guarda che c'è gente che prende decisioni senza sapere cosa sta decidendo.
dobbiamo uscire dall'ottica che solo una elite di personaggi possa prendere decisioni con una verità assoluta, non esiste: i partiti di potere in genere selezionano solo quell'elite a loro favore, escludendo chi la pensa diversamente.
Quindi le decisioni delicate prese da chi ha i poteri decisionali non sono assolutamente qualcosa in cui avere fiducia a prescindere.
Lo abbiamo visto negli ultimi anni anche con i professoroni della Bocconi.
IO su cose tecniche faccio votare un popolo.
E il popolo deve essere informato: cosa CHE NON SUCCEDE. Quindi tu al limite non sposti il problema su questo ultimo punto, ma vai direttamente al sodo secondo l'ottica "fate di me quello che ritenete giusto"
E' raccapricciante.
La questione non è qui se un referendum vada fatto o meno, ma quando va fatto.
Se io vado alle elezioni un partito mi deve presentare una linea di azione e possibilmente un programma: non voto la laurea o la simpatia o solo il fatto che dica di essere di sinistra.
Eh no, troppo comodo.
Quando poi in parlamento tutti si siedono a discutere, ogni partito deve condurre quella linea e prende decisioni secondo quella linea (altrimenti hai agito nell'inganno): può scendere a compromessi, ma mai a ricatti (non accetto le tue scelte solo perchè altrimenti perdo una maggioranza).
Su alcune questioni è anche giusto chiedere ai cittadini con un referendum (ti sembrerà strano, ma se esiste il referendum evidentemente sei tu che pensi sia sbagliato).
Se nasce una Europa e decidono di nominare il tizio tal dei tali con i suoi compagni di squadra, tizi che nessuno ha mai visto a casa propria, e sta gente solo perchè laureata ad Harvard decide che da domani devi fare la cacca quadrata così possono produrre i cessi quadrati... se permetti io chiedo prima il parere di chi "non sa manco chi sia questa gente"