvero tanto, la cosa negativa è che mi stanno rimanendo pochi libri suoi da leggere.
Concordo su tutto!
Come scrivi tu, il tema è il rapporto tra uomini e fede, tra ambizione personale e rapporto con Dio, ma mi spingo ancora più in là: quando un uomo (o un'assemblea di uomini, come nel caso di un Conclave) si assumono il compito di essere diretta emanazione di Dio, strumento dello Spirito Santo per ratificare la volontà di Dio, come si fa a capire se quello che il cuore suggerisce è l'influsso divino, è la nostra interpretazione di esso o, peggio ancora, è il nostro modo di giustificare e "travestire" quello che in realtà desideriamo noi?
Super interessante.
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Luglio 1660. Due uomini dalle barbe incolte e i vestiti ricoperti di salsedine approdano sulle sponde del Massachusetts. Si tratta del colonnello Edward Whalley e di suo genero, il colonnello William Goffe. Sono in fuga, ricercati per l'omicidio di re Carlo I, un'esecuzione clamorosa che ha segnato il culmine della guerra civile inglese, durante la quale le truppe parlamentari hanno combattuto con successo contro i realisti per il controllo del paese. Ma ora, dieci anni dopo la decapitazione di Carlo, i realisti sono tornati al potere. In base alle disposizioni dell'Atto di oblio, i cinquantanove uomini che hanno firmato la condanna a morte del re e hanno partecipato alla sua esecuzione sono stati giudicati colpevoli di alto tradimento. Alcuni di loro, tra cui Oliver Cromwell, sono già morti. Altri sono stati catturati, impiccati, e squartati. Alcuni sono stati imprigionati a vita. Ma due sono fuggiti in America per nave. A Londra, Richard Nayler, funzionario della commissione del Consiglio privato istituita per arrestare i regicidi, è incaricato di consegnare i traditori alla giustizia e si mette sulle loro tracce. Uno stretto legame col passato lo spinge verso questa caccia instancabile: non avrà pace finché non li avrà presi. Ha inizio così un inseguimento che attraversa due continenti, per portare a termine un atto di giustizia e insieme di vendetta personale. Con "Oblio e perdono", primo romanzo storico di Robert Harris ambientato prevalentemente in America, l'autore ricostruisce con una narrazione incalzante la più grande caccia all'uomo del Diciassettesimo secolo, e racconta un'epica storia vera sulla religione, la vendetta e il potere, trasportando il lettore in uno dei periodi più tumultuosi della storia inglese.
:sbav:
Ho a casa "l'ufficiale e la spia e "oblio e perdono" su cui ho grandi aspettative.
Ho letto "Oblio e perdono" di Harris.
Non è il suo migliore, ma rimane comunque una lettura piacevole.
Il periodo storico di cui ero abbastanza ignorante (la guerra civile inglese nel 1600 tra i puritani regicidi guidati da Cromwell e gli anglicani fedeli alla figura del re) è interessante, i personaggi sono ben scritti, la vicenda (che tratta di fuga tra Inghilterra e colonie inglesi americane, di inseguimento e di vita dedicata alla vendetta) ha la giusta tensione a cui Harris ci ha abituati.
Il difetto maggiore è sicuramente lo strano ritmo che ha la trama: si parte a buona velocità in media res, si arriva presto ad una situazione di stallo che viene inspiegabilmente tirata troppo in lungo per tutta l'infinita parte centrale del libro e infine si arriva al gran finale che, senza alcun motivo, viene enormemente affrettato nelle poche pagine conclusive.
Una cosa molto positiva invece è il fatto che, nonostante i 2 principali protagonisti appartengano a 2 fazioni totalmente opposte e siano in guerra tra di loro, per tutto il libro non si arriva mai a parteggiare completamente per nessuno dei 2, perchè sono tracciate benissimo le luci e le ombre di entrambi.
Impossibile dire se avremo più simpatia per il puritano disilluso che scopre di non trovare più conforto in quella bibbia sgualcita che, insieme alla pistola, l'ha accompagnato per tutta la vita oppure per lo spietato cacciatore di regicidi che in fondo in fondo desidera solo amare ed essere amato dalla donna che ha perso.
Complessivamente direi non un ottimo, ma sicuramente un buon Harris.
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