La vita breve sarebbero i trent'anni garantiti indipendentemente dall'esito del referendum?
Come per il divieto entro le 12 miglia, comunque, anche per la presunta inesistenza della normativa europea devi rivolgerti a Renzi, visto che entrambe le cose sono scritte nel DL 152/2006 come aggiornato dalla legge di stabilità 2016.
Ai fini di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtu' di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni dell'Unione europea e internazionali sono vietate le attivita' di ricerca, di prospezione nonche' di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9. Il divieto e' altresi' stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette.
Divieto di prospezione di idrocarburi liquidi e gassosi
Quindi ghiacciando il petrolio e brinando il metano prima di estrarli si potrebbe ancora fare :pipotto:
1) 30 è la durata iniziale, i rinnovi sono 10, 5, 5 e fine vita.
2) Non mi risulta nessuna normativa europea e anche cercando trovo conferma di quanto detto, poi posso sempre sbagliarmi.
http://www.offshore-mag.com/articles...e-e-p-ban.html
Mi e' arrivata la scheda elettorale a casa. Non pensavo facessero votare anche noi all'estero. Soldi buttati letteralemte. Tra l'altro io non metto in dubbio l'integrita' di nessuno ma la scheda e' NON timbrata, NON firmata da nessuno.
Non puoi insegnare la fotografia, devono imparare da soli come farla meglio che si può, guardando ottime fotografie e facendone di pessime. (Cit. Cecil Beaton)
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25/08/2012 - Un ultimo piccolo passo per un grande uomo, un grande ricordo per tutta l'umanità.
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tecnicamente nemmeno quello, visto che si tratterebbe di rinnovare la concessione, cosa che mi pare il minimo per lo sfruttamento di un bene pubblico da parte di un privato. Ad esaurimento è un poco come dire che puoi anche ridurre le estrazioni al minimo ad un certo punto per evitare lo smantellamento costoso della piattaforma. Almeno fino a quando non diventi antieconomico mantenerla piuttosto che smantellarla. Il punto è che l'ENI detiene la maggioranza di queste piattaforme, indi per cui si vuole favorirla a tutti i costi, purtroppo proprio l'ENI non se la passa bene dal punto di vista della legalità e dei controlli dove opera, vedi il caso degli arresti recenti in Basilicata o i contenziosi con paesi esteri. Senza contare che siamo già il terzo paese dell'Unione come sfruttamento dei giacimenti marini, dopo Inghilterra e Olanda, la vulgata che noi non sfruttiamo le nostre risorse di idrocarburi è appunto una leggenda urbana, abbiamo in mare 135 piattaforme. Contro le 181 olandesi e le sole 61 della Danimarca che ci segue nella speciale classifica dei trivellatori marini...
La maggior parte delle piattaforme risalgono a 20 e più anni fa.
Il numero assoluto vuol dire ben poco, bisognerebbe piuttosto guardare campi non ancora in produzione e le riserve disponibili.
Ormai sono anni che non si riesce più a fare progetti di sviluppo come si deve per colpa della burocrazia
Possono risalire anche a 30 anni fa, il punto è che ci sono ed esistono in quanto i giacimenti sono ancora fruttiferi, o stai insinuando che le tengano in piedi per non affrontare i costi di dismissione? Siamo il terzo paese UE per sfruttamento delle risorse marine, non vedo perché negare l'evidenza.
A proposito cade a fagiolo la vicenda Guidi, a dimostrazione che le agevolazioni le hanno avute sempre, di riffa o di raffa (alla faccia della burocrazia di cui parli direi)...
Guidi non c'entra niente con eni, al contrario di quello che hanno scritto tutti i giornali.
L'altra inchiesta, invece, ha un tempismo appena appena sospetto.
Che ci siano anche un milione di piattaforme non vuol dire niente, se ci sono campi che non possono essere sfruttati o campi in sviluppo su cui non si possono fare nuovi pozzi.
Veramente l'ha accettato, anzi è di ieri la notizia che sia Boschi che Renzi l'abbiano rivendicato come giusto.
Non per niente per loro di inopportuno c'è solo la telefonata che avvertiva il compagno. Non il fatto che lei avesse spinto per inserire l'emendamento, come è avvenuto, per favorirlo nell'appalto che ha poi ottenuto dalla società francese...
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Ah i bei tempi della giustizia ad orologeria di berlusconiana memoria, d'altronde se gli elettori si trasferiscono altrove così avviene anche per le loro fissazioni.
Spiegami cosa c'entri il cova con tempa rossa allora.
Che il signore in questione, Gemelli, è indagato per la prima ma ha anche ricevuto un aiuto per un appalto per la seconda, se intercetti per un'indagine sulla prima e lui ovviamente parla anche di un altro affare in ballo, ovvero Tempa Rossa, con annesse facilitazioni governative, è ovvio che non è colpa dei magistrati che anche queste intercettazioni di un indagato finiscano agli atti, anche se non utilizzate nel processo in essere (al massimo per uno nuovo ove vi fossero altre occorrenze).
Come dire, se intercetto un soggetto per un traffico di droga e lui parla nel frattempo anche di un traffico di dildo, non è mica colpa di chi lo intercetta per indagare sul traffico di droga. Semmai dovresti domandarti che razza di personaggio sia costui...
Ma questi trafficoni ancora non hanno imparato a non usare il telefono? E perché nelle intercettazioni parlano con frasi sconnesse piene di pause, non sono persone intelligenti in grado di parlare come esseri umani sufficientemente dotati?
L'indagine sugli appalti di Tampa Rossa nasce appunto dalla prima e dalle intercettazioni e riscontri ottenuti dalla procura, mentre per Val D'Angri sono già scattati gli arresti, per l'altra c'è ancora tempo: come ho detto, se indaghi su una cosa e nel frattempo ne scopri un'altra, non è che dai la colpa ai magistrati.
Sinceramente non capisco, sembra di essere tornati ai tempi del Berlusca, non si può più indagare su possibili reati che diventa lesa maestà?
- due indagini slegate
- lo stesso giorno
- a due settimane del referendum
- in una regione promotrice dello stesso
E non sarebbe giustizia a orologeria?
Poi vedremo chi pagherà i danni della chiusura quando tutto si sgonfierà (hint: nessuno)
Settimana prossima dovevamo procedere ad una installazione sulle linee proprio all'impianto di Viggiano. Saranno finiti tutti al gabbio