Oltre a importare gente semi-analfabeta dovremmo fare lo stesso per storpi di varia natura?
Oltre a importare gente semi-analfabeta dovremmo fare lo stesso per storpi di varia natura?
Dobbiamo sfamare e dar rifugio a tutti i bisognosi dell'Africa e dell'Est, altrimenti è razzismo
Dar da mangiare agli affamati.
Dar da bere agli assetati.
Vestire gli ignudi.
Alloggiare i pellegrini.
Curare gli infermi.
Visitare i carcerati.
Consolare gli afflitti.
Perdonare le offese.
Sopportare pazientemente le persone moleste.
È obbligatorio.
I sondaggi danno il PVV, il partito "xenofobo-euroscettico" di Geert Wilders, a 30-35 seggi su 150 nei paesi Bassi.
Per la maggior parte, il PVV risulta essere il partito di maggioranza relativa.
Amri è arrivato in Italia a febbraio del 2011. Dichiarò di essere minorenne e venne quindi assegnato a un centro per minori in Sicilia. Quando divenne maggiorenne venne condannato per diversi reati a quattro anni di carcere. Nel 2015, uscito dal carcere, venne espulso e arrivò in Germania.
Espulso in Germania? asd
Sicuro che in Germania stanno tutti pensando: "colpa di Italia!". asdasd
a quanto hanno spiegato, è stato espulso, ma per via di ritardi burocratici tunisini non c'e' stato portato fisicamente. questo gli ha lasciato il tempo di allontanarsi ed è andato in germania.
- in una società in cui ogni più piccolo diritto è perseguito, nessuno ha più diritti - Kungfucio
- sempre sano e ricco, mai povero e malato - kungfucio Vol.2
- meglio un osso oggi che due domani - Alì Baubau e i quaranta cagnoni
e ci è entrato con un documento falso italico
tra i profughi non ci possono essere terroristi
vi pareh che l'isis manda i terroristi coi barconi-h?
è natale si puoh dareh di piuuuuuuuh... a natanaleh puohiiiih.<br>
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meanwhile in belmafiese...<br>
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<br><br>21 dicembre 2016<br>
<time datetime="2016-12-21" class="post-date entry-date updated" itemprop="datePublished">21 dicembre 2016</time>
<h1 class="post-title entry-title" itemprop="name"><a href="http://impresalavoro.org/la-grande-fuga-dei-giovani-dallitalia-nel-2016-fanno-le-valigie-123-000/" title="La grande fuga dei giovani dall’Italia, nel 2016 fanno le valigie in 123.000">La grande fuga dei giovani dall’Italia, nel 2016 fanno le valigie in 123.000</a></h1><h3>di Gianluca Baldini – La Verità</h3>
<p style="text-align: justify;">Siamo d’accordo tutti. Chi lascia
l’Italia per andare a lavorare all’estero non è per forza migliore di
chi resta. «Bisogna correggere un’opinione secondo cui quelli che se ne
vanno sono sempre i migliori», ha detto il ministro del Lavoro Giuliano
Poletti. «Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è
andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averla più
tra i piedi». Ma se, come succede da noi, il fenomeno riguarda ogni anno
decine di migliaia di giovani, allora il problema c’è. Anche perché non
conviene a nessuno formare professionisti che voi vanno ad arricchire
le casse degli altri Paesi.</p>
<p style="text-align: justify;">VIA TRENTINI E FRIULANI</p>
<p style="text-align: justify;">Solo nel 2015 il numero di italiani
andati a vivere oltreconfine ha superato per la prima volta la quota di
100.000 unità: si tratta di una cifra pari a due volte e mezzo la media
registrata tra il 1995 e il 2010, e superiore di oltre 13.000 unità al
dato relativo all’anno precedente, come sottolineano i numeri di una
ricerca del Centro studi ImpresaLavoro basata su dati Istat. In un anno
ci siamo giocati la popolazione equivalente di un piccolo capoluogo di
provincia: si tratta di un flusso di persone, silenzioso ma incessante,
che dal 2010 cresce inesorabilmente in media del 21 per cento all’anno, e
che proprio in virtù di questo potrebbe raggiungere le 123.000 unità
già nel 2016, a meno che la tendenza non si mentisca.</p>
<p style="text-align: justify;">Calcoli alla mano, nel 2016, a lasciare
la nazione potrebbero essere oltre due italiani ogni 1.000. Non poco.
