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Visualizza Versione Completa : il disagio politicamente corretto colpisce ancora.



Salutava Sempre
10-02-20, 15:59
Raffaello addio, Yale cancella il corso sul Rinascimento: visione parziale dell’arte


L’Università di Yale ha deciso di cancellare il corso di Storia dell’arte per gli studenti della facoltà di Lettere perché l’excurus classico dal Rinascimento a oggi rappresenta una visione parziale, occidentale e maschile della cultura artistica mondiale. Dopo 50 anni i gli studenti di uno dei campus più blasonati e famosi degli Stati Uniti, non dovranno più seguire questo corso introduttivo e generale prima di addentrarsi nei corsi più specialistici: per ora non viene sostituito, in attesa di capire con che cosa lo si potrebbe integrare o cambiare.
Il colpo di spugna

Che cosa ha spinto l’Ateneo a cancellare il corso «Introduction to Art History: Renaissance to the Present» fino a poco tempo fa considerato imperdibile? A sentire i vertici della facoltà gli studenti da tempo sono in imbarazzo nel considerare il «canone» artistico occidentale come il migliore o più importante della storia dell’arte mondiale. Ma è vero che da quando è stata diffusa la notizia che dall’anno prossimo a Yale si farà a meno di Raffaello, Leonardo, del Barocco e di Picasso, gli studenti hanno preso d’assalto l’ultimo corso, che sarà comunque già diverso nell’impostazione rispetto a quelli degli anni precedenti: si discuterà della relazione tra arte europea e altre tradizioni mondiali, di genere, classe e razza, del capitalismo occidentale e il suo rapporto con l’espressione artistica e gli studenti potranno proporre (per iscritto e motivandolo) capolavori del resto del mondo che sono rimasti fuori dal libro di testo del corso. Sta di fatto che ci sono 400 iscritti per 300 posti. Il professor Tim Barringer che è il responsabile ha detto che vuole provare a dimostrare che un corso sulla storia dell’arte non significa soltanto arte dell’Occidente.

«Arte e politica»

Se il Rinascimento scende dal piedestallo a Yale i corsi che lo sostituiranno avranno completamente un altro approccio all’arte. Sono previsti il prossimo anno corsi di «Arte e politica», «Global Craft», «La via della Seta» e «Luoghi sacri». Secondo la previsione di Barringer entro due o tre anni ci sarà di nuovo un corso di Arte «occidentale», cioè di nuovo il Rinascimento e quel che ne segue ma non avrà più il posto d’onore che ha oggi all’inizio del curriculum degli studenti. «Sarà uno dei corsi specializzanti».

Il caso della letteratura inglese

Non è la prima volta che a Yale si decide di sbarazzarsi di corsi che non appaiono più adatti ai canoni contemporanei. Nel 2017 l’Università provò a «decolonizzare» i suoi corsi di Letteratura inglese. Decisioni entrambe che non sono piaciute alla destra americana che non solo ha protestato per il disservizio agli studenti, ai quali viene a mancare un corso introduttivo all’argomento che studiano, ma anche perché l’allargamento delle discipline e l’ampliamento dello sguardo oltre i confini americani o dell’Occidente viene considerato come un segno della vittoria culturale e politica dei «globalisti» contro i «sovranisti»

31 gennaio 2020, 12:07 - Aggiornata il 31 gennaio 2020, 12:08



https://www.corriere.it/scuola/universita/20_gennaio_31/raffaello-addio-yale-cancella-corso-rinascimento-visione-parziale-dell-arte-90c824ee-4413-11ea-b4ca-26f0f6d5d911.shtml



Troppo eurocentrico, troppo bianco: Yale cancella il suo corso in Storia dell'arteIl politicamente corretto censura il dipartimento dell'università: gli artisti andranno studiati tenendo in considerazione “questioni di genere, classe e razza”

https://www.ilfoglio.it/cultura/2020/01/30/news/troppo-eurocentrico-troppo-bianco-yale-cancella-il-suo-corso-in-storia-dell-arte-299302/?underPaywall=true




dopo l'accanimento sulle statue di Cristoforo Colombo difficilmente si poteva credere di scendere più in basso, ma evidentemente a questa sottospecie di minus habens non manca la forza per continuare a scavare instancabilmente.
braccia rubate ai lavori forzati.

p.s. per chi volesse approfondire:


