A Roma si vota fra un paio di giorni, ma sono anni che si prova a organizzare e il Comune a 5 stelle ha fatto di tutto per non informare i cittadini, puntando palesemente a non far raggiungere il quorum del 33%.Primo quesito
“Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e su rotaia mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e la ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?”
Secondo quesito
“Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”
Qualche grillino va oltre e punta direttamente alla diffusione di notizie false.
Il capogruppo, per esempio, dovrebbe sapere che il prezzo del biglietto non viene deciso dall'azienda a cui viene affidato il servizio, ma dal comune stesso. Lui che fa, quindi?
Ignoranza o malafede?Atac è dei romani e deve rimanere dei romani. Per farlo deve rimanere pubblica e i motivi per cui la prossima domenica dobbiamo gridare con forza il nostro ‘no’ sono tantissimi. Il primo è non permettere l'aumento del biglietto. #ReferendumAtac
https://twitter.com/Paolo__Ferrara/s...18806725562369
Non si sa mai che sperare, ma un comune che fa disinformazione su un processo elettorale come andrebbe giudicato?
La logica dietro un referendum del genere la lascio a chi sicuramente spiega meglio.
Evidenzio solo qualche dettaglio.
La filosofia politica del M5S a livello nazionale è perfettamente in linea col voler tenere questo serbatoio di voti con le unghie, ormai è chiaro, ma questi stanno proprio facendo una guerra a chi spinge per efficienza e lotta agli sprechi.Atac, gestisce il trasporto pubblico locale, senza che si sia mai fatta una gara per l'assegnazione dei servizi e dei contributi pubblici. Atac è una società che è costata 7 miliardi di euro negli ultimi nove anni al contribuente italiano e con dei costi in aumento nell'ultimo biennio di circa il 10 per cento (i costi per vettura chilometro al netto di svalutazioni e ammortamenti). Tali costi non sono coperti dal prezzo del biglietto e abbonamenti, che in realtà nel caso di Atac coprono circa il 25 per cento dei costi totali.
Gran parte dei soldi arrivano dunque dai contribuenti tramite dei sussidi che ammontano a circa 700 milioni di euro l'anno.
nel 2017 Atac è risultata inadempiente verso Roma Capitale dato che non ha fornito i servizi richiesti dal contratto di servizio.
I costi a Roma sono infatti circa il 40 per cento superiore a Milano e quasi 3 volte tanto i migliori casi europei
In teoria, con dei costi da best practice, a Roma tutti gli utenti Atac potrebbero viaggiare gratis e al contempo si potrebbero ridurre i contributi di circa 250 milioni di euro.
http://www.brunoleoni.it/referendum-...ragioni-del-si
I voti li hanno presi promettendo l'esatto opposto.
Fra Marino e Raggi ci fu un commissariamento che portò Rettighieri al vertice dell'azienda.
Pochi mesi e uscì subito fuori questo.
A quel punto il comune cosa ha fatto?BORDELLO ATAC - IL DOSSIER PORTATO IN PROCURA DAL DG MARCO RETTIGHIERI DENUNCIA I MILIONI SPRECATI IN GOMME PER I BUS, I 4,3 MILIONI PER IL SERVIZIO MENSA E IL DOPOLAVORO DEI SUOI DIPEDENTI, AFFIDATI SENZA CONTRATTO DAL 1974, PERMESSI E DISTACCHI SINDACALI SENZA GIUSTIFICAZIONE
http://www.dagospia.com/rubrica-29/c...eri-125498.htm
La ciliegina sulla torta la lascio per ultima.Roma, Atac: Rettighieri e Brandolese gettano la spugna. "Lasciamo per pesante ingerenza assessore Meleo"
https://roma.repubblica.it/cronaca/2...eri-147008029/
Lo so che ci sono due grossi temi che si incrociano, ma c'è un bel denominatore comune.L'ordinanza con cui Virginia Raggi ha indetto il referendum sui trasporti pubblici è del 30 gennaio 2018. Eppure tutti gli elettori che non sono residenti a Roma, per partecipare, avrebbero dovuto registrarsi «tra il 1 ottobre e il 31 dicembre 2017», si legge sul sito del Campidoglio. Cioè prima che venisse indetta la consultazione. Non stiamo parlando di una platea marginale, ma di centinaia di migliaia di pendolari e studenti fuori sede, una fetta di elettorato che avrebbe potuto essere decisiva, forse, per centrare il quorum (il 33% degli aventi diritto, quindi poco meno di 700mila elettori).
https://www.ilmessaggero.it/roma/cro...i-4092231.html
Questa sarebbe la gente che ha presentato un progetto di democrazia 2.0 in cui sarebbe tutto in mano ai cittadini.
Pazienza, magari alla maggioranza piacerà e al prossimo giro verranno ancora premiati