Anche se ci sono aree del Paese dove questi numeri sono anche più alti.
Come il Trentino Alto Adige (ben il 2,5 per mille di italiani emigrati),
il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta (per entrambe il 2,1 per
mille), la Sicilia e la Lombardia (2 per mille). Ma se il fenomeno sta
aumentando in tutto lo Stivale, le dinamiche che spingono i giovani a
fare baracca e burattini nelle varie aree d’Italia sono differenti e a
tratti sorprendenti. Per esempio, rispetto alla media 1995-2010, il
flusso in uscita degli italiani si è accentuato molto di più in regioni
del Nord che – almeno in teoria – dovrebbero offrire più opportunità
rispetto alla media. Lombardia ed Emilia-Romagna, assieme a Veneto,
Valle d’Aosta, Marche e Umbria, hanno infatti visto il proprio tasso di
espatrio quadruplicarsi in pochi anni. In crescita, ma non sono
raddoppiati, i tassi di esodo di alcune regioni del Sud. In Sicilia e in
Puglia, ad esempio, il numero di ragazzi che ha tentato fortuna non ha
raggiunto i livelli di alcune regioni del Nord. Sono invece stabili in
Basilicata e addirittura in flessione in Calabria, rispetto alle medie
degli anni passati. In linea con la tendenza nazionale (aumento del 150
per cento) i dati di Lazio, Liguria e Friuli Venezia Giulia.</p>
<p style="text-align: justify;">La classifica delle regioni da cui si
emigra di più verso l’estero si è però molto rivoluzionata negli anni:
rispetto al 2002 la Lombardia è passata dal 12° al 5° posto per espatri
in rapporto alla popolazione residente ed ora è tra le regioni più
colpite dal fenomeno, mentre la Basilicata è scesa dal 4° all’ultimo
posto e la Puglia dal 5° al quart’ultimo.</p>
<p style="text-align: justify;">PARTONO E NON RIENTRANO</p>
<p style="text-align: justify;">Il risultato è interessante anche se si
considera il saldo tra le voci di italiani che rientrano e quelli che
emigrano. Il bilancio appare strutturalmente negativo fino al 2001 per
quasi 12.000 unità annue in media, mentre è positivo nel triennio
successivo e, seppur di poco, anche nel 2007. Dal 2008 in poi, invece,
la tendenza si inverte nuovamente, raggiungendo dapprima il saldo record
di meno 38.000 unità nel 2012 per poi arrivare a quello ancor più ampio
di meno 72.000 nel 2015. I dati analizzati dal Centro studi
ImpresaLavoro non vanno confusi con quelli dei saldi migratori globali,
che includono quelli dei cittadini stranieri che si iscrivono o si
cancellano dall’anagrafe e che evidenzierebbero tutt’altra dinamica.</p>
oscurate quel video prima che lo veda la boldrina
potrebbe avere uno scompenso
un motivo in più per spammarlo abbestia ovunque.
ilfoglio.it
“La sinistra cool chiama il popolo ‘razzista’, arruola tate africane ma vive in un loft al riparo dal multiculti”. Parla Guilluy
di Giulio Meotti
Christophe Guilluy coltiva il paradosso e lo ama. Due anni fa, quando il premier Manuel Valls dopo il massacro di Parigi parlò di “apartheid territoriale, sociale, etnica”, tutti i giornali francesi si rivolsero a Guilluy, il cartografo che ha militato in SOS Racisme e che oggi dialoga con il mensile Causeur di Elisabeth Lévy, definito da Libération “il Michel Onfray della geografia”. Guilluy era l’autore di due libri, “Fracture françaises” e “France périphérique”, per cui fu accusato dalla gauche di aver scritto “libri di sinistra a vantaggio della destra”. L’allora presidente, Nicolas Sarkozy, aveva invitato Guilluy all’Eliseo assieme a Gilles Kepel, anche lui autore in questi giorni di un saggio pubblicato da Gallimard, “La Fracture”, in cui accusa la sinistra di aver causato una “frattura” nella società francese tra un “nuovo proletariato di figli di immigrati manipolati contro le classi medie”. Adesso Guilluy torna a scuotere la Francia con un altro libro-scandalo, “Le crépuscule de la France d’en haut” (Flammarion), in cui attacca i “bobos”, i bourgeois-bohème, la nuova upper class metropolitana, i figli del nuovo boom industriale dopo gli hippies, gli yuppies, i buppies e i dinkies. “Si pensava che il bobo fosse un bravo ragazzo, tollerante, aperto, ora si viene a sapere che era un bastardo”, scrive il Monde nel recensire il libro di Guilluy. Il pamphlet, di cui si discute sulla stampa francese da due mesi, attacca “la sinistra progressista, urbana, ricca, giusta, globalizzata”, ma anche “ipocrita” secondo Guilluy, perché “ha invocato una Francia fraterna ma nei fatti ha creato il contrario”. “La figura del ‘bobo’ è la nuova borghesia del XXI secolo”, dice Guilluy al Foglio. “Sono come Steve Jobs, una ‘borghesia cool’ benevola con gli ‘altri’, gli immigrati, le minoranze, gli stranieri, ma che in realtà disprezza le classi popolari. Detiene il potere economico e culturale”.