La nascita del concetto di politicamente corretto risale agli anni ‘30 ma ha avuto poi una maggior diffusione sia dopo il 68 che negli anni 90. Inizialmente si trattava di evitare nel linguaggio termini che potessero risultare discriminatori e offensivi verso determinate categorie sociali, ma aldilà di queste origini quello che è interessante è stato lo sviluppo successivo del fenomeno che è poi quello che ci riguarda direttamente.L’idea di contrastare dei comportamenti negativi modificando il linguaggio appariva interessante perché di facile attuazione ma di fatto spostava l’azione dall’educazione ad un comportamento rispettoso ad autentiche forme di censura del pensiero. Con il politicamente corretto però non era l’idea, per fare un esempio, di razzismo ad essere contrastata ma l’uso di particolari termini come la parola “negro”, cioè anziché cambiare il modo di pensare si puntava ad impedire che certi pensieri potessero essere espressi.La pericolosità di questo modo di procedere è evidente, si passa da un’azione educativa ad una repressiva che però lascia intatto il problema che si vuole eliminare e semmai introduce una tendenza all’ipocrisia.Per capire come la situazione si sia evoluta nel tempo e, restando al caso citato del razzismo, possiamo osservare che negli anni ad esempio si sono succeduti termini come “di colore” e “nero” che però possono anch’essi venire impiegati in modo dispregiativo perché quello che in effetti conta è il senso con il quale le parole sono pronunciate.Per capire è ad esempio interessante un caso come quello dell’On. Boldrini che intendendo indicare in positivo gli immigrati coniò il termine “risorse” ha finito con l’ottenere l’effetto opposto di far impiegare in senso ironico il termine e trasformarlo in uno dei più pungenti epiteti verso gli immigrati stessi.Cosa è politica*mente corretto?
Per dirla con Nietzsche “Nessun pastore e un solo gregge! Tutti vogliono le stesse cose, tutti sono uguali: chi sente diversamente, se ne va da sé al manicomio”, con queste parole scritte in “Così parlò Zarathustra” il filosofo dipinse lo spirito di omologazione di un’umanità senza più Dio e con il miraggio irraggiungibile dell’oltre uomo. La mancanza di un riferimento di tipo religioso rende l’etica soggettiva, al tempo stesso il miraggio dell’oltre uomo pone invece una meta irraggiungibile e vaga ma che deve essere dichiarata possibile e chiara. Ecco quindi che si capisce perché l’uomo moderno ha più bisogno di consenso rispetto a quello antico che il consenso lo aspettava dalla divinità e che come modello comportamentale aveva un’umanità presente e definita.Senza un riferimento chiaro ecco che il consenso dei propri simili diventa fondamentale e l’adeguamento alle aspettative del gruppo è vitale. Qui sta la forza del politicamente corretto, è il metro col quale si misura la propria appartenenza ad un gruppo percepito come maggioranza accogliente, un’appartenenza che è al tempo stesso una ricompensa e un elemento tranquillizzante.In che senso si può affermare che il politica*mente corretto è una specie di “truf*fa” imposta dal potere dominante?
Se pensiamo alle truffe commerciali ci è immediatamente chiaro in che senso il politicamente corretto può esserlo, l’essenza di una truffa è spingere qualcuno a spendere delle risorse per qualcosa di ingannevole.Pensiamo adesso al politicamente corretto, sappiamo che si tratta di un pensiero che viene imposto dai grandi media, sia nella forma della carta stampata che dalle televisioni, ma quello che è ancora più importante è sapere come funziona.Dato il metodo impiegato per diffonderlo possiamo dire che si tratta in fondo di una sofisticata tecnica di marketing e condizionamento che è riconducibile alla discussa tecnica delle Programmazione Neuro Linguistica (PNL) che viene usata dagli anni ’60 per indurre convinzioni e comportamenti in soggetti che vi sono inconsapevolmente sottoposti.https://www.letture.org/contro-il-politicamente-corretto-la-deriva-della-civilta-occidentale-enzo-pennetta-ettore-gotti-tedeschi

abaper
01-09-20, 12:23
Più studenti per le università italiane

Inviato dal mio ASUS_X00QSA utilizzando Tapatalk

ZTL
01-09-20, 13:40
Più studenti per le università italiane
Poche con corsi in inglese, per ora.
Ci sarebbe un mercato spaventoso da cui attingere...

Recidivo
01-09-20, 18:42
Sono veramente curioso di vedere fin dove si possa arrivare.

:pippottemo:

Lux !
01-09-20, 19:02
Sono veramente curioso di vedere fin dove si possa arrivare.

:pippottemo:

Da queste parti presumo (https://www.infowars.com/michael-moore-america-must-be-cleansed-of-its-white-male-privilege/)

Talismano
01-09-20, 21:32
Già non erano abbastanza ignoranti di loro gli americani?

Inviato dal mio MAR-LX1A utilizzando Tapatalk

sacramen
02-09-20, 08:22
Poche con corsi in inglese, per ora.
Ci sarebbe un mercato spaventoso da cui attingere...

E portarsi in casa quei disagiati?
Non ne abbiamo abbastanza?

ZTL
02-09-20, 08:28
E portarsi in casa quei disagiati?
Non ne abbiamo abbastanza?
Parlo degli stranieri con gli schei.

Enriko!!
02-09-20, 08:45
Poche con corsi in inglese, per ora.
Ci sarebbe un mercato spaventoso da cui attingere...

Si, e poi appena parte un corso in inglese partono le polemiche vari che non è giusto...che siamo italiani e blabla... :sad:

Firestorm
02-09-20, 08:54
Si, e poi appena parte un corso in inglese partono le polemiche vari che non è giusto...che siamo italiani e blabla... :sad:

guarda io ormai al politecnico di torino vedo piú corsi in inglese che altro...e fanno solo bene anche se francamente mi fanno passare la vogla di fare la magistrale.