Originariamente Scritto da
balmung
Non solo. Il "diritto di utilizzarli" significa che puoi disporre di quella ricchezza in maniera piena ed assoluta. Poiché attraverso il versamento dell'obolo fiscale, essa diviene legittima. La ratio è similare alla voluntary disclosure di qualche anno fa.
Nell'esempio che fai, il problema permarrebbe in ogni caso. Nel nostro sistema, infatti, esistono una serie di strumenti che consentono all'amministrazione finanziaria di ricostruire la capacità contributiva muovendo dalla spesa. Ovvero di concentrare l'attività di controllo su quei soggetti che sostengono delle spese anomale o sproporzionate se raffrontate al reddito. Si tratta di una meravigliosa galassia fatta di presunzioni e inversioni dell'onere probatorio (che ben conoscete)
Capite bene allora che il tizio che ha i 100.000 euro di fonte ambigua e che decide di prelevarne soltanto 1000 ogni mese, si espone in ogni caso a dei rischi. Questi sono legati alla spesa che egli sostiene.
Quand'anche decidesse di prelevare 1.000 euro dalla cassetta e, con la massima accortezza e prudenza, di spenderli in beni poco costosi e che non danno dell'occhio non sarebbe comunque al sicuro
Negli ultimi mesi, sui giornali si è parlato del "risparmiometro". Ovverosia uno strumento per mezzo del quale l'amministrazione finanziaria monitora i risparmi individuali, raffrontandoli al reddito dichiarato e alla spesa sostenuta (anche quella presunta).
La sproporzione di risparmio determina l'avvio delle attività di controllo. La ratio è facilmente intuibile se si considera che il risparmio è uguale alla differenza tra reddito e consumo (è il reddito non consumato). Ne segue che, un individuo che nonostante dichiari un reddito modesto riesce ad accantonarne una quota considerevole, se non addirittura l'intero, con ogni probabilità gode di ulteriori fonti di reddito che occulta al fisco ( ad esempio immaginate un tizio con un conto corrente dove gli viene accreditato lo stipendio: in 1 anno non effettua nemmeno un prelievo. Nemmeno un euro
)
qui potete farvi un'idea:
https://www.ilsole24ore.com/art/norm...?uuid=ABSFx1sB
e
https://www.theitaliantimes.it/econo...sparmi_120619/
Questa chiaramente è solo teoria. Sull'efficacia di tali indagini fiscali non ho mai avuto molta fiducia.
Il discorso, tuttavia, verte a comprendere le ragioni che potrebbero spingere qualcuno, che detiene capitali nascosti al fisco (perchè frutto di evasione, lavoro nero o quel che è), a pagare un forfeit all'amministrazione finanziaria per potere disporre del proprio denaro.
è un condono