Riflessioni profetiche sulle radici dell’Europa e sui limiti dell’accoglienza
Finkielkraut parlò di "odio per la casa natale", puntando il dito contro un processo culturale per cui l’idea di “assimilazione” era stata progressivamente sostituita da quella di “integrazione” e, successivamente, di “inclusione”, fino ad una ‘dis-identificazione’”. Giovanni Paolo II parlava di "un'antropologia senza Dio e senza Cristo".
Il bobo di Guilluy “vive in città e glorifica la natura, mangia biologico, esalta la diversità culturale e la scuola pubblica ma mette i figli in quella privata. Il bobo denuncia la globalizzazione, ma non ha alcun motivo di metterla in discussione, in quanto ne beneficia. Vive nelle cittadelle urbane che sono la nuova versione delle cittadelle medievali”. “Vicini agli immigrati ma non troppo”, continua Guilluy, “antirazzisti da salotto”. Il bobo vive nel regno dell’“autosegregazione”, dice Guilluy. “Il borghese bohémien dà l’impressione che la nostra società consista solo di ricchi, classe media e poveri immigrati”, ma la seconda “non merita cura perché ritenuta razzista, populista, petainista. Meglio difendere i giovani arabi della cultura suburbana. Così, quando un bobo chiede i servizi di una tata africana, questo ‘sfruttamento del proletariato’ sarà ammantato di ‘interculturalità’. Pasolini in ‘Scritti corsari’ aveva capito l’uso a sinistra delle minoranze e della questione razziale. Il discorso di apertura all’‘altro’ consente alla borghesia di mantenere una posizione di superiorità morale senza compromettere la posizione di classe”. Una Francia dunque dei “due pesi, due misure”, dove “la vecchia signora che vive in periferia ed esprime la sua paura di veder cambiato il proprio ambiente viene trattata come ‘razzista’, mentre il bobo che vive nel loft a Belleville e tiene discorsi ipocriti sul multiculturalismo è lodato nei cieli. E’ l’alleanza fra le minoranze e le élite, soprattutto i musulmani che votano più a sinistra”.
Conclude sarcastico il geografo più controverso di Francia: “I bobo sono protetti dalla globalizzazione e dai conflitti creati dalla società multiculturale, due mali che vengono consegnati alle classi popolari, le masse da rieducare”.
- - - Aggiornato - - -
noi abbiamo bobo e anche kebobo!
Ultima modifica di Lord Derfel Cadarn; 24-12-16 alle 14:14
Allora, Beppe Grillo scrive questo: http://www.beppegrillo.it/2016/12/or...oteggerci.html
Dove propone quattro soluzioni:
Queste quattro soluzioni sono praticate o proposte anche da altri paesi europei.1) Chi ha diritto di asilo resta in Italia, tutti gli irregolari devono essere rimpatriati subito a partire da oggi
2) Schengen deve essere rivisto: qualora si verifichi un attentato in Europa le istituzioni devono provvedere a sospenderlo immediatamente e ripristinare i controlli alle frontiere almeno finchè il livello di allerta non sia calato e tutti i sospetti catturati
3) Creazione di una banca dati europea sui sospetti terroristi condivisa con tutti gli stati membri, utilizzando anche quelle attuali
4) Revisione del Regolamento di Dublino
Poi leggo questo articolo qua: http://www.repubblica.it/politica/20...pen-154777903/
Per toni e contenuti, il "Manifesto anti-immigrati" postato sul Sacro Blog del leader pentastellato ricorda i proclami antisemiti del VentennioCostruire ponti, non erigere muri. Anche di fronte al sangue di Charlottenburg, anche di fronte alla sparatoria di Milano, la sfida delle nostre democrazie rimane questa.Insomma, quali sono le strategie di quelli di sinistra? Far tornare al potere movimenti autoritari per poi incolparli dei mali del mondo?Ma se la scommessa dei pentastellati diventa il trumpismo-lepenismo, allora la sinistra riformista, se ancora esiste, ha un dovere in più. Vincere le prossime elezioni. Qualunque sia la data del voto.
