In primis, bisogna considerare che avere piena sovranita' monetaria (cioe' la propria valuta, il controllo governativo sulla banca centrale e la possibilita' di farle acquistare titoli di stato direttamente alle aste) significa essere sempre e perfettamente solvibili (per dirla col buon Greenspan, "we can always print more money"), ergo una volta che il tasso di cambio sara' stabilizzato gli investimenti in valuta nazionale saranno appetibili perche' assolutamente sicuri (un po' l'opposto delle obbligazioni bancarie ora
).
Si potrebbe poi ripristinare qualcosa di simile al vecchio vincolo di portafoglio per le banche private, cioe' l'obbligo di comprare una certa quota di titoli ad ogni asta.
Infine si', alla bisogna si puo' sempre monetizzare parte delle nuove emissioni per contenere i tassi e diminuire la spesa per interessi (perche' a fine anno la BC li restituisce allo Stato, quindi e' una partita di giro).
Pre-1981 si era arrivati anche al 40% in certi periodi, ma piu' comunemente si stava intorno al 25/30%, cioe' piu' o meno il livello del Regno Unito in questo momento, anche se qui l'han fatto per vie traverse col QE.
Non e' niente di straordinario, in Europa l'han fatto tutti per decenni e non e' mai successo alcunche' di significativo, e no, non porta ad iperinflazione se non in circostanze estreme (se ad esempio lo fai intanto che l'economia cresce all'8% annuo tipo la Kirchner, o se non produci nulla che possa essere venduto all'estero ecc.).
Ah, un altro interessante corollario dell'Eurexit di chiunque e' che ovviamente il sistema bancario nazionale sarebbe sganciato da quello del resto dell'EZ e quindi si potrebbe tranquillamente defaultare sui saldi Target 2 (in pratica i prestiti della BCE alle banche nazionali per interposta Bankitalia) senza tanti problemi, ammesso e non concesso che dopo l'uscita di una grande economia esista ancora una BCE.