Prendo l'esempio della Council tax, che comprende diversi servizi offerti alla comunita' (spazzatura, strade, assistenza sociale, trasporti...
qui un link che spiega meglio di me). Con una imposta (tassa?) raccogli fondi per comprire il bilancio dell'anno a venire, obbligando i tuoi amministratori a gestire i fondi che hanno avuto a disposizione, dettagliando le spese. In alcuni councils viene anche richiesta la partecipazione attiva dei cittadini per alcune parti non obbligatorie del bilancio, in modo da concordare dove tagliare i costi.
La cosa ovviamente sfocia a volte nel classismo, perche' nei quartieri dei neds dove si paga poco, gli investimenti ci sono fino a un punto tollerabile, se la gente comincia a fregarsene, i tagli in quell'area si faranno sentire. Al contrario nelle aree posh, la sciura che paga una quota piu' alta, alza il telefono e rompe le balle finche' i giardinetti non vengono sistemati come dovrebbero (esempio reale) o per avere i fondi per la sagra del paese. C'e' da dire che una volta ottenuti i servizi, difficilmente poi si chiede di ridurre la tassa per vederseli poi tagliati, anche perche' questo andrebbe a impattare direttamente sul valore dell'immobile e sulla qualita' della vita.
Uno dei punti a favore della Council tax e' che al momento una delle imposte
piu' difficili da evadere (97% la riscossione) e in situazioni in cui il cittadino non riesce a pagarla, al primo avviso, oltre a dirti che lo sceriffo (sic.) si interessera' al tuo caso, ti offrono consulenza per la tua situazione finanziaria.
Direi quindi che l'esempio della Sicilia mi andrebbe benissimo a quel punto, perche' come Palermo si gestirebbe i fondi delle sue riscossioni, cosi' Vergate sul Membro o il Consorio dei Comuni della Bassa avrebbero mano libera nel gestire i loro fondi, senza il gap del vincolo di bilancio, anzi in questo caso non puoi spendere quello che non raccogli, anzi meglio ancora.
Non essendoci una collazione delle imposte a livello nazionale, chi spreca dovrebbe essere aiutato con fondi ottenuti da altre imposte (i.e. Irpef), cosa che diventerebbe piu' difficile da giustificare anche politicamente.
Quindi dal mio punto di vista partigiano i pro sarebbero:
- imposta unica (bhe avete la Tasi) per tutti i servizi legati al territorio
- evasione controllata
- piccoli comuni avrebbero piu' ragioni per consorziarsi
- ciclo virtuoso, dove cerchi di attrarre cittadini per aumentare il tuo budget per offrire migliori servizi
- piu' interesse alla politica locale e anche una buona occasione di formazione manageriale dei politici (a me fa piacere ricevere questo ogni anno insieme alla richiesta di pagamento)
- essendo abbastanza trasparente, i magheggi si pagano politicamente (es il tram di Edinburgh)
I contro sarebbero:
- ogni area di deve attrezzare per la raccolta delle imposte
- disparita' dell'offerta fra le comunita', portando a una migrazione interna.
- servono amministratori formati, non strilloni da strada