perla di saggezza del natale 2016: fa pensare che all'area di sinistra appartengano sia il pensiero anarchico che quello dittatoriale. non capendoci molto nemmeno loro, spesso finiscono per confondersi e sognare un mondo in cui ognuno sia libero di fare quello che gli pare, a condizione che quello che gli pare sia quello che pare a loro ^^
- in una società in cui ogni più piccolo diritto è perseguito, nessuno ha più diritti - Kungfucio
- sempre sano e ricco, mai povero e malato - kungfucio Vol.2
- meglio un osso oggi che due domani - Alì Baubau e i quaranta cagnoni
Non hanno una strategia. Sono dei folli
Vai alle prime pagine di questo topic, troverai i deliri di uno che scriveva in verde.
Ciò che dovrebbe preoccupare è che talune posizioni, non ammettono dialogo.
Per anni, la grancassa mediatica e la moltitudine degli idioti ha detto "Non ci possono essere terroristi tra gli sbarcati".
Qualcuno ha scoperto solo recentemente che è una cazzata. Ma lo era anche prima dell'attentato.
Lo stesso dicasi per tutti i problemi sociali inerenti l'immigrazione e le puttanate che si sentono quotidianamente. Non sul blog di qualche comico, ma su gran parte della stampa ed in bocca a chi ha amministrato il paese sino ad oggi.
Una persona ragionevole sa quanto stupida l'idea di far entrare l'intera africa in Europa. Un "no border", invece, ti parlerà di solidarietà, volemose bene e altro ancora.
Per non parlare poi della sempre presente sindrome nimby.
Arcobaleni, benevolenza, baci ed abbracci ai negri.
Poi quando la prefettura autorizza/costruisce un centro accoglienza vicino la propria casa o nel proprio comune, partono coi pogrom.
Che ci puoi fare? Niente
tl;dr quello che parlava di nemico interno, c'ha preso alla grande.
ed aggiungo una riflessione tutta personale.
In molti "sognano" l'arrivo di un regime autoritario, che risolva in modo brutale il problema.
Ma siete sicuri che lo Stato abbia la forza di buttare fuori a calci nel culo questa gente? Quando avranno raggiunto un numero tale, da costituire una massa critica, siete convinti che abbasseranno il capo ed andranno via? Senza fiatare?
No.
Ci inculeranno.
E trasformeranno l'europa in una merda al pari dei loro paesi d'origine.
Buon natale
edit. giusto, tra i ritardati di cui sopra infilaci anche il numero uno alla Casa Bianca. Obama non certo Trump.
All'indomani della strage effettuata da un integralista islamico all'interno di una discoteca gay friendly, sostenne che il problema era la diffusione delle armi.
Idiozie simili le si sono lette spesso.
Poi c'è stata Nizza
E ora Berlino
ma vadano a cagare
Ultima modifica di balmung; 25-12-16 alle 20:45
ma dai, prendersela ancora con la spinelli è come sparare sulla croce rossa, lo sanno anche le pietre che roba è quella lì , come cazzara gareggia con la boldrina, ma è ancora più prolissa e ampollosa
ma dai, è repubblica, il giornale dove proprio la spinelli ha (quasi) sempre furoreggiato (ricordo anche le sua mappazze illeggibili su la stampa)
mica si può credere a quello che pubblica quel foglio (di igienica) lì (che al confronto libero è il faro dell'obiettività e imparzialità )
grazie, mi avete insegnato come rendere ridanciano anche il natale