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SLO!!!
29-11-24, 14:36
C'era qualcosa di vagamente malinconico a casa di Fabio.
Forse sua madre, che ne stava sempre sulle sue, forse la sorellina, chiusa in sé come un riccio. Probabilmente la mancanza del padre, tecnico di chissÃ* Dio cosa che se ne stava per mesi in giro per il mondo.

Nei mesi caldi la loro casa era immersa dai raggi diretti del sole, e a me questa cosa mette tutt'ora angoscia.
I luoghi troppo soleggiati, forse proprio forgiato da quegli anni e dall'atmosfera di casa di Fabio mi danno senso di malinconia.

Allora si giocava con quei mazzi di carte (come si chiamavano?) a tema:
c'era quello delle auto, quelle dei camion, quelle degli elicotteri, e vincevi la carta dell'avversario se la tua aveva un parametro superiore.

"VelocitÃ*, 2160 chilometri all'ora "
"Uh, 1980"
"Dammi dammi"

Però dopo un po' converrete che gli zebedei si annichilivano e bisogna escogitare qualcosa di diverso anche per sfuggire al caldo torrido e alle zanzare che ci avevano perso per il banco di un BAR.

"Mondiale a chicchoff?"

Ecco, io in quella fase cambiavo espressione. Mica l'avevo mai vinto il mondiale a kick off, io e Fabio con le rispettive squadre e le altre comandate dai circuiti dell'Amiga. Ero un pò sfigatello, arrivavo tipo in finale per poi perdere tipo con Cipro. Non avevo l'Amiga, e la trasposizione per NES del titolo era quanto di più infimo potessero farmi. Rispetto la versione Kick Off per NES, anche Lino Banfi promosso Capo degli Avengers non avrebbe sfigurato, se parlassimo di livello di cafoneria caciarona.

E allora eccomi ad inseguire quella coppa, convinto che stavolta non mi sarei fatto fregare dal computer.
Escogitavo piani d'azione ben precisi.
"Prendo palla, la passo all'ala, corro velocissimo, cross e via gol. Dai bella, ci sono!"
Oppure
"Se perdo palla prendo il centrale di difesa, la recupero e... va bé, la passo all'ala, corro velocissimo, cross e via gol. Non posso fallire!"

Peccato che quando il gioco partiva, cioe' la prima mia partita intendo, tutti i piani andavano a fanculo:
in quel gioco la palla mica stava incollata ai piedi, se ne andava a cazzo come un ubriaco in corso Como alle due di notte, o tipo la mia ragazza in manovra con la retro; non c'era apparante logica in quello che pareva volese fare! Sembrava finire al tuo terzino, ma un altro giocatore la spizzicava tipo con l'unghia del mignolino e finiva... minkia in porta.
Oppure, altro che passare all'ala, se cambiavo direzione all'omino palla al piede, questa iniziava una parabola tipo attacco balistico su vasta scala dall'esito incerto, probabilmente verso la tua porta e faticosamente deviata dai portieri più niubbi dell'era moderna, per dare il seguito ad un

CALCIO D'ANGALO.

Così, soverchiato dalla giocabilitÃ* che richiede doti da Pro, mi innervosivo e cominciavo a scivolare all'impazzata verso gli omini avversari urlando "se me ne andro' all'inferno tu verrai con me".

Finiva sempre con una collezione di

CARTELLINO GAILLO.

No, non l'ho mai vinto il mondiale a Kick Off.