Necronomicon
30-03-21, 17:16
Luca Ward
La sua seconda moglie è l’attrice Giada Desideri, della quale scrive: «Vivo nel terrore che mi lasci». È un iperbole?
È una grande verità. L’ho voluta, cercata, corteggiata, anche se i colleghi mi dicevano “lascia perdere, è imprendibile, ci abbiamo provato tutti”. Sembra una principessa, è di una bellezza da perdere la testa e, poi, ho scoperto che è forte, sicura di sé. Non le ho dato tregua, l’ho stanata come se fossi un serial killer. Era il 2005 quando l’ho conosciuta sul set di Animanera. Dopo che finalmente era arrivato il primo bacio, provo a chiamarla e aveva il cellulare spento. Riprovo per giorni, niente. Quando risponde, scopro che era in Brasile e ci sarebbe rimasta per due o tre settimane. Ho pensato: lì è pieno di uomini bellissimi, me la fregheranno.
E che ha fatto?
Stavo girando Donna Detective. M’inventai un provino a Londra con Anthony Hopkins e ottenni tre giorni liberi. Mi presentai a Rio de Janeiro senza avvisarla. Abbiamo passato due giorni spaziali e lei è tornata in Italia con me. Ho capito subito che l’unico modo per tenermela era avere un figlio, infatti, dopo pochi mesi, era incinta. Tutto questo per dire che l’ho voluta tanto e io ha paura di perderla perché un’altra così non la trovo.
Non so, ci vedo degli elementi frutto di una antica concezione della donna, da "stanare" con tecniche da "serial killer" per poi convincerla con una gravidanza.
Mi aspettavo parole più attente e moderne
La sua seconda moglie è l’attrice Giada Desideri, della quale scrive: «Vivo nel terrore che mi lasci». È un iperbole?
È una grande verità. L’ho voluta, cercata, corteggiata, anche se i colleghi mi dicevano “lascia perdere, è imprendibile, ci abbiamo provato tutti”. Sembra una principessa, è di una bellezza da perdere la testa e, poi, ho scoperto che è forte, sicura di sé. Non le ho dato tregua, l’ho stanata come se fossi un serial killer. Era il 2005 quando l’ho conosciuta sul set di Animanera. Dopo che finalmente era arrivato il primo bacio, provo a chiamarla e aveva il cellulare spento. Riprovo per giorni, niente. Quando risponde, scopro che era in Brasile e ci sarebbe rimasta per due o tre settimane. Ho pensato: lì è pieno di uomini bellissimi, me la fregheranno.
E che ha fatto?
Stavo girando Donna Detective. M’inventai un provino a Londra con Anthony Hopkins e ottenni tre giorni liberi. Mi presentai a Rio de Janeiro senza avvisarla. Abbiamo passato due giorni spaziali e lei è tornata in Italia con me. Ho capito subito che l’unico modo per tenermela era avere un figlio, infatti, dopo pochi mesi, era incinta. Tutto questo per dire che l’ho voluta tanto e io ha paura di perderla perché un’altra così non la trovo.
Non so, ci vedo degli elementi frutto di una antica concezione della donna, da "stanare" con tecniche da "serial killer" per poi convincerla con una gravidanza.
Mi aspettavo parole più attente e moderne